Una rosellina a te

Una rosellina a te
una a te
una rosellina pure a te
così fanno 3
Una rosellina per questa serata che non può finire
una per trovarti
e l’altra per sparire
Una rosellina a te
una a te
un’altra rosellina pure a lei
così fanno 6
Una rosellina per sapere
che non ho sbagliato mondo
Adesso, le riconto
se no mi confondo

parafrasando “Monetine” di Daniele Silvestri

Elisa grazie :* una rosellina pure a te 🙂 a prescindere

 
torta di rose singole, per regalarne una te 
per l’impasto
380 g di farina
50 g di burro
15 g di lievito di birra
80 g di zucchero semolato
190 ml di latte tiepido
1 tuorlo
un pizzico di sale
per il ripieno
350 ml di latte
4 tuorli
90 g di zucchero
20 g di farina setacciata
10-12 g di zenzero grattugiato
5 cm di cannella intera
100 g di pandoro raffermo oppure pandispagna
per la guarnizione
20 g di mandorle a lamelle
20 g di zucchero di canna
circa 15 g di burro fuso per gli stampi
  
sciogliete il lievito nel latte tiepido con 2 cucchiaini di zucchero prelevato dal totale, fate riposare coperto per una ventina di minuti. Fondete 40 g di burro e fatelo raffreddare. Mescolate la farina con il burro fuso ormai freddo, il tuorlo, lo zucchero rimasto e il sale, unite dopo il lievito sciolto nel latte; impastate fino a quando l’impasto sarà liscio, circa 10 minuti. Fate lievitare l’impasto in una ciotola coperta, dentro il forno spento con la luce accesa per almeno 2 ore mezza. Preparate la crema per il ripieno. Portate a ebollizione il latte con lo zenzero grattugiato e la stecca di cannella sbriciolata, spegnete e lasciate intiepidire. Se dovesse impazzire…non ci fate caso e soprattutto non fatevi prendere dal panico, frullate il tutto e poi filtrate 😉
montate i tuorli con lo zucchero finchè diventano belli chiari e spumosi, unite il latte filtrato e rimettete sul fuoco mescolando sempre sino a velatura del cucchiaio, non fate bollire per piacere. Fate intiepidire.
riprendete la pasta, infarinate il piano da lavoro, il matterello e poi stendete l’impasto sottile realizzando una forma “simil rettangolo” che poi sarà una specie di ovoidale con l’asse minore di circa 35 cm e l’asse maggiore, sempre circa, di 45 cm, non vi verrà mai un rettangolo a meno che non tagliate la pasta, fregatevene! Frullate il pandoro e riducetelo in farina, distribuitelo sull’impasto…tutto anche se vi sembra troppo, distribuite la crema tiepida e con una spatola stendetela delicatamente fino quasi a mezzo cm dal bordo. Arrotolate l’impasto dal lato lungo, ovviamente la crema sborderà fregatevene anche qui, procedete senza indugio. Elga nella sua torta di rose, suggerisce di utilizzare un coltello a lama liscia ed io così ho fatto, quindi affettate il rotolo in 10 parti, le due estremità saranno quelle più brutte e micragnose, vi serviranno per aggiustare l’ovoide e per la prova assaggio…fondamentale per capire se l’esperimento è buono 😉 le altre otto saranno le roselline belle, quelle da regalare 😉 ponete ogni porzione in una cocottina imburrata con il burro fuso. Ponete le cocottine su una teglia in modo da manovrarle tutte insieme, mettetele nel forno spento con la luce accesa ancora mezz’ora abbondante; distribuite le mandorle e lo zucchero di canna e infornatele a 180°C per circa 30-40 minuti…nel mio forno però, nel vostro non saprei 🙂 quando la superficie delle rose sarà dorata sarà il momento giusto per tirarle fuori.
allora sono dimagrita?
ahahahahahahahah

non mi trovate dimagrita?

nemmeno uno zinzino? niente_niente?
eCCerto non mi guardate mai! Sempre a sbavare sulla tastiera, davanti al monitor… allora beccatevi questa care amiche che chiedete una cosina dietetica_ma anche buona_ed anche bella…insomma ho amiche incontentabili, vogliono godere anche con gli occhi oltre che con il palato…

VERGOGNA!!!

ahahahahah
Non si parla sempre delle amiche, quando si vuole parlare di noi stessi? ecco! Questa sono io (sempre, perennemente, faticosamente, miseramente) a dieta 😀
1 pomodoro
1 costa di sedano
1 ciuffetto di finocchietto
2 centimetri di zenzero grattugiato
1 cipollina
1 zucchina
1 carotina
…tutto in ina ahahahah
mezzo litro d’acqua
sale e pepe
1 cucchiaio di crema di lenticchie (rubato dal pranzo di mia figlia)
50 g di riso mix Basmati e serbaggio (selvaggio)
un’idea di olio extra vergine d’oliva
un pizzico di mix di spezie

tagliate tutte le verdure a quadrucci nicareddi, perdeteci tempo perchè la minuteria inganna l’occhio…il piatto sembra più pieno; grattugiate lo zenzero, coprite con l’acqua e cuocete a fuoco lento, senza fretta ma nemmeno troppo, le verdure si devono sentire sotto i denti mica devono diventare pappetta 😉 Unite se volete e se l’avete pronta, la crema di lenticchie che lega il tutto e poi bene ci sta 😀
salate pepate e irrorate con n’aticchia d’olio…basta!
cuocete il riso in acqua salata, scolatelo e servite con una grattata di pepe e un pizzico abbondante di spezie miste.
allora mi trovate dimagrita?

com’è che dalla mamma, le cose sono più buone?

una cosa semplice, eppure dimenticata; un sapore antico impreziosito dal profumo del prezzemolo, una poesia che solo le mamme sanno generare. Hai visto mamma? l’ho rifatta ma la tua più buona era! Qual’è l’ingrediente segreto?
🙂
grazie mamma :*
amunì pigliate 2 arance belle grosse
2 bei finocchi croccanti
un mazzetto di prezzemolo
olio extravergine d’oliva
sale e pepe
affettate a velo con una mandolina (obbligatorio!!!) i finocchi mondati e lavati; sbucciate le arance, togliete quanto più è possibile la parte bianca, dividetele a metà e su un tagliere, affettatele abbastanza sottilmente. Mettete gli ingredienti affettati in una ciotola; raccogliete il succo che si è disperso sul tagliere e unitelo all’insalata. Tritate a coltello il prezzemolo e cospargetelo sull’insalata, salate, pepate e irrorate con un filo d’olio. Buona sarà buona, ma non sarà quella fatta dalla mia mamà 😉