la mia prima food experience
Noi Siciliani abbiamo l’animo barocco. Ci piace l’opulenza, la prosperità, la ricchezza, il fasto. Ne sono la prova le architetture, le feste religiose, il cibo e l’ospitalità. Il nostro, è un atteggiamento sfarzoso; è un dato di fatto. Riusciamo a stupire con effetti speciali, acchiappando il cuore dei nostri ospiti. Dobbiamo farlo è per noi, vitale. Non vi stupite perciò, se alla trattoria “da Enzo” a Mondello vi accoglieranno con il tangibile desiderio di regalarvi una serata indimenticabile.Il locale si trova nella piazza dell’antica borgata marinara, guarda l’incantevole golfo e permette di mangiare anche sulla terrazza, godendo così, oltre che con il palato anche con la vista, magnifica, sul mare. Non fatevi confondere dalla miriade di locali che allettano lo sguardo curioso dei turisti; da Enzo il pesce è freschissimo, l’attenzione e la conoscenza sulle materie prime è di importanza basilare. L’ospitalità del personale è carica di interesse per il cliente, il proprietario il signor Vincenzo, ci accoglie con grande professionalità e un accattivante sorriso, ci fa accomodare, poi si occupa degli altri clienti e della supervisione in cucina. Il responsabile dei vini, il signor Salvatore, ci ha seguito nella scelta della degustazione menù e in quella del vino. Ha scelto per noi un Tasca d’Almerita Grillo Mozia 2010; un vino, profumato di fiori e frutti tipicamente mediterranei, fresco e piacevole che ha fatto da scenario alla cena.
Gli antipasti, caldi e freddi ci abbracciano con il loro profumo; i cappuccetti fritti, delicatamente ciauvurusi al limone, caldissimi com’è giusto gustarli. Una leggerissima spatola impanata ci ha deliziato, prima dell’ingresso di un di cruditè di pesce spada, tonno e gamberoni, aromatizzati da una salsa emulsionata, con erbe aromatiche fresche, olio extravergine d’oliva e limone, un biglietto da visita insostituibile per gustare il pesce fresco di assoluta qualità.
Il primo ci travolge con il suo profumo; un sontuoso piatto di fettuccine all’astice, praticamente primo e secondo insieme, considerando la quantità principesca.
Quasi a conclusione della serata entra in scena il signor Orazio che, quasi non volendo che andassimo via, con i suoi sorrisi, le sue battute e le sue competizioni, ci ha legato amabilmente ad un tripudio di dolci. La cassata gelato, considerando il caldo che c’era, dovevamo provarla; poi è stata la volta di una versione particolarissima di quella tradizionale, talmente buona che non si riesce a smettere di allungare il cucchiaino per gustarla. Per concludere il lato duci della serata, un sorbetto al limone con fragoline di bosco, un’esperienza deliziosa.
La nostra degustazione si è svolta in un posto strategico, all’interno del locale climatizzato; eravamo accanto allo smistamento delle diverse comande, ai tavoli predestinati. Abbiamo visto passare (assaggiando anche) quasi l’intero menù, accompagnati dalle annotazioni della signora Angela.
La competenza, la conoscenza, la dimestichezza e la familiarità con cui il personale del locale ci ha condotto, rappresentano una identità culturale chiara, espicita e genuina.