…quando a Messina si dice granita

Mancava solo il servizio al tavolo e il ragazzo che ci chiede: -” desiderate?”
-“due granite fragola, panna e due briosce :D”

certe cose te le porti nel cuore e nella memoria, certi gusti, certi sapori certi abbinamenti. Non foss’altro che l’avevamo mangiata, quella vera, lo scorso fine settimana al bar Di Perri a Rometta marea, quindi una memoria molto recente supportata da quella storica che ormai ha 40 anni 😉
La famosa granita fragola e panna con l’immancabile brioscia…
dopo aver fatto altri esperimenti per le brioches, mi sono affidata in toto nelle mani di Paoletta che, come tutti sappiamo, è una maestra :* La sua ricetta è molto semplice a parte il fatto che devi avere pazienza, ma si sa i lievitati vogliono “tutta la pazienza del caso” 😉 I suoi consigli e il procedimento spiegato passo passo sono come una mano che afferra la tua e ti guida in tutti i passaggi, peccato non avere mai sentito la sua voce, in tal caso l’avrei avuta nelle orecchie che mi spiegava per filo e per segno; quando sono arrivata al momento di formare le briosce leggo questo passaggio “La si comincia ad arrotolare partendo dall’alto verso il basso, operando una leggera pressione con i pollici per fissare l’impasto. Ne uscirà un “filoncino”.” leggendo mi chiedevo, e come faccio con i pollici? vero è! ti viene naturale 🙂 e quel ” naturale è spiegato in modo da non farti sbagliare.
Grazie Paoletta!!!

Per la granita di fragole e panna:
Panna fresca
zucchero a velo
600 g di fragole già pulite, senza il picciolo
1 limone
150 g di zucchero+4 cucchiai rasi di zucchero
300 ml di acqua
Mettete le fragole con i 4 cucchiai di zucchero in un boccale, frullatele e passatele in un colino a maglie fitte. Portate a bollore l’acqua con lo zucchero rimasto e fate bollire per 5 minuti, fate raffreddare; unite il succo del limone e il purea di fragole. Trasferite il composto in un contenitore basso e largo, ponete in freezer almeno per 8 ore rimestando di tanto in tanto. Montate la panna con lo zucchero a velo ( per due bicchieri ho montato 200 g di panna con un cucchiaio raso di zucchero a velo). Riempite i bicchieri con la granita un po’ più della metà, e poi ricoprite con uno strato di panna.

Per le briosce dalla ricetta di Paoletta

375 g di farina Manitoba Lo Conte (oppure W390/420)
125 g di farina 00
75 g di zucchero
100 g di burro di cui 30 fuso
5 g di sale
6,5 g di lievito di birra
200/220 ml di latt10 g di miele
2 uova grandi a pasta gialla (non le ho trovate)
1/2 baccello di vaniglia
la buccia grattugiata di 2 clementine (manco a dirlo che per ora clementine non se ne trovano ho usato, mio malgrado l’aroma all’arancia)
un tuorlo e un po’ di latte per spennellare
Al mattino:
Setacciate le due farine.
Poolish: Portate quasi a bollore 150 ml di latte insieme ai semi della bacca della vaniglia, lasciate raffreddare e sciogliete nel latte 4 g di lievito. Mescolate in una ciotola, il latte con il lievito e la vaniglia insieme a 75 g di farina presa dal totale setacciato, unite la buccia grattugiata della clementina precendtemente messa in freezer per mezz’ora (io ho messo tristemente la fialetta) Chiudere ermeticamente e porre in frigo a 5°C, non meno, fino alla sera.
Alla sera:
Versate nella ciotola della farina il poolish, gli ultimi 50 ml di latte tiepido in cui avrete sciolto gli ultimi 2,5 g di lievito e il miele, le due uova, uno alla volta, il sale e la scorza grattugiata dell’altra clementina. Mescolate bene e versate tutto nell’impastatrice, aggiungete 70 g di burro a pezzetti e 30 g di burro fuso ma freddo. Lasciate lavorare la macchina per 20/25 minuti o fino a completa incordatura. Coprite l’impasto con una pellicola e lasciatelo a temperatura ambiente per 40 minuti, poi mettete in frigo a 6/7°C per tutta la notte.
Al mattino:
Tirate fuori dal frigo l’impasto e tenetelo a temperatura ambiente per almeno un’ora, fate le pieghe tipo 2 e fate riposare per circa 20/30 minuti. Preparare delle pezzature da 75 g per le briosce e da 25 per il tuppo. Prendete la pallina da 75 g, sgonfiatela leggermente,dando una forma a rettangolo e posizionandola sul ripiano in verticale. Arrotolatela partendo dall’alto verso il basso, operando una leggera pressione con i pollici per fissare l’impasto. Otterrete un “filoncino” . Ruotate di 90 ° il filoncino e riportatelo in posizione verticale, ripetendo l’operazione dell’arrotolamento. Piegate su se stesso e verso il basso il filoncino, otterrete una pallina non perfetta. Tirate la superficie superiore da sopra a sotto formando la pallina. Allo stesso modo fate le palline più piccole. Con le dita fare un foro sulla superficie della pallina più grossa, formando un’apertura, nella qale andrete ad allocare la pallina chiù nica. Sistemate le briosce ottenute, in una placca rivestita da carta forno, ben distanziate tra di loro. Fate una miscela con un tuorlo e un po’ di latte, seguendo il consiglio di Paolè ho messo più latte che tuorlo. pennellate le brioscine e fatele raddoppiare di volume con questo caldo è bastata un’ora. Accendete il forno a 190°C, pennellate ancora una volta con la miscela di tuorlo e latte e infornate per circa 20 minuti o fino a completa doratura. Sfornatele e fate raffreddare sulla gratella.

cous cous tra il mare e la campagna

mi fici pigghiari da malatia, mi fissai! che va’ diri? ‘un ma fidu chiù! c’è picca ‘i fari!!!
ahahahahahah in altre parole mi sono fissata con il cous cous precotto, ma in questi giorni andrò a trovare la mia amica panzonella a Trapani e magari con lei, se il panzonello non si fici troppu pisanti, andiamo a cercare una couscoussiera per cuocere la semola sul serio e preparare il suddetto piatto veramente cioè incocciandolo 🙂

Nel frattempo però segnatevi questa ricettuzza perchè buonissima è!
le dosi sono con l’occhiometro ma per un piatto così vanno benissimo fidatevi 😉
per 4 persone:
250 g di cous cous precotto
un pugno di gamberetti da pulire
un piccolo moscardino
tre cucchiai di piselli cotti
una manciata di fagiolini cotti tagliati a tocchetti
una piccola melenzana fritta
15 pomodori Piccadilly
un ciuffo di basilico
un’idea di vodka
un pugno di pinoli
un pugno di uva passa
uno spicchio d’aglio
olio extravergine d’oliva
sale e pepe

Preparate un’insalata con i pomodorini, conditeli con olio, sale, pepe e il basilico. Pulite i gamberetti eliminando anche il filo nero sul dorso e metteteli da parte; pulite anche il moscardino ed eliminate la pelle del pescespada, tagliate questi due ultimi ingredienti a pezzetti. In una padella fate inbiondire lo spicchio d’aglio affettato finemente, versatevi il pescespada, dopo un minuto il moscardino e infine il gamberetto fate sfumare con un’ideuzza di vodka, aggiungete l’uva passa spegnete e fate raffreddare. Preparate il cous cous come indicato nella scatola, aggiungete la melenzana fritta e tamponata dall’olio in eccesso, i piselli, i fagiolini, i pinoli e infine i pomodori conditi. Per rendere più, come dire, all’onda il cous cous, utilizzate uno o due cucchiai di sughetto del pesce rimasto dopo la cottura.


un cuore di mozzarella in un’anima di peperoni

ma da quanto tempo la volevo fare sta ricettuzza? uh! una vita! almeno dall’agosto del 1999 al quale risale il Sale e Pepe in questione 😉 anche quest’anno mi sono messa di buzzo buono ed ho comprato sia i peperoni che la treccia di mozzarella, ma puntualmente come sempre, ho mangiato gli ingredienti separatamente…insomma sto matrimonio non sa da fa? Non sia mai che metto il dito tra moglie e marito anche se futuri sposi 🙂 Fidanzamento lungo fù ahahahahaha

ho dimezzato le dosi originali ed eliminato quaccheccosaquaelà, ma l’essenza della ricetta quella è 😀
3 peperoni giallo, rosso e verde
una treccia di mozzarella da 220 g
2 cucchiai di pangrattato
1 uovo grosso
2 cucchiai di parmigiano grattugiato
uno spicchio d’aglio
una spruzzata di cognac (non è compreso nella ricetta originale ma bene ci sta)
olio extra vergine d’oliva
sale e pepe
Fate sgocciolare la mozzarella in un colino. Passate sotto il grill i peperoni, girandoli spesso in modo che si ammorbidisca la pelle, fateli raffreddare dentro un sacchetto di carta e dopo spellateli. Aprite i peperoni delicatamente, eliminate i semi e i filamenti bianchi, scegliete il peperone migliore per foderare uno stampo della capacità di 600 ml oppure se preferite i cm 10x5x17 insomma un piccolo stampo rettangolare ;), precedentemente rivestito di carta forno bagnata e strizzata. Intanto tagliate a pezzetti i peperononi rimasti e fateli saltare 10 minuti in padella con un filo d’olio e l’aglio, fate sfumare con una spruzzata di cognac, spegnete e fate raffreddare. Mettete in un recipiente l’uovo, il pangrattato,il parmigiano, i peperoni sale e pepe. Frullate con il frullatore ad immersione. Spolverate di pangrattato il peperone nello stampo, versate metà della cremina di peperoni, posizionate la treccia mozzarella e ricoprite con la cremina rimasta spolverate con dell’altro pangrattato ed infornate per mezz’ora a 180°C poi date qualche minuto di grill; sfornate e fate raffreddare. Sformate la terrina e servitela tagliata a fette.


un classico, fave e pecorino

io ho fatto come la formichina ho messo via un ingrediente prezioso per il periodo di magra, ho congelato un sacchetto di fave tenerissime e le ho tirate fuori a momento opportuno per coccolare i miei ospiti 😉
sono brava?
ahahahahahah
la reinterpretazione l’ho scopiazzata da un sale e pepe per la precisione del lontano giugno del 2001
ho usato
400 g di favette piccole e tenere
un pane da affettare per bruschetta
100 g di pecorino pepato
5 foglie di mentuccia
mezzo limone
olio extra vergine di oliva
sale e pepe

Affettate il panuzzo a fette spesse circa un centimentro e passatele pochi minuti sulla griglia rovente di un barbecue oppure sotto il grill del forno, doratele leggermente da ambedue i lati e metettele da parte. Scottate le fave in acqua bollente poco salata per 6-7 minuti. Scolatele e fatele raffreddare, mettetene da parte un cucchiaio abbondante o in numero doppio rispetto a quello delle fette tostate. Quelle rimaste frullatele nel mixer con un piccola presa di sale, una macinata di pepe, la menta, il succo del limone e 4 cucchiai d’olio. Spalmate la crema di fave sui crostini completate con il pecorino a fette e due piccole favette 😀
buoni sono