suadenti barrette

odueo maschmallow cream bassa
Nell’istante in cui apri il barattolo resti affatato; una morbida crema, allettante, dolce e aromatica cola inesorabile dai lati del cucchiaio appena affondato e tirato su. Scioglievole, convince solo guardandola, il profumo poi arriva a solleticare il naso promettendo visioni celestiali su mondi paralleli. Conoscendo il sapore in purezza della crema di marh-mallow Nawarra ho pensato, per incontrare i gusti di tutti, di associarla al cioccolato mettendola in mezzo a due diverse consistenze. L’effetto cromatico di queste barrette, a mio avviso, è accattivante. All’assaggio… ne sarete rapiti. Io ve l’ho detto!
Barrette al cioccolato e crema suadente di marsh-mallow
Per la base:

170 g di burro a temperatura ambiente
100 g di zucchero a velo
230 g di farina
30 g di cacao
2 uova
6 g di lievito
220 g di panna fresca
un pizzico di sale
per la farcitura:
una confezione di marsh-mallow cream classic Nawarra (180 g)
per la copertura:
100 g di cioccolato
60 g di  burro
50 g di panna acida
scaldate il forno e portatelo a una temperatura di 170°C e foderate una teglia rettangolare di 20×30 cm con un foglio di carta forno bagnato e strizzato, fatelo aderire alle pareti. Preparate la base sbattendo il burro morbido con lo zucchero, unite un uovo alla volta, il sale e, poco per volta, la farina setacciata con il lievito e il cacao alternando la panna. Versate il composto dentro la teglia e infornate per circa 20 minuti. Per la cottura consiglio vivamente di basarvi sulla conoscenza del vostro forno. Sfornate solo dopo aver fatto la prova stecchino che dopo essere stato inserito nell’impasto cotto, dovrà essere asciutto e pulito.
Fate raffreddare completamente la base.

crema di marschmallow bassa

Con una spatola, mescolate la crema di marsh-mallow e distribuitela sulla torta, ponete in frigo a rassodare.

odueo marchmalow cream bassa
A  bagnomaria sciogliete il cioccolato tritato con il burro e la panna, fate intiepidire per pochi minuti e poi versate sulla crema di marsch-mallow, distribuendo uniformemente, riponete la teglia in frigo fino al momento di servire. Tirate fuori dal frigo, affettate e servite.

Cosa fa una siciliana a Parigi?

Parigi
S’innamora!

E certo! S’innamora dell’aria che respira, fredda da morire, ma d’altronde a gennaio cosa ci si aspetta? S’innamora di quel sole che s’arruspigghia tardi, alle 8,30 comincia a fare capolino e, tiepidissimo, illumina un’atmosfera magica e romantica; tutto è bellezza, rispetto, senso civico.  S’innamora della Tour Eiffel, degli Champs Elysées, dei macaron di Ladurée e della magia della notte.
Ma l’innamoramento non finisce qui eh? Nonsi; la siciliana di cui sopra perde completamente la testa per il suo gruppo di lavoro e per Magimix, un marchio francese che conosceva già e con il quale aveva già collaborato. La magica Magimix ha, nel corso della sua storica attività, adattato il robot delle cucine professionali ad una versione domestica, rendendo l’utilizzo semplice e intuitivo. Oggi ha lanciato sul mercato una nuova macchina, il Cook Expert, che associa al food processor l’innovazione della cottura. E’ un robot multifunzione che cuoce a induzione con 12 programmi automatici. Una regolazione prossima al grado per una cottura altamente controllata e professionale. Tutto questo permette di cucinare con facilità e in poco spazio risotti, cibi al vapore e cotture lente secondo la cucina tradizionale italiana. Il robot, impasta, trita, affetta, grattugia, monta a neve anche piccolissime quantità di albumi, trita il ghiaccio, realizza smoothies, gelati e salse. Aiuta ancora con un supporto multimediale tramite una app e un libro con 300 ricette… e in ultimo, ma non per importanza, si lava da solo. Un corteggiamento simile conquista a prima vista! Un colpo di fulmine fu.

cook expertCon un bagaglio del genere, tornando nell’Isola del sole, in questo inverno molto mite, la siciliana (che fussi io), ha cominciato a usare l’aiuto in cucina approfittando di una serie di agevolazioni quali montare piccolissime quantità di albumi (meno di un uovo), per esempio e lanciandosi nella preparazione dei leggendari macarons… alla siciliana.
Piccola notazione, le dosi per la preparazione dell’impasto sono state dimezzate, così da testare la macchina e verificarne le effettive potenzialità. Iniziare a conoscersi stressandosi insieme. Una prova d’amore, per cominciare.
La ricetta e i consigli sono tratti dal blog della cummari Patrizia di Via delle Rose. Per la farcitura la ricetta è desunta dal blog di Edda di Un dejeuner de soleil.

Per 24 macaros
75 g di mandorle
75 g di zucchero a velo
56 g di albumi (meno di 2 albumi)
19 g di acqua
75 g di zucchero a velo
un pizzichino di sale
una goccia di limone

Separate gli albumi dai tuorli quattro o cinque giorni prima di realizzare i macarons, metteteli dentro un barattolo chiuso e poi in frigo. La sera prima tirateli fuori dal frigo in modo da averli a temperatura ambiente il giorno dopo.

mandorle
Installate il robot, il programma verrà selezionato automaticamente, ponete le mandorle nella bacinella piccola con il coltello piccolo, avviate il programma e tritatele finemente.

mandorle tritate
Nella stessa bacinella dove avete tritato le mandorle, mettete 75 g di zucchero a velo, mescolate insieme per pochi istanti e poi setacciate; mettete da parte e smontate il robot.
Dividete gli albumi; 28 g poneteli dentro la vasca del Cook Express con la frusta per gli albumi, il sale e la goccia di limone, gli altri 28 g metteteli insieme con la miscela di mandorle e zucchero a velo setacciati insieme. Mescolate con la spatola e amalgamate gli ingredienti. Mettete da parte.

macarons impasto
Montate la bacinella di metallo, selezionate il programma albumi a neve e fate partire la macchina con il programma automatico senza il tappo, nel frattempo procuratevi un termometro per dolci, ponete in un piccolo tegame gli altri 75 g di zucchero a velo con l’acqua e portate a una temperatura di 118°C, mescolando.

albumi montati a neve

Fermate la macchina quando mancherà un minuto alla fine del processo e aggiungete lo sciroppo direttamente sulla meringa, fate ripartire la macchina per l’ultimo minuto di lavorazione.
Incorporate un terzo degli albumi montati alla miscela di mandorle, mescolando delicatamente. Continuate con la seconda e la terza parte mescolando per rendere tutto omogeneo. Il composto dovrà colare a nastro. Riempite un sac-a-poche con una bocchetta liscia da un cm e disponete i mucchietti su un foglio di carta forno dove avrete disegnato dei cerchi di 3 cm di diametro oppure su un tappetino da macaron in silicone.
Sbattete leggermente la teglia sul piano da lavoro per assestare il composto suddiviso e ponete nel forno spento per due ore.
Trascorso il tempo di riposo, tirate fuori la teglia dal forno, accendetelo in modalità “ventilato”, portatelo a una temperatura di 150°C e poi infornate la teglia  per 15 minuti. Trascorsi i primi 9 minuti aprite il forno e richiudete piano senza sbattere. Quattro minuti prima che scada il tempo ripetete l’operazione. A cottura ultimata tirate fuori la teglia dal forno e fate raffreddare completamente.

Per la ganache
100 g di cioccolato bianco
60 g di panna fresca
50 g di lamponi surgelati o freschi
12 lamponi surgelati o freschi
preparate la ganache: montate il robot, mettete nella bacinella piccola 50 g di lamponi e azionate il programma per pochi minuti.

lamponi crema

Portate a bollore la panna e versandola in tre volte sul cioccolato bianco tritato finemente, mescolando dolcemente, la crema dovrà risultare liscia, mescolate la polpa di lamponi realizzata con il robot, mettete dentro un sac-a-poche munito di bocchetta liscia di circa 8 mm e poi ponete in frigo per un paio d’ore prima di usarla.

lamponi

 

Farcite metà dei macarons con la ganache e mezzo lampone, mettete poca ganache nell’altra metà del macaron e chiudete schiacciando leggermente. Ponete in una scatola di latta e poi in frigo, avendo cura di servirli a temperatura ambiente.

ci vulissi rispetto

tumminia grissini

Questo, un inverno anomalo fu. Abbiamo avuto chiù jurnate di suli e cauddu che giornate tinte, fridde da cummigghairisi con sciarpe e cappelli. Vero è che che in queste latitudini di freddo freddo non si può parlare, ci dobbiamo andare ad ammucciari, ma i classici 7-8 gradi tipici di qua non ci furono se non per pochissimi giorni. In genere il nostro inverno dura due mesi, ‘st’annu fici due giorni. Ci dobbiamo preoccupare? Buh!
Pioggia ne abbiamo vista con il contagocce e la terra grida “ACQUAAAAA!” che mi pare di sentirla. Dove andremo a finire di questo passo?
Risposte non ne ho, sono domande troppo difficili per me, nel mio piccolissimo mondo cerco la correttezza anche nei confronti di questa madre che trattiamo malissimo e che si sta incazzando bene bene.
Sarebbe buona educazione alimentare, per iniziare, non comprare prodotti fuori stagione. I pomodori sono l’estate succosa, d’inverno ti mangi le bombe che ci mettono per farli belli. Prova a chiedere a un picciriddu in quale stagione si mangiano le fragole, ‘u sai come ti  rispunni? Tutto l’anno!
Mi chiedo… ma all’urtimata picchì?
Se hai una risposta, scrivimi.

Preparazione: 15 minuti+2h e 30minuti di riposo
Cottura: 20 minuti
Ingredienti:
200 g di g di farina di tipo 2
200 g di farina di rimacinato
100 g di farina di grano Tumminia
40 g di burro
Un cucchiaio colmo di foglioline di timo
20 g di sale
10 di lievito di birra
Un cucchiaino di zucchero
20 g di ricotta infornata, grattugiata

Sciogliete il lievito in circa 300 g di acqua tiepida con lo zucchero. Mescolate nella planetaria le farine, il burro, gli aghi di rosmarino e la ricotta; aggiungete l’acqua all’impasto, poco alla volta, impastando e aggiungendo il sale durante la lavorazione. Rovesciate l’impasto su una spianatoia leggermente infarinata, ripiegatelo più volte ottenendo un panetto che porrete a riposare in una ciotola leggermente infarinata. Coprite con un canovaccio umido e mettete nel forno spento con la luce accesa per la lievitazione che durerà due ore. Trascorso questo tempo stendete l’impasto in una sfoglia sottile, su una spianatoia leggermente infarinata aiutandovi con un matterello. Ritagliate con una rotella taglia pasta delle strisce lunghe e ponetele su una o due teglie foderate con carta forno per fare lievitare ancora mezz’ora. Infornate a 200°C per circa 25 minuti o fino a quando assumeranno un colore dorato.

due spaghi dell’ultimo minuto

crema di pom

Mai fidarsi della propria saccenza, partite dal presupposto che non sapiti nenti perché può capitare che, se vi fidate troppo, faciti un purtusu ‘nt’all’acqua… e siete ammollo.
Accussì mi capitò, proprio ‘stamatina. Partìa col fare una torticedda per il mio sposo, oggi è il suo compleanno, mi fidai di una ricetta farlocca e non prestai troppa attenzione, ma si, mi dissi, ora la ripigghio ‘sta situazione…
Non vi cunto che fini fici, meglio di no. Nel frattempo s’era fatta l’ora di mangiare e io avevo giocato a fare pasticci non combinando una beneamata. Per fortuna il frigorifero è una fonte di ispirazione dell’ultimo secondo e qualcosa da mangiare, alla fin fine, c’era, fumante, in tavola. Almeno questo!

spaghetti ruvidi con crema di pomodoro secco e basilico
Per un cristiano
130 g di pasta lunga ruvida
due pomodori secchi sott’olio
8 g di pinoli
un cucchiaio abbondante di formaggio morbido
una manciata di parmigiano a scaglie
un ciuffo di basilico
sale
pepe garofanato

frullate tutti gli ingredienti tranne il sale e il pepe e ponete dentro una ciotola; controllate se il composto sia giusto di sale e macinate il pepe. Portate a bollore abbondante acqua salata, cuocete la pasta  e scolatela, secondo il vostro gusto di cottura, dentro la ciotola, fluidificate con dell’acqua di cottura. Servite caldissima