ducizza al cioccolato miele e peperoncino

luna di miele gimp

un dolcino senza un granello di zucchero ma carico di un fluido e delicato miele di acacia. Piccante e sensuale questa è una torta facile da fare e poco impegnativa dal sapore incisivo e deciso. Provate per credere.
300 g di cioccolato fondente
125 g di burro
150 g di miele di acacia Luna di Miele
6 uova
mezzo cucchiaino di peperoncino in polvere
cacao amaro per decorare
burro e farina per lo stampo
Sciogliete a bagnomaria il cioccolato tritato con il burro a pezzetti. Separate i tuorli dagli albumi. Sbattete i tuorli con i 2/3 del miele e aggiungete il cioccolato fuso tiepido e il peperoncino. Montate gli albumi a neve e aggiungete il miele rimasto. Incorporateli al composto di tuorli. Imburrate e infarinate uno stampo da 32 cm di diametro, versate il composto e infornate in forno già caldo a 170°C per circa 15-20 minuti. Per la cottura fidatevi della conoscenza del vostro forno. Comunque, il dolce sarà cotto quando, inserendo uno stecchino all’interno, questo ne uscirà asciutto e pulito. Fate raffreddare prima di spolverare con del cacao amaro.

luna di miele due gimp

dalla mamà…

Ah! M’ha scialai! In primisi picchì mi fici un giro al mercato rionale, mille colori, ciavuru e bellezza a profusione. I pisci parunu vivi, ti talianu come se fussiru pronti per ziccarisi dintra la borsa. L’occhi mia parunu stiddiari, hanno fatto scintille per la felicità e mentre mia madre parrava con i suoi spacciatori di pesce, frutta e verdura di fiducia io scattavo foto rilassandomi totalmente. Una cosa impagabile.
pesce_1In secundisi m’ha scialai picchì me matri mi fici una pasticedda da svenimento, una pasta trafilata al bronzo, spaghetti alla chitarra ruvidi al tatto e capaci di assorbire tutto il condimento a base di cernia. Un chilo e mezzo di pesce, ‘n’anticchia di pomodorini, prezzemolo, olio, aglio e tanto amore. Non vi pozzu cuntari la bontà, l’aviti a tastari.
Spaghetti alla chitarra con sugo di cernia della mamà.
per 4 cristiani
400 g di spaghetti alla chitarra trafilati al bronzo
una cernia da 1500 g
una manciata di pomodorini
2 spicchi d’aglio
100 ml di vino bianco secco
un mazzetto di prezzemolo
sale
peperoncino
schiacciate l’aglio nell’apposito attrezzo, unite un paio di cucchiai d’olio e i pomodorini in un tegame e soffriggete.
cernia soffritto

Unite il pesce tagliato a pezzi, sfumate con il vino alzando la fiamma e poi aggiungete un bicchiere d’acqua e una manciata di prezzemolo. Salate, coprite con un coperchio e portate a cottura.

cernia

Portate a bollore abbondante acqua salata, buttate la pasta e fatela cuocere due minuti, giusto il tempo di fare perdere la rigidezza. Togliete il pesce dal tegame e aggiungete la pasta. Risottate gli spaghetti portando a cottura aggiungendo l’acqua di cottura della pasta, mescolando sempre. A fine cottura aggiungete il pesce spinato e ridotto a pezzetti, spolverate con il prezzemolo tritato rimasto e qualche anello di peperoncino fresco se vi piace. Servite caldissimo.
Buona Pasqua a tutti voi.

spaghetti

Crème di speculoos brûlée

speculoos giovanni resize gimp

devo dire grazie…
Grazie a Odueo, che distribuisce in Italia questa meraviglia.
La crema di speculoos è…
Uhm, difficile raccontarlo a parole, non esistono ancora, bisognerà inventarle. Nell’attesa che qualcuno nel mondo ci riesca, provo a definire, a modo mio, la bontà di questa crema.
Ah, se poteste vedermi in questo momento sarebbe meglio perché a gesti sarei, sicuramente, più eloquente. Va beh, ci provo dai…
Comincio da lontano chiedendovi se avete mai mangiato gli speculoos. Ecco, questo è facile, si tratta di un biscotto croccante aromatizzato alla cannella tipico, in Belgio, commemorativo della festa di San Nicola, il 6 dicembre; anche se oggi si trova in qualunque giorno dell’anno.
Detto ciò, la crema che ne deriva dalla lavorazione dei suddetti biscotti è paradisiaca, e non esagero se vi dico che è irresistibile, trascinante, travolgente, seducente, affascinante… ammuccinuni affondi le dita dentro il barattolo e t’arricrii, come dire, ti conforti e ti rimetti in pace con l’universo criatu.
Giurin giurello!

speculoos resize gimp

Mangiata direttamente dal barattolo ha, sicuramente, il suo fascino ma, se vi va, potreste assaggiarla anche alla francese, sotto forma di crème brûlée, amunìpigghiate un pizzinu.
Per 6-8 cristiani
500 ml di panna
5 tuorli
40 g di zucchero
150 g di crema di speculoos 
60 g di zucchero di canna
scaldate, in un pentolino e a fuoco leggero, la panna con la crema di speculoos, mescolate per amalgamare gli ingredienti. Dentro un contenitore, montate i tuorli con lo zucchero, aggiungete la miscela di panna e crema di speculoos, mescolando. Ponete il contenitore, coperto da un film di pellicola, dentro il frigo per almeno due ore. Consiglio di preparare questo delizioso dessert il giorno prima.
Accendete il forno e portatelo a una temperatura di 95°C, distribuite la crema dentro gli stampi da Crème brûlée e poi ponete gli stampi dentro una teglia, piena per metà, d’acqua. Cuocete a bagnomaria per almeno un’ora. Prolungate il tempo di cottura se i vostri stampi dovessero essere profondi. La consistenza della crema, una volta cotta, dovrà essere leggermente tremolante. Tirate fuori la teglia dal forno, fate intiepidire prima di porre le creme in frigo a rassodare per almeno un paio d’ore prima di servire.
speculoos prep resizegimp

Al momento di servire, spolverate la superficie delle creme con lo zucchero di canna e caramellate con l’aiuto di un cannello, oppure in forno sotto il grill o, all’antica, con il ferro rovente.

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