lo dicevo io che il paradiso è qui

Il paradiso terrestre esiste e io ne ho le prove perché ci sono stata; si trova a Gangi nel cuore della Sicilia. Quella Sicilia con le montagne alte, carica di suggestioni, lontanissima dal mare e colorata dal giallo del grano che luccica sotto i raggi del sole; un luogo lontano, per raggiungere il quale, molti chilometri di strada s’addentrano verso il centro della triscele e i tornanti si inseguono uno dietro l’altro senza pigghiari ciatu. L’autostrada è un miraggio e le trazzere, battute dal trattore o dallo scecco incontrano grandi e piccolissimi borghi che sembrano incantati e dove invece si travagghia col sudore della fronte e della fatica nei campi. Questo luogo magico si chiama ‘La Mandralisca’, un’azienda agricola sulle Madonie fondata secondo i principi della permacultura, i quali integrano ecologia, agricoltura e equilibrio paesaggistico incastrandosi egregiamente in un quadro di sviluppo sostenibile. Il biologico è di casa, anzi di più; l’orto è sinergico il che significa che le piante sono consociate e interagiscono tra loro difendendosi a vicenda, crescendo e producendo in sinergia. Il suolo non viene lavorato perché la terra si lavora da sola attraverso la differenziazione delle radici che vanno a diversa profondità e l’attività degli insetti e dei microrganismi. Dei concimi chimici non si vede manco l’ombra e manco dei diserbanti. L’orto è realizzato su bancali rialzati che alleggeriscono il lavoro e individuano dei camminamenti divisori. Su questa azienda sta crescendo un progetto di bellezza che presto vi racconterò, per adesso vi lascio questo piatto di pasta realizzato con la fagiola piatta dell’orto sinergico e le fettuccine ottenute dalla lavorazione della farina del grano antico tumminia coltivato in azienda.

 

per due cristiani:
150 g di pasta di grano antico tumminia
400 g di fagiola piatta pulita
uno spicchio d’aglio
200 g di salsa di pomodoro magari una conserva fatta in casa, sarebbe l’ideale
un mazzetto di basilico
olio extra vergine d’oliva
sale
pepe

portate a bollore una pentola con acqua potabile salata e cuocete la fagiola. Tritate l’aglio, ponetelo in una casseruola con un cucchiaio d’olio, soffriggete e poi aggiungete la salsa, cuocete poi istanti e aggiungete la fagiola. Tagliuzzatela con un cucchiaio di legno e amalgamate alla salsa. Buttate la pasta nell’acqua in ebollizione in cui avete cotto la verdura, appena si ammolla, quindi dopo qualche istante, prelevatela con una pinza e ponetela dentro il tegame con il condimento; portate a cottura risottando con l’acqua di cottura della fagiola. Dopo circa cinque minuti saggiate la cottura e valutatene il grado secondo i vostri gusti. Aggiustate di sale, pepate e sminuzzate le foglie del basilico. Servite subito. Abbiate grandi aspettative e siate grati, saprete al primo boccone che non avete mai assaggiato vera pasta.

 


 

9 Comments

  1. Penso tu abbia vissuto un'esperienza indimenticabile, grazie per averla condivisa con noi Claudia.
    Lo sai, sei una persona che ho adorato sin dal primo post che ho letto e non posso smettere di ringraziarti per farmi sentire la mia terra così vicina, in tutte le sue più particolari declinazioni.. :*

  2. Ciao Claudia! una poesia questo piatto!
    Quanto ci piacciono queste immagini di campi coltivati ed assolati, poi la pasta che hai preparato dà propri impressione di genuinità e riscoperta di sapori antichi! Complimenti davvero.

  3. Lavoro meraviglioso! Questo è il tipo di informazioni che devono essere condivise intorno alla rete. Vergogna su Google per non posizionare questo post superiore! Vieni su e chiedere consiglio al mio sito web. Grazie =)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *