Ciambelline morbide ne abbiamo?

mini bundt cakes

Poi dice che i social non sociàlano. Sapete che vi dico? i social sociàlano eccome. Questa ricetta l’ho scovata da lei che è di una bravura stratosferica. Intanto mi acchiappò su instragram e per una mano cominciai a seguirla, poi, un bel gioNNo pubblica una foto, questa:

Schermata 2016-04-19 alle 09.18.33

MIZZICA! mi dico, ma che meraviglia. E comincio a scassare per la ricetta. Scopro così che ha un bellissimo blog, Ackyart si chiama, con la condivisione di tutto il suo sapere *_*
Niè, troppo favoloso.
La ricetta è qui, vi assicuro che è di una bontà assoluta; lei ha preso ispirazione qua e là, rielaborando la partenza e io, invece, la copiai para_para a eccezione dello zucchero, lo usai di canna per il lemon curd.
Amunì l’avete preso un pizzino?

Mini bundt cake al limone e lemon cud allo zucchero di canna.
leggi Ciambelline morbidissime al limone  e crema da sdillinio.
Prima base principale, procuratevi dei limoni biologici. E’ fondamentale, io ne ho avuti in regalo dal mio amico Alessio, che non smetterò mai di ringraziare e non solo per i limoni.
per circa 6 ciambelline:

180 g di farina
2 uova
180 g di zucchero di canna chiaro
60 g di olio di semi di girasole
140 g di ricotta
8 g di lievito per dolci
2 limoni biologici
zucchero a velo, fragole e lemon curd, per guarnire

Per il lemon curd:
150 g di zucchero di canna (cambia il colore)
3 tuorli
1 uovo
80 g burro
80 g di succo di limone
accendete il forno e portatelo a 180°C.
Montate lo zucchero con le uova per 5 minuti. Nel frattempo setacciate la ricotta e poi montatela con uno sbattitore elettrico. Unite la ricotta al composto di uova
delicatamente senza smontare il composto usando una spatola di gomma. Aggiungete la farina setacciata con il lievito, la scorza grattugiata dei limoni e il loro succo limoni. Unisci l’olio a filo e continua a mescolare dall’alto verso il basso. ungete 6 stampini da bundt cake e infarinateli eliminando la farina in eccesso, versate il composto riempiendoli un po’ più della metà e cuocete in forno per circa 25 minuti facendo la prova stecchino prima di sfornarli.
Mentre le ciambelline sono in forno preparate il lemon curd: cuocete a bagnomaria l’uovo, i tuorli, lo zucchero e il succo del limone. Mescolate continuamente con una frusta a fili fino quasi a ebollizione; la crema prenderà consistenza e si inspessirà. Togliete dal fuoco e aggiungete il burro a dadini, mescolate per scioglierlo. Passate il lemon curd a setaccio, è una seccatura, lo so ma è fondamentale. Ponete in un barattolo e fate raffreddare.
Sformate le ciambelline, riempite il buco con la crema e, se volete con delle fettine di fragola, cospargete con lo zucchero a velo e servite.

duci ma senza zucchero

sciroppo d'agave 4.gimp
Adoro la red velvet, mi piace perché è rossa, passionale e di forte impatto emotivo. Non mi sono mai cimentata nel realizzarla nella sua interezza per una questione puramente ossequiosa. Quando sarà il momento la realizzerò seguendo la ricetta pedissequamente, con “punti e virgole” perfettamente collocate. Nel frattempo mi sbizzarrisco realizzando varianti senza regole che escono da quel tappeto rosso, seguendo una strada alternativa, magari parallela oppure zigzagandoci sopra.
Oggi, domenica, la red velvet de noiartri è senza zucchero ma duci lo stesso, pensata per quelli che lo zucchero lo vedono con il cannocchiale ma che possono addolcire qualunque cosa con una perfetta alternativa, lo sciroppo d’agave Sunny Via.
sciroppo d'agave.gimp
Per la red velvet de noiartri
180 g di farina
230 g di barbabietole precotte
8 g di lievito
50 g di cacao amaro
180 g di sciroppo d’agave Sunny Via
3 uova
80 g di olio extra vergine d’oliva
un cucchiaino di estratto di vaniglia
un pizzico di sale
frullate le barbabietole, aggiungete l’olio, lo sciroppo, e l’estratto di vaniglia. Mescolate la farina, il lievito, il sale e il cacao. Aggiungete il mix di barbabietola, sbattete per amalgamare con una frusta, unite un uovo alla volta e versate dentro una teglia imburrata e infarinata. Infornate in forno caldo a 170°C per circa mezz’ora. Fate attenzione per la cottura, regolate il vostro forno secondo la vostra esperienza e fate sempre la prova stecchino prima di sfornare il dolce. Fate raffreddare qualche minuto dentro la teglia e poi sformate la torta.

sciroppo d'agave 3.gimp

per la salsa al cacao:
85 g di burro
120 g di sciroppo d’agave Sunny Via
120 g di panna a lunga conservazione
2 cucchiaini di cacao amaro
2 cucchiaini di estratto di vaniglia

sciroppo d'agave 2.gimp

Sciogliete il burro dentro una piccola casseruola, su fuoco dolce. aggiungete lo sciroppo d’agave, e la panna e cuocere pochi minuti. Spegnete, aggiungete il cacao setacciato e l’estratto di vaniglia. mescolate e fate raffreddare completamente. Frullate e passate in frigo. Al momento di servire, distribuite un po’ di salsa al cacao sulla torta e anche uno specchio in ogni piatto prima di adagiare una fetta.

ducizza al cioccolato miele e peperoncino

luna di miele gimp

un dolcino senza un granello di zucchero ma carico di un fluido e delicato miele di acacia. Piccante e sensuale questa è una torta facile da fare e poco impegnativa dal sapore incisivo e deciso. Provate per credere.
300 g di cioccolato fondente
125 g di burro
150 g di miele di acacia Luna di Miele
6 uova
mezzo cucchiaino di peperoncino in polvere
cacao amaro per decorare
burro e farina per lo stampo
Sciogliete a bagnomaria il cioccolato tritato con il burro a pezzetti. Separate i tuorli dagli albumi. Sbattete i tuorli con i 2/3 del miele e aggiungete il cioccolato fuso tiepido e il peperoncino. Montate gli albumi a neve e aggiungete il miele rimasto. Incorporateli al composto di tuorli. Imburrate e infarinate uno stampo da 32 cm di diametro, versate il composto e infornate in forno già caldo a 170°C per circa 15-20 minuti. Per la cottura fidatevi della conoscenza del vostro forno. Comunque, il dolce sarà cotto quando, inserendo uno stecchino all’interno, questo ne uscirà asciutto e pulito. Fate raffreddare prima di spolverare con del cacao amaro.

luna di miele due gimp

suadenti barrette

odueo maschmallow cream bassa
Nell’istante in cui apri il barattolo resti affatato; una morbida crema, allettante, dolce e aromatica cola inesorabile dai lati del cucchiaio appena affondato e tirato su. Scioglievole, convince solo guardandola, il profumo poi arriva a solleticare il naso promettendo visioni celestiali su mondi paralleli. Conoscendo il sapore in purezza della crema di marh-mallow Nawarra ho pensato, per incontrare i gusti di tutti, di associarla al cioccolato mettendola in mezzo a due diverse consistenze. L’effetto cromatico di queste barrette, a mio avviso, è accattivante. All’assaggio… ne sarete rapiti. Io ve l’ho detto!
Barrette al cioccolato e crema suadente di marsh-mallow
Per la base:

170 g di burro a temperatura ambiente
100 g di zucchero a velo
230 g di farina
30 g di cacao
2 uova
6 g di lievito
220 g di panna fresca
un pizzico di sale
per la farcitura:
una confezione di marsh-mallow cream classic Nawarra (180 g)
per la copertura:
100 g di cioccolato
60 g di  burro
50 g di panna acida
scaldate il forno e portatelo a una temperatura di 170°C e foderate una teglia rettangolare di 20×30 cm con un foglio di carta forno bagnato e strizzato, fatelo aderire alle pareti. Preparate la base sbattendo il burro morbido con lo zucchero, unite un uovo alla volta, il sale e, poco per volta, la farina setacciata con il lievito e il cacao alternando la panna. Versate il composto dentro la teglia e infornate per circa 20 minuti. Per la cottura consiglio vivamente di basarvi sulla conoscenza del vostro forno. Sfornate solo dopo aver fatto la prova stecchino che dopo essere stato inserito nell’impasto cotto, dovrà essere asciutto e pulito.
Fate raffreddare completamente la base.

crema di marschmallow bassa

Con una spatola, mescolate la crema di marsh-mallow e distribuitela sulla torta, ponete in frigo a rassodare.

odueo marchmalow cream bassa
A  bagnomaria sciogliete il cioccolato tritato con il burro e la panna, fate intiepidire per pochi minuti e poi versate sulla crema di marsch-mallow, distribuendo uniformemente, riponete la teglia in frigo fino al momento di servire. Tirate fuori dal frigo, affettate e servite.

una ducizza molto franco e ‘n’anticchia sicula


torta 100
 Con tutte le dominazioni che hanno attraversato l’Isola, in lungo e in largo, ‘n’anticchiedda di sangue francisi l’avemu nelle vene. Il bello è, che tutti chiddi che passaru di ccà, accamparunu diritti  in questo pezzo di terra in mezzo al Mediterraneo. Ora, io dico, ma non erano biddicchi i siciliani del tardo paeleolitico? Se ne stavano tanto graziusi  a cacciare, a pescare e a coltivare la terra. l’acqua li bagnava e il vento l’asciucava. Poi, cinquemila anni prima che arrivasse ‘u Signuruzzu, la pacchia finì.
E va beh, per non di meno a ciò,  nella vicenda di avere avuto tanti imperatori e re che nnì ficiru nesciri i corna ‘i fora, un lato positivo  c’è ed è legato alla ricchezza e alla bellezza lasciata al loro passaggio, assorbita e fatta nostra da noi.
Con questo giustifico l’appropriazione e la manipolazione di questa ricetta desunta da un blog stupendo, gestito da quell’adorabile persona che risponde al nome di Edda.  Commentando la ricetta di questa crostata raffinata, le promisi che l’avrei rifatta e pubblicata… non pensavo che sarebbero passati quattro anni però.
La ricetta originale la trovate al link, di seguito invece, le mie alterazioni per attribuire una identità siciliana.

Crostata 100% cioccolato

Pasta sucrée al cacao
110 g di burro
– 80 g di zucchero a velo
– 40 g di farina di pistacchi di Bronte non salati  (pistacchi tritati finemente) 
– 1 uovo 
– 190 g di farina macinata a pietra tipo 1 setacciata
– 1 cucchiaino colmo di cacao in polvere circa 7 g setacciato
– 1 pizzico di sale 
 fetta
Ganache ai due cioccolati e spezie (ho raddoppiato le dosi)
– 120 g di cioccolato fondente  
– 120 g di cioccolato al latte
– 200 ml di panna fresca 
– due pizzichi di spezie miste (cannella, anice stellato, vaniglia e chiodi di garofano)
spezie
Gelo di cacao 
– 100 ml di panna fresca 
– 100 g di zucchero di canna chiaro
– 120 ml d’acqua 
– 50 g di cacao in polvere setacciato 
– 8 g di gelatina in fogli  
 
 Preparate la pasta sucrée un giorno prima. In una ciotola mettete il burro a pezzetti freddo con lo zucchero a velo setacciato ottenendo un impasto sabbioso,  aggiungere la farina di pistacchi, l’uovo e mescolate con una paletta leccapentola, aggiungete la farina setacciata insieme con il cacao e il sale, in ultimo. Lavorare velocemente con le dita finché la pasta raggiunge una consistenza morbida, liscia e omogenea. Prendete un foglio di carta forno, ponete l’impasto su di esso e, con un matterello, formate un disco spesso un cm, copritelo con la pellicola e ponete in frigo a riposare tutta la notte. 
  Scaldare il forno a 170°C. prendete la pasta sucrée, eliminate la pellicola e coprite con un altro foglio di carta forno. Stendere la pasta con un mattarello, eliminate il foglio di carta superiore, arrotolate l’impasto sul mattarello e srotolarla dal lato senza carta, su uno stampo da crostata imburrato di 28 cm circa di diametro dal fondo amovibile (o, come suggerisce Edda, utilizzate “un cerchio senza fondo poggiando su una placca ricoperta di carta forno”). Far bene aderire i bordi e mettere in frigorifero un quarto d’ora. Bucherellate abbondantemente il fondo della torta con i rebbi di una forchetta. Cuocete in bianco, per 15 minuti. La crosta dovrà cambiare di colore e indurirsi.  Far intiepidire il guscio. 
Preparate la ganache. Se non avete un mix di spezie miste già pronto, macinate in un mortaio un frutto di anice stellato, tre chiodi di garofano, i semi di una bacca di vaniglia e un pezzetto di cannella, riducete in polvere, prelevatene due pizzichi e metteteli in infusione nella panna dentro un pentolino, per 10 minuti. Accendete il fuoco e poi portare a bollore.
cioccolato
 Mettete i due cioccolati tritati in una ciotola, filtrate la panna calda su di essi in due momenti, in modo che si sciolgano in maniera omogenea. Versate la ganache tiepida nel guscio di pasta, distribuitela con una paletta e poi mettete in frigorifero mezz’ora. 
Preparare il gelo di cacao ammollando la gelatina in abbondante acqua fredda. Portate a bollore la panna, lo zucchero e l’acqua. Aggiungere in una volta sola il cacao e far sobbollire per 2-3 minuti. Aggiungere la gelatina. Spegnete, versate dentro un contenitore dai bordi alti e frullate con un frullatore a immersione. Far intiepidire prima di versare, filtrando con un colino, nella crostata sulla ganache. Mettere in frigo fino al momento di servire, almeno otto ore. Cospargere di cacao prima di portare in tavola. 

mi, quella torta fa un ciavuru…


torta di mele e VOV

Chistu disse il mio sposo ant’ura, passando accanto al tavolo dove troneggia la torta di mele che iddu stissu mi chiese giusto ieri. Il ciavuru ti stona, nel senso che ti stordisce, ti acchiappa le nasche e ti irretisce e noi, in una molle domenica pomeriggio autunnale, ci facciamo irretire senza però, prima, condividere la ricetta.

Vov e meleTorta di mele al VOV

270 g di farina tipo 1
170 g di burro morbido
190 g di zucchero di canna
1/2 cucchiaino di cannella in polvere
1/2 noce moscata grattugiata
1/4 di cucchiaino di sale
2 uova
1/2 tazza di Vov
2 mele rosse dure
8 g di lievito

per la finitura una spolverata di cannella più uno grattugiata di noce moscata

Per la glassa al VOV
30 g di zucchero a velo
20 g di VOV

torta al vov fetta

Ungete e infarinate una teglia da 26 cm di diametro, accendete il forno e portatelo a una temperatura pari a 170°C. Nel frattempo montate il burro con lo zucchero per circa 5 minuti, unite un uovo alla volta e continuate a montare. A parte setacciate la farina con il lievito, unite le spezie e il sale. Aggiungete a cucchiaiate gli ingredienti secchi al composto di uova alternando il VOV. Versate l’impasto dentro la teglia e livellatelo. Lavate e asciugate le mele, tagliatele a quarti, eliminate il torsolo e affettate le mele a uno spessore di 3 mm, utilizzando una mandolina. Affondate le fettine di mela dentro l’impasto, spolverate con una grattatina di noce moscata e un soffio di cannella. Infornate per circa 50 minuti o fino a quando, inserendo uno stecchino, questo ne uscirà asciutto e pulito. Come al solito consiglio, per la cottura, di basarvi sulla conoscenza del vostro forno.

Sfornate la teglia e fate raffreddare qualche minuto, poi sformate il dolce e fate raffreddare. Preparate la glassa sbattendo con le fruste elettriche lo zucchero a velo con il VOV.  Con un cucchiaio decorate la superficie della torta con la glassa, facendola scivolare a filo, servite tiepida o a temperatura ambiente.

 

che donna, Donna Hay

torta al cioccolato

Ella produce una quantità di cose di una bontà e una bellezza inenarrabili. Di Donna Hay possiedo un paio di libriccini uno dei quali è una monografia sul cioccolato, le ricette sono infallibili, sicure e deliziose non solo per gli occhi.

Questa torta si trova a pagina 58 del libro “Sempliciessenziali- Cioccolato” Guido Tommasi Editore, si chiama torta semplice al cioccolato; se volete seguite passo passo le indicazioni e facitìla pure voialtri. Rispetto alla ricetta originale ho fatto solamente due operazioni che non sono contemplate dall’autrice;

ho spolverato di cacao amaro la teglia dopo averla imburrata

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e come finitura ho cosparso la superficie della torta con degli zuccherini rosa.

zucchero

ora che tutto è chiaro, o v’accattate il libro opuru vi pigghiate un pizzino e vi segnate ‘sta ricetta

Io ho usato una tortiera da 26 cm di diametro, Donna ne usa una da 22 cm
375 g di burro morbido
260 g di zucchero di canna
300 g di farina setacciata
3 uova (biologiche, almeno io le uso biologiche)
2 cucchiaini rasi di lievito
80 g di cacao setacciato due volte
185 ml di latte (ma anche ‘n’anticchedda di più, io mi sono basata sulla consistenza del mio composto, me ne sono serviti circa 200 ml; aggiungete il latte poco alla volta per verificare la consistenza dell’impasto)
Per la finitura glassa al cioccolato
150 g di cioccolato tritato
125 ml di panna liquida (ma anche a lunga conservazione)

Scaldate il forno a 160°C. Lavorate il burro con lo zucchero nel mixer per 8-10 minuti. Unite un uovo alla volta, amalgamandolo bene al composto di burro prima di introdurre il successivo. Unite la farina setacciata con il lievito e il cacao alternando con il latte. Versate dentro una teglia imburrata e cosparsa di cacao amaro setacciato e infornate  per circa 1 ora. Fate la prova stecchino per verificare la cottura interna.

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Tirate fuori la torta dal forno, fate raffreddare qualche minuto dentro la teglia, poi sformatela su una griglia per pasticceria per fare raffreddare completamente e poi preparate la glassa.

Sciogliete a bagnomaria il cioccolato tritato con la panna, mescolate per amalgamare e fate rapprende fuori dal fuoco per circa 10 minuti, mescolando.

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Versate la glassa sulla torta, distribuite con una spatola e finite, se volete con degli zuccherini coloratiPicMonkey Collage 1

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otto

Ridendo e scherzando il 4 settembre la creatura bloggesca fici ott’anni. Tra il sacro e il profano il giorno della santuzza del 2007, qua s’incominciava a mettere le mani in pasta intraprendendo un percorso che mi pareva di fuoddi, Io ce lo dissi a Roberta, l’amica mia che aprì il blog a mia insaputa; non ci mettiamo mano e lasciamo tutto com’è.
Pensavo, da buona siciliana, che lasciare tutto esattamente com’è è molto più facile, non ci devi mettere la faccia, resti nell’anonimato, ti confondi con la massa e tutto scorre esattamente come nulla fosse, senza fatica. Al sud la fatica pesa, è un fardello che ti porti sulle spalle per tutto il santo giorno, non per niente al pomeriggio ci facciamo un pisolino, mangiamo tardi e facemu tutto con il suo tempo (ma suo di chi poi?Boh!).E invece le mani in pasta ce le ho messe insieme con la faccia, con i pro e i contro ho intrapreso il cambiamento; cosa assai difficile per chi, gattopardescamente, lascia tutto tale e quale.
Questa torta l’ho copiata da qui ma considerando che la ricetta originale non mi si confaceva totalmente ho cambiato, è il caso di dire, alcune cose.

300 g di farina
60 g di cacao amaro
18 g di lievito
200 g di zucchero di canna
225 g di burro morbido tagliato a dadini
una tazza di latte 125 g
1/2 cucchiaino di sale
4 uova
2 albumi
1 bacca di vaniglia
procuratevi due teglie apribili da 24 cm di diametro, imburratele, infarinatele e mettetele da parte Accendete il forno a 160°C e procedete alla preparazione della torta. In una ciotola sbattete leggermente le uova con gli albumi, i semi della vaniglia e mezza tazza di latte. Nel mixer setacciate la farina con il lievito e il cacao. Aggiungete lo zucchero e il sale, montate le fruste e fate partire la macchina per amalgamare gli ingredienti, aggiungete il burro e il latte rimasto, sbattete per 4 minuti a velocità media. Aggiungete 1/3 del composto di uova e latte e mescolate sempre bene prima di aggiungere l’alro terzo di mistura dopo due minuti di attività della macchina. Infine unite l’ultimo terzo di composto di uova e amalgamate bene. Dividete l’impasto nelle due teglie, livellate e infornate per circa 30 minuti. Per la cottura affidatevi alla conoscenza del vostro forno. Fate la prova stecchino prima di sfornare e fate raffreddare. Sformate e ponete su una griglia per raffreddare completamente.

Glassa al mascarpone adattato da un manuale di Martha Stewart.
450 g di cioccolato fondente
30 g di cacao amaro
6 cucchiai di acqua bollente
300 g di burro ba temperatura ambiente
1 tazza di mascarpone circa 115 g
40 g di zucchero a velo
un pizzico di sale
Mescolate l’acqua bollente al cacao, per evitare di ottenere dei grumi e fate raffreddare. Sciogliete il cioccolato a bagnomaria e fate raffreddare per almeno mezz’ora. Sbatette lo zucchero con il burro nel mixer per 4 minuti. Aggiungete il mascarpone e il cacao sciolto nell’acqua. Unite il cioccolato e continuate a sbattere. Passate in frigo per circa 15 minuti prima di montare la torta.
Ponete il primo disco di torta su un piatto da portata della stessa misura della torta, magari di cartone. Racchiudete la torta in un ring per pasticceria e procedete con lo strato di crema al mascarpone e cioccolato, ponete l’altro disco e passate in frigo un’ora. Trascorso questo tempo eliminate il ring e procedete con la glassatura della torta. Se la grassa si fosse indurita troppo potete farla rinvenire a temperatura ambiente montandola con delle fruste elettriche.

una mousse che toglie la facoltà di parola

Invitata ero, una bella riunione di famiglia, un pranzo luculliano che s’aspetta un finale strepitoso. Per me il cioccolato è il re dei fine pasto, per carità, certo non sempre, dipende dalla base del pasto ma ‘sta vota ci stava perfetto!
Siccome fa un caldo micidiale ho pensato, genio, di realizzare una cosa fresca ma non ghiacciata. Avevo adocchiato un dolcino nel libro di Donna Hay sul cioccolato. La torta in questione è a pagina 71, ha subito qualche piccola variazione sulla base morbida, sulla consistenza della mousse e sulla decorazione. Potreste pensare che non è quella torta ma ci somiglia assai e da lì partii, è quindi più che giusto e doveroso dirlo. Durante la realizzazione, cominciata il giorno prima, trasìa nel panico perché la mousse rimaneva molto morbida; mi sto disintossicando dalla colla di pesce e sto smanettando con l’agar agar, inzertare la giusta quantità non è propriamente un gioco da ragazzi, anche perché entrano in gioco diversi fattori, ma datemi tempo. Comunque sapete come finiu? Ho passato la torta in freezer un’ora prima di servire e la consistenza rimase perfetta ma mi scantai assai di fare una mala fiura. Quando la mia forchetta ha affondato i rebbi nei tre strati mi sono rilassata, morbida ma non sfatta, all’assaggio per poco non mi mancò la palora

Difficoltà: media
preparazione: 2 ore
cottura: 20 minuti
preparatela il giorno prima, avrà tutto il tempo di riposare in frigo

per la base di pan di spagna
50 g di farina
2 uova
55 g di zucchero di canna
e, non siete pratici con la realizzazione del pan di spagna, utilizzate 1/8 di cucchiaino di lievito ma se seguite le istruzioni, state certi che non vi servirà.

Scaldate il forno a 180°C
setacciate tre volte la farina con il lievito se lo utilizzate e mettete da parte. Sbattete ad alta velocità le uova con lo zucchero per circa 10 minuti. Il composto triplicherà di volume schiarendo. Foderate con carta forno uno stampo a cerniera di 23 cm di diametro, imburratela e versate il composto livellandolo con una spatola rigida. Infornate e cuocete per circa 20 minuti o fino a quando inserendo uno stecchino dentro l’impasto questo ne uscirà asciutto e pulito. Fate raffreddare completamente e, nel frattempo, preparate la mousse.

per la mousse
8 g di agar agar
200 g d i cioccolato fondete ridotto in scaglie
75 g di burro a pezzetti
2 cucchiai di cacao setacciato
4 uova separate
25 g di zucchero a velo
200 ml di panna fresca.
Mettete il cioccolato, il cacao e il burro in una casseruola, ponetela dentro un’altra con due dita d’acqua e sciogliete a bagnomaria. Fate attenzione che la casseruola che contiene il cioccolato non tocchi l’acqua calda. Mescolate per amalgamare gli ingredienti, togliete dal fuoco e aggiungete l’agar agar, mescolate e mettete dentro una ciotola.
Ponete in frigo il contenitore dove monterete la panna e le fruste in frezeer.
Incorporate le uova e sbattete con una frusta a fili manuale per rendere il composto omogeneo. Sbattete gli albumi aggiungendo poco per volta lo zucchero a velo setacciato continuando a montare fino a quando saranno lucidi e fermi. Aggiungeteli al composto di cioccolato in più riprese e incorporate con movimenti dal basso verso l’alto aiutandovi con la frusta a fili.
Recuperate il contenitore dal frigo, ponete la panna fredda e montatela con le fruste ghiacciate. Aggiungetela al composto mescolando sempre con la frusta a fili manuale. Ponete in frigo per fare rassodare per circa mezz’ora.

Per il montaggio:
per la bagna:
30 ml di liquore all’arancia
60 ml di acqua
Ponete il pan di spagna su un disco di cartone rigido poco più grande; circondate il dolce con un anello di alluminio regolabile. Scaldate i l’acqua con il liquore, metteteli dentro una bottiglia per bagnie oppure utilizzate un cucchiaio per imbibire la base del pan di spagna. Dopo aver imbibito aspettate qualche minuto.
Tirate la mousse fuori al frigo, mescolate con una spatola e versate dentro il cerchio, livellate e ponete in frigo a rassodare fino al giorno dopo.



Per la finitura:
cacao amaro setacciato
200 g di lamponi
un paio d’ore prima di servire togliete l’anello, setacciate un cucchiaio di cacao sulla superficie della torta, distribuite i lamponi e mettete in freezer un’ora.

 

una torta shabby chic

 Sono entrata nel tunnel dello shabby chic, quello stile che impazza in questo periodo e che fa tendenza nell’interior design. 
 Colori chiari, pastello e dalla consistenza gessosa; bianco, grigio perla, avorio, beige e celeste chiarissimo donano un aspetto all’apparenza dimesso e creano una forte dipendenza. Lo stile, in realtà è molto studiato; i mobili, in genere in legno, sono dipinti a mano senza particolari accorgimenti anzi devono sembrare senza pretese, come recuperati dalla casa delle nonna. Con le vernici di Annie Sloan molti stanno stiamo cambiando l’aspetto dell’arredamento di casa. Io ve lo dissi, se cominciate  a ridipingere i vostri mobili entrate in un loop dal quale non è facile uscire, avrete sempre il pennello in mano e, se incrociate vostro marito o vostro figlio per casa, tenterete di colorare anche loro…
 Ecco, detto ciò, ‘sta fissazione mi passò anche nel cibo. Per ovvi motivi non posso dipingere ciò che cucino ma posso usare i colori che trovo in natura. Ora vi cuntu chi fici.
 Ieri, domenica, abbiamo festeggiato il compleanno del mio sposo, da tempo mi chiedeva la torta mimosa, me l’ha chiesta per un periodo ininterrotto di un mese,  non esagero, testimone me figghia.
Ogni sera, dopo cena, mi diceva: e per dolce? Torta mimosa? 
Oh bedda matri santissima! Diventò un incubo per me mentre lui si bagnava il panuzzo. 
Il suo compleanno mi sembrò il giusto pretesto per realizzare questa torta che non è difficile ma  camurriusa assai. Non avendola mai realizzata mi sono fiondata su google e, cercando cercando, trovai questo link di Dissapore, nel quale Rossella Neiadin, racconta simpaticamente la sua torta mimosa perfetta. Io ho realizzato la ricetta del pan di spagna che uso di solito ma ho utilizzato, quasi pedissequamente, la ricetta della crema diplomatica che ha condiviso lei e vi devo dire che è favolosa. 
 Per ottenere il risultato shabby chic ho realizzato un pan di spagna colorato con lo zucchero di canna.
In definitiva, realizzate due pan di spagna, se volete seguendo le dosi sotto indicate, sostituendo, in uno dei due lo zucchero bianco con lo zucchero di canna scuro;

Dosi per un pan di spagna:
4 uova codice 0 oppure 1
120 g di farina
120 g di zucchero
sbattete le uova con lo zucchero ad alta velocità per 15-20 minuti, aggiungete in tre volte la farina setacciata e mescolate con una spatola dal basso verso l’alto per amalgamarla bene. Imburrate una teglia da 24 cm, infarinatela ed eliminate la farina in eccesso. Distribuite il composto all’interno della teglia, livellate e infornate in forno caldo a 170°C per 25-30 minuti. Sfornate fate intiepidire, poi sformate su una gratella per dolci e fate raffreddare completamente, anche tutto il giorno. Io ho cominciato il venerdì.
 Il giorno dopo preparate la bagna e la crema seguendo queste dosi:
per la bagna:
150 g di acqua
150 g di zucchero
la scorza di un limone prelevata con un pela carote
metette in un pentolino l’acqua, lo zucchero e la scorza di limone, portate a bollore, spegnete e fate raffreddare.
per la crema diplomatica:
500 g di latte
100 g di tuorli (circa 5)
120 g di zucchero
40 g di amido di mais
1 bacca di vaniglia
500 g di panna montata (senza zucchero)
5 g di gelatina in fogli
In una ciotola sbattete i tuorli con 100 g di zucchero,  la polpa della vaniglia e la maizena setacciata, utilizzate una frusta a fili manuale per amalgamare tutti gli ingredienti. Scaldate il latte con 20 g di zucchero e il baccello di vaniglia svuotato dei semi, portate a bollore, spegnete e fate raffreddare mezz’ora. Eliminate il baccello e versate il latte, poco per volta, dentro la ciotola con i tuorli, mescolate per amalgamare e poi mettete di nuovo nel pentolino sul fuoco. Portate a 82°C, mescolando con la frusta a fili. Nel frattempo mettete la gelatina a mollo in acqua fredda.  Spegnete il fuoco sotto la crema, unite la gelatina strizzata e mescolate. Ponete la crema dentro una ciotola, coprite con un velo di pellicola a contatto con la crema e fate raffreddare completamente.
P.S. Vi avanzeranno crema e pan di spagna ma, come giustamente dice Rossella, non sarà certamente un problema 😉

 Rossella ha utilizzato uno stampo da zuccotto. L’idea è geniale ma io, tra i ‘millemila’ stampi non ho quello è incredibile, lo so; ho quindi seguito il suo consiglio utilizzando una ciotola semisferica queste dimensioni: h 9 cm, diametro 19,5 cm. L’ho imburrata leggermente e poi l’ho foderata con la pellicola. Fatelo anche voi, poi tagliate a fette di un cm il pan di spagna realizzato con lo zucchero bianco, foderate lo stampo aggiungendo pezzetti per tappare i buchi. Con un pennello imbibite il pan di spagna con la bagna al limone. Per la cronaca, ho utilizzato un paio di fette dell’altro pan di spagna, ve ne avanzerà comunque, dopo la finitura.
Montate la panna e aggiungetela alla crema gialla, poco alla volta e con movimenti dal basso verso l’alto. Versate una quantità di crema dentro la ciotola rivestita , coprite con altre fette di pan di spagna, imbibite e versate ancora una quantità di crema, chiudete con altre fette di pan di spagna e bagnate ancora. Comprimete leggermente con le mani, coprite con la pellicola e ponete in frigo fino all’indomani.
Sformate il dolce su un piatto da portata, ricopritelo con abbondante crema; affettate l’altro pan di spagna e tagliatelo a quadrucci oppure, se avete un piccolo tagliabiscotti rotondo, ricavate tanti dischetti. Io , manco a dirlo, non l’avevo, quello in mio possesso era troppo grande e l’effetto finale non mi piaciu, quindi ho tagliato a cubetti. Ricoprite in modo uniforme la calotta e passate in frigo fino al momento di servire.