Minestra di patate in bianco



Il sole caldo di questi ultimi giorni ci ha regalato ore tiepide e cielo sereno ma hanno alzato il tasso di umidità serale, e c’è un friddu ‘i moriri, quindi minestra riscaldante per cena! Ma mi fa ridere ‘sta cosa del titolo che gli ho appioppato, questo bianco ha impressionato mio marito che preferisce sempre un po di colore, il bianco proprio non gli va giù 😉
però per fortuna non si è fermato alle apparenze e ha gustato la cena e con lui mia figlia che è sempre scettica in fatto di cibo.
ingredienti per noi 3
600 g di patate già mondate
90 g di pasta tipo maltagliati (nella nostra famiglia la pasta NON deve mancare mai, poca ma ci deve essere, fuori dalla nostra famiglia si può tranquillamente omettere)
100 g di parmigiano grattugiato
30 g di parmigiano tagliato a dadini
30 g di burro
100 ml di panna
100 ml di latte
un ciuffo di prezzemolo
1 cipolla
1 cucchiaino di paprica
olio extra vergine d’oliva
sale e pepe
In una pentola di coccio, sciogliete il burro, e aggiungete la paprica, aggiungete la cipolla affettata sottilmente e stufatela nel burro. Sbucciate, lavate e tagliate a dadini le patate, mettetele nella pentola e fate insaporire, mescolando sempre. Copritele con acqua bollente e fate cucinare per circa 20 minuti, salate. Quando le patate sono cotte, estraete 2 mestoli di minestra e frullatela rimettendola nuovamente nella pentola. Unite il latte e la panna e portate nuovamente a bollore. Aggiungete la pasta e il parmigiano tagliato a cubetti. Quando la pasta sarà cotta, spegnete il fuoco e mantecate con il parmigiano grattugiato, una spolverata di pepe, il trito di prezzemolo e un filo d’olio.
Sembra un chiummiceddu ( una cosa pesante) ma buona è. Sembra di mangiare le crocchè di latte di Moscerino 😉

Non è la solita minestra

Ma che freddo, io odio il freddo! In questi giorni penso all’estate, al sole, sto sotto l’acqua bollente per riscaldarmi l’anima…ma sempre freddo sento ah! Certo, da queste parti non mi dovrei lamentare, invece sapete che faccio? mi lamento! 😉 e mi faccio una minestra, ma non la solita. Come ho già detto, preferisco una minestra densa e non brodosa, o peggio annacquata, quindi apporto il solito piccolo accorgimento et voilà la minestra calda per animi freddi è servita.
Oggi l’ingrediente principe è il cavolfiore.


Ingredienti per 3 persone:
un piccolo cavolfiore
1 patata media
1 carota
1 cipolla piccola
1 spicchio d’aglio
un cm di zenzero
un litro circa di brodo vegetale
olio extra vergine d’oliva
vino bianco
una noce di burro
sale e pepe
Lavate e mondate il cavolfiore, riducetelo in piccole cime e mettetelo da parte. In un tegame soffriggete nell’olio, l’aglio e la cipolla tritati, aggiungete la carota tritata grossolanamente e la noce di burro, sfumate con il vino, alzate il fuoco e fate evapoare. Aggiungete la patata sbucciata e tagliata a cubetti. Unite le cime di cavolfiore e fate insaporire, salate leggermente e affettate lo zenzero. Versate poco alla volta il brodo fino a completa cottura. In genere non cucino la verdura fino a disfarla, mi piace sentirla sotto i denti.
Tirate fuori un coppino o due di minestra e frullatela; rimettetela nel tegame e allungate ancora col brodo. Aggiungete la pasta se volete, una che cuoce in 5- 6 minuti. Quando la pasta è quasi cotta aggiungete un’idea di vino. Pepate e versate un filo dolio extra vergine d’oliva e servite. E’ buona!
P.S l’ultima idea di vino l’ho aggiunta stemperando il freddo frigo, in un mestolo di brodo caldo

Vellutata d’autunno


Ingredienti per 2:
200 g di castagne
1 patata media
1 cipolla rossa
1 spicchio d’aglio
1 l circa di brodo vegetale
1/2 cm di zenzero tagliato sottile
un ciuffo di prezzemolo
6 fette di pane in cassetta ai 5 cereali
sale e pepe
Incidete la buccia delle castagne, copritele d’acqua e cuocetele per circa 20′ ; scolatele e sbucciatele. In una pentola di coccio, ponete a soffriggere la cipolla e l’aglio affettatati, aggiungete la patata tagliata a dadini e fate insaporire; aggiungete il brodo vegetale e le castagne, dopo 5 ninuti aggiungete lo zenzero e brodo quanto basta per raggiungere la consistenza desiderata. Finite la cottura, estarete un mestolo di minestra e frullate il resto, aggiungete le patate e le castagne intere, mescolate, aggiustate di sale e pepate. Tritate il prezzemolo e aggiungetelo alla zuppa. Servite la vellutata accompagnata dal pane tostato precedentemente.

Maltagliati in minestrone

Avevo voglia di una cosa che mi scaldasse l’anima,
una cosa calda, anche se il freddo, sull’isola, non è ancora approdato.
quindi svuoto il frigo dispensa e il freezer (si fa per dire), recupero la mia splendida pentola “de coccio” e mi metto all’opera;
Ingredienti per 2, potevano mangiare anche tre e quattro
(ma l’abbiamo mangiata tutta noi due)
30 g di lenticchie secche mignon
50 g di fagioli sgranati
150 g di zucca rossa di Elisabetta 😉
100 g di carotine piccole surgelate
250 g di minestrone surgelato
1 costa di sedano
1 carota piccola
1 spicchio d’aglio
1 cipolla piccola
2 noci di burro
10 foglioline di salvia fresca
6 castagne
1 cm circa di zenzero fresco affettato con la mandolina
100 g di pasta formato maltagliati
2 cucchiai di marsala
1 dado per brodo
sale
pepe
olio extravergine d’oliva

Tritate insieme il sedano, la carota e l’aglio, poneteli nella pentola e soffriggete con 2 cucchiai d’olio e una noce di burro, aggiungete le foglie di salvia e fate insaporire. Sfumate con il vino e aggiungete le lenticchie, il minestrone, i fagioli, la zucca e le carotine, fate cuocere aggiungendo via via del brodo bollente, precedentemente preparato in circa mezzo litro d’acqua. Incidete le castagne e ponetele a bollire per circa un quarto d’ora, scolatele, sbucciatele, spellatele ed aggiungetele alla minestra, tagliate a metà o a quarti dipende dalla grossezza della castagna (io le ho lasciate intere). A fine cottura estratete una parte delle verdure, il resto lo frullate, abbiate cura di lasciare intere le castagne, qualche carotina e un po’ di fagioli. Affettate con una mandolina, direttamente nella pentola, lo zenzero fresco ed aggiungete la pasta e le verdure integre; in questa fase è necessaria la vostra presenza, per mescolare e per allungare con il brodo consentendo la cottura della pasta; quando è cotta, togliete dal fuoco, aggiungete un filo d’olio, una noce di burro e una macinata di pepe.

Anelletti in crema di patate, porcini e prezzemolo

Ahhhh! che freddo, che acqua, la temperatura è scesa, troppo per i miei gusti, io spero sempre che il caldo mi accompagni…sempre! sono freddolosa. Quindi quale migliore occasione per inagurare le minestre calde dell’autunno?
Ingredienti per 4 persone
320 g di anelletti siciliani
150 g di porcini freschi
un cuore di sedano
3 patate medie
1 spicchio d’aglio
1 cipolla
1 litro di brodo
sale
pepe
olio extra vergine d’oliva
In un tegame unite l’olio, la cipolla e il sedano tritati, l’aglio, le patate a cubetti. Fate rosolare per qualche minuto, aggiungete il brodo fino a coprire le verdure, lasciate cuocere per una ventina di minuti o fino a quando le patate saranno cotte. Frullate il tutto, riducendo in crema le verdure. Aggiungete ancora un po’ di brodo e versate la pasta; mescolate sempre durante la cottura ed aggiungete sempre brodo mantenendo la giusta consistenza della minestra. Tagliate grossolanamente i funghi e trifolateli in padella con il prezzemolo, conditeli con sale e pepe. Poco prima che la pasta sia cotta, aggiungete i funghi alla minestra e finete la cottura.


Tortellini in brodo

Naaaa, non li ho fatti io, ieri sera non mi sentivo tanto bene, avevo freddo, ma freddo non ce n’era; l’attribuisco al fatto che ho dato mandato al mio parrucchiere di farmi bella (…), beh lasciamo perdere, comunque sono stata con la testa bagnata per 3 ore, tra tintura, meches, creme ristrutturanti, shampoo, crema stabilizzante, maschera e massaggio (una vera tortura oltre che un vero falso); insomma sono uscita da li con il giubotto di pelle allacciato fino al collo e la giornata era calda con un bel solicino.
Quindi, per tutto il giorno, l’unico pensiero era RISCALDARMI, ma la cucina alle 19.30 era ancora al buio e silenziosa, non avevo voglia; l’idea è venuta a mio marito:”facciamo i tortellini in brodo?” Per fortuna nella dispensa c’era una confezione di tortellini secchi per i momenti di disperazione come questo.
Le uniche 2 cose che ho aggiunto al brodo vegetale (realizzato con il dado, manco a dirlo) sono state delle foglie di prezzemolo e in ultimo prima di servire, dei cubetti di parmigiano.
E poi via a letto. Adesso va decisamente molto meglio ma fuori piove 🙁

Pasta e fagioli sgranati




dosi per 2 persone

150 g di pasta fresca tipo lasagnette oppure i malfatti secchi

250 g di fagioli già sgranati, quindi circa 500 g da sgranare

4 cucchiai d’olio extra vergine d’oliva

2 rametti di rosmarino

1 spicchio d’glio

1 cucchiaio di farina

1 mazzetto di prezzemolo

2 pomodori pelati

1 dado per brodo

foglioline di rosmarino, salvia, timo e 1 d’alloro

tocchetti di parmigiano

sale e pepe

In un tegame di coccio scaldate l’olio con i rametti di rosmarino, lasciate friggere sino a quando non sarà abbrustolito, dopo di che lo eliminate.
Quindi aggiungete l’aglio e il prezzemolo tritati, quando l’aglio prende colore aggiungete la farina sciogliendola evitando grumi. Pochi minuti di doratura ed è il momento di aggiungere i pomodori pelati, sminuzzateli con un cucchiaio di legno durante la cottura e amalgamate al sugo.
Nel fattempo preparate il brodo in circa 1 litro d’acqua. Aggiungete i borlotti al sugo di pomodoro e aglio e fate insapoprire per qualche minuto.

A questo punto aggiungete il brodo fino a coprire i fagioli; durante la cottura mescolate e controllate il livello del brodo, fate in modo che non si asciughi troppo aggiungendone dell’altro eventualmente. Quando i fagioli sono cotti, frullatene 1/4 e riaggiugeteli alla minesta, aggiustate di sale e quando riprende il bollore versate la pasta.

Quasi a fine cottura profumate con le foglioline di salvia, timo, alloro e rosmarino, aggiungete anche i tocchetti di parmigiano.
Spegnete il fuoco e fate riposare qualche minuto , servite tiepido dopo aver condito con un filo d’olio e una generosa macinata di pepe.