mi manca la cucina a legna

e poi mi trasformo in nonna Papera, picchì ‘sta crostata sa tanto di fumetto, pare nisciuta da una striscia di Walt, il mio amico americano  che s’inventò un mondo per granni e picciriddi. Amunì l’aviti ‘na padella in pietra? Macari con il manico che si stacca? No? Accattativilla, picchì ‘sta crostata all’antica è fatta.
Parrannu di cose antiche, un’altra cosa che mi manca è una bella chiacchierata con mia nonna, non ho mai parlato di cucina con lei che era maestra in tutti i sensi, mi piacerebbe assittarmi allatu a idda e sentire ancora il suono della sua voce.
200 g di farina
100 g di farina di pistacchi
150 g di zucchero di canna
150 g di burro freddo a cubetti
un uovo
500 g circa 4 pere Kaiser
100 g di zucchero di canna
500 ml di vino rosso corposo
200 ml di acqua
3 chiodi di garofano
50 g di biscotti secchi sbriciolati
una stecca di cannella da 8 cm spezzata a metà

impastate tutti gli ingredienti, realizzate una palla e ponete in frigo per un’ora. Su un piano infarinato stendete metà dell’impasto di frolla al pistacchio, adagiatela sulla padella in pietra senza imburrare, distribuite i biscotti sbriciolati e rimettete in frigo.

 Pelate le pere, eliminate il torsolo e tagliatele a fette, mettetele nella casseruola Roccianera coprite con il vino e l’acqua, unite lo zucchero, i chiodi di garofano e la cannella. portate a ebollizione.

 Cuocete fino a quando le pere saranno cotte, scolatele dallo sciroppo e disponetele sui biscotti sbriciolati. versate anche il caramello rimasto privato dalle spezie.

Stendete la seconda metà di impasto, formate un disco e coprite le pere, richiudete i bordi del disco sottostante praticate un taglio a croce al centro del disco di copertura e infornate in forno caldo a 180°C per circa 35 minuti. Sfornate e fate raffreddare. completamente.

quando i sogni diventano realtà

magari tribolati eh?! con qualche incubo nel mezzo ma poi, quando s’avverano, ti danno lo slancio di sempre. Non che l’abbia perso s’intende…magari solo in quelle due ore di stato catatonico sul divano, in cui mi dicevo “Non è possibile, non è possibile che stia accadendo veramente”. Vi confesso che in quelle due ore, dalle 11 alle 13, per la testa mi sono passate una infinità di cose tremende, come se fossi appena passata attraverso un tornado, “Non è possibile, non sta accadendo”. Invece è accaduto. E’ accaduto che il libro non era pronto a poco più di 24 ore dalla sua presentazione. “Eh CARAMIA! Queste cose capitano nel mondo dell’editoria…”  E di questo ne sono consapevole; questo libro però, non avrebbe affrontato una presentazione consueta, avrebbe trattato una presentazione caratterizzata dall’assaggio di 15 ricette realizzate da me. La delusione è stata colossale paragonabile a due frigoriferi pieni 😀
Passate quelle due ore ho realizzato che il “tornado” non era un tornado, Ho’oponopono e ho ridimensionato il problema e le mie emozioni negative. Adesso guardate bene la fotina qui sopra, come vi sembro? Immersa in una ottima lettura ahahahahah

il 10 novembre pigghiatevi l’impegno da n’autra parti

Abbiamo scherzato. Le prove generali vinniru boni però. Il frigorifero è pieno; mozzarella, pecorino di fossa, prosciutto crudo, mortadella e robiola, tutto fresco e comprato giusto ieri; un panetto di biscotti al Parmigiano attende il riposo in frigo prima di essere steso e  infornato; i buccellati pronti, riposano in 4 belle scatole di latta; i lievitati a metà cottura sono in freezer in attesa di ripiombare nel forno per riacquistare la fragranza e il ciavuru di panuzzelli freschi. Un bellissimo cavolfiore (al secolo broccolo) cotto nella mia nuova Stoneline sperava di fiondarsi in padella ed essere arriminato, invece mu manciai accussi con un filo d’olio nuovo, pepe e un pizzico di sale…
Il libro non c’è quindi non ci sarà la presentazione con  relativo catering di finger food, vi conto cosa stavo preparando fino a qualche ora fa.

il menù gluten free:
bon bon di pere pecorino e scorza d’arancia
canapè di panelle e crema di carciofi
bocconcini di mozzarella e prosciutto crudo dolce
cous cous di mais e riso con verdure
bicchierini di broccoli arriminati e sfogline GF
pecorino di fossa pere e confettura di melagrana
focaccia genovese di grano saraceno
Torta nera della Mercante di spezie  con fette biscottate GF

menù glutinoso
biscotti salati al Parmigiano mandorle e timo
Cestinelli con salsiccia e zucca
Panini assortiti farciti con noci, pomodori secchi, salame, pancetta e parmigiano
girelle di mozzarella, frittata e zucchine
fagottini di pasta phillo al ciavuru di basilico del mio giardino
ciuriddi di robiola e tonno
buccellati

Vi sembro schiffarata?

se vi sembro schiffarata, cioè senza nulla da fare, ve lo dico subito, è una vostra impressione, in verità ho già fatto tutto…
Effettivamente, non proprio tutto tutto, mi manca quaCCheCCosa qua e là, ma posso affermare che il grosso è fatto!

Come cosa?  Non lo sapete ancora? Beh! Ve lo dico, se no che ci sto a fare qua? Non sto mica qui a pettinar le bambole! ahahahah
Veramente non so come dirvelo, non so da che parte cominciare, dunque ci giro intorno…Forse è meglio se comincio dall’inizio; oppure vi ‘sparo’ la notizia così all’improvviso…sono indecisa! Nemmeno fossi in un negozio di scarpe ahahahah non so quale scegliere.
Basta! Ve lo dico!
Scorza d’arancia uscirà in libreria! Ecco l’ho detto! ghghghghgh che sugnu cuntentaaaaa! ahahahah sono emozionata, inbabbasonita, ma si, diciamolo pure, rinco_nita. Sono in un brodo di giuggiole!
Ah! non lo sapete, ho una casa editrice, anche ovvio direi no? Ve la presento Officina Trinacria si chiama,

 

nella persona del mio editore…Ho un editore, mah!
Non andate nelle librerie, non cercatelo adesso, no no, non avete idea di quanto tempo passi dal momento in cui scrivi la bozza di un libro a quando verrà pubblicato, dietro c’è un gran lavorio di persone che leggono, aggiustano, impaginano, studiano la veste grafica…un lavoro impressionante, e ci vuole ‘u so’ tempu
Non v’impressionate se tra qualche giorno vi capiterà di sfogliare un fascicolo, intitolato ”ciavuru di scorza d’arancia” non è iddu, il libro, ma è un assaggino di ciò che sarà a tempo debito. Allora aspettate con me?