di piaceri e di altri appagamenti


fagiolini lunghi resize

Ecco ciò che mi piace di questo blog.

Un giorno Fabio, un mio amico, mi disse: Cla, tu sei una blogger di fama mondiale…
Seee, ci rissi iu.
Se ci pensi, mi ha detto, sei sul web e hai un po’ di lettori dal mondo, quindi…
Mizzica, ragione hai, gli ho detto, e me ne sono acchianata sulla mia nuvoletta personale.
Ogni tanto bisogna alimentare la propria autostima quando se ne scende di livello, se non te ne accorgi da solo devi avere la fortuna di avere amici che te lo ricordano.

L’altro giorno Marco mi ha chiesto, preoccupato: che fine facisti? Picchì anche se del nord (ma che dico nord, del nordissimo) frequentando queste pagine si sta sicilianizzando, puru iddu.

Nessuna fine, gli ho detto, ho poca voglia in effetti, sarà un po’ di stanchezza, buh, l’effetto agostano?
Beh, no, mi ha detto, scrollati di dosso ‘st’effetto che non ti si addice.
Ecco allora questo piatticeddu lo dedico a te, Marco, assiduo lettore di scorza d’arancia, amante della buona tavola,  sapiente cuoco, conoscitore di vino e, mi permetto, amico mio oramà. Ora hai un compito, svegliarmi dal torpore ricordandomi che ho un impegno, quello di scrivere una pagina da leggere. Speriamo che non me lo tiri in testa, ‘sto piatticeddu Marcuzzo.

‘Sta ricetta è facile facile, le dosi sono per 4 cristiani, e ti ci vuole mezz’ora totale di cottura ma almeno un’ora per la preparazione.

fagiolina di carini

A Carini ci vantiamo di avere una fagiolina (leggi fagiolini, da noi è femmina) speciale; è lunga che pare pasta formato spaghetto anzi meglio bucatino. Molti, anche della zona, esclamano “ma che è?” Ancora c’è gente che non l’ha mai vista…mah!
Ora, chi glielo dice ai compaesani che ‘sta fagiolina lunga si chiama di Sant’Anna o a metro o serpente o in mille altri modi e mai mai mai di Carini? Io no!
Nsumma, accattai mezzo chilo di ‘sta fagiolina, mezzo chilo di calamaretti, 200 g di ceci pronti, mi seccava cocerli,  un piccolo mazzetto di prezzemolo e uno di finocchietto di montagna, una foglia d’alloro la scippai alla mia piantozzola, pigghiai anche due cm di zenzero, un pizzico di peperoncino secco e mi misi all’opra. Intanto t’ha diri ‘na cosa, ce l’hai un pescivendolo di fiducia innamorato di te? Allora fai come me, armati di santa pacienza  e pulisci i calamaretti, uno a uno. Niè, fai accussì, se ti schifii ti infili un paru  di guanti, attipo quelli in lattice, prendi un calamaretto, gli togli i tentacoli, la boccuccia, gli occhi e le interiora. Dalla sacca elimini la pelle, poi sciacqui e asciughi con un pezzo di carta assorbente. Ecco, fallo per mezzo chilo di calamaretti. poi li tagli a rondelle o li incidi lungo la sacca li metti dentro una ciotola con dell’olio etra vergine d’oliva, una grattugiata di zenzero, una foglia d’alloro e un pizzico di peperoncino secco se ti piace, copri con la pellicola e metti in frigo per una o due ore. Lava i fagiolini, togli solo la parte apicale e cocili per circa 25 minuti o fino a quando sono cotti, dentro una pentola d’acqua bollente salata, scolali e fai raffreddare. Fai arroventare una piastra e cuoci i calamaretti ponili dentro una ciotola con i ceci mescola e fai insaporire. Impiatta facendo un nido di fagiolina, aiutatati con un coppino e un forchettone, gira la verdura dentro il mestolo e poi ponilo dentro il piatto, allarga il nido e metti dentro un quarto di condimento a base di ceci e calamari, distribuisci un trito di prezzemolo e finocchietto, un giro d’olio extra vergine d’oliva di qualità, crudo, servi e poi mi cunti.

cosa c’è per pranzo?

Facile, non è una ricetta, non potrei chiamarla nemmeno un’idea, sarebbe troppo! Un suggerimento? si ecco, un suggerimento per assaporare una fetta di tonno che già di suo non avrebbe bisogno di orpelli, ma tant’è che per fare manciare ‘u pisci puru ai picciriddi, o ai figghiuleddi chiù ranni, non si sapi ppì quale cabasiso di motivo l’avemu a mascherare da fetta di carne. Al primo mozzicone, però, ti lascia alluccutu. Di questo trattasi. Di rimanere a bocca aperta quando invece la dovresti tenere chiusa, anzi, dovresti fare lavorare le mandibole ad “apri e chiudi”, facendo partire le endorfine, scordarti di ogni cosa e godere di un piacere immenso.

ingredienti tonno

gli ingredienti qua sono, accatti una fetta di tonno e fai una panatura a base di mollica di pane fresco, granella di pistacchio, semi misti, semi di papavero e salvia spezzettata, sale e pepe, magari garofanato o lungo. Massaggia il tonno con un cucchiaino scarso di miele e poi passalo nella panure, fai aderire bene bene da ambo i lati. Potresti friggerlo ma non te lo consiglio, arrostiscilo su una piastra di ghisa calda pochi istanti, deve rimanere rosa all’interno (ppì faureddu se no ti diventa stopposo e ‘u jecchi); servilo con due cocciteddi di pomodorino datterino, duci magari di Pachino, un calice di vino bianco ghiacciato e pensami.

tonno ammuddicato

 

la corona della regina

la conosci la panakopita greca? Io credevo di no, invece l’ho fatta qui. Per non di meno, ammia, chiddu che mi colpì l’autru jornu, fu ‘sta foto su un numero di Jamie di giugno del 2014, chista

corona di pyillo

mi sembrò una cosa stupenda, da fare assolutamente ma con un ripieno diverso quindi nenti fici? Accattai tre zucchine circa trecento grammi, 250 g di spinaci freschi e 350 g di salmone, uno spicchio di aglio grosso, due cipolle di Tropea, olio extra vergine d’oliva, sale e pepe, foglie di basilico fresco 8 fogli di pasta phyllo, 240 g.

Con il mio robot multifunzione magimix, accessorio cubetti e bastoncini, ho tagliato a cubetti le zucchine, in 3 minuti. Fatto! Nella bacinella piccola ho tritato la cipolla insieme con l’aglio. Ho preso un wok, ho messo un giro d’olio, versato il trito di cipolla e aglio e fatti stufare per una decina di minuti. ho aggiunto le zucchine e continuato la cottura, dopo circa 10 minuti ho aggiunto gli spinaci e il pesce tagliato a cubetti. portato a cottura per pochi minuti. Ho assaggiato e aggiustato di sale e di pepe, spezzettato delle foglie di basilico fresco.
A ‘sto punto ho acceso il forno, impostato 180°C e predisposto sul tavolo un paio di taglieri grandi raggiungendo una lunghezza di un metro, se hai un tavolo da cucina più lungo del mio megghiu è, realizza una striscia di 130 cm; ho sovrapposto metà dei fogli di pasta phyllo, spennellati con olio extra vergine d’oliva, con l’altra metà della pasta phyllo ho fatto un secondo strato e spennellato ancora. Ho distribuito il condimento al centro, ho ripiegato verso la mezzeria i lembi dei lati lunghi e realizzato un salsicciotto che poi ho arrotolato  formando una chiocciola. Già, solo solo accussì mi parse una cosa bellissima.

coronaprepDopo aver trasferito la corona su una teglia foderata con carta forno, ho spennellato ancora  con l’olio e infornato per 40 minuti circa. Per la cottura, regolati con la conoscenza del tuo forno, probabilmente hai bisogno di più tempo, meno tempo o forse no, l’importante è che la corona raggiunga un colore dorato. Dopo la cottura ho trasferito la corona su un piatto da portata, versato del miele a filo e cosparso con del pistacchio tritato. Ora, dimmi ‘na cosa… non ci fici un figurone? Io, ero io la regina e portai a tavola la corona di pasta phyllo con verdure, salmone e pepite di pistacchio.

corona taglio