Il 19 marzo, il giorno di San Giuseppe, la tradizione della zona di Isola delle Femmine, Capaci e Carini prevede la preparazione del minestrone per le famiglie con meno possibilità economiche. La ricorrenza quest’anno cade nella settimana Santa, quindi i festeggiamenti sono stati spostati al sabato precedente. Noi siamo stati invitati al pranzo di San Giuseppe presso una delle famimiglie che hanno fatto la “Promessa”. La nonna Angelina ha fatto la Solenne Promessa e da 16 anni da sola, comincia la preparazione 4 giorni prima con la pulizia di tutte le verdure, il lavoro procede man mano fino al giorno stabilito quando subentrano suo figlio e che procede alla cottura di buon mattino. Hanno preparato 2 pentoloni di minestrone cotto a legna cuocendo 10 kg di pasta. Chi desidera assaggiarlo si reca presso queste famiglie munito di contenitore, prende e porta a casa 🙂
Potrebbe sembrare superfluo dire che il sapore di questa minestra non ha uguali, vuoi per la quantità di verdure presenti (i più fortunati trovano le castagne), vuoi per la cottura a legna, vuoi per l’aura speciale che aleggia sotto lo sguardo protettivo del Santo che presenzia alla preparazione…non c’è storia è buonissimo!!!
Ma il pranzo non finisce qui, prosegue con la carne cotta alla brace e altre specialità realizzate dalle manine d’oro di nonna Claudia. Io dal mio canto ho portato dolcetti tra i quali anche una torta di rose farcita con la nutella e il pralinato di Angie…solo che la suddetta torta ed io abbiamo fatto un volo e atterrando sul pavimento il piatto che sosteneva la torta e la torta stessa si sono rotti…lasciando perdere i commenti, non ho fatto la foto ma la torta è stata mangiata comunque alla faccia del pericolo al quale s’incorreva.
Giovanna
Anche da noi si usa fare il minestrone di san giuseppe, è buonissimo con tutti i legumi e le castagne. Mia nonna era una devota di san giuseppe e aveva la statuetta fuori dalla porta di casa. Ancora oggi le mie zie preparano I panuzzi, pane che poi viene benedetto e conservato e che non si mangia ma si fa seccare.
giu&cat
Che post bellissimo. Adoro scoprire le tradizioni degli altri paesi e delle altre famiglie. Da come hai parlato di questa pasta, farei chilometri e chilometri solo per venirla ad assaggiare. Complimenti, Cat
Claudia
Giovanna,
che bello! Io ho sentito parlare di qesta tradizione solo da quando ìabito da queste parti ma mi sa che mi devo documentare.
ciaobelcollo :*
Cat,
è bello davvero! uno dei 2 pentoloni viene interamente regalato alle persone che giungono alla porta con il contenitore 🙂
…e San Giuseppe è lì a guardare
grazie
Cla
Pippi
che bella tradizione…non la conoscevo! un bacio Laura
caravaggio
che bellissima tradizione che non conoscevo e per fortuna che ancora ci sono delle nonne che le mantengono e le tramandano, certo è un lavoro immane,ma sappiamo le donne del sud sono una forza della natura! seti và passa dal mio blog http://zenzero2.blogspot.com ho postato sicilia:i riti pasquali e le la cucina del passato,salutami l’arzilla nonna a te ciao
Adrenalina
Una tradizione bellissima e superbo doveva essere il minestrone!! Mi dispiace per il tuo volo non ti sei fatta male vero??? Però la torta doveva essere sul serio buona se l’avete mangiata lo stesso 🙂
Bacioni
mamma3
Hai una capacità nerrativa, senza eguali! Lasciando stare poi il sapore e la storia che hanno queste meravigliose tradizioni che per fortuna ancora soppravvivono! Elga
Claudia
Laura,
io adoro queste tradizioni che sono fuori dal comune, che sono relative a quel paese piuttosto che ad un altro, è una tradizione che non conoscevo neanch’io, è bellissima sono d’accordo
😉
ciao
Cla
Marcella
la nonnina Angelina è una forza davvero, non vuole nessuno mentre lava e pulisce le verdure, poi il giorno di San Giuseppe tutti danno una mano…magari non proprio tutti ma molti si sentono coinvolti anche se estranei come me.
Verrò a trovarti a presto ciao
Cla
Marzia,
ah che minestra insuperabile, poi sei coinvolto emotivamente, vedere ‘sto calderone pieno dipasta e verdure distribuito a destra e a manca, in paese le signore si mettono in strada a cucinare, moltissimi lo preparano e altrettanti si cibano del loro regalo. Durante il mio volo con arrotamento carpiato cercavo di salvare la torta e il mio bel piatto, ma ho recuperato invece una botta al ginocchio ed un piccolo taglietto alla mano ma ninte di che figurati, mi sono alzata a razzo per la vergogna e per il dispiacere di aver rovinato una cosa che avevo preparato con tanto affetto. Gli altri ospiti hanno recuperato la torta ed hanno appurato che era perfetta e che se la potevano mangiare, in effetti il piatto di ceramica si è rotto in pochi e ben visibili pezzi.
grazie :*
bacetti
Cla
Elga,
ahahahah ti adoro quando esageri!!!
si è stata una fortuna per me conoscere questa bellissima tradizione
baci baci baci
Cla
Cuocapercaso
Una tradizione bellissima…! un bel piatto lo mangerei volentieri!!
ciao,
Grazia
marcella candido cianchetti
lo avevo immaginato che la nonna angelina non volesse nessuno tra i piedi mentre pulisce verdure ecc… forse x anche io sono cosi buona giornata
patatinafritta
bellissima storia questa e raccontata divinamente! SE solo ci si dedicasse di più alla scoperta di queste tradizioni magari chissà…anche i veri valori di una volta tornerebbero ad emergere come i profumi di quel minestrone…un bacio
Mariluna
Bellissima questa tradizione verrei volentieri a questo pranzo fatto di vero calore familiare e cose buone. Ho mangiato un minestrone cotto al fuoco a legna ed hai ragione non c’é uguale gusto e bontà. Per la caduta spero non ti sia fatta male, la torta anche in mille pezzi l’avrei mangiata anch’io. Bacetti
Mariluna
Quando la ricetta?:))))
Claudia
Grazia,
sai che ieri ho chiesto se ne era avanzato un po? ahahah
baciuzzi
Cla
Marcella,
infatti quando si fanno delle cose per anni e anni in un certo modo, non vuoi interferenze.
vengo subito a trovarti
bacetti
Cla
Patatina,
grazie :*
ho ancora nelle narici quel profumo
😉
Mari,
sai quante persone sono ogni anno invitate al pranzo completo? quest’anno eravano uan cinquantina
forse di più, il sapore è particolare è più buono cotto al fuoco a legna. Per la caduta nessun problema tutto passato. La torta si è rotta solo parzialmente, il mio problema era se ci fossero pezzi di ceramica nell’impasto…era pericoloso. Ma stiamo tutti bene buonissima era! La ricetta non me la sono fatta dare ma posso rimediare 😉
Baciuzzi
nino
Ciao Claudia, bello il racconto
sulla tradizione del minestrone
ed è anche bello conservare le tradizioni per poter sapere chi siamo e da dove veniamo.
Bacio
Nino
marcella candido cianchetti
ti aspetto buona giornata
Claudia
Ciao Ninuzzo,
sono contenta che ti sia piaciuto il racconto, ci tenevo a scrivere qualcosa per fare sapere che esistono ancora queste tradizioni e ne dobbiamo parlare
a presto
Cla
enza
ma come ho fatto a dimenticarmi della cena di san giuseppe??? imperdonabile!
forse posso ancora rimediare.
Claudia
Enza,
perdonabilissima 🙂
si può sempre rimediare!
bacetti
Cla