Il cavolfiore, qui a Palermo, lo chiamano broccolo, tipicamente è di un verde acceso, grande, bellissimo e molto saporito.
Quannu, ccà, diciunu pasta chi vruocculi ti devi aspettare un piatto di pasta con il cavolfiore. In bianco, quindi bollito o più opulento, arriminato, con passolina, pinoli e muddica atturrata. Una perla della nostra cucina!
La ricetta che ti vogghiu cuntari non è una vera e propria ricetta, è un’alternativa croccante, una proposta ammuddicata.
Facile, veloce e senza tanti fronzoli, la prepari in un vidiri e svidiri, subitaneamente!
Prendi un broc… ehm un cavolfiore, del colore che ti piace atte; taglialo a fette di circa un cm e metti di lato, prendi una leccarda, foderala con carta forno, sporcala con dell’olio extra vergine d’oliva e cospargila con del parmigiano grattugiato o del formaggio a pasta dura che ti piace di più, chessò, pecorino, cascavaddu, fai tu. Sporca con l’olio anche le facce del cavolfiore, anche se si rompono, niente ci fa, futtitinni, adagia le fette sulla placca cospargi di formaggio, pangrattato e pepe profumato (garofanato o quello che ti piace di più). Inforna a 190°C per circa 30 minuti. Se vuoi la superficie un po’ più abbrustolita accendi il grill e colora leggermente. La cottura dipende molto dal tuo elettrodomestico, tu che lo conosci bene saprai gestire l’effetto finale.
A proposito dell’effetto finale…
Il giorno dopo ho preparato una vellutata di zucca, aromatizzata con dello zenzero, semplice ma che cercava un certo non so che. Ecco, io gliel’ho dato: vellutata di zucca e cavolfiore arrustutu.