Esercizio per casa: trovare qualcosa di bello nell’autunno

miiii che esercizio difficile, uno più semplice non c’era? Per fare un esempio, un esercizio facile, per una come me,  potrebbe essere: scegliete un colore della primavera, realizzate della prospettiva condita con scoppiettante allegria e tepore mattutino al ciavuru di violette. Facile no? Una fissaria…

Certo si, lo so, mi ci devo abituare; probabilmente mi abituerò ma ci vorrà del tempo…magari trenta o quarant’anni…
😀
Nel frattempo i compiti per casa si devono fare, qualunque sia la stagione, il clima  mallitto e questi stramaledettissimi cambiamenti climatici. Dunque, guardate cosa ho trovato di bellonell’autunno…

torta di nocciole e sciroppo di zucchero di canna e mirtilli
360 g di farina con il lievito
140 g di burro morbido
200 g di zucchero
3 uova
250 ml di latte
200g di nocciole tritate
zucchero a velo
125 g di mirtilli freschi
30 g di zucchero di canna
200 ml di acqua
foglioline di menta fresca

montate il burro con lo zucchero, con le fruste elettriche, fino ad ottenere una crema omogenea. Setacciate la farina e incorporatela poco alla volta al burro alternandola ai tuorli; incorporate anche le nocciole, aggiungendo il latte per fluidificare l’impasto. In ultimo aggiungete, con un cucchiaio di legno, gli albumi montati a neve ferma. Imburrate e infarinate una teglia da 26 cm di diametro, versate l’impasto e cuocete in forno caldo a 160°C per circa40-45 minuti o fino a quando, controllando con uno stecchino la cottura, sarà pronta. Come sempre ricordo che, la temperatura del forno varia tra un elettrodomestico e un altro.
fate raffreddare qualche minuto nella teglia prima di sformare il dolce su una gratella.
Preparate lo sciroppo sciogliendo lo zucchero di canna nell’acqua su fuoco dolce, fate addensare e versatelo sui mirtilli. Fate insaporire per un ora almeno mescolando. Al momento di servire, spolverate la torta con lo zucchero a velo, distribuite un po’ di mirtilli al centro della torta con parte dello sciroppo e sul piatto del vostro commensale.

dued’ottobre

due d’ottobre, due d’ottobre, due d’ottobre, ma quando arriva l’estate? Comincio con il tormentone dell’autunno per poi proseguire per tutto l’inverno fino al_l’e_sta_te. Se vi scoccia sentire la solita tiritera dopo quattr’anni, canciati canale; con le giornate che si accorciano m’innervosisco, quindi OCCHIO!
Arrassatevi, allontanatevi dunque che mordo ahahahahah! Dai che sGherzo magari addento un pezzo di toTTa buona buona che d’autunno ha i colori. Qualcosa di buono c’è!

Chi la chiama tarte Tatin, generalizza; la tarte Tatin è una nota torta di mele rovesciata con pasta brisée realizzata (per errore) dalle sorelle Tatin alla fine del XIX secolo in Francia. Questa è una torta rovesciata ai mirtilli, farina di grano saraceno e granella di pistacchi.

250 g di farina di grano saraceno
100 g di farina 00
150 g di burro
un pizzico di sale
125 g di zucchero semolato
1 uovo
25 ml di panna fredda (pochissima)
5 bacche di cardamomo
40 g di pistacchi non salati
500 g di mirtilli
per il caramello
50 g di burro più 50 g a fiocchetti
80 g di zucchero di canna più10 g per spolverare

impastate le farine con il burro freddo a pezzetti, lo zucchero, l’uovo e il sale; aggiungete la panna poco per volta, direi goccia a goccia, fate una palla e fate raffreddare per un’ora o meglio due, in frigo avvolta nella pellicola per alimenti. In un mortaio pestate i semi contenuti nelle bacche di cardamomo, aggiungete i pistacchi e continuate a pestare, lasciando il composto un po’ granuloso.
In una teglia dai bordi alti, di circa 24 cm di diametro, mettete 80 g di zucchero di canna e un cucchiaio di acqua e fate caramellare sul fuoco poi, lontano dalla fiamma, unite il burro e mescolate per amalgamare, aggiungete i mirtilli, il pesto di frutta secca, mescolate e fate raffreddare. Unite il burro a fiocchetti, spolverate con lo zucchero di canna rimasto e stendete l’impasto, realizzando un disco di diametro più grande di un cm rispetto a quello della teglia, bello spesso. Rivestite il ripieno rincalzando la pasta come se fosse una coperta del letto. Infornate in forno caldo a 180°C per circa 30 minuti, date qualche minuto di grill  e fate intiepidire leggermente fuori dal forno. Sformarla tiepida perchè il caramello raffreddandosi si attaccherebbe alla teglia incollando la toTTa.

i fichi caramellati che uniscono l’Italia

Capita, alle volte capita.
Capita che la rete virtuale alla fin fine è reale al 100%. Ci sono in gioco affezioni, emozioni e sentimenti che corrono sui fili della rete. Capita che una lettrice del blog riesca a comunicare tutto questo e anche di più; a quel punto scatta la scintilla 😉
Paola, con la sua famiglia, gestisce un ristorante e un B&B in Abruzzo, nel Parco Nazionale del Gran Sasso. Il ristorante Gran Sasso per l’appunto. La cucina è semplice e di qualità, gestita dall’amore di tutta la famiglia, unitissima.
Paola, dicevo, dopo aver letto la ricetta del miele di fichi,  ha condiviso con me quella dei fichi caramellati della signora Adriana di Mantova. Per una volta, ma spero non sarà l’ultima, ho realizzato una ricetta che, in genere, lei prepara nella cucina del suo ristorante. Paola, all’unisono siamo!

Fichi caramellati
1 kg di fichi sia verdi che neri, l’importante è che siano belli
300 g di zucchero
200 ml di aceto 
300 ml di acqua
io, per la solita fissazione patologia dei food bloggers, di variare la ricetta originale per segnare col proprio nome, ho usato aceto di mele ed ho aggiunto 30 g di mandorle a lamelle.
Disponete i fichi un un tegame ampio e antiaderente. Versare tutti gli ingredienti e fate cuocere per 3-4 ore a fuoco leggio fino a quando il liquido si riduce e arriva alla consistenza e alla colorazione del caramello. Invasate i fichi insieme al sugo, capovolgete i barattoli e fate riposare coperti per tutta la notte.  Consumateli tra un mese o due accompagnandoli con del formaggio. 

con questa ricetta partecipo al CONTEST (ST)RENNE GLUTEN FREE

Sarah Fel e i bicchierini ai fichi caramellati ciavurusi di basilico

conoscete la squadra? noooooo, niente calcio per carità, questa è una squadra “fortissimI”, una di quelle che va come il vento, coesa e vincente…
Cosa vince? Vince amicizia, affetto, sincerità, allegria e vicinanza nonostante la lontananza. Cresce, sperimenta e giudica pure ahahahah già perchè questa è la squadra di Cucinando quella che decreterà i vincitori dei tre premi messi in palio, vi ricordate? Non fate gli gnorri eh? come già detto mica siam qui a pettinar le bambole eh? Qui si vincono tre, diconsi tre terrecotte della Emile Henry

Venghino SIORI venghino, per il
Primo classificato: Tarte Tatin

Secondo classificato: set per crème brulée

Terzo classificato: teglia plum cake

amuniiiiiii chi aspettate? 

tutta ‘sta premessa per ricordarvi il contest che scade tra pochissimi giorni il_sette_settembre per l’appunto!

😀
Vi racconto cosa fa la squadra mentre aspetta le vostre ricettuzze? Occhei, ve lo racconto: a giramano ognuno di noi propone un tema cuciniero da sviluppare, con un tempo a disposizione di circa una settimana. Dopo averci pensato, ripensato e  strapensato (io sempre) e infine, finalmente prodotto, lo pubblichiamo e poi curiosiamo qua e la nelle nostre cucine. Non è divertente? 😀
cosa ha tirato fuori lei, tra una prova e l’altra dell’abito da sposa?
TAHDAH

Cucinando con i fichi
dolci o salati chissenefrega l’importante è che ci sguazziamo dentro ahahahah. 

Ora arriva il mio svolgimento…attentiaMMia! Questo è un esperimento che fino al momento dell’assaggio era un’incognita, posso asserire, dopo aver interrotto bruscamente la mia dieta, che l’esperimento è riuscitoooooo sbaciucchiamenti loVVosi piMMia :* standing ovation!
Sono partita mettendo zucchero e burro nella planetaria, e fin qui tutto a posto poi ho cominciato ad aggiungere un po’ di questo e un po’ di quello, dopo l’infornata ho detto “azz! che ciofeca” invece gira che ti rigira lo sformatino sono venuti fuori dei bicchieri troppo duci vero?

VERO????? AHAHAHAHAH!!!

 Bicchierini ai fichi caramellati, arance al ciavuru di basilico
per l’impasto
90 g di burro morbido
150 g di zucchero semolato
250 g di ricotta di pecora sgocciolata almeno 2 notti
100 g di farina 00
6 g di lievito
250 g di fichi freschi
2 arance piccole o una grande
75 ml di Grand Marnier
75 ml di panna fresca
se non volete sentile l’alcool utilizzate 150 ml di panna fresca
3 uova grandi
un pizzico di sale
Sbattete il burro con lo zucchero, unite la ricotta, la scorza delle arance grattugiata e i tuorli, sempre sbattendo con le fruste per amalgamare. Lavate e sbucciate i fichi, eliminate la buccia, tritateli grossolanamente e uniteli al composto con un pizzico di sale. Setacciate la farina con il lievito, aggiungeteli al composto a cucchiaiate. Montate gli albumi a neve e unite anche quelli con dei movimenti delicati per non smontarli. Per fluidificare ancora l’impasto mescolate il liquore e la panna, agendo sempre con gli stessi movimenti delicati. Versate il composto in 6 stampi da creme caramel alti 7 cm con diametro di 9 cm, ben imburrati e infarinati; infornate in forno già caldo a 160 °C per circa 35 minuti l’impasto sarà sempre umido all’interno. Sfornate e fate raffreddare.
preparate la guarnizione al caramello, sciogliendo 20 g di burro con 20 g di zucchero di canna e 100 ml di vino bianco fruttato, fate restringere la salsa. Aggiungete tre fichi affettati e tre foglie di basilico, fate cuocere a fuoco dolce per qualche minuto girandoli delicatamente. Servite sformando i bicchierini, che presenteranno un alloggiamento strategico, sui quali adagerete tre fette di fico, qualche fogliolina di basilico e un cucchiaio di salsa al vino.

…a gentile richiesta

La torta nera della Mercante di spezie alias la sister mia 😀 
Questa toTTa ha conquistato molte persone,  stregati dal suo profumo e dal suo sapore, hanno “mollato” la dieta…vero Piero? Ahahahahah!
La ricettuzza originale di questa toTTa è dell’ormai famosa zia Ginetta, la zia della mercante. Oramà però, è diventata la zia acquisita di molti, per i racconti, le emozioni e le ricette che la stessa mercante ci ha regalato.  Vi assicuro, si deve perdere il mio nnome, che questo è un dolce da sicuro svenimento, buono, moBBido e suadente. Fatelo e rifatelo mandando un bacio al cielo, dove la zia Ginetta sicuramente ci guarda e sorride e un bacio virtuale alla mercante che ha condiviso con questo mondo, la ricetta 😉 
grazie sister :*
Approfitto di questo dolce carico di ricordi e sentimenti per accalappiarvi! Avete già partecipato al contest “Cucinando dolcemente”? Dai, su, avete tempo fino al 7 settembre spicciatevi che c’è il conto alla rovescia 😉

La torta nera

60 g di farina di nocciole
60 g di farina di mandorle
60 g di fette biscottate
1 cucchiaino di lievito chimico
5 uova grandi
125 g di burro
160 g di zucchero
110 g di cioccolato nero (così la zia chiamava il cioccolato fondente)
1 pizzico di sale
Salsa nera
100 g di cioccolato nero
1 cucchiaio di burro

Montate il burro morbido con lo zucchero fino ad ottenere un spuma, aggiungete 2 uova intere, uno alla volta. Montate gli albumi a neve delle tre uova rimaste e metteteli da parte, i tuorli invece, li aggiungerete uno alla volta al composto di burro, mescolando. Sciogliete il cioccolato a bagnomaria facendo attenzione che il fondo del pentolino non tocchi l’acqua in ebollizione, fate intiepidire e poi aggiungetelo all’impasto, mescolate e amalgamate. Miscelate le farine con le fette biscottate ridotte in polvere con un mixer, aggiungete il lievito setacciato. Unite il miscuglio all’amalgama di cioccolato, mescolate e poi incorporate, con delicatezza, gli albumi montati a neve. Imburrate e infarinate uno stampo da budino di circa un litro e mezzo di capacità e cuocete in forno caldo a 160°C per 30 minuti. Come sempre specifico che, la cottura e la temperatura del forno sono indicativi, basatevi sulla conoscenza del vostro forno. Fate la prova “stecchino” per verificare la cottura interna della toTTa.
Sciogliete a bagnomaria il burro e il cioccolato per la copertura, versatelo sulla torta quando è ancora tiepido e fluido. Guarnite, se volete, con delle nocciole tritate a coltello.

 

Cucinando…dolcemente

e in ritardo come sempre, come il coniglio bianco di Lewis Carrol mi dico “E’ tardi, è tardi”.
Quando arriva l’estate mi faccio prendere dal caldo e dal sole, dalla mollezza e dalla svogliatezza, in una parola mi rilasso talmente tanto che il mio motto diventa “ci penserò domani”. Ma l’estate quest’anno, ci ha fatto lo scherzetto di apparire e scomparire. Così, dalla sera alla mattina nuvole, freddo e pioggia mi hanno risvegliato dal torpore e finalmente il mio domani è arrivato insieme con il nuovo contest dell’estate di Cucinando. Supportato dagli amici Riccardo, Valentina e Lory e amplificato dalla squadra di foodbloggers:

Anna di Anna the nice

Aurelia di Profumi in cucina

Elga di Semidipapavero

Pippi di Io…così come sono

Ramona di Farina Lievito e Fantasia

Valentina di L’aroma del caffè

Sarah di Fragola e Limone

Sara di Fico secco e uva passa

ed io

Lo scenario del contest è caratterizzato dalle terrecotte della  Emile Henry e da una dolcezza realizzata da voi. Il dolce è dunque, protagonista assoluto di questa gara culinaria, il premio in palio? Non uno ma ben tre  

Primo classificato: Tarte Tatin

Secondo classificato: set per crème brulée

Terzo classificato: teglia plum cake

  • La giuria, come nel contest precedente dedicato alla primavera, sarà composta da Riccardo, Valentina, Lory e dalla squadra di foodbloggers 
  • Possono partecipare tutti. L’importante è avere la passione per la cucina, per i dolci e le toTTe. Non è necessario avere un blog ma almeno un profilo su Facebook dove poter creare una nota pubblica sulla quale inserire la ricettuzza e la foto con cui si desidera partecipare al contest
  • La giuria, per ovvi motivi di conflitti d’interesse, non parteciperà alla gara ma proporrà comunque un dolcino per stuzzicare la vostra voglia di partecipare.
  • La ricetta, una sola a persona, dovrebbe essere creata appositamente per questo contest 
  • Per partecipare, se avete un blog, postate la vostra ricetta con la foto del piatto realizzato, il banner del Contest con il link al post della Pippi. Se un blog non l’avete, come dicevo qualche riga più su, create un profilo su Facebook, se non l’avete già, pubblicate la ricetta in una nota inserite la foto e condividete l’evento del Contest sulla vostra bacheca.
  • Potete partecipare dal 7 luglio al 7 settembre 2011 

Cosa state aspettando? Un’altra scaricata d’acqua per correre in cucina e accendere il forno? 😀

    la ricetta qua sotto è frutto dell’associazione di due impasti, si nota nella foto dopo la cottura, una sorta di panino imbottito; l’idea vista su Sale&Pepe dell’agosto del 2000 è stata modificata da me. Con aria da saputella e toque in testa intervengo; “Qui faccio così,  qua faccio colà” non senza una nota di dubbio, nascosta in un angolino dell’anima…”speriamo che non viene una ciofeca” ahahahahah

    Torta di pesche, more e panna 
    260 g di farina 00
    6 uova
    110 g di zucchero semolato
    60 g di zucchero di canna
    zucchero a velo
    150 g di burro morbido
    una bacca di vaniglia
    200 ml di panna fresca
    150 g crema di yogurt chantilly della Muller
    400 g di pesche bianche (varietà “montagnola” molto profumata e dolce)
    1 bustina di lievito
    125 g di more
    sale

    Lavate e sbucciate le pesche, affettatele con una mandolina e mettetele da parte. Montate il burro nella planetaria con 60 g di zucchero, un pizzico di sale e i semi di mezza bacca di vaniglia. Aggiungete  4  uova, uno alla volta e alternando con la farina setacciata con il lievito; montate per qualche minuto fino a quando l’impasto sarà liscio e omogeneo. Distribuite l’impasto in una teglia apribile da 26 cm di diametro, imburrata e infarinata. Livellate la superficie, distribuite 20 g di zucchero di canna, le pesche affettate e le more sparse, spolverate con altri 20 g di zucchero di canna e mettete da parte.
    Sbattete le due uova con i semi di vaniglia rimasti, 50 g di zucchero semolato, la panna e lo yogurt. Montate qualche minuto e poi versate sulla frutta. Cospargete con 20 g di zucchero di canna e infornate in forno già caldo a 160°C per circa 45 minuti. Come sempre vi suggerisco, su temperatura e tempi di cottura, di basarvi sulla conoscenza del vostro forno. Poco prima di servire spolverate con lo zucchero a velo.

    Questa è una di quelle volte che l’esperimento della saputella arrinisciu, ringrazio la fortuna che mi assiste e mi sbaciucchio.

    Tema: una cena in giardino con gli amici


    Detesto fare l’insegnante, non ne ho la capacità e nemmeno la pazienza. Diciamo che non è un mestiere adatto a me. Però nel caso della GS ovvero la Grande Squadra, capitanata dal team di Cucinando posso fare una deroga. In verità non ho nulla da insegnare ma piuttosto ho dei compiti da lasciare ghghghgh! Giusto ora che la scuola finalmente ha chiuso i battenti a gira mano la GS assegna i compiti ad ognuna di noi; per non annoiarci in questa lunga, lunghissima, issima, issima estate (rendo il concetto di fondo? vorrei non finisse mai ahahahahah)
    Considerando che l’estate si presta a regalarci serate fresche fuori dalle mura domestiche, colgo la palla al balzo e propongo un tema classico, facile, facile. Una cenetta a lume di candela con una pietanza fresca estiva da regalare agli amici. Se non c’è il giardino niente ci fa, si presta benissimo un terrazzo, ma anche un balconcino per un romantico tête-à-tête.
    Nel momento in cui si accendono due o tre candele, si riempiono due vasi con dei fiori, e si porta in tavola il piatto giusto, si beve un vinello fresco, la magia è fatta! 

    Panna cotta speziata con amarene e mandorle a lamelle
    per dieci piccoli contenitori
    500 ml di panna fresca
    250 ml di latte
    9 g di gelatina in fogli
    4 bacche di cardamomo
    4 bacche di ginepro
    100 g di zucchero di canna
    mandorle a lamelle per decorare
    amarene con lo sciroppo

    Mettete a bagno in acqua fredda la gelatina per dieci minuti. In un pentolino mettete la panna, il latte, i semi contenuti nelle bacche di cardamomo, leggermente pestati in un mortaio, le bacche di ginepro leggermente pestati anch’essi e lo zucchero. Portate a bollore mescolando ogni tanto e togliete dal fuoco. Aggiungete la gelatina strizzata, mescolate fino a completo scioglimento. Filtrate con un cinese e poi versate dentro gli stampini individuali. Ponete in frigo per 4-5 ore o fino a quando si sarà solidificata. Sformate i dolcini sui piatti da portata, versate un paio di cucchiaini di sciroppo di amarene, decorate con due amarene a testa, le mandorle a lamelle e servite.

    vi sembra che le rassomigli?


    Alla foto che campeggia sul Sale& Pepe di giugno 2011? Forse n’anticchia! Ma anche no! Guardando questa foto vi potreste dire: “talia ‘dda copiò paro paro la ricetta“. No, ho copiato paro paro l’idea adesso vi cunto che fici, amunì assettatevi perchè cosa lunga è…ma tanto c’aviti a ffari? è lunedì e c’è ‘na simana fino al prossimo we.
    La smania è scaturita da quella bellissima foto, ma l’associazione ciliegie cacao, non mi sperciava. Allora ho detto faccio un bel pan di spagna e lo spacco a metà. Però attenti a mia ho eliminato parte dllo zucchero che secondo me era in eccesso, ed aggiunto nella cottura delle ciliegie del burro se volete la ricetta originale accattativi ‘u giurnali e non mi scassate i cabasisi 😉

    AH! Dovete avere la “fortuna” che il pan di spagna vi venga assittato cumu vinni a mmia, per l’alloggiamento della decorazione panno/ciliegiosa ahahahahahah
    per una tortiera da 22 cm di diametro
    60 g di farina 00
    60 g di fecola di patate
    4 uova
    125 g di zucchero semolato
    30 g di burro fuso tiepido
    scaldate il (mio) forno a 150°C
    Imburrate e infarinate una tortiera da 22 cm di diametro. Nella planetaria sbattete le uova con lo zucchero per 15-20 minuti, o fino a quando sollevando le fruste l’impasto scivola a nastro. Versate le farine a pioggia da un setaccio e amalgamete con un cucchiaio di legno. In utimo unite il burro, amalgamete e versate al centro della tortiera. Livellate e battete la teglia sul piano da lavoro per assenstare il composto. Cuocete 25 minuti controllando la cottura con lo stecchino.
    Fate raffreddare su una gratella.
    per la farcitura:
    650 g di ciliegie
    500 ml di panna fresca da montare
    3 cucchiai colmi di zucchero a velo
    3 cucchiai di zucchero semolato
    Lavate 220 g di ciliegie, tagliate la parte bassa di ognuna di esse, mantenendo i picciuoli. Mettetele in un padellino con 10 g di burro e un cucchiaio raso di zucchero semolato, fate cuocere per 5 minuti. Scolatele con un cinese e conservate il sughetto. Snocciolate le ciliegie rimaste, cuocetele in padella per 6-7 minuti con 20 g di burro e due cucchiai rasi di zucchero. scolatele e conservate lo sciroppo. Dividete la torta a metà. Imbibite le due metà con lo sciroppo conservato, magari utilizzando l’apposita e indispensabile bottiglia per bagne che trovate facilmente qui. Montate la panna con lo zucchero a velo, distribuite un terzo sul pan di spagna, mettete le ciliegie snocciolate, coprite con un altro terzo di panna. Sovrapponete il coperchio di pan di spagna, distribuite l’ultima parte di panna e guarnite con le ciliegie con il picciuolo. Fate riposare in frigo se ci riuscite…io non ce l’ho fatta e una fetta l’ho magiata subito ahahahahah.

    chi la vuole cotta e chi la vuole cruda

    …ma la crema, bruciata deve essere! dunque più fuoco al cannello madame…belline le cocottine della Emile Henry vero?
    segnatevi ‘sta ricettuzza della crema bruciata o crème brulée che dir si voglia, allo zafferano 😉
    facile, facile è!
    per 6 cocottine
    250 ml di latte intero
    250 ml di panna fresca
    70 g di zucchero semolato
    6 tuorli
    50 g di zucchero di canna
    una bustina di zafferano in polvere
    zafferano in stimmi
    In un pentolino su fuoco basso mettete la panna, il latte e 40 g di zucchero, quando il composto è caldo aggiungete lo zafferano e portate a bollore; spegnente subito dopo e fate intiepidire.  Sbattete i tuorli con lo zucchero rimanente; aggiungete il composto di latte filtrato e mescolate per amalgamare bene.
    Adagiate le cocotte su una teglia con il fondo d’acqua e cucoete a bagnomaria a 170°C per 20 25 minuti o fino a quando la crema si sarà rappresa; fate raffreddare, suddividete lo zucchero di canna e con un cannello fiammeggiate lo zucchero per caramellarlo. Se non avete il bruciatore passate la teglia sotto il grill fino a quando la superficie sarà caramellata. Fate raffreddare prima di servire cospargendo con gli stimmi di zafferano.

    W la mamma!

    Per te mamma :*
    Viva le mamme, tutte le mamme del mondo! Evviva! Certo viva anche i papà ovvio, ma delle mamme se ne parla di più no? vuoi perchè tipicamente sono più presenti, vuoi perchè ti trascinano per nove mesi nella panza, vuoi perchè ti hanno dato la vita… Non è certo una bazzecola no? ahahahah
    Mammina mia ti regalo questo dolcino mono porzione, gustalo virtualmente e guarda il lato positivo della cosa almeno non ingrasserai 😀
    ti amo
    Cla

    Mini charlotte alla vaniglia
    per 4 mamme

    per il ripieno:
    3 mele “Pink Lady”
    30 g di burro
    30 g di zucchero di canna
    100 g di amarena Fabbri non sgocciolate
    20 g di mandorle a lamelle
    1 bacca di vaniglia
    per il rivestimento:
    330 g di colomba senza canditi
    70 g di burro
    zucchero a velo vanigliato

     

    Tagliate le mele a dadini, dopo averle sbucciate e private del torsolo. In un wok, sciogliete 30 g di burro, mettete le mele e fate insaporire; aggiungete le amarene tagliate grossolanamente con lo sciroppo, i semi della bacca di vaniglia e le mandorle a lamelle. Mescolate e unite lo zucchero; cuocete a fiamma vivace per circa 10-15 minuti o fino a quando vedrete una leggera formazione di caramello, spegnete e fate raffreddare.
    Tagliate 4 rettangoli di carta forno, bagnateli e strizzateli, infine foderate altrettanti stampini in alluminio tronco conici, da 250 ml di capacità o se preferite le misure: diametro maggiore 8,5 cm, diametro minore 6 cm, altezza 7 cm. Tagliate la colomba a fette da circa 1 cm di spessore, sciogliete il burro e con un pennellino, spennellate la superficie di ogni fetta. Con un coppa pasta da 6 cm di diametro, tagliate 4 dischi e poneteli alla base di ogni stampo con il lato imburrato rivolto verso l’esterno; ricavate strisce da 2 cm circa di larghezza e disponetele in verticale con la parte imburrata verso l’esterno. Riempite gli stampi con il ripieno di frutta, al quale avrete amalgamato tutti i rimasugli di colomba tagliati a pezzetti, che vi erano avanzati, realizzando i dischi di base. Pressate con le mani e richiudete con i pezzi di colomba che sborda. Spennellate ancora con il buro fuso e infornate a 180°C per 15 minuti circa o fino a quando vedete la superficie dorata. Fate raffreddare nello stampo poi sformate le charlotte su un piattino da portata, decorate con lo zucchero a velo e amarene a piacere.