insalata o tabulè, fai tu

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Alla fin fine di chistu si tratta, una bella ‘nsalata di verdure, tutto crudo, per gli amanti delle cose fresche, per i vegani,  per quelli che “no, per carità, d’estate non accendo i fornelli” e per i lagnusi. Lo prepari in poco e lo sbatti in frigo a sposarsi con i sapori. Insomma il solito discorso: minimo sforzo, massima resa. Se poi hai chi te lo prepara fai BINGO!, ha un sapore diverso, più buono! anzi no, non è buono, è pronto.

Il tabulè (tabbouleh o tabbule chiamalo come vuoi) è un’insalata di verdure tipicamente realizzata con il bulgur, ma tu lo sai che, rispetto al couscous che è una semola di grano duro, quindi una farina grossolana, il bulgur ha una lavorazione diversa; in primis il grano duro non è sfarinato e in secundisi, dopo essere fatto germogliare, viene essiccato e poi spezzettato. ‘Nsumma, n’autra cosa.
In Sicilia non siamo abituati. Nel senso che utilizziamo il couscous, per qualunque cosa, anche per fare il tabulè.
Per fare ‘sta ricetta accattalu precotto e integrale, accussì accurzi. Picchì se ti devi mettere a incocciare il couscous ti perdi di casa, senti ammia.

per quattro cristiani pigghia:

200 g di couscous integrale precotto
200 ml di liquido (100 ml di acqua e 100 ml di succo di limone)
un cipollotto di Tropea
un mazzetto di menta
un mazzetto di prezzemolo
due zucchine
un cetriolo
un peperone
olio extra vergine d’oliva
sale e pepe

Se ti piace decora il piatto a servire con mezze fette di limone

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Metti il couscous in un piatto largo dai bordi bassi, aggiungi l’acqua con il succo di limone. Sgrana con una forchetta, allarga bene. Copri con la pellicola e poni in frigo per un’ora almeno, mescolando ogni tanto. Aggiungi il sale e il pepe.
Grattugia la zucchina dopo averla lavata e spuntata, mettila dentro uno scolapasta, aggiungi un po’ di sale e fai perdere il liquido di vegetazione. Fai lo stesso con il cetriolo dopo averlo pelato. Lava il peperone, elimina i semi interni e i filamenti bianchi e taglialo a pezzetti. Trita la cipolla. Strizza le verdure grattugiate e mettile insieme alle altre dentro una ciotola, condiscile a tuo piacimento con sale e pepe.
Riprendi il couscous dal frigo, aggiungi le verdure, aggiungi menta e prezzemolo tritati finemente, condisci con l’olio, copri e fai riposare in frigo per un paio d’ore.
E vidi chi manci...poi mi cunti.

tabulè 3

riccioli d’octopus

polpo sv_ jpg_resizeHo letto che il polpo possiede tre cuori e che riesce a cambiare colore per mimetizzarsi o per entrare in contatto con i suoi simili. Tre cuori… ‘sssageratisti purpiceddi; noi umani facciamo fatica a tenerne in vita uno, pensa pensa tre. Troppo faticoso.
A mimetizzarci invece siamo bravi; opportunisti o mezzi uomini, o quaquaraqua, siamo capaci di sembrare ciò che non siamo e lo facciamo anche molto bene. Ah! L’essere umano, senza distinzione di sesso, è presente a se stesso, è garante del proprio atteggiamento, è preparato a concretizzare gesti e condotta per perseguire i propri fini. Così è.
Io, per esempio, accattai ‘stu purpiceddu per farmi ‘n’insalata tiepida picchì, cu st’accenno di primavera, affacciaru come i babbaluci i “lapini” carrichi di asparagi selvatici. Io ne vado letteralmente matta cunzati nella frittata ma stavolta li ho usati come base per l’anzalata di purpiceddu e code di scampi. Quindi c’è poco da studiare e sfirniciarti cu ‘na ricetta, è un piatticeddu talmente una fissaria da fare, che ti veni ‘i ridiri; assettati che ti cuntu accussì ti fai ‘na risata.

Per due cristiani:
un purpiceddu di menzo chilo
due mazzetti di asparagi selvatici (per ora costano un occhio della testa, assai assai)
una manciata di code di scampi
un mazzetto di prezzemolo
uno spicchio d’aglio
olio extra vergine d’oliva
sale
peperoncino

Comincia col pulire il polpo, togli gli occhi, il becco e pulisci la testa al suo interno. Lavalo sotto l’acqua corrente e calalo per tre volte in una pentola con l’acqua bollente, fallo cuocere mezz’ora, spegni il fuoco e fai raffreddare nella sua acqua di cottura. ti ci vorranno delle ore, ma ne vale la pena. Togli la parte dura dagli asparagi e lessali in acqua bollente salata; scolali, suddividili in due ciotole e regalaci un filo d’olio crudo.
In una padella scalda un cucchiaino d’olio con l’aglio schiacciato, scalda e fai dorare con il peperoncino, aggiungi le code di scampi e cuoci pochi istanti, ripassa anche il polpo tagliato a pezzetti e dividi equamente sopra gli asparagi dopo aver eliminato l’aglio. Cospargi con il prezzemolo tritato e poi mi cunti.


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quando un ingrediente fa la differenza

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– Ciao mamma, che si mangia oggi?
– Ciao curò, insalata e mozzarella
– AH!

Un monosillabo che non lascia fraintendimenti, che include una profonda delusione. Non ci crede ancora, mi talìa e ciavurìa l’aria…
– e… questo profumo che c’è nell’aria che è?
Non si può nascondere niente, il profumo del fritto che aleggia in tutta la casa scopre gli altarini e lei, senza alcun indugio, si precipita in cucina e mi talìa con un sorriso sardonico che la dice lunga sull’appagamento delle sue aspettative.
In effetti basta poco, una panatura particolare realizzata con il pane di segale Huber e la classica insalata di veste a festa

Insalata di bufala e panatura di pane di segale Huber e salsa alle acciughe

Per 4 cristiani
Per la salsa alle acciughe
35 g di acciughe sott’olio
10 g di pinoli
un cucchiaio di succo di limone
uno spicchio d’aglio
2 cucchiai di olio di oliva
pepe garofanato

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per l’insalata
una pera
due carote
200 g di songino
400 g di bocconcini di mozarella di bufala
240 g di pane integrale di segale Huber
2 pomodori rossi grossi
timo
2 cm di zenzero grattugiato
un uovo leggermente sbattuto
farina di semola rimacinato
sale
pepe garofanato
olio extra vergine d’oliva
prepara la salsa frullando le acciughe con il limone, l’aglio e i pinoli; aggiungi l’olio poco alla volta e amalgama. Macina il pepe garofanato e mescola.

Nel mixer metti il pane di segale a pezzetti con il timo lo zenzero grattugiato, il sale e il pepe. Frulla tutto e metti in una ciotola con il pomodoro privato della pelle e dei semi e ridotto a piccolissimi pezzetti a coltello.

Passa i bocconcini di mozzarella nella farina, poi nell’uovo e poi nel mix di pangrattato di segale Huber, ponili in una teglia e poi in frigo. Ti consiglio di lavarti spesso le mani perché durante quest’operazione rischi di rovinare il lavoro di panatura che è fondamentale. Prepara l’insalata mettendo in una ciotola la carota pelata e affettata sottilmente, la pera affetta anch’essa sottile ma con la buccia e il songino, condisci con olio sale e pepe, mescola e metti nei piatti. Tira fuori le mozzarelline dal frigo e friggile in olio bollente, dentro un pentolino piccolo dai bordi alti. È preferibile friggere i bocconcini pochi per volta. Poni su carta assorbente per eliminare l’unto in eccesso e servi sul piatto con l’insalata e la salsa alle acciughe.