parmentier alla vaniglia con zucca e pollo

 Anch’io, come la mia amichetta Enza, ho degli amici che non sanno di essere miei amici. Primo fra tutti il maestro Camilleri, il Sommo, il meglio di tutti, per me eh? Noi siamo amici ma lui non lo sa; niente ci fa l’importante è che lo sappia io. Pensare a lui come amico mi fa stare meglio. E poi che male c’è? S’affenne nuddu? E allora?!
Un altro amico importante e famoso è Gordon Ramsay che un giorno mi disse come estrarre tutti i semini della bacca di vaniglia; è un segreto eh? ma ve lo rivelo con piacere non se la prenderà a male, lui è un buono; è mio amico ma lui non lo sa.
Ponete su un tagliere la vaniglia e schiacciatela con la parte opposta della lama di un coltello, incidetela e estraete tutti i semini con la punta del coltello. Io non la schiacciavo, però ora che lo faccio ho notato che in effetti l’azione preventiva stacca prima i semini senza bisogno di grattare.
Dopo tutto ‘sto panegirico due parole su un altro mio amico che muriu mischineddu, non ve le devo dire? Trattasi del dottor Parmentier, farmacista, agronomo, igienista e nutrizionista francese che si operò nella diffusione e nella coltivazione delle patate alla fine del millesettecento. Visto che amici che ho?
La Parmentier è una torta salata realizzata con purea di patate con carne di manzo a tocchetti o macinata; una sorta di gateau di patate. Voi fate come me, realizzatela come più vi piace.

Parmentier alla vaniglia con pollo e zucca
per 6 cristiani
tempo di preparazione due ore
tempo di cottura  20 minuti
1 kg di patate
uno spicchio d’aglio
un porro
350 g di zucca
300 g di petto di pollo tagliato a fettine sottili
70 g di pane grattugiato più altro per spolverare
150 g di parmigiano grattugiato più altro per spolverare
olio extra vergine d’oliva
50 g di burro più altro per imburrate le teglie
400 ml di latte caldo
sale
pepe
zenzero in polvere
una bacca di vaniglia

preparate il purè lavando bene le patate e mettendole dentro una pentola con dell’acqua fredda. Portate l’acqua a bollore e cuocete per circa 20-25 minuti o, fino a quando, infilzando le patate con la lama di un coltello, queste cederanno perché sono al giusto punto di cottura. Eliminate l’acqua bollente e ponete la pentola piena di patate dentro il lavello pieno d’acqua fredda. Le patate si intiepidiranno e potrete procedere alla pelatura senza scottarvi.Schiacciate le patate con l’apposito attrezzo, raccogliete il composto dentro una ciotola capiente, aggiungete il formaggio, il burro, i semi della bacca di vaniglia il pepe e il sale. Riscaldate il latte con il baccello di vaniglia ormai vuoto, versatelo poco per volta dentro la ciotola e mescolate per amalgamarlo tutto. Nel frattempo che le patate cuociono, preparate il ripieno. Oleate il pollo e massaggiatelo con il sale e lo zenzero, cospargetelo con il pane grattugiato e e panatelo da ambo i lati. cuocete le fettine per pochi istanti su una padella caldissima, tagliate la carne a piccoli pezzi e mettete da parte.Affettate il porro, tritate l’aglio e soffriggete il tutto con due cucchiai d’olio in un wok. Aggiungete quasi subito la zucca tagliata a cubetti e cuocete fino ad asciugare l’acqua di vegetazione, spegnete, salate e pepate. Unite i pezzetti di pollo alla zucca, mescolate per fare insaporire.

 Imburrate una teglia da forno grande o tre piccole, regolatevi a occhio; cospargete con del pane grattugiato eliminando quello in eccesso; distribuite parte del purè sul fondo della pirofila modellandolo sui lati, facendolo aderire ai bordi, versate il ripieno e chiudete con uno strato di purè, distribuitelo bene sul ripieno con una spatola di metallo. Grattugiate del parmigiano sulla sommità e infornate in forno caldo a 200°C per 20 minuti, poi date una doratura sotto il grill, sfornate e servite tiepido.

Cucinando tra cielo e terra: profumi e sapori d’autunno

Cucinando è una parolina magica per me;  stai pensando “è che sarà mai? Il gerundio presente del verbo cucinare, nell’accezione di preparare e cuocere una ricetta”
‘Ntzù, nonsìCucinando, oltre a essere IL negozio vero e virtuale più strepitoso che c’è, è un gruppo, il nostro gruppo:

Valentina e Riccardo di CUCINANDO
Valentina di L’aroma del Caffè
Morena di Menta e Cioccolato
Sarah di Fragola e Limone
Sara e Paolo di Fico secco e Uva Passa
e io, Claudia di Scorza d’Arancia
spesso, in occasione di momenti particolari dell’anno, ci inventiamo un contest da proporre a te che leggi. Puoi partecipare anche se non hai un blog ma dovrai fare attenzione alle regole da seguire, sono semplicissime.
Tutto ‘sto panegirico per un motivo, lanciare il contest dell’autunno ideato e organizzato da Morena con il supporto di Cucinando 
In palio, premi della Kaiser:
PRIMO premio: 
1 mixing bowl art 9342 
1 coltello taglia torte 9790 
1 spargi farina art 9677
1 pennello art 6028 
1 tortiera doppia 26 art 7068 
1 raschietto art 6011 
1 separa fette art 9196
SECONDO premio 
1 bilancia art 9820 
1 teglia mini muffin art 6220 
1 spargi cacao art 9547
1 150 pirottini art 6275 
1 150 mini pirottini 6312 
1 siringa+7 beccucci art 9066 
1 teglia muffin art 6206
TERZO premio 
1 spargifarina art 9677
1 mattarello art 9721 
1 stampo quiche cm 28 art 2040
  1)Chiunque può partecipare con una sola ricetta dolce o salata che abbia come   ingrediente principale un prodotto della terra autunnale. (fichi, cachi, uva, cavolfiori, ecc..) vanno bene anche le confetture, composte o mostardine sempre che siano fatte con questi prodotti. Quindi non vale una confettura di fragole o pesche perché c’è tutto l’anno.
   2)La ricetta deve essere corredata di foto e testo per la sua preparazione, un testo di introduzione e pubblicata nel proprio blog in data dal 1° Ottobre (oggi) alla mezzanotte del 1° Dicembre 2013. Quindi non valgono ricette già pubblicate.
   3)Scrivere un commento a questo post  sul blog di Morena, con il link della ricetta
   4)Apporre al vostro blog il banner del contest.
   5)Chi non ha un blog può spedire foto e testo all’indirizzo mail: mentaecioccolato08@gmail.com
La giuria che giudicherà le foto, il testo, la presentazione e l’originalità della ricetta è composta dal gruppo menzionato sopra più  la special guest, Lory.
Divertiti ma ricorda, dopo la mezzanotte del primo dicembre, tornerai a essere Cenerentola, la carrozza tornerà a essere una zucca e non accetteremo più ricette, dando il via alla votazione per proclamare i vincitori nel più breve tempo possibile.
Volendo preparare una ricetta che lanciasse il contest, ho pensato che desideravo “spiegare” il titolo in un colpo solo e rendere l’idea con una foto; che dici, ci sono riuscita?

 un’insalata con i prodotti di stagione della terra e del cielo e per cielo intendo tutto ciò che cresce sugli alberi: mela, radicchio rosso, finocchio, uva, funghi e noci per non farci mancare anche gli omega 3

 per due cristiani:
200 g di ovuli buoni (tre)
150 g di finocchio (uno)
150 g di uva rosè
100 g di radicchio rosso
50 g di mela Granny Smith (mezza)
15 g di noci (tre)
10 g di olio extra vergine d’oliva
10 g di crema di aceto balsamico
sale e pepe.

 pulite i funghi.con un panno umido,  raschiate con un coltellino la parte terrosa e affettateli, ove possibile, con un pela carote. Con una mandolina, invece, affettate sottili i finocchi; lavate l’uva, tagliatela a metà ed eliminate i semi. Affettate il radicchio e scottatelo in una padella antiaderente, solo per qualche minuto, mescolando con una pinza. Mettete tutti gli ingredienti preparati dentro una ciotola capiente, unite le noci e la mela sbucciata e tagliata a dadini. condite con il sale, la crema di aceto balsamico e l’olio. mescolate e servite

con l’aiuto di una tabella che calcola le calorie degli alimenti, ho fatto una stima; questa insalata contiene circa 230 kcal a persona.

pesto di pistacchio

Non vi seccate se vi posto un altro piatto di pasta vero? Sto facendo la dieta della pasta e così pensavo che potesse interessare a qualcuno, come? No, non della mia dieta ma della ricetta. Tutto comincia l’altra mattina quando mi telefona mia cugina Eliana che mi dissi: ma tu non ce l’hai una ricetta di pesto di pistacchi? ‘Ncà cettu che ce l’haiu ma non l’ho mai realizzata aspè, ci dissi, ca ci proviamo; e così finiu che manciammu, a pranzo, un bel piatto che rifarò aggiungendo ‘n’anticchia di vino bianco.

per due cristiani
180 g di fettuccine
25 g di pistacchi non salati più qualcuno per la guarnizione
uno spicchio d’aglio di Nubia fresco
40 g di olio extra vergine d’oliva
30 g di parmigiano grattugiato
5 g di pinoli
noce moscata
sale
pepe

macinate nel mortaio l’aglio con un pizzico di sale. Aggiungete i pistacchi e continuate a macinare, unite i pinoli, il parmigiano sempre macinando; aggiungete metà dell’olio amalgamando il composto sempre macinando con movimenti rotatori, finite con tutto l’olio la noce moscata e il pepe. Cuocete la pasta in abbondante acqua salata, nel frattempo versate il pesto dentro una ciotola capiente, aggiungete due cucchiai di acqua di cottura della pasta e mescolate realizzando una crema. Quando la pasta sarà cotta, prelevatela dalla pentola con delle pinze, ponetela nel contenitore con il pesto e amalgamate aggiungendo uno o due cucchiai di acqua di cottura della pasta ove fosse necessario per avere un condimento cremoso. Servite subito.

condimento con la pasta

la mia amica Valeria lo sa, io adoro mangiare la pasta e mi piace molto condita. Volendo, questa quantità potrebbe bastare per 3 persone ma noi due eravamo, sapiti chi fici? Considerando che la pasta che ho usato era all’uovo ci nnì calai di meno, quindi finiu che il condimento era insaporito dalla pasta anziché il contrario, che fà v’affinniti?
preparazione: 20 minuti
cottura: 30 minuti
difficoltà: facile
per due cristiani
160 g di fettuccine all’uovo
un peperone giallo piccolo
una zucchina piccola
mezza cipolla di tropea
una costa di sedano
150 g di fagiolini
50 ml di brandy
un peperoncino piccante
150 g di pomodorini datterino
2 cucchiai d’olio extra vergine d’oliva
ricotta salata

cuocete i fagiolini in abbondante acqua salata, scolateli e tagliateli a pezzetti; tritate la cipolla e il sedano, poneteli in un wok con l’olio e cuocete per pochi minuti, appena la cipolla è appassita aggiungere il peperone tagliato a listarelle sottili, mescolate e sfumate con il brandy. Unite la zucchina, il peperoncino e 100 ml di acqua di cottura dei fagiolini, coprite e cuocete per 10 minuti, unite i pomodorini lavati e tagliati a rondelle e i fagiolini, coprite e cuocete ancora 10 minuti. Cuocete la pasta nell’acqua di cottura dei fagiolini, scolatela al dente direttamente nel wok e fate saltare due minuti,servite subito con una grattugiata di ricotta salata

il (quasi) tutto fresco

buona veramente; veloce e pratica se hai un piccolo giardino con le erbe aromatiche. Il valore di questo piatto è dato dagli ingredienti freschi, le erbette ciavuruse appena raccolte, il peperoncino fresco, l’aglio nuovo e la cipolla duci di Tropea e un formato di pasta che resta al dente, ho usato una marca siciliana che nulla ha da invidiare ai brand più famosi, provate e dicitimi, Tommasini de noialtri. 
Spaghettoni alle erbe aromatiche
per due cristiani
difficoltà facile
preparazione 15 minuti
cottura 11 minuti
200 g di spaghettoni
una decina di foglie di salvia
un ciuffo di prezzemolo
due rametti di rosmarino
un mazzetto di menta 
4 foglie di alloro
due rametti di maggiorana
uno spicchio d’aglio
mezza cipolla di tropea
un’acciuga sott’olio
un peperoncino
2 cucchiai di olio extra vergine d’oliva
80 g di formaggio morbido 
3 cucchiai di brandy
tritate finemente aglio e cipolla, trasferiteli in un wok e soffriggeteli con l’olio e l’acciuga. Unite le erbe aromatiche tritate finemente e fate saltare un minuto, sfumate con il brandy. Portate a bollore abbondante acqua salata, buttate gli spaghettoni e portate a cottura. Nel frattempo sciogliete il formaggio dentro il wok, con un paio di cucchiai di acqua di cottura della pasta, aggiungete il peperoncino affettato e mescolate con gli spaghettoni cotti al dente, diluendo con 4 o cinque cucchiai di acqua di cottura per rendere fluida la crema di erbe aromatiche. Servite immediatamente.

bon tempu e malu tempu…

...non dura tuttu ‘u tempu.
Un famoso proverbio per dire che l’estate, per me,  finisce il primo agosto; probabilmente perché comincio a prendere il sole ad aprile e, dopo quattro mesi, mi sembra che i raggi non scaldino più come sempre, ma comincino a bruciare meno. Punti di vista astrali certo, intanto le cicale cantano inesorabilmente e senza tregua, loro inneggiano al caldo, all’afa agostana che, nonostante qualche acquazzone anticipato rispetto al canonico di ferragosto o successivo a tale giorno, procede imperterrita. Per me è finita qui.
biscotti allo zenzero
150 g di burro morbido
250 g di farina 00
50 g di farina di Kamut
15 g di zenzero fresco grattugiato
1 cucchiaino di estratto di vaniglia
un pizzico di chiodi di garofano macinati
un pizzico di sale
110 g di zucchero di canna
1 uovo
zucchero a velo per decorare
impastate tutti gli ingredienti tranne lo zucchero a velo, amalgamate bene e poi realizzate due filoncini di circa 5 cm di diametro. Avvolgeteli nella pellicola e poneteli in frigo per almeno un’ora. Accendete il forno a 180°C, foderate due placche con la carta forno e tirate fuori dal frigo un cilindro per volta, eliminate la pellicola e affettatelo con uno spessore di 5 mm. Disponete i biscotti su una placca e cuocete per circa 13 minuti o fino a quando il fondo risulterà dorato e la superficie bianca, sfornate e fate raffreddare nella teglia, se volete spolverate con lo zucchero a velo.

semplice pasta

Estiva, facile, veloce, volendo anche fresca se la fate raffreddare un po’ prima di mangiarla. Fate voi, scegliete il formato di pasta, meglio corta, e mettete tutto insieme. Estiva, facile, veloce e fresca, l’ho già detto ma ne vale la pena soffermarsi su alcuni concetti, lentamente e senza fretta di comprendere; il caldo annebbia il cervello, a molti. Io sugnu pacinziusa e col caldo ci sto a meraviglia, ‘u ciriveddu mi va a acqua calda anche d’inverno friddu o cauddu capisco sempre ‘n’anticchia in ritardo. Dicevo estiva picchì l’ingredienti odorano d’estate, dicevo, facile picchi per 4 cristiani aviti ‘a pigghiari un cucchiaio e misurare…
un cucchiaio di olive taggiasche snocciolate
un cucchiaio raso di capperi sotto sale
un cucchiaio di panna a lunga conservazione
un peperone giallo o del colore che più vi piace
un cucchiaio d’olio etravergine d’oliva
un’acciuga sott’olio
mezzo bicchiere d’acqua
mezzo bicchiere di vino bianco secco
160 g di tonno sott’olio sgocciolato
uno spicchio d’aglio
sale
pepe
peperoncino rosso piCante
380 g di pasta formato pennoni o quello che vi piace di più
dicevo veloce, picchì mettete una pentola d’acqua a bollire e pigghiate un wok e affettate l’aglio cospargete un po’ di peperoncino, aggiungete l’acciuga, l’olio il peperone lavato tagliato a metà, privato dei semi e del picciuolo, tagliato ancora in quarti e poi a filetti. Accendete il fuoco e fate rosolare leggermente, aggiungete l’acqua e il vino fate stufare a fiamma allegra, riducendo il liquido; unite i capperi dissalati, il tonno sminuzzato e la panna cuocete un minuto. Nel frattempo, l’acqua arriva a bollore, salate e buttate la pasta cuocete al dente e poi ripassatela nel wok per insaporire. Dicevo fresca, picchì potete potreste servirla tiepida con una macinata di pepe e se volete del prezzemolo tritato o basilico.

la torta di “buon compleanno Cla”

è bellissimo il mondo dei foodblogger, certo magari non con tutti si stringe buoni rapporti, ma con alcuni si, e quando qualcuno chiede a flotte rispondono. E’ il mio caso perché avevo visto da Sarah Fel una torta del genere e volevo scopiazzare quella ma la volevo morbida a quel punto chiedendo lumi risponde anche Genny e mi regala una ricetta. Per farla vastasa all’ennesima potenza al posto del burro ci misi il burro di cacao; eh lo so, ma io il compleanno una volta l’anno lo faccio, non so voi. Insomma vi cuntu che avevo in testa: ultimamente impazzano sui blog americani le torte multistrato, alte e magre per intenderci, di magro però hanno solo l’aspetto perché dal punto di vista calorico grassissime sono e io quale volevo? Quella ma colorata tipo red velvet ma con diverse nuance.
 

per 10 cristiani
difficolta: media
tempo di preparazione: 30 minuti
cottura: 15 minuti a strato
tempo per la decorazione: 30 minuti
riposo: tutta la notte
225 g di burro io ho usato burro di cacao
350 g di zucchero
350 g di farina
una bustina di lievito
4 uova
120 ml di latte
un cucchiaino di sale
un cucchiaino di estratto di vaniglia
1300 ml di panna
130 g di zucchero a velo
200 ml di acqua
15 g di zucchero
25 ml di Martini
colorante alimentare rosso in polvere
frutti rossi :
200 g di fragoline di bosco
130 g di mirtilli
130 g di gelsi neri
130 g di lamponi
una decina di ciliegie
tre rose rosse

accendete il forno a 150°C, se avete due teglie apribili da 18 cm, meglio se no pazienza, farete come ho fatto io. Foderate il fondo dello stampo con un foglio di carta forno, chiudete l’anello e mettetelo da parte. Pesate il bicchiere della vostra planetaria e scrivete l’appunto del peso su un pizzino, vi servirà successivamente. Fondete a bagnomaria il burro, toglietelo dalla fonte di calore e lasciate raffreddare a temperatura ambiente.
in una ciotola unite lo zucchero, il sale, la farina e il lievito, mescolate e poi aggiungete il burro sciolto, sbattete con uno sbattitore elettrico, otterrete un impasto granuloso, mettete da parte. Nella planetaria unite le uova, il latte, la vaniglia sbattendo; aggiungete in due volte il composto di farina sempre sbattendo fino a quando otterrete un impasto liscio. Pesate il bicchiere del Ken con l’impasto, sottraete il peso di quello vuoto, scritto sul pizzino e dividete per cinque. Io ho ottenuto circa 1,250 kg di impasto, ho suddiviso in 5 ciotole 250 g di impasto e l’ho colorato partendo dal più scuro realizzando 5 nuance. Versate il composto contenuto in una ciotola dentro la teglietta e infornate per 15 minuti o fino a quando lo stecchino infilzato nella torta uscirà pulito. Sfornate, sganciate l’anello e fate scivolare con delicatezza la tortina tirando la carta forno su una gratella per dolci per fare raffreddare. Continuate così fino a completamento della cottura di tutti gli strati che dovranno essere ben freddi prima di essere composti. Preparate la bagna scaldando 200 ml di acqua 25 ml di Martini  e 15 g di zucchero, bagnate le torte, in maniera uniforme e montate metà della panna con metà dello zucchero a velo. Ponete il primo disco rosso su un piatto di cartone di 18 cm, riempite con la panna un sac-a-poche usa e getta e senza beccuccio, tagliate la punta in modo da avere un foro di uscita da circa 3 cm di diametro, distribuite la panna dall’esterno verso l’interno seguendo il contorno della torta, farcite con parte delle fragoline e chiudete con l’altro disco con sfumatura digradante, continuate con la farcitura alternando i frutti, gelsi, lamponi e mirtilli lasciando qualche frutto per la decorazione finale. Con una spatola da pasticcere spalmate l’esterno della torta con un velo di panna e ponete in frigo per tutta la notte. Il giorno dopo montate il resto della panna con lo zucchero a velo rimasto, mettete la panna dentro un sac-a-poche con un beccuccio liscio di un cm e cominciate a realizzare dei pallini, dal basso verso l’alto, con una spatola schiaccerete il lato destro con delicatezza, proseguite così fino a completamento del rivestimento.

Sulla cima della torta distribuite la frutta rimasta, le ciliegie con il picciolo e i fiori.

‘A cubbaita o giuggiulena

Oggi è il primo compleanno di Scorza d’arancia su Sicily Present, il giornale on line dei siciliani e del mondo che vuole appartenere alla Sicilia bedda. Da un anno, dicevo, trovate il mio contributo settimanale legato alla domenica, giorno che, tipicamente, vede le famiglie riunite; cucina regionale e non solo, qualche aneddoto e parecchie suggestioni corrono tra le righe tra ingredienti e consigli. Tutto il giornale è permeato da qualità di contenuti, v’invito  a sfogliare quelle pagine, ne rimarrete  ammaliati. 
Oggi la ricetta coincide per festeggiare a “reti unificate”, questo compleanno. Un dolcino velocissimo da realizzare e anche da mangiare. Andate su Sicily Present a leggere perché, in Sicilia, il sesamo lo chiamiamo cimino…   
100 g di
sesamo
200 g di
zucchero
75 g di
miele
Olio di semi
q.b.

Con un pennello da cucina oleate un piano di marmo. In
un pentolino mettete lo zucchero, ponete su fuoco leggìo e fate
sciogliere completamente, unite il miele e portate a cottura fino a quando il
composto assume un colore ambrato aggiungete il sesamo e mescolate per
amalgamare gli ingredienti.  Versate il
miscuglio sul piano di marmo e, con una spatola per dolci ben oleata, distribuite
in uno strato sottile anche se la tradizione vorrebbe uno spessore di circa uno
o due centimetri. Fate raffreddare completamente e poi tagliate a pezzi.

semplice timballo

 “[…] I Siciliani non vorranno mai migliorare per la semplice ragione che credono di essere perfetti: la loro vanità è più forte della loro miseria; ogni intromissione di estranei sia per origine sia anche,  se si tratti di Siciliani, per indipendenza di spirito, sconvolge il loro vaneggiare di raggiunta compiutezza, rischia di turbare la loro compiaciuta attesa del nulla; calpestati da una decina di popoli differenti essi credono di avere un passato imperiale che dà loro diritto a funerali sontuosi. […]”
Giuseppe Tomasi di
Lampedusa Il Gattopardo, Feltrinelli
Bergamo, gennaio 2012 (pag 183)

Quando ho visto questo timballo su Sale & Pepe di maggio 2013 mi sono illuminata. Un piatto semplicissimo che mette d’accordo granni e picciriddi; un piatto ideale per pic-nic fuori porta, da preparare in precedenza e trascinarlo in giro per questi ‘ponti’ del 25 aprile, che oramà passò ma anche quello del primo maggio che ancora deve arrivare. Ho copiato paro_paro la ricetta usando ingredienti locali picchì mi venne in mente uno dei timballi più famosi e fastosi, quello del Principe di Salina.
preparazione 15 minuti
cottura 45 minuti
eravamo 14 cristiani
1100 g di bucatini  
1800 ml di salsa di pomodoro ciliegino già pronta
400 g di mozzarella vaccina affettata
150 g di parmigiano grattugiato
400 g di pomodori datterino affettati
basilico
origano secco
pangrattato
sale
pepe
olio extra vergine d’oliva

oleate una teglia abbastanza capiente e poi cospargetela con pangrattato, preparate prima tutti gli ingredienti in modo da essere pronti per comporre il timballo. Cuocete i bucatini in abbondante acqua salata, scolateli a metà cottura e mescolateli con la salsa di pomodoro, una manciata di parmigiano e una macinata di pepe. Distribuite  metà della pasta sul fondo della teglia, cospargete con metà del parmigiano rimasto, metà della mozzarella, foglie di basilico e una spolverata di origano, Coprite con la pasta rimasta, finite con la mozzarella, i pomodorini, il basilico, l’origano, parmigiano e una manciata di pangrattato. Infornate a 180 °C per mezz’ora, fate riposare ancora mezz’ora o più prima di servire.