immagini a colori caldi

 

M’innamoro delle immagini in genere, dei colori e delle emozioni che mi trasmettono. Paesaggi montani, colline aspre invernali o raccontate in primavera, con lo sfavillìo del verde rinascita.
 Uh, i miei preferiti sono i paesaggi marini. adoro il mare sempre; d’inverno è rude, affascinante e sferzante quando soffia il vento di tramontana. D’estate non ne parliamo, talmente mi affata.
Spettacolari sono i ritratti realizzati da fotografi bravi, ma bravi veramente nei quali le espressioni dei protagonisti sono colte fin nel profondo dell’anima.
 Infine amo le foto che ritraggono il cibo, ah! un capitolo a parte perché quelle posso avere l’opportunità di assaggiare quell’immagine realizzando la ricetta. Che io riesca a riprodurre anche la bellezza dell’immagine è difficile ma io ci provo comunque. Macari riesco a fare innamorare qualcuno anch’io.
 Tutto ‘sto giro per dire che ho visto, in rete, una foto meravigliosa di carote arrosto, bella da mozzare il fiato, talmente bella che non la trovo più. Porca miseria, ma come fu? Si piddìu nella rete? Eppure l’avevo salvata da qualche parte…ma dove? Nu sacciu!
 E va beh, non mi sono persa d’animo, ho googolato ricerca–> carrots roasted–> immagini–> trovo ‘millemila’ foto ma non quella che cerco.

Allora nenti fazzu? Scelgo le immagini che mi piacciono di più, leggo le ricette e ne fazzu una miscellanea: ecco chi nisciu ‘o laggu taliando queste due ricette, qui e qui

carote speziate
per 4 cristiani:
2 mazzi di carote con il ciuffo
40 g di olio extra vergine d’oliva
un cucchiaino di semi di papavero
un cucchiaio di harissa
1/2 cucchiaino di paprika forte
2 cucchiaini di cumino
2 cucchiaini di succo di limone
un cucchiaino di miele
2 stecche di cannella di 10 cm 
sale e pepe
un’arancia 
feta

tagliate buona parte del ciuffo delle carote, lasciatene circa 10-12 cm (la lunghezza del ciuffo non è legato alla riuscita della ricetta, è “solo” un elemento decorativo). Lavate le carote, tagliatele a metà se sono grosse, in caso contrario lasciatele intere. ponetele in una teglia capiente. Preparate un’emulsione con tutti gli altri ingredienti e con un pennello distribuite sulle carote; affettate l’arancia dopo averla lavata e asciugata e distribuite le fette a caso sulle carote. Infornate in forno caldo a 190°C per 25-30 minuti. Fate intiepidire e, se volete, distribuite la feta prima di servire. 

come inizio direi che può bastare

con tutta la buona volontà iniziale, i buoni propositi, i brindisi, i giochi di foco, gli slanci positivi e proattivi, ‘st’annu sappresentò come una colossale caghera. Si può dire? Lasciatemelo dire picchì mi staju limitannu. Come inizio, questo 2015 lascia alquanto a desiderare, per usare un leggerissimo eufemismo.
‘U bellu è che ci inerpichiamo su ‘millemila’ amenità giornaliere, poi accendi la TV e resti alluccutu pi chiddu che nnì vomita ‘i supra.
Poi arrifletto sulla vita da formica che conduco in mezzo a ‘stu munnu pacciu, ma pacciu supra ‘u serio, mica ppì babbìo e mi dico: ma all’urtimata picchì?
per due cristiani, non s’offendano tutte l’autre religioni, ppì carità.:
140 g di riso basmati
un cucchiaio d’olio extra vergine d’oliva
un grosso mazzo di sparacelli, broccoletti
la scorza grattugiata di mezz’arancia
un cuore di brodo alle verdure
mezzo litro d’acqua circa
20 g di mandorle con la buccia
pepe
sale
lessate i broccoletti dopo averli mondati e lavati, scolateli lasciando poca acqua di cottura, frullateli con un frullatore a immersione;passateli in un tegamino e, appena la crema comincia a bollire unite il cuore di brodo e versate il riso. Portate a cottura aggiungendo acqua bollente. Tostate le mandorle  in un padellino e tritatele. Quando il riso è cotto servitelo con una manciata di mandorle e la scorza d’arancia grattugiata.

Dichiaro ufficialmente chiuso il “televoto”. Cu vinciu?

  

Signori miei, assittativi che ora vi cuntu. In effetti più che raccontare è meglio che parta il filmato così vedete con i vostri occhi chi ha vinto.
Tre di voi hanno avuto la fortuna sfacciata di essere sorteggiati a caso da Random.org, (‘ndo cojo cojo, per dirla con un francesismo), non per niente si chiama random no? 38 commenti validi e tre vincitori perché noi di finum siamo generosi 😀
Prego la regia di fare partire il filmato:

Signore e signori, ladies and gentlemen, the winners are: (rullo di tamburi)

Viviana Dal Pozzo, Elena Bruno e Gioia avete vinto un set di macina spezie Look Touch Taste di finum, congratulescion!




Evviva! Grazie a tutti per avere partecipato, vi voglio bene.
Le vincitrici abbiano la cortesia di aspettare che passino le feste di Natale alle poste sono già incasinati oberati di lavoro, dal 7 gennaio 2015 partiranno i vostri premi, mandatemi il vostro indirizzo via mail, per farveli recapitare.
Buon Natale a tutto il mondo e strepitoso 2015

è arrivato!

E’ arrivato il mio Look Touch Taste, posso macinare quello che voglio, il sale, e tutte le spezie del mondo, facilissimo da usare, da smontare, caricare e rimontare con il “magico ripieno”. Come dicevo qui e come si vede dalla foto, il macina spezie ha un alloggiamento per raccogliere la spezia macinata e poi distribuirla dove si vuole, in più ha un tappo che richiude il dispositivo evitando di “seminare” qua e là. Vi ricordo che per vincere un set di Look Touch Taste dovete andare sulla pagina facebook di finum e cliccare mi piace poi curriti nel post precedente e lasciate un commento che poi vi sorteggio tutti con random.org 

Ho voluto farvi vedere il funzionamento di questo macina spezie e la prima ricetta che mi venne in mente fu la classica cacio e pepe. Ho seguito i consigli del maestro Sergio Maria Teutonico qui utilizzando però degli spaghetti grossi ruvidi, tonnarelli non ne avevo, chef!
Lo chef Sergio Maria Teutonico consiglia per 4 persone 
400 g di pasta
100 g di pecorino romano 
pepe nero macinato 
sale 

 in una ciotola abbastanza capiente, grattugiate il pecorino e macinate il pepe; la quantità di pepe dovrete deciderla voi, dipende dai vostri gusti ma ovviamente, almeno per me, deve essere abbondante.

 mescolate gli ingredienti e cuocete la pasta in abbondante acqua salata; unite al mix di pepe e pecorino mezzo mestolo scarso di acqua di cottura della pasta,  mescolate per realizzare la cremina che poi vi servirà per condire la pasta, il maestro consiglia di usarne poca per evitare che il formaggio si sciolga per poi ricompattarsi in una mappazza o in colla per manifesti (non ha detto proprio così ma il concetto quello è).
Prelevate la pasta al dente, non completamente scolata e versatela sul condimento mescolando molto velocemente, impiattate e  servite subito (subito per carità).

The winner is…

Suspense, ti muore il fiato in gola, non puoi nemmeno dire ah o bah, niente, quando sei in attesa di quel nome, che potrebbe, fino a prova contraria, essere il tuo, quei minuti interminabili di una pausa esagerata ti stremano; che motivo c’è di fare tutta quella pausa eh? Amunììììì e dicitilu subito cu vinciu!
E lo so, sono partita dalla fine e vi state chiedendo: ma che sta dicendo, è impazzita?
No o forse si, provo a fare un rewind, arrotolo il nastro e riparto dal principio vediamo se ne veniamo a capo facendovi una proposta. 
Volete concorre in maniera facile, facile per vincere un set di macina spezie della finum?

Vi cunto ‘n’anticchia di cose prima, assittativi, ma non v’impressionate se attrovate palore ingrisi
LOOK TOUCH TASTE ™ è un elemento di design, vincitore del “Interior Innovation Award 2014” e Good Design Award, è un macina spezie brevettato, pensato a una ergonomia della presa, la sua forma sinuosa a campana ne agevola l’impugnatura e l’uso. Sul fondo è stato progettato un elemento di raccolta della spezia macinata. Il meccanismo di macina in ceramica ha superato prove di durevolezza elevatissime, è stato stimato un uso normale in famiglia pari a 200 anni. Mizzica, direi, di padre in figlio! 
Si può macinare sale, erbe pepe o altre spezie regolandone la grossezza e senza correre il rischio di una qualunque ossidazione o reazione chimica che colpisce aroma o sapore.
Due parole sull’Interior Innovation Award. 
Organizzato dal German Design Council è un concorso internazionale tra i più rinomati nel settore dell’arredamento. Partecipano aziende che progettano prodotti d’arredo per ambienti esterni e interni, complementi e oggetti di ogni genere per la casa e per la cucina.
Il Good Design Award è un altro premio molto prestigioso presentato dal Chicago Atheneaum Museum di Architettura e Design e Metropolitan Arts press Ltd.
E due parole su finum? Questo marchio comprende prodotti di qualità, eleganti e brevettati, oggetti di design mirati a soddisfare gli amanti del te e del caffè, fatevi un giro e guardate che bel posto

Vi state facendo la domanda? Come si partecipa? 
Facile, non dovete possedere un blog, e nemmeno concorrere con una ricetta.

  1. E’ necessario cliccare “mi piace” su questo link della pagina Facebook di finum 
  2. e poi scrivere un commento qui sul blog, alla fine di questo post, in modo che io possa fare una lista e tramite Random.org  procedere al sorteggio casuale. 
  3. Il contest durerà 3 settimane, inizia oggi e si concluderà a mezzanotte del 22 dicembre. I primi tre sorteggiati riceveranno a casa un set di Look Touch Taste, ve lo dicevo che era facile

Termini e condizioni
Aperto a residenti italiani maggiorenni. 
I premi saranno spediti il prima possibile dopo la data di chiusura del 22 dicembre, ma si prega di consentire fino a 8 settimane per ricevere il premio a causa delle feste natalizie.
Il premio non è trasferibile ad un’altra persona. 
Il vincitore deve rispondere entro 14 giorni. In caso contrario mi riservo il diritto assegnare il premio a un altro vincitore. 
Nessuna parte del premio è scambiabile con denaro o altri premi.  
Partecipando a questo concorso si accettano i termini di cui sopra

pure oggi

‘DRIIINNNNN’, squilla il telefono alle 13,55,
-Cu caddu è?, mi chiedo abbastanza infastidita mentre stavo arriminando la pasta integrale della picciotta, tornata da scuola affamata.
-Ciao Cla, sto tornando a casa, che si mangia?
Lo sposo torna a casa e mi avvisa all’urtimata?
-[…]
– ecco, per me preparai la zucca al vino rosso, per la picciotta, già ci calai la pasta integrale, che faccio metto una pentola per te?
-ahhhh! Bello fussi, un bello piatticello di pasta ci vulissi.
Ecco fatto, i tre piatti diversi, anche per oggi abbiamo dato.


Zucca al vino rosso
ricetta ispirata dalla mia mamma, durante una conversazione telefonica mattiniera
Per due cristiani (i due cristiani fussi sempre io, mi conservo una porzione)
un kg di zucca decorticata
due grosse cipolle rosse o tre chiù niche
due grossi spicchi d’aglio vestiti
mezzo bicchiere di vino rosso corposo
due cucchiai di olio extra vergine d’oliva
un cuore di brodo di verdure
ricotta infornata
peperoncino
sale

 tagliate la zucca a spicchi, e mettetela da parte. In un largo tegame, ponete l’olio con le cipolle affettate molto finemente, gli spicchi d’aglio vestiti e schiacciati, fate soffriggere poco e aggiungete quasi subito un dito d’acqua e la zucca; disponetela sul fondo del tegame in un solo strato. Sfumate con il vino, aggiungete il cuore di brodo, coprite con un coperchio e cuocete a fuoco leggìo fino a quando la zucca sarà morbida ma sempre in forma. Aggiustate di sale, se necessario. Disponete sul piatto da portata eliminando l’aglio su un letto di cipolle, macinate al momento del peperoncino rosso e una grattugiata di ricotta infornata.

un’insalata tiepida per l’estate di San Martino

il passaggio, ecco, il passaggio è mesto; si certo, come dico sempre, qua nell’Isola al centro del mediterraneo non fa mai freddo freddo, per dire, oggi, a metà novembre, indosso una maglietta con le maniche corte e in effetti c’è una bella giornata calda con qualche leggero refolo di scirocco, quindi le temperature sono ancora attestate sui 22-24 gradi centigradi misurati all’ombra. Però vuoi o non vuoi le giornate sono di gran lunga più corte, mettiamoci anche che siamo tornati all’ora solare e quindi il gioco di luce invernale è bello che fatto. Mi metto tranquilla picchì per la prossima simanata, si aspetta il malo tempo ma per oggi me la godo.

per due cristiani
200 g di zucca decorticata e tagliata a dadi
300 g di cavoletti di bruxelles
8  pomodori camone
due scalogni
un’arancia
un cucchiaio di miele
un cucchiaino raso di zucchero di canna integrale
200 g di feta
olio extra vergine d’oliva
sale
pepe

in un tegame antiaderente ponete la zucca, lo scalogno affettato e i cavoletti tagliati a metà con un giro d’olio. cuocete fino a quando la zucca sarà cotta ma non sfatta. A metà cottura unite qualche fogliolina di finocchietto tritata, 4 pomodori tagliati a quarti e privati dei semi. Quasi a fine cottura aggiungete la scorza grattugiata dell’arancia e il succo emulsionato con il miele e lo zucchero, fate caramellare facendo asciugare quasi completamente il succo. Servite tiepida in una scodella unendo i pomodori rimasti tagliati a cubetti, la feta sbriciolata, un giro d’olio e una macinata di pepe.

non tutti brownies sono uguali

I Brownies di Tessa
ecco succede che, scaminiando su Pinterest mi segno, tra i preferiti, un monte di ricette solo per la bellezza della foto che mi acchiappano, poi ne realizzo qualcuna che avvalora la bellezza iniziale oppure la (S)cancella. Ecco Tessa ha colto il mio interesse con una foto, sono andata sul suo blog e mi ha rapito con uno studio impressionante sulla realizzazione dei brownies, ancora due righe e svenivo per la precisione con cui ha realizzato il suo studio sui magici dolcetti. Io vi rimando a lei per le descrizioni sugli ingredienti, qua trovate le dosi scritte in grammi e qualche ammuinamento; per esempio ho ridotto lo zucchero perché a me il cioccolato fondente piace e poi, sinceramente, 340 g di zucchero a mmia mi parseru assà, e tolto appena 10 g di farina, niente di che certo ma spero che non si offenda, lei Tessa, intendo.

100 g di gocce di cioccolato fondente
130 g di cioccolato fondente
170 g di burro
200 g di zucchero (ho ridotto ancora lo zucchero, 160g)
3 uova
un tuorlo
85 g di farina
un cucchiaino di estratto di vaniglia
1/4 di cucchiaino di sale

tritate il cioccolato, ponetelo in un tegame con le gocce e il burro a pezzetti. Ponete il tegame dentro un altro con due dita d’acqua e cuocete a bagnomaria; fate attenzione che il pentolino che contiene il cioccolato non tocchi l’acqua calda. Fate intiepidire. In una planetaria sbattete le uova con lo zucchero, a velocità alta per cinque minuti almeno, unite la vaniglia, e il sale. Aggiungete il cioccolato fuso poco per volta, incorporandolo con una spatola, delicatamente, e poi la farina con movimenti dal basso verso l’alto. Imburrate una teglia rettangolare 20*29 cm disponete un foglio di carta forno, facendolo aderire ben bene alle pareti e al fondo. Infornate in forno caldo a 160°C per circa mezz’ora o fino a quando facendo la prova dello stecchino questo ne uscirà leggermente umido. Per la cottura fidatevi sempre della conoscenza del vostro elettrodomestico e mai delle ricette, temperatura e tempo sono variabile da giocare in casa.
Se volete potreste spolverare con cacao e zucchero a velo

 

e che cavolo!

 ecco, cavolo verza infilato in una vellutata di patate, una ricetta semplicissima acchiappata su questo sito, l’idea di mettere il cavolo affettato bello fa!
per due cristiani
una carota
un cuore di sedano
due spicchi d’aglio
una grossa cipolla rossa
500 g di patate rosse pelate
brodo vegetale
una manciata di pistacchi
due fette di bacon
un cavolo verza
foglioline di finocchietto di montagna
peperoncino di cayenna
olio extra vergine d’oliva

tritate finemente la cipolla, la carota, l’aglio, il sedano, ponete in un tegame e soffriggete con un paio di cucchiai d’olio, unite le patate pelate e tagliate a quadrucci, coprite con il brodo e portate a cottura. Frullate il composto di patate, rimettete sul fuoco e allungatelo con dell’altro brodo, unite il cavolo affettato precedentemente pulito dalle foglie dure esterne e dalla parte coriacea interna, aggiungete dell’altro brodo durante la cottura per evitare che la vellutata si asciughi troppo.
 Scottate il bacon su una piastra rovente, tagliatela a pezzetti e mettetela da parte. Quando il cavolo diventerà morbido distribuite la vellutata in due scodelle, decorate con metà del bacon, metà dei pistacchi e qualche fogliolina di finocchietto. Servite con un giro d’olio e una macinata di peperoncino.
 

dolcetti d’altri tempi

sunnu proprio antichi ‘sti biscotti, non so raccontarvi le origini ma quasi sicuramente saranno vicini all’anno mille, come la frutta Martorana. Dolcetti questi, che venivano preparati nei conventi. Ed è proprio in un convento di Trapani che ha imparato l’arte la signora Maria Grammatico, ancora picciuttedda aprì un negozio con soli tre chili di mandorle, ora ha ottenuto un successo planetario. 
Questa non è la ricetta della signora Grammatico ma è quella tipica che si tramanda per tradizione. Pochissimi siti vi diranno di fare riposare i dolcetti per almeno 12 ore prima di infornarli, men che mai i libri, almeno quelli che possiedo io, vi suggeriranno un così fondamentale “segretuccio”! Beh, ve lo dico io, che dopo aver infornato i primi biscotti ho scoperto l’amara verità, in cottura perdono la loro forma diventando delle panelle. Ebbene si, si doveva perdere il mio nome, li ho rifatti!

dolcetti di mandorla
500 g di mandorle pelate
500 g di zucchero
4 albumi
la scorza grattugiata di un limone
i semi di una bacca di vaniglia
una bustina di lievito (16 g)
per guarnire
zucchero a velo
granella di pistacchi
mandorle a scaglie
confetti di zucchero
pinoli
(anche, se volete, ciliegie candite e mandorle intere)

Preparate, sul piano di lavoro, delle ciotole con le guarnizioni di frutta secca separate tra loro. Su un tagliare invece disponete dello zucchero a velo setacciato.

Ponete le mandorle in un robot da cucina, tritate le mandorle con un paio di cucchiai di zucchero fino a ottenere un composto farinoso, unite la vaniglia, la scorza grattugiata del limone, il resto dello zucchero e il lievito, mescolate per amalgamare.

Trasferite il composto di mandorle nella planetaria e con il gancio K mescolate unendo gli albumi, poco per volta, continuate a impastare ancora qualche minuto a bassa velocità per amalgamare. Prelevate piccole quantità di impasto, realizzate delle palline e passatele nelle ciotole facendo aderire la frutta secca.

 Un’altra porzione più abbondante ponetela sul tagliare e rotolatela sullo zucchero a velo realizzando un salsicciotto, tagliate delle piccole porzioni di circa 6 cm di lunghezza e realizzate delle S leggermente sagomate con le mani.

Via via che realizzate i biscotti poneteli su delle teglie foderate con carta forno, fate riposare coperti da un velo, per un giorno, dalle 12 alle 20 ore, prima di infornare a 170°C per circa 10-15 minuti o fino a doratura. Tirate  le teglie fuori dal forno e fate raffreddare completamente prima di maneggiarli.