Ma all’urtimata, picchì?

Me lo chiedo eh? si mi chiedo: ma all’urtimata, picchì? Picchì devo morire sana dopo una vita da malata. Mah, una vita di sacrifici; e togli questo, e non mangiare quello, e la farina 00 fa malissimo, e lo zucchero raffinato fa veleno, e i grassi uccidono, e il colesterolo peramordidio, e il “per carità l’olio  d’oliva fa ingrassaredamorire e tu ti ci fai il bagno”. Non me la fido più, come si dice qua in Paliemmu, che tradotto equivale a dire non ce la faccio più. Poi mi metto in cucina e mi sfirniciupicchì di mangiare la fettina sbattuta sulla piastra non me l’accollo, almeno questo!

per due cristiani
160 g di pasta integrale corta
300 g di funghi misti già puliti
400 g di zucca decorticata
50 ml di vino bianco secco
due piccoli cipollotti
uno spicchio d’aglio
un rametto di rosmarino
400 ml di brodo vegetale
olio extra vergine d’oliva
10 g di semi di zucca decorticati e tostati
affettate i cipollotti e l’aglio, metteteli in un tegame con un cucchiaio d’olio e gli aghi di rosmarino, fate scaldare un paio di minuti, aggiungete i funghi e la zucca tagliata a dadini, sfumate con il vino a fiamma vivace e mescolate per insaporire. Coprite con il brodo, portate a bollore e cuocete a fiamma bassa per circa 20 minuti, spegnete e fate intiepidire leggermente e frullate con un frullatore a immersione. Suddividete la vellutata in due scodelle; cuocete la in abbondate acqua salata, scolatela bene e ponetela al centro del piatto, mescolate e servite subito con i semi di zucca e una macinata di peperoncino, 

la dieta del lunedì

NON-MI-DITE-NIENTE! 
Occhei? OK??? 
Muti dovete stare, zitti perché mi girano i cabasisi. Ebbene si, sono a dieta, quella del lunedì, ergo sono nervosa e mi manciassi i piedi dei tavolini cu tutte le seggie, Arrassatevi, il consiglio che vi do, il più lontano possibile da me; quand’è così pigghiu a muzzicuni; a cu pigghiu pigghiu! 
Va beh, dai, non mordo, giuro!
per due cristiani:
160 g di riso integrale 
500 g di sparacelli, alias broccoletti da mondare
4 cucchiai di vellutata di zucca e patate già pronta
un cucchiaio scarso di olio di nocciole
6 nocciole tostate
una spolverata di paprika, se vi piace
lavate i broccoli, riduceteli in cimette e lessateli in acqua salata, quando saranno al dente scolateli e metteteli da parte.Cuocete il riso nell’acqua di cottura dei broccoli, scolatelo e mescolatelo alla verdura e condite con l’olio. Componete il piatto ponendo due cucchiai di vellutata di zucca, metà del riso, tre nocciole tritate grossolanamente e una spolverata di paprika.

il cheesecake de noiaRtri

Delle donne si dice
che sono capaci di fare più cose contemporaneamente come ad esempio parlare al
telefono e fare i subbizza, digitare
un articolo al pc e parlare con una o più persone e così via discurrennu; da donna posso
asserire che vero è ma un trucco c’è però, devi essere presente a te stessa
picchì s’annunca sei fregata, vai fagliando a destra e a manca. Fu chiddu che successe a mmia mentre preparavo una torta e nel
frattempo chiacchieravo al telefono cu me frati.

La ricetta vista e scopiazzata da lei prevedeva solo 250 ml di panna, iu, parrannu parranno cinni misi 500...beddamatrisantissima! nell’istante in cui ci cafuddai tuttu ‘u scatulino ‘ncapu al cioccolato mi resi conto della sulenne minchiata che stavo cumminannu. Porco di qua e di la! Mi dissi tra me e me, senza fare capire nenti a me frati ah! Beh, sempre chiacchierando amorevolmente con l’amato sangu miu, una parte del mio cervello elaborava il potenziale rattoppo per cummigghiare la situazione. Di cognome non mi chiamo Tatin quindi non sarà un capolavoro inenarrabile venuto fuori da un errore, ma la torticedda si potti manciari e con con sommo gaudio.
Amunì, vi lascio le dosi per due torte una da  26 e 24 cm di diametro con l’errore da me commesso e gli accrocchi per recuperare la situazione, se volete la ricetta originale andate qui
torta al cioccolato bianco, panna, mascarpone e pepite rosso rubino
300 g di cioccolato bianco
500 ml di panna fresca
5 uova
135 g di zucchero di canna grezzo
250 g di mascarpone
un cucchiaino di estratto di vaniglia
360 g di lamponi
100 g di farina
150 g di farina di mandorle 
per la copertura:
500 ml di panna fresca
50 g di zucchero a velo
200 g di lamponi
100 g di mirtilli
una melagrana
Tritate il cioccolato e mettetelo in una ciotola, portate a bollore la panna, versatela sul cioccolato e mescolate per amalgamare, fate intiepidire.
Separate gli albumi dai tuorli. Sbattete i tuorli con metà dello zucchero, fino a quando saranno bianchi e spumosi.aggiungete il mascarpone, la farina di mandorle, l’estratto di vaniglia, il cioccolato con la panna e la farina, mescolate per amalgamare. Montate a neve ferma gli albumi con lo zucchero rimasto, aggiungeteli all’impasto con una spatola, delicatamente per non smontarli. Suddividete l’impasto in due teglie con il fondo amovibile, con il fondo foderato con carta forno, imburrate e infarinate, una da 24 cm e l’altra da 28, distribuite i lamponi e infornate a forno caldo a 170°C per mezz’ora poi abbassate la temperatura a 130 per un’altra mezz’ora. Comunque, per la cottura, fidatevi della conoscenza del vostro forno. Sappiate che la torta gonfierà per poi assittarisi ricavando un incavo per la copertura. Quando le torte saranno cotte fatele raffreddare dentro il forno. Montate la panna con lo zucchero a velo distribuitela dentro gli alloggiamenti naturali delle torte e infine decorate con i frutti di bosco e i chicchi di melagrana. Passate in frigo fino al momento di servire.

Simple fast food

Cibo semplice e veloce, un fiat a preparalo e mezzo fiat per mangiarlo. Porca miseria, ma mangiate piano! Mangiate slow, che fretta c’,è mi chiedo; sono sempre l’ultima a finire di manciari, e me ne fazzu un vanto. Oddio mi piace anche parrari mica come a Salvuccio, che quannu mancia nun parra, una chiacchiera ogni tanto mi piaci, tra un boccone e l’altro, a voi no?
E, ditemi, come mangiate slow o fast?
Cous cous, tonno e pera ciavurusu al limone
200 g di tonno rosso in una sola fetta già mondato
140 g di cous cous precotto
15 g di mandorle sbucciate ma non pelate
una pera kaiser
menta
prezzemolo
uno spicchio d’aglio
un limone e la sua scorza grattugiata
sale
pepe

  1. cuocete il cous cous come indicato nella confezione, sgranatelo e fate intiepidire
  2. affettate la pera e tagliatela a cubetti, irroratela con il succo del limone e mettete da parte
  3. tritate l’aglio finemente, insieme con le erbe aromatiche, lasciate qualche foglia per la decorazione. 
  4. fate arroventare una piastra antiaderente. Tostate le mandorle e poi cuocete il tonno da ambo i lati per pochi minuti se vi piace rosa al centro, in caso contrario, cuocete di più ma non esagerate perché poi sarà stopposo. Fate raffreddare, salate e tagliatelo a cubetti. 
  5. tagliate le mandorle a filetti
  6. unite al cous cous il tonno, la pera con il succo di limone, le erbe aromatiche tritate, le mandorle, l’aglio e la scorza del limone grattugiata.
  7. aggiustate di sale se necessario e pepate
  8. Servite a temperatura ambiente

l’estate conservata dalla mamà

Matri mia! Mangiare una pietanza che non assaggiavo da almeno 35 anni mi ha riportato indietro nel tempo, come Ego nel ristorante di Linguini. Matri mia che “flesciata”, incredibile, mi sono rivista nica nica con un panino ripieno di melanzane sott’olio fatte, all’epica, dalla mia mamà. Quest’estate ci rissi: mammina cara, ma non le facisti cchiù le mulinciane sott’olio? Idda nenti fici? S’accatto kilate di mulinciane, li priparò, acchianò sopra all’autobbuss e mi mi purtò posto casa, miiiii che bella sorpresa. Come ritornare bambina.
Mi disse ‘na cosicedda: per realizzare le melanzane sott’olio ci vogliono le ultime melanzane, quelle di settembre.

Le ricette che seguono, realizzate da me matri, hanno dosi indicative, come le buone ricette di una volta; andateci alla femminina, a occhio, per intenderci, che non sbagliate di sicuro.
quanti vasetti? boh, glielo chiedo e poi vi dico.
Ecco, mu dissi, circa 4 vasetti alti
Melanzane sott’olio
ingredienti
7 kg di melanzane tipo seta (di fine estate, settembrine)
mezzo litro di aceto di vino bianco
sale qb
olio extra vergine d’oliva qb
peperoncino
origano
aglio
per un sapore molto delicato, macerate con il succo di 5 o 6 limoni in sostituzione dell’aceto. Per il condimento procedete come per la ricetta seguente.

pelate le melanzane e tagliatele a striscioline. Mettetele in una ciotola capiente, a strati con il sale, alla fine distribuire l’aceto o il limone. Mettete un peso sopra e lasciarle per 24 ore a macerare nella loro acqua. Trascorso questo tempo strizzatele il più possibile. Mia madre ha usato un torchietto.
Metterle in un’altra ciotola e conditele tutte insieme in modo che l’olio le avvolga tutte, unite l’origano e l’aglio a pezzetti e il peperoncino. Sistematele nei vasi ben sterilizzati, premendo bene per fare uscire tutta l’aria. Lasciate i vasi scoperti per qualche giorno, controllando eventuali bolle d’aria. Le melanzane devono essere sommerse dall’olio. Aggiungere se necessario.

secondo condimento:
200 g di olive verdi denocciolate
un vasetto di acciughe sott’olio
un bel mazzo di prezzemolo
peperoncino
aglio
tritare il prezzemolo, sminuzzare le acciughe, tagliare le olive e l’aglio.
Condire le melanzane come sopra. distribuirle nei vasetti

l’insalata di riso di Elizabeth ora è mia

Mi affaccio sul web sempre con una ottima predisposizione, molti considerano la rete un “non luogo”, insidioso, sporco, pericoloso. Per fortuna non è solo questo; il mondo del web è anche creativo, stimolante, amichevole e punta alla condivisione; un luogo, secunnu mia, unni si scancianu idee, opinioni ed esperienze. Alla fine, sempre ppì mia, è un bel posto da dosare come si fa in cucina; ‘n’aticchia di questo e ‘n’aticchia di quello.
Questa ricetta, l’ho vista qui, da Elizabeth  il blog si chiama Brooklyn Supper un sito gradevole sul quale ci sono tantissimi suggerimenti, la foto mi piacque assai e mi decisi di farla, prima o poi in una delle mie diete del lunedì. Ho apportato delle piccolissime variazioni ma niente ci fa. Ah, non vi sto a raccontare quante proprietà benefiche hanno i pochi ingredienti sotto elencati, sappiate che questa insalatona, oltre che buona e insolita vi farà bene!

Insalata di riso Basmati con cicoria e rape rosse
per 4 cristiani:
300 g di rape rosse precotte
un cucchiaio di olio extra vergine d’oliva
sale grosso
tagliate le rape a fette, ponetele dentro una teglia foderata con carta forno, unite l’olio e il sale e infornate a 150°C per circa 20 minuti mescolando ogni tanto

160 g di riso basmati
due mazzetti di cicoria
per il condimento
uno spicchio d’aglio tritato
un cucchiaio di olio extra vergine d’oliva
un cucchiaio di senape dolce
un cucchiaino di miele
sale
un peperoncino di cayenna fresco tritato
20 g di pistacchi tritati

Cuocete il riso e mettetelo da parte. Mondate, lavate e sgrondate la cicoria, eliminate le parti troppo dure e tagliatela a pezzetti. Preparate il condimento emulsionando tutti gli ingredienti. Mettete in una ciotola il riso, la cicoria e le rape, condite con la salsa, aggiungete i pistacchi tritati e mescolate delicatamente, aggiustate di sale e servite tiepida.

variazioni sul tema: vellutata di zucca

Alex Fef, sempre lei.
Molto spesso associo cose a persone, come tutti credo. Ecco, Agapanthus a parte (solo perché non si mangia), la zucca è una di quelle cose mangerecce che mi fa pensare a lei e alla sua favolosa vellutata, fatta e rifatta infinite volte. Questa di oggi era sulu ppì mia, quindi ci ho dato dentro con il gusto forte, voi regolatevi di conseguenza, seguendo i vostri gusti e la vostra attitudine con il cibo piccante.

 sulu ppì mia

330 g di zucca rossa decorticata
una costa di sedano con le foglie
una cipolla
una piccola patata 50 g già mondata
400 ml di brodo vegetale
un cucchiaio d’olio extra vergine d’oliva
50 g di robiola
un mazzetto di prezzemolo
mezzo peperoncino piccante habanero chocolate o uno a piacere
una manciata di semi di lino
una manciata di mandorle a lamelle
una grattugiata di noce moscata

Tritate la cipolla e il sedano, poneteli dentro una casseruola con l’olio e fate insaporire, aggiungete la patata e la zucca tagliati a dadini, mescolate per insaporire e coprite con il brodo.
Tritate l’habanero eliminando i semi e aggiungetelo al brodo, cuocete a fuoco leggero per circa 30 minuti.
Mescolate la robiola con il prezzemolo tritato finemente. Frullate la zuppa e versatela in una scodella, distribuite le quenelle di robiola, i semi di lino, le mandorle e la noce moscata, servite subito.

ho un’amica che è regina del cioccolato

oddio, per essere precisi, è amica della mia amichetta del cuore nonché collega architetto(a) paesaggista, Enza Barbera, lei me la fece conoscere, dunque direi che per la proprietà transitiva le sue amiche sono pure amiche mie. C’è solo un piccolo dettaglio, Linda non lo sa che noi tre siamo amiche, niente ci fa.

Torta del diavolo
110 g di cioccolato fondente tritato finemente
125 ml di panna acida
175 g di zucchero di canna
300 g di farina
una presa di sale
20 g di cacao in polvere
4 g di bicarbonato di sodio
115 g di burro a temperatura ambiente
200 g di zucchero semolato
2 uova di grandi dimensioni
un cucchiaino di estratto di vaniglia
175 ml di acqua a temperatura ambiente
per la glassa e il ripieno
140 g di cioccolato fondente tritato finemente
140 g di cioccolato al latte tritato finemente
225 ml di panna acida
imburrate i bordi di due stampi da 24 cm di diametro apribili, foderate il fondo con carta forno e imburrate anche quelli e, dopo aver richiuso l’anello, cospargete di farina e ponete da parte.
Ponete il cioccolato tritato con la panna e lo zucchero di canna in un pentolino dal fondo spesso e scaldate a fuoco lento, Mescolate di tanto in tanto fino a quando otterrete un composto liscio e omogeneo. Togliete dal fuoco e fate raffreddare fino al momento di usarlo. Questa operazione io l’ho effettuata a bagnomaria.
Setacciate la farina con il sale, il cacao, e il bicarbonato
Sbattete il burro con lo zucchero, unite un tuorlo alla volta  e l’estratto di vaniglia. Unite il composto secco alternando con l’acqua, infine unite il composto di cioccolato. Montate gli albumi a neve e uniteli al composto con una spatola, mescolando con movimenti lenti dal basso verso l’alto.
Dividete l’impasto nelle due tortiere e infornate in forno caldo a 180°C per circa 25-30 minuti, verificate la cottura con uno stecchino. Fate raffreddare negli stampi per 5 minuti e poi capovolgete su due griglie da forno per completare il raffreddamento.
Preparate la crema sciogliendo a bagnomaria i due cioccolati, fate attenzione che il fondo del pentolino che contiene il cioccolato non tocchi l’acqua riscaldata. Togliete dal fuoco, mescolate e aggiungete la panna, lasciate riposare fino a quando otterrete la consistenza desiderata. Ponete un disco di torta su un piatto da portata, distribuite parte della crema, ricomponete la torta e glassatela su ogni lato. Ponete in frigo fino al momento di servire.

altro giro altra corsa

In effetti dovrei correre, mi farebbe bene, credo.
Vedo molta gente che si attrezza con scarpe strepitose, abbigliamento da urlo, occhialetti aggressivi e fiato da vendere, ah! come vi ammiro, seduta però; vi supero con l’auto e già sono stanca. Niè, troppo faticoso, non ho l’età, e nemmeno le scarpe da jogging, le mie sono tutte tacco 12-13 cm. Lascio a voi l’asfalto io mi tengo quei cinque chili di troppo, oramà mi ci sono affezionata. Anzi, mi sparo qualche altra cartuccia, tanto che può succede se appoggio un’altra maniglia dell’amore sui fianchi? Ve lo dico io che lo so, niente ci fa, poi oggi è sabato ed è risaputo che il sabato, in tutte le mie diete, è libero, esattamente come gli altri giorni. Sacrifici sono!

Morbida tortina alla frutta 
per otto cristiani:
2 uova
3 albumi
un cucchiaino di estratto di vaniglia
70 g di zucchero di canna
80 g di farina
mezza bustina di lievito (8 g)
montate a neve tre albumi, aggiungete 20 g di zucchero di canna e continuate a sbattere la meringa fino a quando sarà lucida e farà i picchi. In un pentolino sciogliete 30 g di burro, togliete dal fuoco e aggiungete un cucchiaino di estratto di vaniglia con 60 ml di latte e mescolate
in una ciotola montate due uova con 50 g di zucchero di canna e un pizzico di sale, lavorate per almeno 10 minuti, dovranno diventare di un giallo chiaro e molto spumosi; unite gli albumi montati a neve con dei movimenti delicati, dal basso verso l’alto. Aggiungete anche la farina setacciata con il lievito e il mix di burro.
versate dentro una teglia di  20 cm di diametro, precedentemente imburrata e infarinata, infornate a 180°C per circa 30 minuti. Il mio forno strepitoso cuoce a 170°C in modalità ‘ventilato’ a freddo, questo per ribadire che per la cottura basatevi sulla conoscenza del vostro forno.
per il ripieno e la finitura
500 ml di panna fresca
50 g di zucchero a velo
frutta a piacere
io ho usato fettine sottili di mango
circa 200 g di mirtilli
una decina di more

coulant au chocolat e ccà vi lassu

…senza palore con questa ricetta straordinaria inventata dallo chef francisi Michel Bras .
Mi viene da dire ‘chapeau’, così puru  iddu mi capisce, tanto di cappello, grande ammirazione e salamelecchi a profusione, questo è un dolce che va mangiato tutto l’anno estate-inverno-primavera-autunno, non c’è stagione, non c’è pret-a-porter che tenga, signori miei. E non c’è storia picchì alla prima palettata viene lo sdilliniu.
per 6 cristiani:
150 g di cioccolato fondente
150 g di burro
4 uova
110 g di zucchero
60 g di farina
gelato alla vaniglia
lamponi
sciogliete il cioccolato, tagliato a scaglie, a bagnomaria e fate intiepidire. Sbattete le uova con lo zucchero aggiungete il cioccolato fuso tiepido e il burro, mescolate per amalgamare. Unite la farina setacciata e mescolate fino a rendere liscio il composto. Riempite gli stampini da creme caramel in silicone, leggermente oltre la metà e congelati per almeno mezz’ora. riscaldate il forno a 190°C  e cuocete per circa 15 minuti. Vi consiglio di provare il vostro forno, infornando un solo stampo, cuocerlo per i minuti suddetti e provare a sformarlo dopo 5 minuti per vedere se la struttura esterna regge; potreste avere bisogno di qualche minuto in più o in meno, dipende dalla potenza del vostro elettrodomestico. Capovolgete lo stampo sul piatto, servite con il gelato e dei  frutti di bosco, se volete.