La rosa screziata di Silikomart


quanto mi piacerebbe dirvi che questo stampo me l’hanno regalato loro
quanto mi piacerebbe dirvi quanto gli è piaciuto il mio blog e bla, bla, bla, bla e per tutti questi motivi mi hanno mandato una fornitura pazzesca di stampi al silicone ahahahah non sanno nemmeno che esisto e poi perchè dovrebbero?
invece l’ho comprato lo stampo 😉 uno solo però ne ho comprato picchi custano ahahahah
Io però devo dire pubblicamente quanto siano eccellenti e lode questi prodotti, devo dire che sono fantastici, quando è loro è loro, ho sempre odiato gli stampi al silicone perchè mi restavano appiccicate tutte le preparazioni e le malanove che arrivavano non erano poche ma assai, con questi mi sono ricreduta!
😉



vi ricopio la ricetta ma lasciatevi pregare, andate sul loro sito e rifatevi l’occhi.
Ingredienti
Stampo rose, diametro 18
4 uova
340 g di farina
175 g di burro
170 g di zucchero
40 g di cioccolato fondente
Alchermes oppure colorante alimentare rosso
2 cucchiai di rum
mezza bustina di lievito

In una terrina amalgamate il burro, fatto prima ammorbidire a temperatura ambiente, con lo zucchero fino ad ottenere un composto omogeneo. Unite quindi le uova uno alla volta, mescolando perfettamente dopo ogni aggiunta.

Incorporate il lievito alla farina, setacciate il composto, e unitelo a cucchiaiate alla preparazione di uova. Profumate con il rum quindi dividete la preparazione in tre parti lasciandone un terzo nella terrina iniziale disponendo gli altri due terzi in altre due terrine. Unite ad una porzione il cioccolato fatto prima fondere a bagnomaria e mescolate per amalgamarlo bene. Procedete ora unendo alla seconda porzione due cucchiai di Alchermes o qualche goccia di colorante alimentare rosso e mescolate l’impasto in modo che il colore si distribuisca uniformemente. Avrete così tre composti di tre differenti tonalità di colore. Versate parte dei composti ottenuti nello stampo “Rose“di Silikomart da 18 cm di diametro e alternateli fino ad esaurimento. Otterrete così un effetto variegato che simulerà una rosa screziata.
Prendete lo stampo e inseritelo nel forno caldo a 200°C con l’anello rigido in dotazione, dopo una decina di minuti abbassate la temperatura a 170°C e cuocete per altri 40′. Una volta pronto fate raffreddare completamenteil dolce nello stampo. A tempo debito sfilate l’anello rigido e con una leggera pressione delle mani sformate il dolce che si staccarà VERAMENTEEEEEE!!! agevolmente dallo stampo.
Nota: dopo aver letto il commento di Minnie, ho deciso di mettere una nota a piè pagina, perchè ciò che è capitato a me è successo anche a lei; seguendo la ricetta sul sito della Silikomart dove viene indicato lo stampo diametro 18 il composto viene fuori dal contenitore, quindi consiglio 3 opzioni 😉
si potrebbero diminuire le dosi, comprare lo stampo più grande o come farò io, tagliare via la calotta superiore e utilizzarla con delle creme o per adesso si potrebbe accompagnare un gelato alla vaniglia 😉


Solo 109 giorni all’estate ? Ho fatto il gelato alla vaniglia!

Maròòòòò, mai come quest’anno l’inverno mi sta sembrando così lungo!!! non ne posso più!
Sabato scorso finalmente il sole! Finalmente una giornata che mi facesse capire che ero veramente nell’isola del sole, ah! che temperatura ah! che bellezza…il mio sposo niente fici? Mi regalò un accessorio della planetaria da me agognato…la gelatiera iuppiyea 😉

500 ml di latte intero
200 ml di panna
5 ml di essenza alla vaniglia
3 tuorli d’uovo
200 g di zucchero

mischiare la panna, il latte e l’essenza alla vaniglia in una pentola, ponete sul fuoco e portate quasi a bollore. Fate raffreddare un po’. Nella planetaria sbattete i tuorli con lo zucchero fino a renderli cremosi e pallidi. Mescolando continuamente versare la mistura di latte e panna sui tuorli sbattuti, ponete nuovamente tutto sulla fiamma bassa e mescolate sempre fino a quando il miscuglio non velerà il cucchiaio. Fate raffreddare il composto completamente. Il giorno prima avrete messo nel congelatore la vaschetta refrigerante ed in frigo la paletta ed il coperchio della gelatiera.
Metete la mistura nella vaschetta della gelatiera e lavorarla finchè non acquista la consistenza cremosa voluta, circa 30 minuti.

Caffè?

…e magari perchè no, un biscottino. Ahahahah vi siete scocciati di vedere sempre le solite ricette? Beh! cambiate canale 🙂 io per ora produco biscotti, sono monotematica 😀

Vi dico subito che questa ricetta è mia, quindi ponderate bene se farla o meno perchè non ho riviste o altri blog che possano fare da referente, a vostro rischio e pericolo 😉

350 g di farina 00
150 g di zucchero a velo vanigliato
1 uovo a temperatura ambiente
60 g di burro a temperatura ambiente
1 cucchiaino raso di bicarbonato
70 g di miele ai pistacchi di bronte
1 cucchiaino raso di cardamomo macinato
3 cucchiai di latte
q.b. latte per spennellare
glassa pronta al cacao
zucchero a velo per decorare
un pizzico di sale

nella planetaria, con la frusta K, lavorate l’uovo con lo zucchero e il burro a pezzetti, aggiungete il miele, il sale e il cardamomo, amalgamate e poi cominciate ad aggiungere la farina setacciata. Quando l’impasto comincia a diventare più consolidato aggiungete, un cucchiaio alla volta, il latte; unite il bicarbonato. Realizzate una palla con la frolla e ponetela in frigo a raffreddare per un’ora.
Scaldate il forno a 180°C e poi abbassate la temperatura a 160°C. Stendete l’impasto poco alla volta, con uno spessore di 3 mm, con un taglia biscotti realizzate le formine e ponetele su una placca foderata da carta forno, spennellate la superficie con il latte ed infornate per circa 10-12 minuti. Trasferiteli su una griglia e fateli raffreddare. Sciogliete la glassa al cacao e immergete la superficie di metà dei biscotti ottenuti (circa 50), l’altra metà cospargeteli con lo zucchero a velo.



A noi sono piaciuti 😉

P.S. comunicazione per Arietta: le foto così vanno bene? o le preferisci ancora più grandi? Lo sai, non voglio che mi rimproveri ahahahahah! ****

bocconcini di vitello marinati in Compagnia del Cavatappi

Il signor Putignano della Compagnia del Cavatappi ha lanciato un’iniziativa coinvolgendo i blogger che si occupano di gastronomia e di vini. Il sito vende vini, grappe, olii, pasta e prodotti tipici regionali sfiziosetti, il tutto on line 🙂 Comodo no?
Questa iniziativa l’accompagno ad un piatto pubblicato nell’ottobre dell’anno scorso, che ben si sposerebbe ad un vinello rosso come questo, se volete la ricetta la trovate qui

Biscotti al burro salato rotolati sul cassonade della Cummari mia


immagine tratta da internet

Questi biscottini hanno un impasto classico, sono biscottini al burro che ho rotolato su un miscuglio di zucchero di canna cassonade chiaro e cassonade scuro fino (nella foto sono quelli a destra) regalo dell’adorabile Cummari
Ho utilizzato 350 g di farina 00
1 uovo a temperatura ambiente
200 g di burro salato morbido
160 g di zucchero a velo vanigliato
1 pizzico di sale
Ho impastato tutti gli ingredienti nella planetaria, e con l’impasto ottenuto ho realizzato 2 salsicciotti di circa 3 cm di diametro. Ho steso un foglio di carta forno e distribuito il miscuglio di cassonade; ho rotolato i salsicciotti facendo aderire bene lo zucchero all’impasto. Ho chiuso la carta forno attorno al panetto e messo in frigo per un paio d’ore.
Trascorso il tempo di riposo ho tolto la carta forno e affettato la frolla con uno spessore di un cm, e infornato a forno caldo a 160°C per circa 10 minuti.

Stelle al caramello

Avevo scopiazzato questa ricettina qualche tempo fa dal blog Croce e delizia di Antonella , come al solito ho dato una scorsa veloce agli ingredienti e mi sono detta la fatidica frase:-” ho tutto”-
nel frattempo il tempo scorre…e quella frase riecheggiava nella testolina (a quanto pare vuota). quando mi son decisa che era giunto il momento di biscottare, leggo attentamente gli ingredienti e…
…e che, e che pall& non ho il mascarpone porc@, ma vaff@ etc etc, lascio alla vostra sagacia le parole carine che hanno raggiunto le mie rosee labbra ahahahah. Va beh! che faccio? mi lascio fermare dall’assenza giustificata del mascarpone? giammai! 🙂
Per la frolla:
300 g di farina 00
1 cucchiaino di lievito in polvere
150 g di burro a temperatura ambiente
100 g di zucchero semolato
1 uovo
1 pizzico di sale
i semi di un baccello di vaniglia

nella planetaria con il la frusta K, ho impastato l’uovo con il burro, lo zucchero, il sale e i semi di vaniglia. Dopo aver setacciato la farina con il lievito li ho aggiunti gradatamente all’impasto di burro. La frolla ottenuta, l’ho riposta in frigo per un paio d’ore avvolta nell’alluminio.
Con un mattarello stendete l’impasto, ritagliatelo con una forma che più vi piace. Metà dei biscotti forateli al centro. Ponete le basi e i forati su una leccarda foderata con carta forno, infornate a 160°C (la temperatura regolatela in base al vostro forno) per 10 minuti. Dopo la cottura fate raffreddare completamente su una gratella per dolci.

Per la crema al caramello:
100 g di zucchero semolato
50 g di burro salato
2 cucchiai di panna
1 stecca di cannella

In una casseruola a fondo spesso, cuocete lo zucchero mescolando, fino a quando comincia a cristallizzarsi. Togliete dal fuoco e aggiungete il burro a pezzetti, mescolate per amalgamare bene; aggiungete poi la panna e la stecca di cannella tagliata in due nel senso della lunghezza. Riponete sul fuoco e mescolate fino a quando non otterrete una crema omogenea. fate raffreddare mescolando di tanto in tanto fino a quando non sarà adatta alla farcitura, eliminate la cannella. Spalmate le basi dei biscotti, ricoprite con quelli bucati, pressate leggermentee spolverizzate con zucchero a veloe…gnam sono buonissimi!

panna cotta al cioccolato e pere

Mi acqua, ma ‘u Signuri su’ scuiddò cu tutta ‘st’acqua! Come dico sempre io? oramà lo sanno anche i sassi, “Ma quando arriva l’estate?”, quel bel caldo afoso 40° all’ombra ah! non vedo l’ora 🙂
meglio di tutto quest’umido, meglio di questo freddo! Figghioli qua ci sono stati 9° ma siamo impazziti?
immagino che chi legge dal NODD inorridisce al pensiero dei nostri 9 gradi per loro sarà caldo ahahahah, ma io sento troppo freddo, io dovevo nascere al centro della terra, sarei stata bene 😉 sicuramente al calduccio, forse troppo ahahahah
Torniamo alle cose dolci ma non calde perchè questa si mangia fredda 🙂 una panna cotta al cioccolato buona buona, questa volta senza salsine varie ma accompagnata dalle pere, un classico degli abbinamenti.
La ricetta la trovate scartabellando il Sale&Pepe di ottobre 2002 a pagina84 😉

4 pere williams
100 g di cioccolato fondente
400 ml di panna fresca
100 ml di latte intero
10 g di gelatina in fogli
50 g di zucchero semolato
il succo di 2 limoni
un cucchiaio di zucchero a velo
un baccello di vaniglia
4 cucchiai di maraschino
cacao amaro

Mettete la gelatina a bagno in acqua fredda. Tritate grossolanamente il cioccolato e mettetetelo in una casseruola con il latte, la panna, lo zucchero, il baccello di vaniglia tagliato nel senso della lunghezza ed anche i suoi semi. Portate a bollore a fuoco basso e mescolate di tanto in tanto. Dopo togliete la casseruola dal fuoco aggiungete la gelatina strizzata e fatela sciogliere completamente. Filtrate attraverso un colino a maglie fini, eliminate il baccello e infine, versate negli stampi che desiderate, precedentemente bagnati con acqua fredda; io ho utilizzato quelli di circa 4 cm di altezza e 6,5 cm di diametro, ho ottenuto 7 dolcini.
Mettete in frigo e fate rassodare per almeno 2 ore. Lavate le pere, dividetele a metà ed eliminate i semi con uno scavino, affettatele a spicchi sottili ma non troppo, metteteli in una ciotola con il succo del limone e il maraschino, mescolate con le mani delicatamente e fate insaporire. Rivestite una placca con carta forno, allineatevi gli spicchi di pera, cospargete con lo zucchero a velo e passate sotto il grill caldo del forno per circa 5 minuti. Sfornate e lasciate raffreddare. Sformate le panne nei piattini da dessert, distribuite gli spicchi di pera leggermente accavallati, spolverate con il cacao e servite.

work in progress…come odio tutti st’inglesismi :)

immagine tratta da internet

AMICHE MIE!!!! qua sono per raccontarvi cose da femmine! sono stata catapultata da me stessa medesima nell’organizzazione della festa per la prima comunione di Carlotta. Una macchina schiacciasassi, meno imponente di quella di un matrimonio ma sempre una macchina micidiale è! La mia piccola principessa è quasi giunta, dopo un estenuante preparazione (sulla quale potrei aprire un dibattito ma non è questa la sede adeguata) alla Prima Comunione, quella macchina è partita per incastrare tutte le caselline e ottenere un risultato finale da ricordare, almeno spero, bene 🙂
La festa la organizzerò in giardino o meglio sotto il portico qui a casa, non saremo più di 26 persone, forse meno 🙁
ma io mi taro sul quel numero hai visto mai un miracolo 😉 che i parenti della penisola approdino sull’isola 🙂
Ho prenotato tavoli, tovagliato, piatti e bicchieri, posate e financo un ombrellone 3 metri per 3 😉
le sedie? no le sedie no, pensavo di impacchettare lo schienale delle mie con del tulle e un bellissimo fiocco di raso che lega tutti in un unico abbraccio, oltre che le sedie ahahahah
Ho stilato una lista delle cose da fare, che per ora comprende:
confetti
bomboniere (i soliti meridionali ahahahah)
fiori
abitino per Carli
saio
menù…
…menù appunto! Sto sfogliando miliardi di riviste e libri, l’obiettivo è realizzare un menù strepitoso, elegante, raffinato ma finalizzato soprattutto ai bambini.
Posso dirlo pubblicamente MIO MARITO HA RAGIONE!!!
l’ho detto! Ma una volta e basta ok? ahahahah
ha ragione quando mi dice che non devo celebrare me stessa, ma mia figlia…
ha ragione da vendere! ma se mi celebro anche solo un pochino? che ne pensate di aiutarmi con qualche suggerimento strepitoso ma per bambini?
non è una raccolta, anche se sarebbe un’idea graziosa da realizzare ma non ne ho il tempo adesso 🙂
dai su dai!
che faccio aspetto suggerimenti e ricette da copiare? 😉

P.S. Aggiungo un paio di cosette che sbadatamente e nella foga dei preparativi avevo omesso di dire…
La cerimonia si svolgerà il 10 maggio 2009, si spera in una bella giornata ma almeno tiepida, in caso contrio porterò i tavoli in casa. Sarà un pranzo, tutti seduti, con antipasti a bouffet, poi pensavo 2 primi di cui una pasta ripiena e forse del riso in forma, un secondo, contorno macedonia e toTTa spettacolare in più volevo preparare dei dolcetti, tipo piccola pasticceria e un sorbetto.
🙂

immagini tratte dalla mia vita quotidiana

ancora chicchi…ma sono gli ultimi

dopo di che ho finito le melagrane, aggiungo che non ne posso vedere più perchè mi viene la nausea ahahahah
🙂
Però come tenervi ammucciata una sì gran bella crostata di effetto, che trovate copleta di pasta phillo a pagina 22 nel S&P di gennaio 2002? Io la stramaledetta pasta phillo non l’ho trovata in questo periodo, perchè a quanto pare i palermitani ne hanno fatto man bassa, ed io sono rimasta sprovvista, ma a costo di star male perchè rivedrò una melagrana, la rifarò appena ‘ncoccio la pasta phillo GIURO!

ingredienti per una teglia di 22 cm
250 g di farina
100 g di zucchero
100 g di burro
2 tuorli
un cucchiaino di cannella in polvere
un pizzico di sale
la scorza grattugiata di un limone
200 g di fragole 1 melagrana
250 ml di latte
60 g di zucchero
3 tuorli
60 g di farina
6 capsule di cardamomo verde
Impastate la farina con il sale e lo zucchero, aggiungete i tuorli, la scorza di limone, la cannella e il burro morbido. Impastate velocemente e fate una palla che avvolgerete in un foglio di alluminio. Fate riposare in frigo per un’ora. Scaldate il latte con i semi del cardamomo pestati nel mortaio. Sbattette i tuorli con lo zucchero fino ad ottenere un composto spumoso, aggiungete la farina setacciata. Filtrate il latte e incorporatelo poco alla volta al composto di uova, trasferite la crema in una casseruola e fate addensare a fuoco basso, facendo attenzione che non raggiunga il bollore. Fate raffreddare mescolando spesso. Stendete la pasta con un matterello e foderate la teglia imburrata e infarinata bucate il fondo con i rebbi di una forchetta e copritela con un foglio di carta forno; cuocete in bianco con dei fagioli secchi in forno caldo a 180°C per 10-15 minuti. Togliete i fagioli e distribuite sul guscio di frolla la frutta pulita meno una manciata abbondante di chicchi di melagrana. coprite con la crema e poi distribuite il resto della melagrana rimasta.

Panna cotta alla melagrana

Parlo sempre bene della mia rivista preferita vero? Vero! Oggi però, devo fare un appunto! In questo dessert di gennaio 09 della spettacolare “Sale &Pepe” la ricetta trae in inganno oppure, se volete, mi sono confusa, ho letto male…
Gli ingredienti liquidi sono trascritti in ml e in dl, quindi ho fatto male, anzi direi malissimo i conti, mi sono ritrovata con pochissimo succo di melagrana e il mio adorabile sposo è uscito di corsa per andare dal fruttivendolo a fare il carico di melagrane :). La panna, per 8 bicchieri era 500 ml, il succo di melagrana 5 dl…insomma, a prescindere dal fatto che sono un’idiota, non sarebbe una cosa carina utilizzare le medisime unità di misura? ai posteri l’ardua sentenza e stendiamo un velo pietoso perchè questa volta, possiamo dirlo! Non ho saputo copiare!!! AHAHAHAHAH!!!

per 8 bicchieri
-500 ml di panna fresca
-300 ml di latte
-200 g di zucchero a velo
-un baccello di vaniglia
-2 bicchierini di rum
-20 g di gelatina in fogli
-500 ml di succo di melagrana leggasi mezzolitrocheètantissimodisuccodimelagrana!!!(più o meno 6 melagrane belle grosse)
-una melagrana
-zucchero a velo per il succo perchè è un po’ aspro, fate voi a seconda del vostro gusto

Scaldate il latte con lo zucchero e il baccello di vaniglia inciso. Ammorbidite 15 g di gelatina in acqua fredda, strizzatela e unitela al latte, mescolando finchè si è sciolta, fate raffreddare. Eliminate la vaniglia, aggiungete il rum e la panna, mescolate e versate in 8 bicchieri. Copriteli con la pellicola e fateli riposare in frigo per 6 ore. Scaldate il succo della melagrana, unite la gelatina rimasta precedentemente ammorbidita in acqua fredda, mescolate e fate raffreddare senza farlo consolidare. Disponete su ogni pannacotta un cucchiaio di chicchi di melagrana, completate con il succo, tenete in frigo fino al momento di servire e in ultimo decorate con i chicchi rimasti

Piesse: il commento di Laura mi suggerisce che probabilmente farei bene ad aggiungere che, per ottenere mezzo litro di succo ho utilizzato 6 melagrane piuttosto grosse. Delle prime 3 ho raccolto tutti i chicchi li ho frullati e poi ho filtrato il succo, ma vedendo che il mio colore rosso non somigliava nemmeno lontanamente al rosso della rivista, ho pensato che “forse” bisognava spremere i frutti, ma se ne perde la metà ed il rosso continua ad essere lo stesso cioè non rosso brillante rivista, quindi suggerisco la “prima che ho detto”, raccogliete tutti i chicchi, frullateli e poi filtrate il succo 😉

Piesse n°2: Il commento di Paola invece, mi suggerisce di fare vedere con qualche scatto il metodo che utilizzo per sbucciare la melagrana velocemente, in questo modo la si sgrana in un battibaleno; con la punta di un coltello, incidete la superficie superiore del frutto dall’alto verso il basso fino a metà della calotta, sollevate la parte della buccia che tra l’altro è sottile, dopo di che si sgrana a piccole porzioni direttamente in una ciotola.
scusate, le foto sono un po’ buie perchè oggi piove, ma spero che siano esaustive