ho bisogno di cose rassicuranti

cose familiari, cose che rilassano lo spirito e la mente. Mi sembra  che la corsa al cenone abbia bisogno di una frenata, fermiamoci e rilassiamoci con una toTTa di mele; una torta pressochè classica, quasi una “torta della nonna”…io per fare aleggiare lo spirito di mia nonna Elsa, ho usato la sua teglia per la ciambella 🙂
Sono partita da una ricetta di Sale&Pepe del novembre 2008, ma poi lo sapete com’è e come non è, ci metto le mani e devo smurritiare fino a quando mi convince e inforno felice aspettando che il ciavuru inondi la casa.
attenti a mia.
1 mela e mezza della varietà Pink Lady o comunque una bella tritrigna (soda)
100 g di farina
100 g di farina di mandorle
3 uova
90 g di zucchero semolato
120 g di burro più un altro po’ per la finitura
la punta di un cucchiaino di cardamomo macinato
una bustina di lievito
un paio di cucchiai di latte
un pizzico di sale
una manciata di zucchero di canna

sbattete le uova insieme con lo zucchero semolato, aggiungete il burro morbido a pezzetti e amalgamate con le fruste. Aggiungete la farina e il lievito setacciati, la farina di mandorle, il sale e il cadamomo. Sbattete fino ad amalgamare bene aggiungendo infine il latte. Imburrate e infarinate uno stampo per ciambella di 24 cm di diametro,  distribuite il composto a cucchiaiate, considerate che avrà una consistenza poco fluida ma niente ci fa; sbucciate le mele e tagliatele a quarti, praticate delle incisioni a libro e affondatele nell’impasto ma non troppo, distribuite sulle mele lo zucchero di canna e un pezzettino di burro. Infornate a 170°C per circa mezz’ora poi quando la toTTa avrà assunto un bel colore brunito e le mele avranno tutt’intorno ancora l’impasto bagnato, spegnete il fuoco e fate raffreddare in forno spento.

ditemi voi se, a prima vista, non viene voglia di sedersi di fronte al caminetto con una bella tazza di the caldo in compagnia di persone care.

a voi capita?

di parlare da soli? Ad alta voce? Di mummurìari? A me sempre! Quando sono sola passi, quando qualcuno mi sente cosa penserà? Mia figlia oramà non ci fa più caso, se mi sente parrari si sincera se staiu parrannu cu idda se no niente ci fa 🙂
Qualche decennio fa mi creavo il problema, adesso minnifuttu, ma chi se ne frega? L’apparenza inganna sembro una persona “normale” di primo acchito, invece pazza di catene sono 🙂
ma poi dicitimi ‘na cosa…che vuol dire “normale”?  Mah!
Comunque tornando al discoSSo, mummuriavo dintra di mia che dovevo riproporre la ricettuzza dei buccellati come li faccio io. Si, lu sacciu che già ve la cuntai, ma quannu li fici la prima vota le dosi non erano precise precise. E mi dicevo: “primo o poi la devo ripostare, picchì l’azzizzai bona!” 
Come molti sanno, io messinese sono e i buccellati non appartengono alla mia tradizione. Mia figlia invece, palermitana è. E secunnu vui io non imparavo a fare ‘sti biscotticeddi densi e carichi di tradizione da tramandare? ‘Nza mà! Vi avverto laboriosi sono ma la soddisfazione che vi danno non si può cuntari.
Come dissi qua la ricetta me l’ha insegnata passo passo la nonnina dei tre gemellini di Capaci, manco a farlo apposta, portiamo lo stesso nome, tra noi è scattata una scintilla, mi ha insegnato delle ricettuzze favolose e io ricca mi sento! Le ricette delle nonne, spesso sono legate all’esperienza quindi non ci sono delle dosi precise, quindi oggi voglio aggiornare la ricettuzza con i miei appunti 😉
Prima però, considerando che questi sono biscotticeddi che si preparano per il Natale, voglio segnalarvi il nuovo contest di Cucinando che verte sulla ricetta della vostra tradizione che in genere non manca mai per Natale.

Come di consueto i premi di Cucinando sono speciali, messi in palio dal gruppo tedesco Zwilling e Staub, il primo specializzato nella coltelleria e negli utensili di alta qualità, il secondo specializzato in prodotti in ghisa smaltata.

primo premio Casseruola rossa da 22 cm

secondo premio coltello cuoco 20 cm PURE

terzo premio tortiera in ceramica 28 cm

Il contest consiste nell’inviare la vostra ricetta speciale, creata appositamente per il contest e pubblicata in data successiva all’inizio dell’iniziativa, cioè oggi.
Se avete un blog postate la vostra ricetta con la foto del piatto, inserendo il banner con il link a questo post di Fico e Uva. Se non avete un blog potrete inviare la ricetta a  ficoeuva@gmail.com oppure condividendola su Facebook lasciando sempre un commento al post di Fico e Uva con il link della ricetta. Il contest comincia il 5 dicembre e si concluderà la sera della Befana. Le ricette saranno valutate dalla squadra di foodbloggers:
Sara di Fico secco e Uva passa

Laura di Io così come sono
Ramona di Farina Lievito e Fantasia
Claudia di Scorza d’arancia
Valentina di L’aroma del caffè
Sarah di Fragola e Limone
Elga di Semidipapavero
Aurelia di Profumi in cucina
Anna di Anna The nice
E da Riccardo e Valentina di Cucinando.
Al termine del contest verrà creato un pdf in cui verranno raccolte tutte le ricette che avranno partecipato.
Adesso è arrivato il momento della mia ricetta di Natale ovviamente fuori concorso.
1 kg di farina 00
250 g di zucchero a velo
250 g di strutto
2 bustine di vanillina 2 cucchiaini di stratto di vaniglia
2 bustine di lievito
2 tuorli e un uovo intero (la ricetta originale prevede tre tuorli)
1 cucchiaino di bicarbonato
10 g di ammoniaca per dolci (la ricetta originale ne prevede 20g)
1arancia
1limone
250 ml di latte
Se non avete la planetaria impastate a mano ovviamente, altrimenti fate come vi cuntu io:
Nel bicchiere del Ken mettete la farina, il lievito, la vaniglia, il bicarbonato e l’ammoniaca. Montate il gancio K e mescolate al minimo. Fate un buco al centro della farina e mettete le uova e la scorza grattugiata degli agrumi; accendete la macchina e mescolate sempre al minimo. In un pentolino sciogliete lo strutto, aggiungetelo alla farina sempre mescolando. Spegnete la macchina e procedete sciogliendo lo zucchero con il latte, nel tegamino dove avete sciolto lo strutto. Mescolate e poi versate nell’impasto a macchina accesa, sempre al minimo. Prelevate l’impasto dal bicchiere, manipolatelo sul piano di lavoro con poca farina se è troppo appiccoso, fate una palla e ponetelo in un contenitore; con la mano messa di taglio incidete una croce, copritelo e portatelo a temperatura ambiente. Dopo ponetelo in frigo a riposare tutta la notte.
Preparate il ripieno:
250 g di mandorle
150 g di uva passa
150 g di zuccata (zucca candita)
100 g di cioccolato fondente
150 g di fichi secchi
50 g di miele di fichi o di api
130 g di marmellata di arance
130 g di confettura di fichi
1/2 cucchiaino raso di cannella
pochi chiodi di garofano pestati nel mortaio
1 arancia
1 mandarino
zucchero a velo per decorare
Passate in un tritacarne l’uva passa alternandola ai fichi secchi e alla zuccata. Otterrete un impasto omogeneo. In una padella antiaderente tostate le mandorle e poi passatele in un mixer poche alla volta per non sminuzzarle troppo. Riducete a pezzetti piccoli la cioccolata oppure se volete fare prima comprate le gocce. Riunite gli ingredienti preparati in una ciotola aggiungendo la scorza degli agrumi grattugiata, unite anche la marmellata di arance (quest’anno avevo una marmellata di kumquat realizzata dalle manine sante di mia mamma e bona ci sta!), la confettura di fichi e il miele. Mescolate bene con le mani, coprite e fate riposare tutta la notte in frigo. Il giorno dopo ponete fuori dal frigo gli impasti e portateli a temperatura ambiente, dopo rimpastate la frolla su un piano di lavoro per renderla ancora una volta elastica. Se il ripieno è troppo duro aggiungete poco liquore all’arancia e rimpastatelo per ammorbidirlo.  

Prelevate una parte di frolla e stendetela con il mattarello, con un coltello ritagliate la pasta in eccesso e realizzate un rettangolo di circa 11 per 12 o più, l’importante è che il lato corto si attesti sugli undici cm. Prelevate un po’ di ripieno, stendetelo con il  coltello su metà del rettangolo, sul lato lungo.


Ripiegate il rettangolo e incidetelo a pettine senza arrivare al fondo. Ricavate degli elementi composti da due, tre o quattro “denti” e arrotolateli a guisa di riccioli.

Accendete il forno a 180°C poi abbassate la temperatura a 160 e infornate su una teglia foderata con carta forno per circa 15 minuti. Sfonate e spolverate con zucchero a velo quando sono ancora caldi. Conservate in una scatola di latta si mantengono anche più di un mese.

Sarah Fel e i bicchierini ai fichi caramellati ciavurusi di basilico

conoscete la squadra? noooooo, niente calcio per carità, questa è una squadra “fortissimI”, una di quelle che va come il vento, coesa e vincente…
Cosa vince? Vince amicizia, affetto, sincerità, allegria e vicinanza nonostante la lontananza. Cresce, sperimenta e giudica pure ahahahah già perchè questa è la squadra di Cucinando quella che decreterà i vincitori dei tre premi messi in palio, vi ricordate? Non fate gli gnorri eh? come già detto mica siam qui a pettinar le bambole eh? Qui si vincono tre, diconsi tre terrecotte della Emile Henry

Venghino SIORI venghino, per il
Primo classificato: Tarte Tatin

Secondo classificato: set per crème brulée

Terzo classificato: teglia plum cake

amuniiiiiii chi aspettate? 

tutta ‘sta premessa per ricordarvi il contest che scade tra pochissimi giorni il_sette_settembre per l’appunto!

😀
Vi racconto cosa fa la squadra mentre aspetta le vostre ricettuzze? Occhei, ve lo racconto: a giramano ognuno di noi propone un tema cuciniero da sviluppare, con un tempo a disposizione di circa una settimana. Dopo averci pensato, ripensato e  strapensato (io sempre) e infine, finalmente prodotto, lo pubblichiamo e poi curiosiamo qua e la nelle nostre cucine. Non è divertente? 😀
cosa ha tirato fuori lei, tra una prova e l’altra dell’abito da sposa?
TAHDAH

Cucinando con i fichi
dolci o salati chissenefrega l’importante è che ci sguazziamo dentro ahahahah. 

Ora arriva il mio svolgimento…attentiaMMia! Questo è un esperimento che fino al momento dell’assaggio era un’incognita, posso asserire, dopo aver interrotto bruscamente la mia dieta, che l’esperimento è riuscitoooooo sbaciucchiamenti loVVosi piMMia :* standing ovation!
Sono partita mettendo zucchero e burro nella planetaria, e fin qui tutto a posto poi ho cominciato ad aggiungere un po’ di questo e un po’ di quello, dopo l’infornata ho detto “azz! che ciofeca” invece gira che ti rigira lo sformatino sono venuti fuori dei bicchieri troppo duci vero?

VERO????? AHAHAHAHAH!!!

 Bicchierini ai fichi caramellati, arance al ciavuru di basilico
per l’impasto
90 g di burro morbido
150 g di zucchero semolato
250 g di ricotta di pecora sgocciolata almeno 2 notti
100 g di farina 00
6 g di lievito
250 g di fichi freschi
2 arance piccole o una grande
75 ml di Grand Marnier
75 ml di panna fresca
se non volete sentile l’alcool utilizzate 150 ml di panna fresca
3 uova grandi
un pizzico di sale
Sbattete il burro con lo zucchero, unite la ricotta, la scorza delle arance grattugiata e i tuorli, sempre sbattendo con le fruste per amalgamare. Lavate e sbucciate i fichi, eliminate la buccia, tritateli grossolanamente e uniteli al composto con un pizzico di sale. Setacciate la farina con il lievito, aggiungeteli al composto a cucchiaiate. Montate gli albumi a neve e unite anche quelli con dei movimenti delicati per non smontarli. Per fluidificare ancora l’impasto mescolate il liquore e la panna, agendo sempre con gli stessi movimenti delicati. Versate il composto in 6 stampi da creme caramel alti 7 cm con diametro di 9 cm, ben imburrati e infarinati; infornate in forno già caldo a 160 °C per circa 35 minuti l’impasto sarà sempre umido all’interno. Sfornate e fate raffreddare.
preparate la guarnizione al caramello, sciogliendo 20 g di burro con 20 g di zucchero di canna e 100 ml di vino bianco fruttato, fate restringere la salsa. Aggiungete tre fichi affettati e tre foglie di basilico, fate cuocere a fuoco dolce per qualche minuto girandoli delicatamente. Servite sformando i bicchierini, che presenteranno un alloggiamento strategico, sui quali adagerete tre fette di fico, qualche fogliolina di basilico e un cucchiaio di salsa al vino.

Cucinando…dolcemente

e in ritardo come sempre, come il coniglio bianco di Lewis Carrol mi dico “E’ tardi, è tardi”.
Quando arriva l’estate mi faccio prendere dal caldo e dal sole, dalla mollezza e dalla svogliatezza, in una parola mi rilasso talmente tanto che il mio motto diventa “ci penserò domani”. Ma l’estate quest’anno, ci ha fatto lo scherzetto di apparire e scomparire. Così, dalla sera alla mattina nuvole, freddo e pioggia mi hanno risvegliato dal torpore e finalmente il mio domani è arrivato insieme con il nuovo contest dell’estate di Cucinando. Supportato dagli amici Riccardo, Valentina e Lory e amplificato dalla squadra di foodbloggers:

Anna di Anna the nice

Aurelia di Profumi in cucina

Elga di Semidipapavero

Pippi di Io…così come sono

Ramona di Farina Lievito e Fantasia

Valentina di L’aroma del caffè

Sarah di Fragola e Limone

Sara di Fico secco e uva passa

ed io

Lo scenario del contest è caratterizzato dalle terrecotte della  Emile Henry e da una dolcezza realizzata da voi. Il dolce è dunque, protagonista assoluto di questa gara culinaria, il premio in palio? Non uno ma ben tre  

Primo classificato: Tarte Tatin

Secondo classificato: set per crème brulée

Terzo classificato: teglia plum cake

  • La giuria, come nel contest precedente dedicato alla primavera, sarà composta da Riccardo, Valentina, Lory e dalla squadra di foodbloggers 
  • Possono partecipare tutti. L’importante è avere la passione per la cucina, per i dolci e le toTTe. Non è necessario avere un blog ma almeno un profilo su Facebook dove poter creare una nota pubblica sulla quale inserire la ricettuzza e la foto con cui si desidera partecipare al contest
  • La giuria, per ovvi motivi di conflitti d’interesse, non parteciperà alla gara ma proporrà comunque un dolcino per stuzzicare la vostra voglia di partecipare.
  • La ricetta, una sola a persona, dovrebbe essere creata appositamente per questo contest 
  • Per partecipare, se avete un blog, postate la vostra ricetta con la foto del piatto realizzato, il banner del Contest con il link al post della Pippi. Se un blog non l’avete, come dicevo qualche riga più su, create un profilo su Facebook, se non l’avete già, pubblicate la ricetta in una nota inserite la foto e condividete l’evento del Contest sulla vostra bacheca.
  • Potete partecipare dal 7 luglio al 7 settembre 2011 

Cosa state aspettando? Un’altra scaricata d’acqua per correre in cucina e accendere il forno? 😀

    la ricetta qua sotto è frutto dell’associazione di due impasti, si nota nella foto dopo la cottura, una sorta di panino imbottito; l’idea vista su Sale&Pepe dell’agosto del 2000 è stata modificata da me. Con aria da saputella e toque in testa intervengo; “Qui faccio così,  qua faccio colà” non senza una nota di dubbio, nascosta in un angolino dell’anima…”speriamo che non viene una ciofeca” ahahahahah

    Torta di pesche, more e panna 
    260 g di farina 00
    6 uova
    110 g di zucchero semolato
    60 g di zucchero di canna
    zucchero a velo
    150 g di burro morbido
    una bacca di vaniglia
    200 ml di panna fresca
    150 g crema di yogurt chantilly della Muller
    400 g di pesche bianche (varietà “montagnola” molto profumata e dolce)
    1 bustina di lievito
    125 g di more
    sale

    Lavate e sbucciate le pesche, affettatele con una mandolina e mettetele da parte. Montate il burro nella planetaria con 60 g di zucchero, un pizzico di sale e i semi di mezza bacca di vaniglia. Aggiungete  4  uova, uno alla volta e alternando con la farina setacciata con il lievito; montate per qualche minuto fino a quando l’impasto sarà liscio e omogeneo. Distribuite l’impasto in una teglia apribile da 26 cm di diametro, imburrata e infarinata. Livellate la superficie, distribuite 20 g di zucchero di canna, le pesche affettate e le more sparse, spolverate con altri 20 g di zucchero di canna e mettete da parte.
    Sbattete le due uova con i semi di vaniglia rimasti, 50 g di zucchero semolato, la panna e lo yogurt. Montate qualche minuto e poi versate sulla frutta. Cospargete con 20 g di zucchero di canna e infornate in forno già caldo a 160°C per circa 45 minuti. Come sempre vi suggerisco, su temperatura e tempi di cottura, di basarvi sulla conoscenza del vostro forno. Poco prima di servire spolverate con lo zucchero a velo.

    Questa è una di quelle volte che l’esperimento della saputella arrinisciu, ringrazio la fortuna che mi assiste e mi sbaciucchio.

    Tema: una cena in giardino con gli amici


    Detesto fare l’insegnante, non ne ho la capacità e nemmeno la pazienza. Diciamo che non è un mestiere adatto a me. Però nel caso della GS ovvero la Grande Squadra, capitanata dal team di Cucinando posso fare una deroga. In verità non ho nulla da insegnare ma piuttosto ho dei compiti da lasciare ghghghgh! Giusto ora che la scuola finalmente ha chiuso i battenti a gira mano la GS assegna i compiti ad ognuna di noi; per non annoiarci in questa lunga, lunghissima, issima, issima estate (rendo il concetto di fondo? vorrei non finisse mai ahahahahah)
    Considerando che l’estate si presta a regalarci serate fresche fuori dalle mura domestiche, colgo la palla al balzo e propongo un tema classico, facile, facile. Una cenetta a lume di candela con una pietanza fresca estiva da regalare agli amici. Se non c’è il giardino niente ci fa, si presta benissimo un terrazzo, ma anche un balconcino per un romantico tête-à-tête.
    Nel momento in cui si accendono due o tre candele, si riempiono due vasi con dei fiori, e si porta in tavola il piatto giusto, si beve un vinello fresco, la magia è fatta! 

    Panna cotta speziata con amarene e mandorle a lamelle
    per dieci piccoli contenitori
    500 ml di panna fresca
    250 ml di latte
    9 g di gelatina in fogli
    4 bacche di cardamomo
    4 bacche di ginepro
    100 g di zucchero di canna
    mandorle a lamelle per decorare
    amarene con lo sciroppo

    Mettete a bagno in acqua fredda la gelatina per dieci minuti. In un pentolino mettete la panna, il latte, i semi contenuti nelle bacche di cardamomo, leggermente pestati in un mortaio, le bacche di ginepro leggermente pestati anch’essi e lo zucchero. Portate a bollore mescolando ogni tanto e togliete dal fuoco. Aggiungete la gelatina strizzata, mescolate fino a completo scioglimento. Filtrate con un cinese e poi versate dentro gli stampini individuali. Ponete in frigo per 4-5 ore o fino a quando si sarà solidificata. Sformate i dolcini sui piatti da portata, versate un paio di cucchiaini di sciroppo di amarene, decorate con due amarene a testa, le mandorle a lamelle e servite.

    vi sembra che le rassomigli?


    Alla foto che campeggia sul Sale& Pepe di giugno 2011? Forse n’anticchia! Ma anche no! Guardando questa foto vi potreste dire: “talia ‘dda copiò paro paro la ricetta“. No, ho copiato paro paro l’idea adesso vi cunto che fici, amunì assettatevi perchè cosa lunga è…ma tanto c’aviti a ffari? è lunedì e c’è ‘na simana fino al prossimo we.
    La smania è scaturita da quella bellissima foto, ma l’associazione ciliegie cacao, non mi sperciava. Allora ho detto faccio un bel pan di spagna e lo spacco a metà. Però attenti a mia ho eliminato parte dllo zucchero che secondo me era in eccesso, ed aggiunto nella cottura delle ciliegie del burro se volete la ricetta originale accattativi ‘u giurnali e non mi scassate i cabasisi 😉

    AH! Dovete avere la “fortuna” che il pan di spagna vi venga assittato cumu vinni a mmia, per l’alloggiamento della decorazione panno/ciliegiosa ahahahahahah
    per una tortiera da 22 cm di diametro
    60 g di farina 00
    60 g di fecola di patate
    4 uova
    125 g di zucchero semolato
    30 g di burro fuso tiepido
    scaldate il (mio) forno a 150°C
    Imburrate e infarinate una tortiera da 22 cm di diametro. Nella planetaria sbattete le uova con lo zucchero per 15-20 minuti, o fino a quando sollevando le fruste l’impasto scivola a nastro. Versate le farine a pioggia da un setaccio e amalgamete con un cucchiaio di legno. In utimo unite il burro, amalgamete e versate al centro della tortiera. Livellate e battete la teglia sul piano da lavoro per assenstare il composto. Cuocete 25 minuti controllando la cottura con lo stecchino.
    Fate raffreddare su una gratella.
    per la farcitura:
    650 g di ciliegie
    500 ml di panna fresca da montare
    3 cucchiai colmi di zucchero a velo
    3 cucchiai di zucchero semolato
    Lavate 220 g di ciliegie, tagliate la parte bassa di ognuna di esse, mantenendo i picciuoli. Mettetele in un padellino con 10 g di burro e un cucchiaio raso di zucchero semolato, fate cuocere per 5 minuti. Scolatele con un cinese e conservate il sughetto. Snocciolate le ciliegie rimaste, cuocetele in padella per 6-7 minuti con 20 g di burro e due cucchiai rasi di zucchero. scolatele e conservate lo sciroppo. Dividete la torta a metà. Imbibite le due metà con lo sciroppo conservato, magari utilizzando l’apposita e indispensabile bottiglia per bagne che trovate facilmente qui. Montate la panna con lo zucchero a velo, distribuite un terzo sul pan di spagna, mettete le ciliegie snocciolate, coprite con un altro terzo di panna. Sovrapponete il coperchio di pan di spagna, distribuite l’ultima parte di panna e guarnite con le ciliegie con il picciuolo. Fate riposare in frigo se ci riuscite…io non ce l’ho fatta e una fetta l’ho magiata subito ahahahahah.

    chi la vuole cotta e chi la vuole cruda

    …ma la crema, bruciata deve essere! dunque più fuoco al cannello madame…belline le cocottine della Emile Henry vero?
    segnatevi ‘sta ricettuzza della crema bruciata o crème brulée che dir si voglia, allo zafferano 😉
    facile, facile è!
    per 6 cocottine
    250 ml di latte intero
    250 ml di panna fresca
    70 g di zucchero semolato
    6 tuorli
    50 g di zucchero di canna
    una bustina di zafferano in polvere
    zafferano in stimmi
    In un pentolino su fuoco basso mettete la panna, il latte e 40 g di zucchero, quando il composto è caldo aggiungete lo zafferano e portate a bollore; spegnente subito dopo e fate intiepidire.  Sbattete i tuorli con lo zucchero rimanente; aggiungete il composto di latte filtrato e mescolate per amalgamare bene.
    Adagiate le cocotte su una teglia con il fondo d’acqua e cucoete a bagnomaria a 170°C per 20 25 minuti o fino a quando la crema si sarà rappresa; fate raffreddare, suddividete lo zucchero di canna e con un cannello fiammeggiate lo zucchero per caramellarlo. Se non avete il bruciatore passate la teglia sotto il grill fino a quando la superficie sarà caramellata. Fate raffreddare prima di servire cospargendo con gli stimmi di zafferano.

    W la mamma!

    Per te mamma :*
    Viva le mamme, tutte le mamme del mondo! Evviva! Certo viva anche i papà ovvio, ma delle mamme se ne parla di più no? vuoi perchè tipicamente sono più presenti, vuoi perchè ti trascinano per nove mesi nella panza, vuoi perchè ti hanno dato la vita… Non è certo una bazzecola no? ahahahah
    Mammina mia ti regalo questo dolcino mono porzione, gustalo virtualmente e guarda il lato positivo della cosa almeno non ingrasserai 😀
    ti amo
    Cla

    Mini charlotte alla vaniglia
    per 4 mamme

    per il ripieno:
    3 mele “Pink Lady”
    30 g di burro
    30 g di zucchero di canna
    100 g di amarena Fabbri non sgocciolate
    20 g di mandorle a lamelle
    1 bacca di vaniglia
    per il rivestimento:
    330 g di colomba senza canditi
    70 g di burro
    zucchero a velo vanigliato

     

    Tagliate le mele a dadini, dopo averle sbucciate e private del torsolo. In un wok, sciogliete 30 g di burro, mettete le mele e fate insaporire; aggiungete le amarene tagliate grossolanamente con lo sciroppo, i semi della bacca di vaniglia e le mandorle a lamelle. Mescolate e unite lo zucchero; cuocete a fiamma vivace per circa 10-15 minuti o fino a quando vedrete una leggera formazione di caramello, spegnete e fate raffreddare.
    Tagliate 4 rettangoli di carta forno, bagnateli e strizzateli, infine foderate altrettanti stampini in alluminio tronco conici, da 250 ml di capacità o se preferite le misure: diametro maggiore 8,5 cm, diametro minore 6 cm, altezza 7 cm. Tagliate la colomba a fette da circa 1 cm di spessore, sciogliete il burro e con un pennellino, spennellate la superficie di ogni fetta. Con un coppa pasta da 6 cm di diametro, tagliate 4 dischi e poneteli alla base di ogni stampo con il lato imburrato rivolto verso l’esterno; ricavate strisce da 2 cm circa di larghezza e disponetele in verticale con la parte imburrata verso l’esterno. Riempite gli stampi con il ripieno di frutta, al quale avrete amalgamato tutti i rimasugli di colomba tagliati a pezzetti, che vi erano avanzati, realizzando i dischi di base. Pressate con le mani e richiudete con i pezzi di colomba che sborda. Spennellate ancora con il buro fuso e infornate a 180°C per 15 minuti circa o fino a quando vedete la superficie dorata. Fate raffreddare nello stampo poi sformate le charlotte su un piattino da portata, decorate con lo zucchero a velo e amarene a piacere.

    ultimi sprazzi di un inverno che muore…finalmente

    Miiiii inverno mallitto! s’avissi pututo, l’avissi ammazzato ahahahah, nel bene e nel male tutto passa.
    ma questi no questi biscotticeddi restanu almeno ‘ca e sui cianchi di chi l’assaggiau 🙂
    è una ricetta tratta da uno speciale di Sale&Pepe sul cioccolato, vi avverto però per correttezza che ho omesso100 g di cioccolato amaro grattugiato, chi vuliti? l’omissione di cioccolato, licenza poetica fu.
    Biscotticeddi alle nocciole
    185 g di nocciole tostate
    310 g di farina 00
    1 cucchiaino abbondante di lievito
    40 g di cacao amaro
    250 g di burro morbido
    155 g di zucchero a velo setacciato
    2 uova grandi a temperatura ambiente, leggermente sbattute
    un pizzico di sale
    zucchero semolato
    zucchero a velo
    tritate grossolanamente le nocciole. Setacciate la farina, il lievito e il cacao. Nel mixer sbattete il burro a crema con lo zucchero a velo; unite le uova e sbattete ben bene, incorporate gli ingredienti secchi, il sale e le nocciole. Prelevate, con una spatola rigida, l’impasto che sarà molto morbido e ponetene un terzo su un foglio di pellicola cosparso di zucchero semolato, sporcatevi anche le mani di zucchero e rotolate la pasta  formando un salsicciotto con un diametro di 3 cm. Formate altri 2 salsicciotti e mettete in freezer per un paio d’ore. Accendete il forno a 180°C. Tagliate l’impasto a rondelle di un cm di spessore e ponetele distanziate, su una placca foderata con carta forno. Abbassate la temperatura a 160° e infornate per 12 minuti circa. Vale sempre la regola della conoscenza del vostro forno, sappiate però che i biscotti essendo scuri ingannano la cottura, giratene delicatamente uno, se le nocciole sono leggermente scurite allora sono pronti. Lasciate raffreddare qualche minuto sulla placca e poi trasferiteli su una griglia. Cospargete con zucchero a velo

    Cucinando in…Sicilia per un’ Italia Unita

     

    Domani 17 marzo saranno 150
    Viva l’Italia Unita!
    Festeggiate e sventolate il tricolore, siate fieri, io lo sono, e anche emozionata sono, non ho mai partecipato ad un compleanno simile 🙂 mai come in questo caso dire cento di questi giorni è azzeccato; ma che dico cento?…mille come i garibaldini! ma perchè mettere limiti all’eternità? 😀
    Ragazza sei Giovane! Italia, ti auguro e mi auguro che l’unità sia sempre e per sempre, indissolubile, inattaccabile, in equilibrio col tutto.
    Cosa ne pensate di consacrare anche a tavola questa Unità? La redazione di Cucinando ha avuto una bella idea, quella di unire l’Italia con le ricette regionali 🙂

    questo bellissimo pannello è stato realizzato per l’occasione e messo nella vetrina del negozio reale 😀

    Cannoli di Sicilia per l’Italia Unita
    per le scocce
    150 g di farina00
    150  g di farina di rimacinato
    100  g di maizena
    1 uovo
    1 tuorlo
    150 ml di Marsala secco
    60 g di strutto
    40 g di zucchero
    1 bustina di vanillina
    un cucchiaino raso di cacao amaro
    un pizzico di sale
    un albume leggermente sbattuto

    Setacciate le farine, la vanillina, il cacao e il sale, metteteli nella planetaria con lo zucchero e lo strutto amalgamate gli ingredienti e poi aggiungete il marsala, il tuorlo e l’uovo intero. Lavorate fino ad ottenere un impasto liscio ed elastico. Avvolgetelo nella pellicola e fatelo riposare in frigo almeno un’ora.
    per il ripieno
    500 g di ricotta
    150 g di zucchero a velo
    50 g di gocce di cioccolato
    una bustina di vanillina
    Il giorno prima fate sgocciolare la ricotta in frigo. Il giorno dopo setacciate, con un setaccio a fori piccoli, la ricotta con lo zucchero a velo e la vanillina. Aggiungete le gocce di cioccolato e rimettete in frigo coperta. Stendete l’impasto in una sfoglia abbastanza sottile, con un coppapasta di 12 cm di diametro ritagliate i dischi e poi stirateli ancora con il matterello in un verso in modo da farli diventare degli ovali. Spennellate di olio i cannelli, gli appositi stampi cilindrici per realizzare i cannoli, avvolgete gli ovali di pasta, sovrapponendo la congiunzione precedentemente spennellata di albume. Friggete i cannoli una alla volta in olio abbondante fino a doratura, bastano pochissimi minuti. Ponete le scocce su carta assorbente e dopo che si sono raffreddate sfilate i cannelli. Mettete la crema di ricotta in una sac-a poche con bocchetta molto larga e farcite i cannoli. Se volete potete guarnire le estremità con scorze d’arancia candite o gocce di cioccolato, spolverate infine con zucchero a velo. Una raccomandazione conservate le scocce in un contenitore ermetico e farcitele solo al momento di servire i cannoli.