Una poesia al pistacchio e ciliegie

Amici miei, questa ve la dovete segnare, è una ricetta strepitosa, ovviamente per chi gradisce questi ingredienti speciali; che bei colori, che bei sapori, che associazioni devo complimentarmi ancora una volta con quella magica rivista che è Sale&Pepe, inimitabile, superlativa, unica. Ho imparato a cucinare praticamente mano manuzza con quelle pagine saporite.
questo numero risale al giugno del 2000.
Le foto non rendono giustizia ma il gusto era super!!!
400 g di ciliegie
mezzo bicchiere di maraschino
100 g di pistacchi
200 g di burro
120 g di farina
210 g di zucchero a velo
4 uova
una bustina di vanillina
per la crema:
2 tuorli
50 ml di latte ( si lo so è pochissimo ma basta fidatevi su su)
1 cucchiaio raso di fecola di patate (la ricetta ne prevede 2 cucchiai, ma sono troppi)
il succo di un’arancia
2 cucchiai di di maraschino

Portate a ebollizione in un pentolino 2 bicchieri d’acqua e versatevi i pistacchi; toglieteli dal fuoco, lasciateli a bagno per 5 minuti, scolateli e privateli della pellicina. Asciugateli poneteli nel mixer e tritateli con 100 g di zucchero a velofino ad ottenere un composto granuloso. Lavorate il burro ammorbidito con lo zucchero rimasto (tenendone da parte un cucchiaio per spolverare in ultimo) finchè sarà spumoso, poi aggiungete le uova intere, la farina setacciata, la vanillina e alla fine la mistura di pistacchi. Lavorate il composto energicamente per amalgamare bene tutti gli ingredienti. Versate in uno stampo di 20 cm imburato e foderato di carta forno (io ho imburrato e infarinato) infornate e cuocete a 170-180° per circa 40 minuti. Sfornate e fate raffreddare su una gratella. Intanto lavate le ciliegie mettetele in una padella con il maraschino, fatele cucocere per pochi secondi e a fuoco vivo e lasciatele raffreddare. Preparate la crema; sbattete i tuorli con lo zucchero e la fecola amalgamando bene gli ingredienti, unitevi il succo d’arancia, io avevo un’arancia sanguinella ecco il perchè di questo colore rossiccio :), versate il latte bollente e, sbattendo rapidamente ponetela sul fuoco per farla addensare senza farla bollire. Lasciate raffreddare mescolando di tanto intanto; stendetela sulla torta, decoratela con le ciliegie e spolverizzate con lo zucchero a velo.
adesso datemi tregua che mi devo mettere a stecchetto
🙂
notte notte
*

Panna cotta per Carlotta con coulis di fragole

“Mamma, ma tu la sai fare la panna cotta?”
“Carlotta, credo proprio che potrei riuscirci!”
“Evviva, allora me la fai?”
(saltelli, balletti, piroette, giravolte)
una volta tanto che mia figlia mi chiede un dolcino…io che fo’ secondo voi?
manco a dirlo…fortuna che non mi ha chiesto una cosa difficile ^_^’
ahahah

La ricetta originale la trovate da Adina
500 ml di panna
250 ml di latte intero
6 fogli di colla di pesce
100 g di zucchero tipo Zefiro
un baccello di vaniglia

Per la coulis di fragole
300 g di fragole
60 g di zucchero
Ammollate la colla di pesce in acqua fredda per 10 minuti. In un tegamino, mettete la panna, il latte, lo zucchero e il baccello di vaniglia tagliato nel senso della lunghezza. Portate a bollore, mescolando ognoi tanto e poi spegnete subito. Aggiungete la colla di pesce strizzata, mescolate fino a farla dissolvere nella panna. Bagnate gli stampini in alluminio, (i miei sono piccoli e ho ricavato 10 dessert) versate la panna fate raffreddare leggermente e poi infrigoferate 😉
per 4-5 ore ma noi avevamo solo 3 ore a disposizione quindi sappiate che 3 ore possono bastare.
Preparate la coulis, frullate le fragole con lo zucchero, ponete sul fuoco con un cucchiaio d’acqua, portate a bollore mescolando per qualche minuto. Setacciate la coulis e mettetela in frigo. Aiutandovi con un coltello o una piccola spatola, staccate il dolce dalla parete dello stampo e rovesciatelo sul piatto, versate la salsa di fragole e se volete qualche fragola per guarnire.

Un biscotto che abbraccia

Naaa non è il solito spot pubblicitario, non ci sono mulini ne famiglie super felici che sembrano finte, senza problemi 🙂
qua si tratta di persone vere come Lei sempre attenta ad ogni minimo “rumore” come una mamma che dorme accanto al suo bambino, premurosa e adorabile.
Questi biscotti qui sono un segno tangibile della sua attenzione.
la ricetta ve la trascrivo subito tanto copio e incollo, vi consiglio di prepararla. Quando l’ho fatto io Lory era qui con me nella mia piccolissima cucina, e mi suggeriva cosa fare; la suggestione era tale che sentivo la sua magica presenza. grazie!
ti voglio bene adorabile donna
:*

175 gr di cioccolato fondente spezzato
175 gr di farina 00
1 cucchiaino di lievito in polvere
2 uova
150 gr di zucchero
60 gr di burro
vaniglia
125 gr di mandorle tritate
60 gr di zucchero a velo

Fate fondere il cioccolato e il burro a bagnomaria,togliete dal fuoco e fate intiepidire.
Montate le uova con lo zucchero per circa 2 minuti, continuando a sbattere incorporate il cioccolato la vaniglia, la miscela di farina e lievito, alla fine le mandorle.
Coprire la terrina e mettere in frigo per 30 minuti.
Preriscladate il forno a 170°(anche il mio è ventilato) foderate una leccarda con carta da forno. Mettete lo zucchero a velo in una ciotola. Formate con l’impasto tante palline(più o meno grandi,secondo gusto)e rotolatele nello zucchero. Disponetele sulla leccarda,
Cuocetele per 12-15 minuti finchè l’esterno risulterà compatto, ma il centro ancora morbido.
Lasciate raffreddare per 5 minuti e poi trasferite i biscotti su una gratella!

Ciambelline alla Elga

Ah! ogni 25 aprile che si rispetti, per festeggiare la liberazione dai tirischi, non può mancare la classica grigliata e nonostante il tempo ancora non ne vuole sapere di stabilizzarsi…grigliata fu!
“e per dolce?” frase finale di mio marito dopo aver definito il menù della giornata, tra pranzo e cena. Per dolce facciamo le ciambelline di panna e fragoline di Elga, che da quando è tornata da Paris è messa che sforna dolcetti niente male. Questo è uno di quelli…e merita un attimo di riflessione masticando ad occhi chiusi.

Ingredienti
250 g di farina
250 g di zucchero a velo
300 g di panna fresca
350 g di fragole
una manciata di farina per le fragole
3 uova
1 bustina di lievito

Montate con le fruste le uova con lo zucchero, aggiungete la panna continuando a sbattere, unite la farina setacciata e il lievito. Lavate e tagliate le fragole, infarinatele leggermente e unitele al composto mescolando con una spatola delicatamente. Imburrate e infarinate gli stampi delle ciambelline, riempiteli a metà ed infornate per circa 15 minuti a forno caldo ad una temperatura di 150 °C




“uno [pensiero] alla volta per carità”

ero pervasa dalle migliori intenzioni 🙂 ma quando la testa non t’aiuta c’è picca i fari ahahah niente di preoccupante però tranquilli, stavo pensando ai casi miei…come? volete sapere a cosa pensavo? ma che curiosi che siete echechè…vabè pensavo alla cena da preparare questa sera 😀
e mi dicevo:-“preparo una torretta di verdurine leggere leggere oppure una mousse di verdure?” insomma ero nel bel mezzo dell’organizzazione della mia cena a base di zucchine e melenzane cercando un’idea per prendere per i fondelli i miei sensi quando me ne sono andata per la tangente e mentre preparavo questa bellissima crostata da portare domani in ufficio che faccio? anzichè mettere al forno il guscio da cuocere in bianco…metto sulla pasta frolla cruda, la crema pasticcera e le fragole e, udite e udite ho infornato così […] senza nemmeno rendermi conto…in automatico

ma che cretina vero?ahahaha


Sembra perfetta ma l’apparenza inganna…la pasta è cruda, un motivo ci sarà perchè si cuoce il guscio prima no?
ihihih in galeraaaaaa
la cena di questa sera sapete come è andata? che mi siddiò e non ho cucinato niente di niente, ho mangiato una tristissima mozzarella sig sig…
ah ma contateci che la rifarò e mi concentrerò…qualcosa mi dice che le crostate con le fragole hanno un non so’ che di avverso in questo periodo ahahaha

La torta di mele di Loredana


(questa foto qui sopra l’ha composta Carlotta, ha un animo gentile non trovate anche voi?)

Anche questa torta è tratta dal mio quadernetto di ricettine.
Loredana, una mia coinquilina ai tempi dell’università a Palermo la preparò per un suo compleanno…vi ho mai raccontato di quando eravamo in 4 in via Franz Lehar?
Loredana, Sina, Lidia ed io 4 pazze scatenate che dividevano lo stesso tetto e la stessa cucina, Loredana studiava economia e commercio, Lidia si era già laureata ma stava studiando per l’abilitazione all’esercizio della professione di commercialista, io studiavo architettura e Sina lavorava presso un commercialista. Ebbene, Sina arrivava a casa alle 13,15 circa e si metteva ai fornelli per preparare una pasta veloce per quelle 3 che studiavano…A noi sembrava tutto buonissimo, in effetti lo era, ma lei invece diceva: – “non è buono è pronto!!!!”
ahahahah
torno alla tortina va…
tanto per cambiare vi svelo un segreto a me la torta di mele non piace, ma questa si! direte voi ma se sei a dieta, infatti è ininfluente! 😀
la tortina è per la colazione di domani dei colleghi.

Ingredienti:
250 g di farina 00
250 g di zucchero
250 g burro
4 uova
una presa di sale
un cucchiaino raso di cannella
2 cucchiai di cognac o brandy
2 limoni
1 bustina di lievito
5 mele
qb zucchero e burro
Accendete il forno a 150°C . Grattugiate la scorza dei 2 limoni e mettetela da parte. Sbucciate e tagliate 3 mele a dadini e irroratele con il succo di un limone. Sbucciate le altre 2 mele e affettatele sottilmente con una mandolina, irroratele con il succo dell’altro limone. In una ciotola sbattete i 4 tuorli con lo zucchero fino ad ottenere un composto bianco e cremoso. Sciogliete il burro a bagnomaria ed aggiungetelo al composto di uova e zucchero. Unite la farina setacciata e per rendere l’impasto più fluido, il liquore. Aggiungete il sale, la cannella, la scorza grattugiata dei limoni e il lievito setacciato. Sbattete a neve ferma gli albumi e uniteli all’impasto; versate le mele tagliate a dadini scolate dal succo. Mescolate con un cucchiaio di legno per amalgamare e coprire le mele. Versate in una teglia da 28/30 cm di diametro imburrata e infarinata oppure foderata con cartaforno bagnata e strizzata, disponete a ragiera le mele affettate sottili, distribuite sulla superficie dello zucchero semolato e dei fiocchetti di burro. Infornate a 150°C per 35 minuti circa nella parte alta del forno.

La colazione è prontaaaaaaa! Oggi, brioches!


Queste le dedico allo zio Elio, lui messinese trapiantato a Bergamo, sente il richiamo dell’isola, e quale migliore occasione di un dolcino da sposare con qualcosa di forte? come per esempio la granita o il gelato; adesso ne farcisco una con la nutella, per la merenda di mia figlia, da portare a scuola.
Questa mattina mi sono alzata alle 5,50, per inforrnare ma vi assicuro che ne vale la pena!
mettetevi comodi che vi racconto.

La ricetta che ho scelto è di Cindystar, ma quanto prima proverò quella di Angie
Ingredienti:
500 g di farina manitoba
10 g di lievito di birra
85 g di zucchero
75 g di strutto
200 g di latte
15 cm di baccello di vaniglia
2 uova
un pizzico di sale ( ma secondo me, ne serve più di un pizzico)
1 uovo per spennellare
Iniziate la sera prima. Sciogliere il lievito nel latte appena tiepido. In una ciotola mescolare lo zucchero, la farina, lo strutto e i semini di vaniglia, lavorate per amalgamare lo strutto, aggiungere il latte con il lievito e impastare, unire le uova, leggermente sbattute, lavorare a lungo rendendo un impasto morbido ed elastico. Mettelo in una ciotola unta coperto e in frigo per 12 ore. La mattina dopo, di buon ora toglietelo dal frigo e portate a temperatura ambiente, fate un rotolo e dividete la pasta in 12 pezzi, prendetene 10 e fatene delle palline rotonde. Gli ultimi 2 pezzi divideteli in altrettante 10 piccole palline. Spennellate con l’uovo sbattuto le 1o brioches fare al centro di ognuna un buco con il pollice e inserite la pallina piccola schiacciandola leggermente. fate lievitare ancora un’ora, su una teglia con carta forno oppure in degli stampi per tartellete da 10 cm ben oleoate. Spennellate ancora con l’uovo e infornate a 180°C per circa 20 minuti. Farcite a piacere oppure addentatele così
buona giornata

Chi siamo noi…per dire chi è Caino e chi è Abele?

Chi siamo…noi per dire chi è Padoa e chi è Schioppa?…
AHAHAHAH!!! Cito quel grande uomo che è Fiorello, mentre recita la parte dell’avvocato delle cause perse nell’aula di tribunale, perchè mi chiedo chi sono io per dire se una ricetta è sbagliata e quale è giusta?…
questo per dire nella mia frenesia di copiare/incollare/rifare ho beccato una ricetta che…non ho saputo riprodurre 😀
non tutti siamo perfetti, io sicuramente NO!
Comunque la ricetta non ve la dò, la tortina bella era bella ma ho trovato non poche stranezze prima leggendo la ricetta, poi in effetti nel realizzarla. Godetevi la tortina di Fimo che Gigina ha regalato a mia figlia

Muffin al panettone di Arietta


Ma sapete che questi sono gli unici muffin, che io abbia mai assaggiato, che sono più buoni il giorno dopo? E per questo devo ringraziare Arietta che un mese orsono ha lasciato questa ricettina buona buona sul suo blog.
Io ho copiato a razzo e in ritardo ho prodotto, ma meglio tardi che mai no?
😉
Ingredienti per circa 15 muffin
200 gr di panettone
80 gr di zucchero
½ bustina di lievito
1 pizzico di sale
1 uovo
200 ml di latte
75 ml di olio di semi (io ne ho usato 100 ml)

Accendere il forno a 170° . Sbriciolare il panettone, mettendolo in una ciotola con gli ingredienti solidi, la farina, lo zucchero, il lievito e il sale. In un’altra ciotola sbattete l’uovo con il latte e l’olio. A questo punto aggiungete gli ingredienti liquidi a quelli solidi e lavorate l’impasto quel poco che basta per amalgamare ben bene. Riempite gli stampi per muffin foderati con i pirottini per 2/3 . Infornare per circa 15-18 minuti, fino a quando risulteranno belli dorati. Come suggerisce Arietta “Attenzione a non cuocerli troppo altrimenti i muffins risulteranno gommosi.”


Torta di mele al calvados


Mi mantengo sul semplice che ne pensate? magari ancora per una volta 😉
questa ricetta è desunta dal Sale&Pepe di novembre del 2001. A mio modesto parere è chiummusedda, leggi pesantuccia, poco soffice, comunque i gusti sono gusti quindi…domattina la farò tastare agli assaggiatori ufficiali, ai quali chiederò di essere sinceri e di lasciare un commento, così poi faremo una statistica ahahah!

ingredienti per il ripieno:
800 g di mele golden
20 g di burro
50 g di zucchero
25 g di calvados
la punta di un cucchiaino di cannella in polvere

per l’impasto:
2 uova
180 g di farina 00
50 g di zucchero
2/3 di bustina di lievito vanigliato
90 g di burro fuso
4 cucchiai di latte
un pizzico di sale
la scorza grattugiata di 1/2 limone ( io ho grattugiato tutta la scorza, a me me piace)
zucchero semolato per guarnire

Sbucciate le mele, tagliatele a spicchi e trasferite a cuocere metà, in una padella larga, con il burro e zucchero. Copritele per qualche minuto affinchè si crei un po di vapore, poi levatelo e fate saltare le melefinchè avranno assorbito tutto il liquido e tenderanno a caramellare. Irrorate con il calvados, spegnete e frullate con la cannella. Fate intiepidire.
In una ciotola sbattete le uova con lo zucchero, il sale, la scorza del limone finchè non saranno chiare e spumose; poi iniziate ad aggiungere la farina con il lievito setacciati, alternando con il burro fuso, il latte e il frullato di mele: alla fine avrete ottenuto una pastella densa. Versate l’impasto in una tortiera da 24 cm foderata con carta forno bagnata e strizzata, livellatelo e disponete a raggiera gli spicchi di mele rimasti, lasciando il drso dello spicchio fuori dall’impasto. cuocete la torta in forno caldo a 180°C per circa 45 minuti. A cottura ultimata sformatela, fatela intiepidire e cospargete con lo zucchero semolato.