più autunnale di così?

vino

Mizzica, mettendo ‘i lancette du rogiteddu indietro di un’ura viene lo scoramento già alle cinque del dopopranzo, evè? Per me l’autunnu trasi l’ultimo fine settimana di ottobre, quando torna l’ora solare,  mica il 21 settembre. Prometto solennemente di non lamentarmi di questa stagione a me poco cara né di quella che verrà appresso, cercherò di fare tesoro di ogni istante con un monito: non può piovere per sempre.

Zuppa di legumi

150 g di fagioli neri
150 g di fagioli bianchi
150 g di fagioli borlotti o di lenticchie
una cipolla
una patata
uno spicchio d’aglio
q.b. peperoncino
mezzo bicchiere di vino rosso corposo
un rametto di rosmarino
una foglia d’alloro
olio extra vergine d’oliva
sale
una spolverata di origano secco
q.b. acqua

vino
lavate i legumi sotto l’acqua corrente e metteteli a bagno la sera prima. Se avete la pentola a pressione potete evitare questo passaggio. Il giorno dopo versate nella pentola scelta per la cottura, un cucchiaio d’olio, la cipolla e l’aglio tritati finemente, i legumi, il peperoncino, la patata sbucciata, lavata e tagliata a cubetti e le erbe aromatiche. Accendete il fuoco e fate insaporire mescolando, versate il vino e fate evaporare, coprite con l’acqua, chiudete la pentola con il coperchio e portate a cottura.
A fine cottura eliminate le erbe aromatiche, salate e mescolate. Prelevate un paio di mestoli di zuppa con l’acqua di cottura e frullateli con un frullatore a immersione. Versate uno specchio di crema dentro ogni ciotola e finite con una porzione di legumi. Servite calda con un giro d’olio crudo e una spolverata di origano secco.

zuppa di fagioli al vino

come dilatare il tempo in una soleggiata mattina di maggio

Difficile? Ma no!
Complicata? Ma no!
Camurriusa? N’anticchiedda devo dire, ma tanto che avevo da fare stamattina? Mi volevo dedicare anima e core al mio pranzo e lo volevo fare con tutti i santi sacramenti. Ho usato tutte le pentole che avevo a disposizione…impossibile, vero è; per usarle proprio tutte mi ci vorrebbe un giorno intero, ne ho un numero inenarrabile; sicuramente posso dire di avere usato una WMF, una Roccianera e una Emile Henry. Praticamente fici l’anplein; come dicevo l’altro giorno? Ah, si! I ferri fanno il mastro, eccome.

per 4 cristiani:
per i ceci
150 g di ceci secchi
800 ml di brodo vegetale
una carota
un mazzetto di prezzemolo
uno scalogno
olio extra vergine d’oliva
tritate finemente il prezzemolo, la carota e lo scalogno, soffriggete in un cucchiaio d’olio, dentro la pentola a pressione, unite i ceci secchi sciacquati (senza ammollo) coprite con il brodo, chiudete il coperchio della pentola a pressione WMF, aspettate che il  secondo anello arancione dell’indicatore di cottura sia completamente visibile e cuocete per 45 minuti. Sfiatate e scolate i ceci conservando il brodo.
per il tajine
olio extra vergine d’oliva
300 ml di brodo vegetale
un cucchiaino di estratto di pomodoro
2 scalogni
2 carote
100 g di patate
2 cm di zenzero fresco
curry
paprica dolce
16 gamberi
500 g di asparagi sottili
nella tajine Emile Henry mettete un cucchiaio d’olio, lo scalogno affettato, l’estratto di pomodoro, lo zenzero tritato e due cucchiai d’acqua, stufate leggermente e aggiungete le patate e le carote affettate a rondelle, unite il brodo, le spezie e gli asparagi  dopo aver eliminato la parte dura. Coprite con il coperchio e cuocete per 15 minuti, unite i gamberi e cuocete ancora 10 minuti.

per il cous cous alla vaniglia
200 g di cous cous precotto
1 cucchiai d’olio extra vergine d’oliva
350 ml di brodo di cottura dei ceci
una baca di vaniglia
in una casseruola in pietra Roccianera ponete l’olio e e il cous cous, portate a temperatura la pentola e tostate il cous cous con una spatola.

 Spegnete il fuoco e unite il brodo caldo, mescolate e coprite con un coperchio, lasciando riposare per 10 minuti mescolando ogni tanto.

  Sgranate con una forchetta e cospargete con i semi di vaniglia.

Servite nei piatti individuali con cous cous in forma e il tajine vicino oppure scolate il tajine sul cous cous e portate in tavola la pentola.

è triste!

fare la dieta dico,  ma di una tristezza infinita, oltre che una rottura certo! Io faccio la dieta di solito il lunedì poi la sdirrupo con qualche assaggio di troppo. In verità confesso che più divento grande e più difficile diventa seguirne una. Però un trucco c’è, se vogliamo una sorta di ingrediente segreto che sai solo tu e del quale ti fidi a occhi chiusi. La tua mente, la tua coscienza, la tua volontà. Vuoi tu Claudia dimagrire? SI lo voglio! Allora attrezzati per rendere emozionale la tristezza…
Mizzica che compitone per casa!
zuppa di cicerchia
per 6 cristiani
un ciuffo di salvia fresca
un rametto di rosmarino
4 rametti di timo
un porro e mezzo
2 litri di brodo vegetale
500 g di cicerchia secca dopo almeno 12 ore di ammollo
50 ml di vino bianco secco
20 g di burro
20 g di speck
4 funghi champignon circa 270 g
2 cucchiai di olio extra vergine di oliva

pepe

tritate a coltello le erbe aromatiche, mettetele in un tegame per cotture lente di coccio per esempio, Tritate mezzo porro e aggiungetelo alle erbette, unite il burro e l’olio; cuocete a fuoco lento fino a far imbiondire il porro, aggiungete lo speck tagliato a pezzetti e sfumate con il vino. Aggiungete la cicerchia lavata, coprite con il brodo che avanzerà per utilizzarlo via via durante la cottura. Cuocete per circa quaranta minuti, aggiungete i funghi affettati e continuate la cottura ancor aper 20 minuti. Spegnete il fuoco, aggiustate di sale se necessario, frullate tutto e aggiungete un filo d’olio crudo. Se non siete a dieta stretta, tagliate a filetti il porro rimasto e friggetelo in olio extravergine d’oliva e fatelo sgocciolare su carta assorbente. Servite la zuppa con il porro fritto come decorazione e una macinata di pepe.

vi state preparando

gastronomicamente? Vi state ancora abbuffando o state facendo una pausa prima del gran finale? Io ho ancora degli avanzi, i ceci della pasticedda di pagina 35; vi comunico che sto per papparmi questa crema di ceci e nocciole, l’ho fatta sulo ppì mia ma se volete favorire non ci metto niente a prepararne un altro piatticeddu, dicitimmillu prima dell’una e menza però…vabè, dai, fino alle due vi aspetto 🙂

sulu ppì mia
500 g di ceci lessati 
una manciata di nocciole 
3 chiodi di garofano
pepe
olio extra vergine d’oliva
frullate 400 g di ceci con qualche cucchiaio di brodo di cottura, metteteli in un tegamino per scaldarli insieme con i ceci interi e qualche altro cucchiaio di brodo, la quantità dipende da quanto densa desiderate la crema.
Mettete la pietanza in una ciotola e cospargete con i chiodi di garofano precedentemente pestati in un mortaio con le nocciole, irrorate con un filo d’olio e distribuite una macinata di pepe. Vado a mangiare, ciao

non abbiate fretta

perchè per preparare un piatto del genere dovete avere tempo a disposizione, calma e tranquillità, se no, cambiate ricetta ahahahah
dovete cominciare il giorno prima con un esercizio facilissimo: mettere a bagno i ceci 😉 ne ho messo a bagno 250 perchè metà mi servivano per un’altra preparazione, ma ne bastano appunto, la metà.
La mattina dopo, di buon’ora, seguite le indicazioni della mia amica Lia 😉
io che fretta non ne ho, ho preso la mia pentola de coccio…della serie cotti piano, piano.
Tritate una cipolla rossa, un mazzetto di prezzemolo, una carota, unite mezzo cucchiaino di concentrato di pomodoro, i ceci sciacquati, coprite con 1 lt di acqua, mettete 2 dadi per brodo e fate andare per un’ora e mezza da quando comincia il bollore.

 
Mezze maniche affumicate con ceci e carciofi 
per 4 persone:
300 g di mezze maniche rigate
100 g di pesce spada affumicato
una costa di sedano
1 carota
130 g di ceci lessati
2 cucchiai di polpa di pomodoro
1 mazzetto di finocchietto selvatico
50 ml di brandy
3 carciofi
un limone
4 cucchiai di olio extra vergine d’oliva

Pulite i carciofi, eliminando le foglie più dure, le punte e il fieno, metteteli già affettati a bagno in acqua acidulata con il succo di un limone; realizzate un battuto con il sedano, la cipolla e la carota, scaldate l’olio in una padella e fate stufare le verdure, aggiungete i carciofi sgocciolati, 2 mestoli di brodo di cottura dei ceci e fate cuocere per 5 minuti con il coperchio, trascorso il tempo toglietelo, alzate la fiamma e fate cuocere facendo evaporare il brodo. Unite il pesce spada tagliato a piccoli pezzi, sfumate con il brandy e fate evaporare, unite la polpa di pomodoro, i ceci e cuocete per cinque minuti ancora. Lessate il finocchietto dopo averlo lavato, in abbondante acqua salata, scolatelo, tagliuzzatelo e amalgamatelo al condimento. Aggiustate di sale se fosse necessario e pepate. Cuocete la pasta nell’acqua di cottura del finocchietto, scolatela, ripassatela in padella con il condimento e servite.