marzo_pazzo!

…ma nemmeno febbraio scherzò, di gennaio potremmo omettere qualunque commento. Mi sembra di essere in un’altra regione che non è la mia. Ci invidiavano tutti per il clima, il sole, il mare d’inverno…ma, mi pari a mmia ,che ci stiamo trasformando in una regione marziana. Oramà chi arriva nell’Isola trova malutempu e voli puru cuntu e ragiuni. Ma come, dicono, lascio la pioggia al noDD e trovo la pioggia nell’Isola del Sole? E il vento? E la grandine e la fuligine dell’Etna? A Messina, ‘na matina, si svigghiaru chi era tuttu nivuru di cenere del vulcano, che si trova a 130 km di distanza; direte voi, in linea D’ARIA più vicino è…in effetti, ma non oso immaginare Catania come doveva essere. Invece al nodd era tutto bianco per la neve. Nuje simmu ro sudd, nuje simmu curti e niri diceva una canzone napoletana, ah verità!
Mi veGGogno a diLLo di comu semu cumminati! Per non di meno a ciò, chiusa, ‘nserrata dintra a me casa, ho preparato questa tortina per ben tre ordini di motivi che vado a elencare (assittatevi)
1) ero invitata, ergo un dolcino volevo portare
2) desideravo un posto caldo, meglio del forno cosa? Nemmeno i radiatori…
3) volevo fare un dolce che, ho compreso solo dopo aver sgusciato le uova e averle mischiate allo zucchero, non potevo materialmente realizzare picchì va servito caldo, sugnu pure stunata!
E cheCChè! Mi sono detta -e ora?-
Certo lo so, mischiare solo 4 uova e 200 g di zucchero fesseria è, ma dovevo bilanciare.
la foto fa schifo come il tempo, ma a furia di tampasiare tutto il giorno si fece buio e la foto è fatta con il cellulare dentro casa…inorridisco ma dovevate farvi un’idea, portate pazienza e vogliatemi bene anche se la foto fa piangere in turcomanno, anche se è molto calorica per buona pace della mia nutrizionista: AnnaRita perdonami
Amunì, pigghiate un pizzino. (mi chiedo con il traslate i giappunisi come traducono pizzinu ? Ah certo, tanto i giappunisi ‘cca non ci venunu ahahahah)
4 uova
200 g di zucchero
200 g di burro
150 g di cioccolato fondente
la scorza di un’arancia
un cucchiaio di Gran Marnier
un cucchiaino di essenza di vaniglia
70 g di amido di mais
8 g di lievito per dolci
100 g di noci pecan sgusciate e tritate a com’è gghiè, grossolanamente
12 noci pecan gusciate e divise a metà nel senso della lunghezza.
per la glassa
200 g cioccolato fondente di copertura tritato
100 ml di panna fresca

 mariamariamariamaria che schifiu di fotu chi fici, che vergogna…
niè, tritate il cioccolato e ponetelo dentro una ciotola resistente al calore, dentro un pentolino con poca acqua e scioglietelo a bagno maria, a fuoco lento; aggiungente poco per volta, il burro  a pezzetti e mescolate con una frusta a fili. Sbattete le uova con lo zucchero, usate la planetaria o un frullino elettrico e montatele per triplicatele di volume. unite l’amido setacciato con il lievito mescolando con un cucchiaio di legno, in ultimo  aggiungete le noci tritate e il cioccolato fuso tiepido. Versate in una teglia dai bordi alti da 20 cm di diametro imburrata e foderata con carta forno e infornate in forno caldo a 160°C cuocete per circa 40 minuti, fate attenzione alla cottura, quando fate la prova stecchino questo ne deve uscire umido. Dopo la cottura aspettate almeno un quarto d’ora prima di sformarlo, è delicato. Preparate la glassa portando a bollore la panna, versatela sul cioccolato tritato finemente e mescolate per scioglierlo tutto, fate raffreddare fino alla consistenza desiderata, deve essere spalmabile. Distribuitela sul dolce posto su una gratella per dolci e decorate con le noci rimaste a corona o come più vi piace.

32 Comments

  1. Me fai morì! Troppo bello leggerti e io che amo follemente Camilleri leggerei centomila tuoi post uno appresso all'altro, pure senza ricette, solo per caricarmi della tua energia, della tua espressività, del colore dell'intercalare siciliano. Scrivi un libro, di ricette ma tutte con una introduzione…a modo tuo. Io lo comprerei subito.

  2. Guarda questa riocetta me la sarei goduta pure senza foto e non perchè fanno schifo, ma perchè mi piace troppo leggere quello che scrivi, anzi questa sarebbe una vera rivoluzione scrivere su un blog di ricette senza mettere le foto, ma solo se si sanno descrivere le ricette come lo fai tu! 😉

    Comunque un dolce che la dice lunga anzi lunghissima sulla bontà 🙂

    1. perché devo lasciarti un commento a parte quando sottoscrivo parola per parola quello che scrive loredana??? aggiungo solo che ogni volta che ti leggo mi dai una piacevole sensazione di chiacchiere e di sivo 🙂

      mi dispiace di essermi persa anche questo contest. m'affrunto, ma ti confesso che l'ho completamente rimosso… casini e bacilli, bacilli e casini…
      anche se, pensa che strano, sabato un'amica mi ha portato un pan d'arancio e ho subito pensato a te e al fatto che non ti sentivo da un po'… grazie per essere passata :*

      e sul tempo non mi dire niente, che quando finisce 'sta gran camurria proprio non si sa… che poi tutti i mali di stagione pare che ormai sanno dove trovarmi!

      ti abbraccio e ti penso sempre :***
      roberta

  3. Io mi vergognerei fossi in te eh…una foodblogger del tuo livello non dovrebbe neanche aver la fotocamera nel cellulare, ma vabbhè, ti perdoneremo giusto perchè ci piace la torta con o senza cenere vulcanica. Bacino Clà

  4. Cla se uno spasso, e benvenga sta trta superlativae consolatoria, oggi pioggi e grigio topissimo anche qui, pfffff!
    Io con sta and arrivo a Pasqua e mi mettono al forno :'(
    bacioni

  5. Ma ttaliavo ttaliavo e brutte foto non ne trovai… unnera??? Vitti solo 'na totta beddissima… Maria complimenti!! E' sempre un piacere leggere sia te, sia le tue ricette! un bascio!!

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