a ripa di mare

oggi il ciavuru, di mare arrivava fino a casa mia, non abito distante ma stamatina si sentiva preciso come se fossi a ripa di mare. Unu s’arricria magari dopo una nottata mallitta, quest’aria mi riempie i polmoni di sale benefico. Pare di sentirmi meglio, le cose mi parunu cosicedde, cose di vento, fissarie .
pasta con ragù di triglie su macco di piselli
per 4 cristiani
scegliete una pasta callosa, io ho usato i Pici di Toscana trafilati al bronzo presi da Tastexp
340 g di pasta lunga
mezzo chilo di triglie
500 g di piselli freschi
200 g di pomodori datterino
200 g di finocchietto di montagna
mezza cipolla rossa
2 spicchi d’aglio
2 cucchiaini raso di zucchero
olio extra vergine d’oliva
50 ml di vino bianco secco

sgusciate i piselli e metteteli a stufare in una casseruola con un soffritto di cipolla tritata finemente e un cucchiaino raso di zucchero; coprite con dell’acqua e fate cuocere per almeno un’ora,  se durante la cottura l’acqua si asciuga aggiungetene dell’altra bollente. Quando, rimestando di continuo, i piselli si disfano, avrete ottenuto il macco, una sorta di purea che vi servirà da fondo per la pasta; salate e mettete da parte.
Lessate il finocchietto, lavato e mondato, in abbondante acqua bollente per una quarantina di minuti o fino a quando sarà tenero, tritatelo e mettetelo da parte. Pulite le triglie, eliminate le interiora, le pinne dorsali, le squame, le teste, le lische e quante più spine potete. Apritele a libro e tagliatele in 4 pezzi. Tritate uno spicchio d’aglio, rosolatelo con 2 cucchiai d’olio aggiungete il pesce e fatelo saltare per fare insaporire. Quando prendono colore sfumate con il vino e fate evaporare ma non completamente; aggiungete il finocchietto mescolate per insaporire e spegnete. In un tegame soffriggete uno spicchio d’aglio tritato finemente, aggiungete i pomodorini tagliati a metà, cospargete con lo zucchero e fate stufare per una decina di minuti, fino a quando appassiranno. Unite le triglie al pomodoro fate sobollire il condimento per pochi minuti, aggiustate di sale e poi spegnete. Cuocete la pasta nell’acqua di cottura del finocchietto,  scolatela al dente dentro il tegame con il condimento e fate mantecare su fuoco vivo per pochi istanti. Impiattate distribuendo sul fondo del piatto il macco di piselli e sopra la pasta.

23 Comments

  1. Ahhh come ti invidio per 19 anni sono stata a 200 metri dal mare e immagino quello che provi… ora mi ritrovo nella pianura padana e se apro i polmoni al massimo posso sentire il "profumo" della nebbia e dell'umidità… :(( Vabbè mi consolo con questo delizioso piattino tutto invitante e quei pomodorini così belli rossi mi fanno l'occhiolino 😉

    1. mi chiamo maria, non ho un blog ma ti seguo sempre, sei bravissima, simpaticissima e quando parli in siciliano (che io capisco essendo di reggio calabria) mi fai morire…..i tuoi piatti sono bellissimi e pure tu ….ciao.
      Ps:mi firmo anonimo perchè non so come altro fare

  2. odore del mare e triglie…. Il paradiso!!!!!!

    Adoro le triglie! la prima volta che Gianluca venne a cena da noi feci cucinare a mia madre le triglie… Per me il piatto più buono!!!! peccato che lui non le mangia…

    Baciooooo giulia

  3. come mi piacerebbe sentire quel profumo di mare da casa… e magari andare a passeggiare sulla spiaggia che di primavera il mare mi piace anche più che d'estate…
    'sta ricetta se non c'era lo zucchero era da "Salutiamoci" pure lei 🙂

  4. Io invidio ferocemente…tuo marito!Questo piatto é spaziale,dimmi solo con cosa posso sostituire il finocchietto e mi fiondo al mercato!

  5. Ma questa è davvero una meraviglia e leggendo il tuo post immagino anch'io di essere in vacanza a gustare questa delizia in un bel posticino sul mare, magari coi piedi infilati sotto la sabbia!
    bellissimo e buonissimo!
    ciao e alla prossima

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