una focaccia che avvicina :)

sono felice di averti conosciuta, almeno virtualmente s’intende. Nell’attesa di un abbraccio vero, uno di quelli che stritolano, uno di quelli che ti fanno scordare quanto tu dica di essere, poco espansiva :)… nell’attesa dicevo, ho sfornato una focaccia della tua tradizione
sono felice di averla riprodotta, grazie alla tua ricetta, un pezzo di te, della tua terra con il cielo di un blu mai visto erano qui con me 😉

Copio e incollo la ricetta di Ciboulette

300 g farina 00
150 g farina Manitoba
150 g semola rimacinata
1 patata media lessa (circa 200 g)
12.5 g di lievito di birra
un cucchiaio di sale fino
200 g Pomodorini
100 g di olive in acqua (o, in mancanza, di Gaeta)

Olio extravergine di oliva, non fatemi dire quanto

le “vere” olive in acqua

Tempo di preparazione:
30 minuti più 3-4 ore di lievitazione

Non volendo, ma purtroppo è necessario, faccio “crogiolare d’invidia” (testuali parole) la mia amichetta…nel contenitore della planetaria mettete il lievito sciolto con un paio di cucchiai d’acqua tiepida, con il gancio azionate la macchina al minimo ed aggiungete poco alla volta le farine setacciate e la patata schiacciata con uno schiacciapatate. Alternate con 4 cucchiai di olio e l’acqua tiepida, circa 300 ml. Aggiungete il sale nell’ultima manciata di farina e continuate ad impastare fino a quando l’impasto incorda. Mettete l’impasto in una ciotola, infilatela dentro un sacchetto per alimenti (io faccio così) capiente adatto allo scopo, e fate lievitare nel forno spento per 2 ore. Dopo la lievitazione anch’io ho eseguito “le famosissime pieghe del primo tipo di Adriano” .

Ungete bene una teglia (la mia era rotonda di 32 cm di diametro) e stendete l’impasto, delicatamente con la punta delle dita.
Tagliare i pomodorini in quattro pezzi ed affondarli nell’impasto, fare la stessa cosa con le olive (non togliete il nocciolo) e cospargere di origano sbriciolato.


la focaccia dopo la lievitazione

Coprite con un panno e fate lievitare ancora per un’ora. Riscaldare il forno a 220 gradi, distribuire un “filo” generoso di olio di oliva sulla superficie della focaccia, stendendolo delicatamente con le dita, salare lal superficie e cuocere per 20 minuti. La focaccia dovrà essere dorata sia sopra che sotto.
Far intiepidire prima di servire (è buonissima anche fredda).
…allora cibula, come ti sembra la tuamia focaccia?
*

Focaccia messinese

FeisBuc, mi ha riportato indietro nel tempo, credo che abbia fatto quest’effetto a molti 😉
mi sono ricordata di un periodo felice oramai di molti, molti, molti…aiutatemi a dire molti anni orsono ahahahah, di quando insieme con un bel gruppo di amici, stazionavamo sotto casa, di fronte alla mitica focacceria Moraci ” ‘a pizza chi piaci “.
Quella focacceria ha chiuso i battenti per anzianità, ma prima di chiudere il signor Moraci mi ha regalato la ricetta della sua focaccia messinese

 

 

per 2 placche da forno
1 kg di farina manitoba
30 g di sale
30 g di zucchero
500 g tra latte e acqua tiepidi
50 g di olio extra vergine d’oliva
50 g di strutto
800g di tuma
qb acciughe sott’olio
3 lattine da 400 g di pomodoro pelato oppure in estate, fresco senza buccia
300 g di indivia riccia
10 g di lievito di birra
olio qb
sciogliete il lievito con 100 g di acqua tiepida e 15 g di zucchero, cospagete con una manciata di farina, amalgamate bene e ponete a lievitare per circa trequarti d’ora. Trascorso questo tempo impastate la farina il lievito, l’acqua e il latte rimanenti, l’olio, lo strutto morbido a pezzetti, lo zucchero e in ultimo, dopo avere amalgamato gli ingredienti, il sale. Ponete metà dell’impasto su una teglia oleata, stendetela leggermente con le mani fate lo stesso con l’altra metà dell’impasto e fate lievitare nel forno spento, per almeno un’ora. Stendete l’impasto fino a coprire la teglia, ungete leggermente con un pennello e mettete nell’ordine le acciughe a pezzetti sparse qua e là, la tuma tagliata a dadini, la verdura a pezzetti piccoli e il pomodoro scolato dall’acqua di vegetazione a pezzetti, salate, pepate e distribuite ancora un po’ di tuma in superficie. Infornate a 200°C per circa 10 minuti; tirate fuori le teglie e spennellate un po’ d’olio extravergine d’oliva sulla focaccia e infornate fino a completare la cottura circa 5-10 minuti.

 

ancora in giro, la magica atmosfera natalizia ????

Ancora un po’ e postavo questi antipasti stramangiati a Natale 2008, dopo un anno!Vergogna! Certo è che si possono mangiare in qualunque momento manco a diLLo!
🙂
per il rotolo di salmone dovete andare a scartabellare il numero di sale pepe di dicembre 2000 e arrivare alla pag 15…fffatto?
mentre per le spirali di sfoglia, se andate in edicola troverete ancora il numero di gennaio 2009, andate a cercare la pag 26, in basso a destra…ffffatto?
se vi va venite qua che vi faccio trovare tutto pronto da mangiare 🙂

Rotolo di Salmone
per 6
6 fette di pane per tramezzini al latte
500 g di salmone affumicato affettato
100 g di formaggio fresco alle olive
150 g di formaggio morbido spalmabile
erba cipollina
2 mazzetti di rucola
Lavorate i formaggi in una ciotola, insieme a un trito di erba cipollina. Appiattite le fette di pane con un matterello, spalmate ogni singola fetta con la crema di formaggio, adagiatevi sopra le foglie di rucola e poi le fettine di salmone. Arrotolate le fette su se stesse, avvolgete i rotoli con la pellicola trasparente e metteteli in frigo per almeno un’ora. Dopo eliminate la pellicola e tagliate i rotoli a fette spesse un cm. Sistemate su un letto di rucola e servite.

Spirali di sfoglia allo speck
2 rettangoli di pasta sfoglia fresca
60 g di speck a fette
50 g di Parmigiano Reggiano
1 uovo
mezzo cucchiaino di semi di finocchio.
Tritate nel mixer i semi di finocchio. Spennellate la pasta sfoglia con un uovo sbattuto. Coprite un rettangolo di pasta con lo speck, cospargete con i semi di finocchio e il parmigiano grattugiato. Adagiate il secondo rettangolo tenendo la parte spennellata verso il basso, premete leggermente con il palmo della mano e tagliate la pasta in rettangoli di 2 cm circa. Arrotolateli a spirale, posateli su una placca foderata da forno, spennellateli ancora una volta con l’uovo sbattuto e infornate a 200°C per 15 minuti circa…e vedrete che buon Natale vi ho risevato per l’anno prossimo!

piccoli sformati di borlotti e lenticchie…

…per cominciare all’insegna delle tradizioni.
La buona fortuna è stata la sottile linea rossa che ho tracciato nel menù dell’ultimo dell’anno. I piccioli come si dice qua, i soldi, i denari, non fanno la felicità ma, e non è una frase mia, l’aiutano moltissimo ahahahah! Quindi lenticchie in apertura e anche alla fine della cena 🙂
prometto solennemente che se i piccioli arriveranno spattemu!
La ricetta come al solito non è mia ma di Cucina Italiana di gennaio 09 con l’aggiunta delle lenticchie come licenza poetica.
🙂

per 6 persone
250 g di fagioli borlotti lessi
100 g di panna fresca
100 g di latte
pane per tramezzini al latte
2 uova
uno scalogno
burro
sale e pepe

200 g di lenticchie mignon
una carota
una cipolla piccola
un gambo di sedano
olio
300 ml di brodo vegetale

Preparate le lenticchie, ponendo a soffriggere un battuto di carota, cipolla e sedano. Lavate le lenticchie e unitele alle verdure. Mescolate e fate insaporire, poi come per un risotto aggiungete il brodo bollente. Coprite e fate cuocere a fuco lento, per almeno mezz’ora o fino a quando non sono cotte. Abbiate cura di controllare sempre la consistenza del brodo, eventualmente aggiungetene ancora. Aggiustate di sale e condite con un filo d’olio crudo.
Frullate i fagioli con il latte, le uova, la panna, una presa di sale e una macinata di pepe. Imburrate 6 stampini da panna cotta medi, alti 5 cm e larghi 6, versate il composto e infornate a bagnomaria a 200°C per 30-35 minuti. Tirate fuori dal forno gli sformatini e fate raffreddare una decina di minuti. Nel frattempo con un coppapasta da 8 cm ritagliate dalle fette di pane per tramezzini 6 dischi. In una padella antiaderente unite sei rondelle di scalogno e una noce di burro, appena comincerà a friggere adagiate le fette di pane e rosalatele da ambo i lati per pochi istanti. Servite gli sformati nei piatti su una fettina di pane, decorando con una o più cucchiaiate di lenticchie.

per fare il vino ci vuole l’uva

dovete provare queste focaccette, sono buonissime! Vi ho mai detto una bugia?

O_o

mai!
nemmeno sotto i fumi dell’alcool…anzi
(piuttosto parlo senza vastunate)
ahahahahahahah!

dovete provarle, perchè il loro sapore è una vera poesia…

preparate un impasto per pizza utilizzando 300 g di farina
io ho fatto così:
300 g farina manitoba
mezzo cubetto di lievito di birra
130 g di latte
1 uovo piccolo
25 g di olio extra vergine d’oliva
15 g di zucchero
5 g di sale
impastate gli ingredienti avendo cura di sciogliere il lievito nel latte tiepido, aggiugete il sale in ultimo e realizzate una palla che farete riposare in un luogo caldo e asciutto per almeno un’ora.

Per il ripieno:
300 g di acini d’uva rosè
una manciata di erbe di provenza
un bicchierino di grappa
la scorza di un limone grattugiata
un tuorlo
olio extra vergine d’oliva
lavate gli acini d’uva, tagliateli a metà, eliminate i noccioli metteteli in una ciotola e insaporirteli con la grappa e la scorza del limone. Fate riposare in frigo a macerare per un’ora circa. Accendete il forno a 200°C. Stendete la pasta in un rettangolo o forma simile 😉 bucherellatela e spennellatela con il tuorlo leggermente sbattuto, cospargete con gli acini sgocciolati e poi distribuite le erbe di provenza. Arrotolate la pasta e tagliatela a rondelle di circa un centimetro, ponetele su una placca foderata da carta forno, irrorate con un filo d’olio e infornate per circa 15 minuti.
per chi avesse voglia di andare a vedere la vera ricetta (scopiazzata malamente) vada a pagina 27 di sale e pepe di ottobre 2008

cavolfiorcake

ci sono dei giorni in cui vorresti godere di un po’ del tuo tempo e magari andare al cinema a versare qualche lacrimuzza di commozione guardando questo film; dunque dopo si propone il solito problema: che se magna?

allora procuratevi un rotolo di pasta sfoglia pronto, magari rettangolare, ma anche rotondo va bene uguale
200 ml di besciamella
un piccolo cavolfiore Romano
una bella cipollazza
2 cucchiai di parmigiano grattugiato
1 cucchiaio di passolina (uva passa)
1 cucchiaio di pinoli
mezzo bicchiere di vino bianco
3 uova
1 cucchiaio di scorza d’arancia grattugiata fine
30 g di burro
sale e pepe

Lessate il cavolfiore in acqua bollente salata, dopo averlo diviso in piccole cime e lavato.
tritate finemente la cipolla (rossa per carità) e fatela appassire col burro. Saltate il cavolfiore in padella con la cipolla, l’uva passa e i pinoli, cuocete 4-5 minuti e sfumate col vino, fate evaporare e spegnete il fuoco. Quando la verdura sarà tiepida mescolatela alla besciamella, unite il parmigiano, un’abbondante macinata di pepe e le uova leggermente sbattute, la scorza d’arancia e mescolate. Rivestite uno stampo da plum cake con carta forno, adagiate la sfoglia, bucherellate il fondo e versate il composto di besciamella. ripiegate i bordi e e infornate a forno caldo 190°C per circa 20 minuti. Fate intiepidire prima di servire.

sciopero del pane e della pasta

io ho aderito! Fortuna che Lenny mi ha ricordato che oggi bisognava porre l’attenzione su questo problema. Ma stamani al radio giornale il giornalista sosteneva che la protesta dovesse arrivare più in alto e consigliava oltre a non comprare pane e pasta di:
non usare l’auto,
non fare la spesa,
non consumare energia…

che faccio mi iberno per un giorno?
e anche li mi sarebbe servita l’energia per congelarmi 🙂
allora vi cunto chi fici…’o solito assittativi!
ho una lista della spesa lunghissima, ma non sono uscita, ho desistino, in fin dei conti non muore nessuno se la dispensa la riempio domani, non ho comprato quindi nulla (mio marito felice era!) sfruttando le scorte del frigo e del congelatore e in definitiva non ho sprecato benzina. Però…in cucina sono stata, tutto il pomeriggio, ho preparato una torta di mele (anzi 2), la cena e la focaccia, quindi ho utilizzato un bel po’ di gas e di eletricità per far andare la mia planetaria, in fondo dovevamo pur mangiare…o no?

focaccia all’origano moBBida moBBida:
per una teglia rotonda da circa 35 cm
500 g di farina 00
100 g di strutto
5 cucchiai d’olio extra vergine d’oliva profumato
200 ml di latte
25 g di lievito di birra
un cucchiaino di sale
un cucchaino di zucchero
una bella manciata di origano

impastate metà della farina con il sale lo strutto, e l’origano, amalgamate bene. A parte sciogliete nel latte tiepido il lievito con lo zucchero, unitelo all’impasto precedente e completate sempre impastando con la restante farina. Formate una palla e stendetela leggermente nella teglia unta d’olio. Fate lievitare mezz’ora e continuate a stenderla fino a coprire l’intera superficie della teglia. In una ciotolina sbattete 3 cucchiai d’olio con uno d’acqua, emulsionate e con un pennello bello grande per alimenti spennellate la superficie della focaccia e fate lievitare ancoa una mezz’ora. Infornate a 200°C per circa un quarto d’ora, 20 minuti al massimo, tirate fuori la focaccia dal forno ripassate col pennello un velo d’emulsione olio-acqua e passate sotto il grill per pochissimi istanti…non vi allontanate dal forno se no arriva la befana col carbone ahahahahah

Chistu è sfinciuni fattu ra bella viaru chi sciavuru!!!

A palermo girano diverse lape (*) che abbannianu (**) questa frase vendendo uno sfincionello buonissimo, non l’ho mai assaggiato ma mi fido ahahahah
“Questo (si) che è sfincione fatto a regola d’arte veramente…che profumoooooooo!!!!”

Dall’oriente o pseudo tale, a Palermo in un soffio,
🙂
ho fatto lavorare la mia Kenwood, anche perchè il mio sposo mi vuole vedere all’attivo 😉
la tipica frase è: ” ed oggi che cosa hai impastato?”
ahahahah! Quindi ho preparato la base per lo sfincione palermitano, ci sono diverse ricette, chi dice che si fa così, chi dice che si fa colà…prendete per buono anzi buonissimo questo che vi propongo… parola di una falsa palermitana 😉

Ingredienti 4
per una teglia di circa 30×25 cm
500 g di farina manitoba
300 ml di acqua tiepida
25 g di lievito di birra
4 cipolle rosse di tropea (odio quelle bianche)
5 filetti di acciuga sott’olio
150 g di caciocavallo semi stagionato
100 g di tuma
500 g di pomodori pelati
50 g di pangrattato tostato
zucchero
origano
olio extra vergine d’oliva
sale e pepe

Impastate la farina con il lievito sciolto in poca acqua tiepida prelevata dalla quantità indicata, aggiungete la punta di un cucchiaino di zucchero. Lavorate l’impasto aggiungendo tutta l’acqua con il sale circa 10 g e 2 cucchiai di olio, fino ad ottenere un impasto morbidissimo. Con la planetaria invece il procedimento devo invertirlo…
Sciogliete il lievito in circa la metà dell’acqua tiepida con la punta di un cucchiaio di zucchero, versatelo nel bicchiere delle planetaria, mettete in moto ad una velocità bassisima meno del minimo, aggiungete via via la farina, aumentando fino a 1 la velocità. Incorporate 2 cucchiai d’olio e in ultimo la restante acqua tiepida con 10 g circa di sale. Otterete una pasta molto morbida, ma morbida che pare seta 🙂 ma che si stacca facilmente dal gancio dell’impastatrice.
Ponete l’impasto in una terrina coperta, fatelo lievitare in un luogo tiepido per un paio d’ore.
In un tegame fate appassire le cipolle affettate sottili sottili con 3 cucchiai d’olio e mezzo bicchiere d’acqua, aggiungete i pomodori e fate cuocere per circa 20 minuti, salate e pepate.
Prelevate la pasta manipolatela e stendetela sulla teglia ben unta d’olio, cospargete con le acciughe spezzettate e fate lievitare ancora per mezz’ora. Coprite la superficie con i formaggi tagliati a dadini, versate la salsa di pomodoro, spolverizzate con il pangrattato precedentemente tostato in un padellino con un filo d’olio e un pizzico di zucchero. Infine siate generosi con l’origano e il pepe. fate riposare una decina di minuti ed infornate per 35-40 minuti. Prima di servire irrorate con un filo d’olio.

(*) la lapa è l’ape Piaggio
(**) abbannianu, gridano

Quenelle di patate al forno

Oramà quando preparo una qualunque cosa a base di patate il mio pensiero va alla mia amica palemmitana trapiantata al nodd e alla sua sorellina danzante, amica mia anche lei 😉
per non di meno a ciò questa è una cosetta semplice e buona ma che ve lo dico a fare gli amanti della patata lo sanno già!

ingredienti per noi 3:
4 patate medie circa 500 g
1 uovo
un ciuffo di prezzemolo
1 limone
olio extra vergine d’oliva
sale e pepe
pan grattato

lavate le patate, e ponetele in un tegame con abbondante acquafredda, potìrtatele a ebollizione esalatele. Fate cuocere per circa mezz’ora, scolatele e sbucciatele tiepide. Schiacciatele con lo schiacciapatate e conditele con un trito di prezzemolo e la scorza del limone grattugiata. Unite l’uovo e mescolate fino a rendere un composto ben amalgamato, in ultimo salate e pepate.
Con l’ausilio di 2 cucchiai bagnati realizzare tante quenelle che passerete poi sul pangrattato e adagerete in una teglia ben unta d’olio (circa 3 cucchiai). Cuocete in forno caldo a 200°C per circa 20 minuti, a metà cpttura girate le quenelle affinchè ottengano una doratura da ambedue le parti.

Oggi è il compleanno della mia cummaredda, le regalo quindi, uno dei miei fiori preferiti *
Auguri cummari!
:*

Brunch estivo

Due simpatiche amiche Grazia e Cocò, annoiate dal caldo estivo, hanno avuto un’idea stupenda, invitando tutti i loro amici-colleghi food blogger a partecipare all’organizzazione del brunch estivo…ma ma ma ma siamo noi gli amici-colleghi!!!
anche io!!! iuppiyeah :))
quindi prima di partire per andare dalla mia mamma, ecco la mia proposta
🙂

Rotolo di mozzarella al profumo di verde…e anche un po’ di rosso

Ingrediemti per 4
5 uova
origano
sale e pepe
1 sfoglia di mozzarella
2 fette di pane per tramezzini lunghi
2 cucchiai di pesto alla genovese
2 zucchine genovesi piccole
uno spicchio d’aglio piccolo
1/2 fetta di mortadella
burro salato
4 pomodori san marzano
foglie di basilico
olio extra vergine d’oliva

Sbattete le uova con l’origano (a piacere) il sale e il pepe, cuocete la frittata in una padella antiaderente larga almeno 28 cm in modo da farla bassa e larga, si cuocerà in pochi minuti. Toglietela dal fuoco e fatela raffreddare un un tagliere. Su un foglio di carta d’alluminio stendete una fetta di pane per tramezzini, spalmate il pesto alla genovese, adagiate mezza frittata, la mezza fetta di mortadella ed in ultimo mezzo rotolo di mozzarella. Arrotolate delicatamente aiutandovi con l’alluminio, sigillate e riponete in frigo per almeno un paio d’ore. In una padella affettate sottilmente lo spicchio d’aglio e soffriggetelo con un paio di cucchiai d’olio extra vergine d’oliva, aggiungete le zucchine grattugiate con una grattugia a fori grossi. Fate rosolare qualche minuto…pochissimo e fate raffreddare. Su un altro foglio di alluminio stendete un altra fetta di pane per tramezzini, spalmatelo con il burro salato a temperatura ambiente, adagiate l’altra mezza frittata, la mozzarella rimanete e le zucchine ormai fredde. Arrotolate delicatamente e sigillate, ponete in frigo sempre per un paio d’ore. Spacchettate i rotoli e tagliateli in 4 fette, se volete fermate la girandola con uno stecchino. Servite su foglie di lattuga. Lavate i pomodori e tagliateli a dadini, conditeli con olio sale e pepe e le foglie di basilico tritate grossolanamente, servite accompagnando i rotoli.