Di principi e di principesse

‘N’anticchia di sangue blu l’abbiamo più o meno tutti no? Io dico di si, magari non abbiamo il doppio cognome o il titolo nobiliare ma, in fondo in fondo un po’ di sangue blu, l’abbiamo anche noi; in molte storie di Sicilia, ambientate secoli fa, era facile che il principe, il barone di turno o addirittura il re, s’infrattasse con la giovane cammarera dalla pelle liscia come pesca; se facìanu nzinzola, e la donna niscìa prena, idda era una svergognata, ‘u picciriddu era di sangue misto e iddu, il nobiluomo, padrone anche della cammarera, nisciva frisco come un quarto di pollo. AH! Cose di altri tempi, forse o forse no; ma gira, vota e firrìa ‘sto sangue nobile s’incrociò tante e tante vote che, lo penso, pure io sono nobile. Ho deciso che sono la Principessa  del Borgo degli Aranci, possidente, almeno nella fantasia, di ettari e ettari, aiutami a dire ettari di giardini, in un tripudio di agrumeti, palme, carrubbi, pale ri ficu d’india, muri a secco, terrazzamenti, giare e panchine in pietra. Un’oasi effimera e fiabesca. Se questo vuol dire che io non sia di razza ariana, sappiatelo, non me ne frega una beneamata, anche picchì con tutte le dominazioni che ci furono ‘nta ‘sta isola, come pritinnemu di essere “puri”? Con rispetto parlando mi nni futtu di come la pensano quei pazzi scatenati che, della razza ariana, ne hanno fatto una questione di vita e, soprattutto, di morte. Mi vergogno per loro, s’avissiru ammucciari, schifìu!
Beh certo, oggi ci sono anche quei nobili ai quali ci rimase solo il titolo, e va beh, non si può avere tutto dalla vita, io mi accontento di avere uno zinzino di fantasia che mi èleva, anche di pochi centimetri, dal fango che si poggia, costante come la polvere, sulla realtà spietata di ogni giorno.
Nella storia di nobili siciliani si narra di un piatto ricco, opulento che si serviva nelle case nobiliari nei giorni di festa, si tratta del ‘timballo del Principe’ menzionato anche ne “Il Gattopardo” di Tomasi di Lampedusa. Trattasi di un pasticcio di rigatoni in crosta di frolla dolce e grassa, ripieno di carne, fegatini, prosciutto, uova e salsiccia. Ora, attenti a mia, io non me l’accollo tutto ‘sto tripudio e opulenza quindi accontentatevi del Timballo della Principessa Claudia alleggerito, sobrio, elegante  e sfarzoso al tempo stesso.

Per 6 cristiani:
con queste dosi ho accontentato chi la vuole cotta e chi la vuole cruda, chi dunque, non gradisce il sapore della frolla associata alla pasta  e chi, invece, se l’accolla, quindi fici 4 piccoli timballi in crosta foderando 4 stampi da babà con la frolla e una piccola teglia per infornare quella senza crosta. Se tutti i sei commensali s’accollano il timballo in crosta usate una teglia di alluminio larga 20 cm e alta 10 

300 g di farina 00 setacciata
100 g di strutto
50 g di burro
50 g di zucchero
un uovo
2 g di sale
20 ml di Marsala secco
un pizzico di cannella macinata
Impastate, se volete a mano o ‘zziccate tutto nella planetaria, la farina con il burro a pezzetti, lo strutto, lo zucchero, l’uovo, il sale, la cannella e il Marsala. Realizzate una palla, avvolgetela in un foglio di pellicola e passatela in frigo per un’ora, giusto il tempo di farla raffreddare ‘n’anticchia. Nel frattempo preparate tutti gli altri componenti che andranno a insaporire il timballo:
piselli stufati:
mezza cipolla rossa tritata finemente
100 g di piselli surgelati
un cucchiaino raso di zucchero
un giro d’olio
sale
pepe
preparate i piselli, semplicemente mettendo tutti gli ingredienti, tranne il sale, dentro un piccolo tegame, coperti d’acqua, a fine cottura salate e pepate.
300 g di ragu già pronto, realizzato il giorno prima, con carne macinata mista, maiale e vitello
300 g di rigatoni
70 g di cacio cavallo o parmicgiano grattugiato
80 g di tuma
besciamella:
30 g di farina
30 g di burro
300 ml di latte
sale e pepe
noce moscata
sciogliete il burro in un tegamino, aggiungete la farina setacciata e mescolate, unite il latte, poco per volta facendo attenzione a non fare grumi. Portate a bollore, sempre mescolando e spegnete il fuoco, salate, pepate e aggiungete la noce moscata.

 a questo punto, che avete tutti gli ingredienti pronti, ponete una pentola sul fuoco e portate a bollore. Imburrate gli stampini individuali o quello unico, infarinate e eliminate la farina in eccesso. stendete l’impasto diviso in 4 pezzi se intendete realizzare le mono porzioni, in caso contrario dividete l’impasto in due pezzi disomogenei e stendete quello più grande, foderate lo stampo fino al bordo, facendolo aderire alle pareti, e rimettete in frigo. Cuocete la pasta  nell’acqua bollente, salata, scolatela molto al dente. Mettetela dentro una ciotola capiente con il ragù, il parmigiano, la tuma a pezzetti, la besciamella e i piselli, mescolate e riempite il contenitore; realizzate il coperchio del timballo e, con i rimasugli di frolla, decorate la superficie, spennellate con un tuorlo d’uovo sbattuto e infornate, in forno caldo, a 180°C per circa 45 minuti. Se volete dare il colore di “oro brunito” anche sulle pareti del timballo fate intiepidire, sformate il timballo e ripassatelo in forno ancora qualche minuto.

54 Comments

  1. Il tuo blog è davvero uno spettacolo! E il tocco di Sicilia mi fa impazzire! 🙂
    Tutto pazzesco e non parliamo di questa ricetta! Sei troppo brava. in tutto! Complimenti, Rosalinda

  2. Io ti seguo in silenzio da tanto tempo. Ogni tanto trovo il coraggio di commentare, ma la maggior parte delle volte rido in silenzio perché spesso i tuoi post sono spassosi e stranamente, non so come, riesco a capire tutte le tue intermittenze in siciliano, senza le quali non mi divertirei tanto. Ogni volta mi dico che la tua bravura è senza limiti, taglia l'aria e lo schermo, e non è per le ricette, sempre incredibili, neanche per le foto che mi commuovono. Ma è per il senso di vero che esce da ogni tuo post. Insomma, non ti conosco, ma io credo che tu sia vera, bella, così. Non so se sono stata spiegata e neanche se mi sono capita, ma vabbè. Volevo dirti grazie.
    Un forte abbraccio, Pat

    1. Ma che diciiiiiiii, sono felice di questo commento, sono felice che ti faccia ridere, sono felice di esserti simpatica, grazie! Scrivi benissimo, sei arguta, divertente e preparata, sei stata spiegata a meraviglia e ti sei capita alla grande, mia figlia ha letto questo commento e ha detto che sei troppo duci, Ha ragione sei adorabile. Grazie assai per questo commento, grazie a te :*
      Cla

    2. Evviva le figlie femmine! Ma evviva la figliolanza in generale. I Cavatelli nun piaceru a lo sposo, perché me li sono fatti e magnati da sola….e quando vedrà il post, mi odierà con tutto il cuore (queste sono le ricette che preferisce…hihihi). Un bacione a te!

  3. Sono meravigliosi, complimenti! Tutto sommato neanche difficili da "vegetarianizzare" (io non mangio carne ;))…quando li proverò opterò senz'altro per la monoporzione, è troppo bella come presentazione!

  4. Adoro i timballi, forse perché abbiamo avuto gli stessi nobili , secoli fa, che facevano andare i loro monzù da una corte all'altra e lasciarci in eredità questi piatti così opulenti e sfarzosi.
    A presto principessa!

  5. La Sicilia è una terra generosa e ricca di sapori e questo piatto ne è la conferma, complimenti per la ricetta e per la tavola bellissima!
    Piacere di conoscerti io sono Enrica

    1. per pubblicarlo su fb come stato,citando la fonte escludendo la ricetta…:) mi piaceva,oltre la ricetta,il post percgè mi rispecchiava tanto….ma se non vuoi,ok.Nessun problema.kisss

  6. Meravigliosa CLa, elegante, nobile, ricco, la lingua si scioglie nel pensare alle caratteristiche di cotanta bontà. Che dire? Mi inchino alla tua maestà dimostrata 😉

    1. ahahahah, qualche lezione di siciliano a bello cuore si dice bedda matri 🙂
      grazie coriceddu
      Cla
      p.s.: ah, ma fa lo stesso eh? :****

  7. Sei un mito Claudia! Ma questo, detto tra parentesi perchè ho da commentare questo timballo realmente regale, ammazza che meraviglia e che presentazione, se mi inviti a pranzo e trovo questa apparecchiatura mi imbarazzo pure! Mi domando anche perchè il mio ultimo timballo, una volta stimballato si è ripiegato su se stesso quanto basta per farmi riporre immediatamente la macchina fotografica. Invidiaaaaaaaaaa!
    Dici che un po' di sangue blu ce lo abbiamo tutti? Se bisogna rispondere sì per potere mangiare una porzione del tuo timballo ti dico subito che di sangue blu nelle nostre vene ne scorre a fiumi.
    Bacissimi
    Sabrina&Luca

    1. ahahahahahah grazie ragazzi! Io adoro apparecchiare a modino, pure i tovaglioli di stoffa vi metto ma anche a vostro agio, state tranquilli. Il timballo non va sformato immediatemente, è come le torte, devono raffreddare un po' per rinsaldarsi. Per evitare sorprese si può usare una teglia con il bordo a cerniera. Ma, in generale, anche con uno stampo di alluminio si sformano benissimo se ben imburrati e infarinati sempre dopo il raffreddamento. Ne sono certa che il sangue l'avete blu! siamo tutti nobili! 😀
      baci a voi :*
      Cla

  8. Ma come lo sai che il marito pastaro se gli presento la pasta nella pasta frolla mi si intristisce e salta il pranzo della domenica? E invece io amerei taaaanto il timballo dolce salato (come amo il rustico di ricotta napoletano, che unisce la frolla dolce al ripieno salato..).
    Dunque essendo in tre, di cui uno ormai non recuperabile, e uno che invece vorrei portare sulla buona strada 😀 potrei fare due timballini vestiti e uno ignudo!

    Spettacolari foto, Cla, mi mangerei anche gli stampini di alluminio. Baciii

    Elvira

    1. infatti amica duci, io ne feci solo 4 timballini ahahahah, indovina che se la calò la teglia senza frolla? ahahahahah Brava procedi così!
      :*
      grazie cuore
      Cla

  9. … nobili si nasce, e io modestamente lo nacqui!!! No, non io, ma Totò! Trattandosi di un timballo del principe mi sono sentita chiamata in causa… ma avendo letto Il Gattopardo, essendo tu siciliana ed essendo io una donna estremamente intelligente (che dici, mi sto infrusciando un pò troppo?) ho fatto due più due e ho capito che di quello si trattava… Mi piace molto questa versione e le foto.. che spettacolo!!! Ti bascio Claudiè sei bravissima sempre!

  10. Sei unica, ahahahahahah. Mia nobildonna è una grande festa per gli occhi (sigh) poter ammirare cotanta prelibatezza!! Invidio "na minuta" (io il sangue ce l'ho dei Savoia, abbi pazienza) i tuoi commensali e diffido da chi, di fronte a questa divinità, ha osato disprezzare la presenza della pasta frolla. Non so mai se perdermi nei tuoi racconti o nelle tue pietanze. Credo che sia un perfetto intreccio di creatività e magia.
    Grandissima tesoro!!

  11. tutti siamo un po' principi e principesse….quando per caso ci perdiamo in un giro di danza, quando si scende le scale con una gonna lunga, quando luccicano gli occhi….e vado via dal tuo castello con un piccolo stimolo….pastaincrostapastaincrosta…potrei adattarla alla mia cucina?

  12. principè…. si na reggina!!! a me piace assai stu piattu pure con la frolla dolce! s'ha da provà senza glutine…che dici? baciuzzi

  13. una poesia. le foto, poi. spettacolo
    proiettano il Gattopardo restaurato al Metropolitan lunedi ed un altro giorno che non ricordo.
    da non perdere!
    macari ti ispira 'natra ricettuzza
    ti bacio tutta, g.

  14. bella sta storia! bellu stu timballu!! ma chiù bella assai assai sta principessa ca ni fa suggnari!!
    complimenti!!
    Bacioni..

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