di turbanti e di altre storie

Che mi piace l’antico te lo dissi? Mi piace il ciavuru di cose vecchie, passate di moda, vetuste. Quell’odore di stantìo, di chiuso… si te l’ho detto. Vero è! Mentre ti scrivo me ne rendo conto, m’assuglia alla memoria che già te lo dissi. Ma che vuoi, sugnu sturduta, stunata, anzianotta o in fase calante, scegli tu.

Tutte scuse, lo ammetto. Mi ricordo benissimo, ma mi piace talmente tanto il vitage che mi immedesimo e mi travesto da quello che mi fa più comodo con le filinie del caso.
In cuor mio so con esattezza, che ciò che è stato è sicuro, posso anche scegliere cosa prendere e cosa no. Facile e indiscutibile, comodo e senza rischi.

Ma la vita senza rischi è soporifera, quindi ogni tanto, mica sempre, mi butto a mare, nuoto verso il largo ma mi giro nondimeno a taliare la riva; ‘nzamà decido di tornare so che pozzu farlo.

Sempre  che ci sia il mare piatto come una tavola, senza scirocco che dalle mie parti porta verso il largo, e con il vento a favore, sannunca rientrare dal rischio diventa otremodo gravoso.

turbante di pesce spatola, una cosuzza morbida che pare seta, si scioglie in bocca come fosse una crema morbida.

turbanti-spatola

Per due cristiani 300 g di pesce spatola già pulito, 40 g di noci pecan, un mazzetto di prezzemolo, un piccolo spicchio d’aglio di Nubia, una bacca di pepe lungo (ci sta d’incanto, una ducizza) sale, un giro d’olio extra vergine di oliva, uno zinzino di vino bianco, mezzo limone. Mi pare che non ho messo altro. Triti nel robot l’aglio il prezzemolo e le noci, condisci con il pepe macinato nel mortaio, l’olio e il succo del limone, un pizzico di sale. Disponi i filetti di spatola su un tagliere con la pelle rivolta verso l’alto distribuisce un po’ di ripieno su tutto il filetto, un po’ di più dalla parte larga dalla quale comincerai ad arrotolare. Disponi in piedi dentro una teglia con dei pomodorini sui quali avrai praticato un taglio a croce e salati leggermente. Metti un fondo di vino e inforna a 150°C per mezz’ora. Se vuoi metti un ulteriore giro d’olio crudo dopo la cottura. Io ho usato il vino di cottura per irrorare i turbanti di per sé morbidissimi

 

4 Comments

  1. mi piacciono i turbanti meno quelli degli incantatori di serpenti…..ma qui serpenti non ci sono, non è che il pesce spatola assomiglia ad una anguilla serpentesca? Toopo carina la ricetta e anche l’impiattamento, cara la mia donna vintage,anche io amo le cose vecchie !

  2. Scorzetta mia Cummari idem siamo per le cose vintage e questa ricetuzza mi piace assai assai, nonché le foto sono talmente belle che mi pare di sentirne in bocca tutta la morbidezza che racconti.

    Piacere di essere passata anche se ad un’ora tarda tarda ma volevo tanto salutarti qui.

    Un bacio

  3. Menomale che ci sei tu a tenermi ancorata alla mia Sicilia, ai suoi odori, i suoi sapori, certi piatti e certe passioni.. tu incarni tutto questo amica bella.

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