i nostri morti

Altro che halloween, qua non si ha paura dei i morti ma dei i vivi ahahahah!
Qua si commemorano si, ma con delle tradizioni speciali. Quand’eravamo piccoli, i nostri genitori la sera dell’uno novembre, coinvolgevano me e mio fratello nella preparazione della tavola. Predisponevamo un piatto per uno, con i nostri nomi e la letterina con ciò che desideravamo, indirizzata ai morticini, un vezzeggiativo amorevole per ricordare chi non c’è più fisicamente tra noi. Si chiudevano le porte di accesso al salone e si andava a dormire. La mattina dopo, secondo antica tradizione del nonno Peppino (mio bisnonno), la mamma bussava alla porta chiedendo permesso alle anime che fossero in ritardo…noi eravamo elettrizzati ma non volevamo disturbare le povere anime 😉
poi era una festa! I piatti erano puntualmente pieni zeppi di frutta martorana, morticini (altri dolci tipici della festa) e regali per noi. Era bello davvero, la domanda di rito era:”che ti hanno portato i morti?”
🙂

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La frutta martorana o pasta reale è un dolce dolcissimo, tipico della tradizione siciliana, si narra che […]la frutta di Martorana sia nata perché le suore del convento della Martorana a Palermo, per sostituire i frutti raccolti dal loro giardino ne crearono di nuovi con mandorla e zucchero, per abbellire il convento per la visita del papa dell’epoca.[…]da Wikipedia
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A Palermo si prepara in casa anche per coinvolgere i bambini, è davvero divertente!

questa è la ricetta a freddo, più facile e più veloce:
ingredienti
500 g di mandorle
500 g di zucchero a velo
1 cucchiaio di glucosio
1 fialetta di aroma alla mandorla
1 fialetta di aroma alla vaniglia
1 tazzina e mezza di acqua
formine di gesso per i fruttini
coloranti alimentari in polvere
acqua o alcool per diluire i colori
Macinate le mandorle pelate e poi amalgamate la farina ottenuta con lo zucchero a velo, fate un foro al centro, aggiungete il glucosio e poco alla volta l’acqua. Impastate con un cucchiaio di legno per amalgamare ben bene e poi finite sulla spianatoia con una spolverata di farina di mandorle. Realizzate una palla velocemente perchè il calore delle mani scioglie l’olio contenuto nelle mandorle, fatela riposare mezz’ora in frigo. Foderate le formine con della pellicola, prelevate una porzione di impasto e fatela aderire nella formina con una spatola, estraetela e diponetela su una gratella per dolci, realizzate la frutta fino ad esaurimento dell’impasto e fate indurire per un giorno o due. Con dei pennelli per alimenti, sciogliete i colori che vi servono in base ai frutti scelti e rifinite la vostra pasta reale. I maestri pasticceri lucidano la frutta con la gomma arabica, sembra vera!

Ricetta a caldo:

Macinate le mandorle pelate fino a ridurle a farina. Sciogliete lo zucchero, in un tegame abbastanza grande da contenere la farina, insieme con l’acqua fredda e portate a bollore. Fuori dal fuoco aggiunte l’essenza di vaniglia e la farina di mandorle. Amalgamate bene fino a che il composto non avrà assunto una consistenza compatta, liscia e morbida che si staccherà dalle pareti del tegame.
Bagnate un piano di marmo con dell’acqua e adagiate la massa di mandorle ottenuta. Fate raffreddare leggermente e poi lavorate ancora un po’  per renderla ancora più liscia. Recuperate gli stampini in gesso; porzionate un salsicciotto sporcandovi le mani con dello zucchero a velo, realizzate una palla con la porzione dell’impasto e adagiatela dentro lo stampino, premendo bene, poi , delicatamente estraete la forma ottenuta ponetela a riposare per 24 ore prima di dipingerla, lucidarla e adornarla con piccioli e foglie decorative.

37 Comments

  1. Che nostalgia…i miei ricordi sono simili ai tuoi…E che infinita tristezza…questa festa pian piano sta scomparendo, sostituita da halloween. Questo perchè assorbiamo tutto senza essere capaci di conservare gelosamente le tradizioni.
    Io non amo la frutta martorana, ma mia mamma, quando la compra, un fruttino me lo regala sempre, perchè la festa non è tale senza!
    Proprio bella l’idea di farla a casa coinvolgendo i bimbi! Un modo per tener vive le tradizioni divertendosi :D.
    :***

  2. W la festa dei morti!!!
    Ho 30 anni e ancora oggi i miei genitori preparano per me il cesto con i frutti di martorana (amorevolmente preparati da mia mamma), i biscotti e caramelle…fino a qualche anno fa il mio nonnino (che purtroppo non è più fra noi)comprava a noi nipoti la pupa di zucchero!!!! Adoro le nostre tradizioni…e mi fa tristezza vedere tante streghette e tanti piccoli mostri in giro per la città a festeggiare halloween e che sconoscono la vera festa dei morti.
    Maggie

  3. avrei voluto fare n post apposito ma il tempo non me lo ha permesso.
    grazie claudia.
    a maggie…i nonni la pupa di zucchero la comprano ancora.
    🙂

  4. Io tutti gli anni il 1° di novembre mi rifugio con la memoria nelle nostre tradizioni! Mi ha fatto veramente piacere leggere il tuo post, che da una parte rievoca il passato, dall’altra lo ripercorre compiendo gli stessi gesti tramandando e insegnando … Bravissima!

  5. che bello questo tuffo nelle tradizioni nostrane… di questi tempi ci incolliamo addosso le tradizioni nordiche di halloween ma spesso le nostre neanche le conosciamo! io piemontese non avevo idea di questa tradizione. E l’idea della frutta dolce è divertentissima…decisamente da importare qui al nord! Buona domenica!

    Albicocca

  6. Ma che strana tradizione a casa tua!!
    Noi adoriamo questi dolcetti, anche se qui da noi sono poco diffusi…ed è un vero peccato!!
    ci piacerebbe tanto imparare a farli da sole…tutti per noi due!!!
    un bacio

  7. Buona domenica cara,
    hai scritto un bellissimo post, è importante mantenere vive le nostre tradizioni soprattutto per i nostri figli, affinchè non crescano credendo che Natale sia solo il regalo sotto l’albero ecc. ecc., lo so che ormai sembrano parole di luoghi comuni ma dobbiamo insistere, come fai tu!!!
    Come ho scritto nel mio ultimo post, anch’io Halloween non riesco proprio a sentirla come festa, perchè non ci appartiene, non abbiamo ricordi legati ad essa come questi tuoi, dolcissimi, che hai scelto di condividere con noi!
    GRAZIE
    dida

  8. @ Enza: Mio nonno la pupa di zucchero non ce la compra più perchè è morto due anni fa…sono certa che se fosse in vita continuerebbe a farlo.
    Maggie

  9. io non l’ho ai vissutacome festa….forse a roma non usa molto o forse i miei non la consideravano e basta! però che bello leggere il tuoi ricordi e imparare qlc di più sulle vostre tradizioni!

  10. Non mi rassegno i miei figli finchè campo troveranno la tavola imbandita e se dio vorrà spero di farlo per i miei nipoti, così come fecero i miei genitori e la mia nonna materna.

  11. Ricordo che alle elementari c’era un brano sul libro di lettura in cui veniva descritta la tradizione siciliana per i morti…mi ha sempre colpito molto questo rapporto cosi’ sereno e gioioso con le persone che non ci sono più….altro che Halloween, mi sembra un messaggio bellissimo da trasmettere ai bambini….

    Grandissime siete state a fare la frutta martorana..non sai le ore che ho passato in libreria a spulciare libri con le ricette e le tecniche (disoccupata e studentessa, mica potevo comprare tutti i libri che volevo!!! :P), ora mi salvo bello bello il tuo post….ho tanto glucosio, e lo faccio sempre scadere!!!

    Un bacio grande a te, ma lo sai che quello più grande va alla tua meravigliosa opera d’arte che dipinge la frutta :*)
    Ciao Cla!!

  12. Questa poi non la sapevo davvero!!!!!! chiamarli Morticini è davvero di una tenerezza infinita e trasformare una cosa che tutti sentiamo come triste in un momento di gioia pensando a loro lo trovo veramente fantastico! ……la tua principessa…..è troppo carina Claudia ! dalle un bacino da parte mia! 😉 Pippi

  13. Erika,
    prima o poi le tradizioni si perderanno se non le alimentiamo
    :*
    cla

    Pamy,
    si hai proprio ragione 🙂
    *
    cla

    Maggie,
    la pupa di zucchero si regala da queste parti, cioè nella zona del palermitano e del trapanese, è una tradizione vivissima, a messina invece io non la conoscevo.
    :*
    cla

    Barbara,
    certo niente a che vedere con le produzioni di pasticceria, abbiamo esagerato con i colori, ma ci siamo divertite un mondo
    🙂
    *
    cla

    Enza,
    con gli scioperi a scuola, le disinfestazioni, i consigli di circolo…carlotta ha avuto un bel po’ di vacanza, io di riflesso ho dovuto prendere quanche giorno di ferie e ne abbiamo approfittato per fare i fruttini
    *****
    cla

    Tintarella,
    con i morti si comincia il periodo natalizio, anche se qui con il caldo che fa tutto pensi fuorchè al Natale
    😉
    cla

    Marcella,
    sono felice di averti regalato un po’ di “memoria”
    :*

    Stella nel giardino,
    anche quest’anno che Carlotta è oramai consapevole (grazie ai suoi compagni di classe) che i regali non li porta Babbo Natale, abbiamo conzato i piatti con i nomi la sera dell’uno novembre, e l’indomani erano colmi di dolciumi e regali
    😉
    ****

    Albicocca,
    facciamo l’unità d’italia! Raccontami una tradizione piemontese 🙂
    *
    cla

    Gemelle,
    i fruttini sono semplici da realizzare, la cosa bella è che è divertente!
    :*
    cla

    Emilia,
    buona settimana :*
    cla

    Dida,
    grazie a te :*
    un bacione Cla

    SiLviA,
    grazie per aver sbirciato da queste parti a presto
    cla

    Elga,
    tu sei troppu bedda!
    :*
    cla

    VANESSA,
    questi post aiutano a mescolare un po’ le tradizioni 😉
    ciao
    Cla

    Anonimo,
    sano proposito!
    ciao
    Cla

    Fatinamiabella,
    e che ci sto a fare io?
    a condidivider con te no?
    :*
    cla

    Elvira,
    oggi la televisione mette in giro solo mostri, morti viventi e menate varie, i bambini sembra che non abbiano paura e invece poi…hanno incubi notturni si spaventano del buio e dei morti. Dei vivi bisogna aver paura altrochè! Ci siamo divertite, anche se non siamo atate bravissime ma l’anno prossimo faremo meglio
    😉
    visto che carina la mia pittrice di martorana?
    :*
    **************
    cla

  14. cha lavoro ragazza mia, al mio paese la tradizione si è persa d anoi si facevo un pane con dentro i semi di papavero, non sappiamo neache più come si fa, ma halloween no non passa a casa mia

  15. sigghioraaaa!! la frutta di martoranaaaaa!!! che bella!
    lo sai che ogni volta che racconto che a palermo si festeggia per il giorno dei morti e che qui non c’era il natale ma i morti mi guardano tutti terrorizzati? ah ah ah è che con questa festa noi li abbiam osempre amati e aspettati, perchè ci portavano i dolci, e .. i pupini di zucchero te li ricordi? 🙂
    un bacioneeee

  16. Ciao Jelli
    verrò a vedere di che si tratta, ti ringrazio
    cla

    Gu,
    io credo che se cerchi ben bene la ritrovi una ricetta di quel pane e magari la rimetti in giro
    :*

    Ot,
    la riconosci la bimba in questione?
    ahahahah
    come farla stare ferma?
    non esiste alcun rimedio!!!
    ahahahahah
    **********

    Vi,
    l’anno prossimo più bella sarà, staremo più accorte con i colori…si sa quelli fanno assai se azzexxati la frutta pare vera!
    😉
    I pupi di zucchero me li ricordo certo ma nella mia famiglia non si usavano *********
    cla

    Salsa,
    una festa vera! si hai detto bene
    ***
    grazie bacioni anche a te ***
    cla

    Betty,
    ciao, passo a ritirarlo grazie molte
    bacetti
    cla

  17. Eleonora,
    bella sei tu! :*
    i nostri morti vivranno per sempre se li teniamo nei nostri cuori e nella nostra memoria
    un bacio grande ***

    Sara,
    nella ricetta in effetti l’ho omesso, è negli ingredienti ma non nel testo della ricetta, adesso la modifico grazie per la segnalazione, il pangrattato spolveralo in ogni strato anche in quello finale
    un bacio
    Cla

    Dida,
    grazie verrò a trovarti
    baci
    cla

  18. sono proprio stonata, Sara nel testo c’è il pangrattato ma non è scritto che si dve mettere ad ogni strato
    ah ah ah
    :*
    provvedo subito
    ***

  19. Alex,
    questa è una tradizione abbastanza radicata qui da noi, la frutta è solo uno dei tanti dolcetti che si producono in quest’occasione 🙂
    sbaciucchi
    Cla ***

    Sara,
    ma di che figurati, mi fa immenso piacere ***
    cla

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