siciliani si nasce

Potrebbe sembrare un luogo comune e molti mi hanno frainteso. Una persona che nasce in Sicilia prima o poi verrà assugliata dal “bisogno” di partire per trovare lavoro in Continente. L’Isola non dà sbocchi né prospettive quindi, il siciliano, deve emigrare. Questa tipologia di persone si scontra, da sempre, con quella che, gloriosamente, resta sul campo scatenando la diatriba del “è più facile partire o restare?”. Nnì talìamo con ‘n’anticchia d’invidia da ambo le parti.
  Chiddi chi patteru hanno un lavoro dignitoso ma talìano con nostalgia chiddu chi lassaru. A Chiddi chi ristaru ci rimasi ‘u suli, ‘u mari e un grandissimo senso d’appartenenza. Semu poveri e ricchi allo stesso tempo. Semu ricchi di storia, cultura, architettura e paesaggio naturale; ricchi di sole e di mare, un clima come il nostro è paradisiaco: dall’altro canto siamo poveri disadattati nel nostro stesso territorio, con una incapacità atavica di gestire cotanta ricchezza. Io dico che ci fussi lavoro per noi e molti altri.

Come il
cacio all’argentiera, questo piatto eleva il formaggio a livello di un secondo
di sostanza, la presenza della salsa di pomodoro rappresenta una base da
accompagnare con una scanata di pane
di casa e un bellu bicchierozzo di vinu bonu.
Cacio con la
salsa
Per due
cristiani:
300 g di
formaggio tipo caciocavallo fresco e primo sale
Una tazza di
salsa di pomodoro
Due spicchi
d’aglio
Sale
Pepe
Origano
Olio extra
vergine d’oliva
Versate un
cucchiaio d’olio in una padella, fatelo scaldare e aggiungete l’aglio intero,
rosolatelo da ambo i lati e poi aggiungete la salsa. Su fuoco molto leggero,
portate a bollore, salate leggermente e poi aggiungete le fette di formaggio
tagliate spesse circa un centimetro, coprite con il coperchio e cuocete a fuoco
leggio, per pochi istanti, fino a
quando comincerà a fondere. Spegnete il fuoco, scoperchiate e fate rassodare il
formaggio. Distribuite una generosa macinata di pepe e una spolverata
abbondante di origano.