una domanda ti devo fare

ti piace questo blog? Ti ci ritrovi tra queste pagine? 
Si, ‘u saccio che t’avia a fari ‘na dumanna sula ma, scrivendo scrivendo, mi feci prendere la mano. Il blog parla di food, faschion, fitness, gap, week end, gossip, happy hour, know-how, location, link, live, wather, performance, kermesse, editor, wine… nomination etc, etc. Il tutto condito da ‘n’anticchia di sicilianitudine che, secunnu mia, non guasta in tutto st’inglese che ci avvolge. Dunque, dicevo, se ti piace ‘n’anticchia ‘sto blog, se e solo se ti piace, votalo! Picchì ho ricevuto una nomination al Macchianera Food Awards 2013 e qui trovi la scheda per la votazione. Accura, hai tempo fino a giovedì 19 settembre e devi almeno dare almeno 4 voti affinchè la tua votazione sia giudicata valida.
Per festeggiare questo bellissima sorpresa ti offro una fetta di questa morbidissima crostata, a favorire.

per 8 cristiani
preparazione 45 minuti più il riposo della frolla morbida
cottura: 25 minuti circa
per la base

300 g di farina che lievita

150 g di zucchero di canna
una bustina di preparato per cappuccino (14 g)
un uovo medio
un pizzico di sale
per la copertura
200 g di farina che lievita
100 g di burro
qualche goccia d’acqua fredda
un pizzico di sale
un tuorlo
per il ripieno alla frutta
50 g di nocciole
4 susine rosse
2 pesche a polpa bianca
un cucchiaio di zucchero di canna
cannella qb
per la finitura
confettura di pesche qb

prepara l’impasto per la base mescolando tutti gli ingredienti, stendilo con le dita dentro una teglia di 30 cm di diametro dai bordi bassi, precedentemente imburrata e infarinata, mettila in frigo a raffreddare. L’impasto sarà poco consistente, fidati. L’idea è quella di ottenere una torta-crostata, morbida frolla lievitata.
Prepara la frolla per la copertura, avvolgila dentro un foglio di pellicola e mettila in frigo. Accendi il forno e portalo a una temperatura di 160°C, conoscendo il mio sò che la temperatura non deve essere più alta, tu basati sulla conoscenza del tuo elettrodomestico. Lava la frutta, sbuccia le pesche e poi affettale dentro una ciotola, affetta anche le susine, mescola e condisci con lo zucchero e la cannella; trita  grossolanamente le nocciole e distribuiscile sul fondo della torta, cospargi anche la frutta mantenendoti a un cm dal bordo. Rimetti in frigo. Su un foglio di carta forno, stendi con un mattarello l’impasto di copertura, realizza un cerchio leggermente più piccolo del diametro della torta e, con un movimento agile di polso capovolgilo sulla base.

sigilla la parte superiore con quella inferiore, spennella con la confettura di pesche, effettua dei tagli al centro della torta per fare uscire il vapore di cottura e inforna per circa 20-25 minuti. Sforna e falla raffreddare, ti consiglio di mangiarla leggermente tiepida, buonissima è!

arrivò un confortevole calduccio

Uora uora arrivau ‘u cavuru, Un calduccio niente male eh? La pelle ‘mmiddusa, appiccicaticcia, sudatizza; alito di vento caldo che squaglia un cristiano anche all’ombra; è l’estate di che vogliamo parlare? Ah, si di un dolcino, una crema di uova latte e amarene tenuta in frigo fino al momento in cui l’aviti a manciari e poi date una bella bruciata sulla superficie, caldo-freddo in un sol boccone.
crema bruciata all’amarena
2 uova grosse
50 g di zucchero
40 g di farina 00
12 amarene
burro
250 ml di latte
sale
zucchero di canna
sbattete le uova un una ciotola, aggiungete il latte a filo e mettete da parte. In una bastardella setacciate la farina, aggiungete lo zucchero e un pizzico di sale, mescolate aggiungendo a filo la miscela di latte e uova. Imburrate 4 cocottine in ceramica da 125 ml di capacità, distribuite sul fondo tre amarene con lo sciroppo di conservazione,

 riempite con la crema di uova e coprite ogni cocottina con un foglio di pellicola. Portate a 80 °C la vaporiera, adagiate sul cestello i contenitori sigillati e cuocete a vapore per 25-30 minuti. fate intiepidire e ponete in frigo fino al momento di servire. Cospargete di zucchero di canna e, con un cannello, caramellate la superficie.

maddalene nicaredde

ingredienti:
un’amica che vi vuole molto, molto, molto bene (e anche di più )
una telefonata dell’amica suddetta da Roma verso Palermo e precisamente dal negozio Peroni
procedimento:
durante la telefonata lei mi chiede: ” sono qui, in un negozio fantastico e ti voglio fare un regalo… ma ce l’hai lo stampo delle madeleine?”
le rispondo: “quelle grandi si”
lei, piccata: “che rottura che sei, hai tutto…e quelle piccole?”
 “quelle piccole no!”
ecco sfornate le maddalene nicaredde
la ricetta originale è di Donna  Hay, io mi sono permessa di cambiare lo zucchero, l’ho utilizzato di canna e l’ho aumentato di 10 g… e ho un’amica come Tiziana 🙂
difficoltà: facilissima
preparazione: 10 minuti
cottura: 10 minuti
2 uova
85 g di zucchero di canna
50 g di farina
15 g di cacao
un cucchiaino di lievito
60 g di burro fuso freddo
Accendete il forno a 160°C. Con uno sbattitore elettrico sbattete le uova con lo zucchero fino a farle diventare belle gonfie e spumose, vi occorreranno circa 6-7 minuti, aggiungete gli ingredienti secchi setacciati, mescolando con una spatola. Versate negli stampini precedentemente imburrati e spolverati con un velo di farina. Il consiglio che vi do è di usare un sac-a-poche usa e getta, con un piccolo beccuccio, in modo da dosare l’impasto che non deve arrivare al bordo, perché in cottura gonfiano. Infornate per poco meno di 10 minuti, per la cottura basatevi sulla conoscenza del vostro forno, comunque essendo piccole non devono cuocere troppo se no si seccano ( e se ne vanno ghghghgh).

buon compleanno mamma!

 mammina mia, bedda, duci e zuccherata, non dirmi “matri, Claudia, non facemu che mi fai la torta, siamo a dieta”. Ma cos’è un compleanno senza nemmeno una tortina con su una candelina? Allora nenti fazzu? Trovai sulla rivista ‘Light’ di aprile del 2008 una ricettuzza che a porzione, recita la didascalia, contiene 130 calorie vi cuntu come si fa; ah, manco a dirlo, cangiai qualche cosa, ma fici i cunti e le calorie rimasero quelle…
tortine di mele leggere
per 8 tortine
2 uova codice 0 o 1
50 g di zucchero di canna
120 g di farina 0
125 ml di latte parzialmente scremato
un cucchiaino di lievito in polvere
2 mele
10 g di pinoli
cannella un cucchiaino raso
un limone
un pizzico di sale

 accendete il forno a 160°C ungete degli stampini di alluminio usa e getta e spolveratele con la farina eliminando quella in eccesso. Sbucciate le mele tagliatele a tocchetti, mettetele dentro una ciotola, spolveratele con la cannella, aggiungete la scorza del limone grattugiata e il succo del limone filtrato, mescolate e mettete da parte. Sbattete i tuorli con lo zucchero, unite poco per volta la farina setacciata con il lievito alternando con il latte, quando l’impasto risulterà troppo duro. Montate a neve ferma gli albumi e aggiungeteli al composto delicatamente mescolando con un cucchiaio di legno, con movimenti dal basso verso l’alto. Suddividete l’impasto negli stampini, distribuite le mele e i pinoli infornate per circa 15-20 minuti o fino a doratura. Per la cottura confidate sulla conoscenza del vostro forno, fate anche la prova stecchino che non guasta mai.

Soffia sulla candelina mamma, buon compleanno 

‘A cubbaita o giuggiulena

Oggi è il primo compleanno di Scorza d’arancia su Sicily Present, il giornale on line dei siciliani e del mondo che vuole appartenere alla Sicilia bedda. Da un anno, dicevo, trovate il mio contributo settimanale legato alla domenica, giorno che, tipicamente, vede le famiglie riunite; cucina regionale e non solo, qualche aneddoto e parecchie suggestioni corrono tra le righe tra ingredienti e consigli. Tutto il giornale è permeato da qualità di contenuti, v’invito  a sfogliare quelle pagine, ne rimarrete  ammaliati. 
Oggi la ricetta coincide per festeggiare a “reti unificate”, questo compleanno. Un dolcino velocissimo da realizzare e anche da mangiare. Andate su Sicily Present a leggere perché, in Sicilia, il sesamo lo chiamiamo cimino…   
100 g di
sesamo
200 g di
zucchero
75 g di
miele
Olio di semi
q.b.

Con un pennello da cucina oleate un piano di marmo. In
un pentolino mettete lo zucchero, ponete su fuoco leggìo e fate
sciogliere completamente, unite il miele e portate a cottura fino a quando il
composto assume un colore ambrato aggiungete il sesamo e mescolate per
amalgamare gli ingredienti.  Versate il
miscuglio sul piano di marmo e, con una spatola per dolci ben oleata, distribuite
in uno strato sottile anche se la tradizione vorrebbe uno spessore di circa uno
o due centimetri. Fate raffreddare completamente e poi tagliate a pezzi.

marzo_pazzo!

…ma nemmeno febbraio scherzò, di gennaio potremmo omettere qualunque commento. Mi sembra di essere in un’altra regione che non è la mia. Ci invidiavano tutti per il clima, il sole, il mare d’inverno…ma, mi pari a mmia ,che ci stiamo trasformando in una regione marziana. Oramà chi arriva nell’Isola trova malutempu e voli puru cuntu e ragiuni. Ma come, dicono, lascio la pioggia al noDD e trovo la pioggia nell’Isola del Sole? E il vento? E la grandine e la fuligine dell’Etna? A Messina, ‘na matina, si svigghiaru chi era tuttu nivuru di cenere del vulcano, che si trova a 130 km di distanza; direte voi, in linea D’ARIA più vicino è…in effetti, ma non oso immaginare Catania come doveva essere. Invece al nodd era tutto bianco per la neve. Nuje simmu ro sudd, nuje simmu curti e niri diceva una canzone napoletana, ah verità!
Mi veGGogno a diLLo di comu semu cumminati! Per non di meno a ciò, chiusa, ‘nserrata dintra a me casa, ho preparato questa tortina per ben tre ordini di motivi che vado a elencare (assittatevi)
1) ero invitata, ergo un dolcino volevo portare
2) desideravo un posto caldo, meglio del forno cosa? Nemmeno i radiatori…
3) volevo fare un dolce che, ho compreso solo dopo aver sgusciato le uova e averle mischiate allo zucchero, non potevo materialmente realizzare picchì va servito caldo, sugnu pure stunata!
E cheCChè! Mi sono detta -e ora?-
Certo lo so, mischiare solo 4 uova e 200 g di zucchero fesseria è, ma dovevo bilanciare.
la foto fa schifo come il tempo, ma a furia di tampasiare tutto il giorno si fece buio e la foto è fatta con il cellulare dentro casa…inorridisco ma dovevate farvi un’idea, portate pazienza e vogliatemi bene anche se la foto fa piangere in turcomanno, anche se è molto calorica per buona pace della mia nutrizionista: AnnaRita perdonami
Amunì, pigghiate un pizzino. (mi chiedo con il traslate i giappunisi come traducono pizzinu ? Ah certo, tanto i giappunisi ‘cca non ci venunu ahahahah)
4 uova
200 g di zucchero
200 g di burro
150 g di cioccolato fondente
la scorza di un’arancia
un cucchiaio di Gran Marnier
un cucchiaino di essenza di vaniglia
70 g di amido di mais
8 g di lievito per dolci
100 g di noci pecan sgusciate e tritate a com’è gghiè, grossolanamente
12 noci pecan gusciate e divise a metà nel senso della lunghezza.
per la glassa
200 g cioccolato fondente di copertura tritato
100 ml di panna fresca

 mariamariamariamaria che schifiu di fotu chi fici, che vergogna…
niè, tritate il cioccolato e ponetelo dentro una ciotola resistente al calore, dentro un pentolino con poca acqua e scioglietelo a bagno maria, a fuoco lento; aggiungente poco per volta, il burro  a pezzetti e mescolate con una frusta a fili. Sbattete le uova con lo zucchero, usate la planetaria o un frullino elettrico e montatele per triplicatele di volume. unite l’amido setacciato con il lievito mescolando con un cucchiaio di legno, in ultimo  aggiungete le noci tritate e il cioccolato fuso tiepido. Versate in una teglia dai bordi alti da 20 cm di diametro imburrata e foderata con carta forno e infornate in forno caldo a 160°C cuocete per circa 40 minuti, fate attenzione alla cottura, quando fate la prova stecchino questo ne deve uscire umido. Dopo la cottura aspettate almeno un quarto d’ora prima di sformarlo, è delicato. Preparate la glassa portando a bollore la panna, versatela sul cioccolato tritato finemente e mescolate per scioglierlo tutto, fate raffreddare fino alla consistenza desiderata, deve essere spalmabile. Distribuitela sul dolce posto su una gratella per dolci e decorate con le noci rimaste a corona o come più vi piace.

Gibson ES 175

 
Vi starete chiedendo: “ma questa è impazzita? Posta una volta ogni morte di Papa e poi mette su una foto di una chitarra…” Ora i Papi si dimettono ma questa è un’altra storia.
Beh! A tutto c’è una spiegazione; intanto lasciatemi dire che questa è una Gibson ES 175, una chitarra favolosa solo a taliarla, poi gli esperti dicono che è anche favolosa da suonare e ci credo. Questo strumento è il sogno del mio sposo, considerando che ancora non posso regalarglielo ho pensato che per il suo compleanno potevo, almeno, realizzarlo da mangiare. Ovviamente doveva essere una sorpresa dunque potevo lavorare durante il giorno ma alla sera, quando tornava dal lavor, tutto doveva “sparire”  e Carlotta ed io dovevamo fare finta di nulla. Inutile dire che ci sono stati degli incidenti di percorso -e figurati- Il primo progetto vede un’altra chitarra, nella mia immensa ignoranza avevo disegnato la chitarra sbagliata, pensavo “va beh, una vale l’altra” e invece no! Sono immensamente diverse. 
Dopo aver modificato il progetto ho realizzato i pandispagna preparando 4 impasti, uno alla volta e infornando 4 teglie, tipo placche da forno, di 41×36 cm. La ricetta che ho usato è questa:
120 g di farina 00
150 g di zucchero semolato
4 uova
4 g di lievito
Preparate le teglie, almeno due, sporcandole con del burro e poi rivestitele con dei fogli di carta forno e accendete il forno a 150°C ( per la cottura fate affidamento alla conoscenza del vostro forno). Sbattete a neve ferma gli albumi, aggiungete lo zucchero e continuate a sbattere energicamente fino ad ottenere un composto bianco, vaporoso e lucido; incorporate i tuorli, poco alla volta e la farina setacciata con il lievito. Distribuite l’impasto dentro una teglia e infornate per poco meno di 20 minuti. 
sfornate la teglia e fate raffreddare  l’impasto qualche minuto poi rovesciatelo su una griglia rettangolare per  farlo raffreddare completamente. Preparate la dima della chitarra su un foglio di carta forno, ritagliatela e poi ricavate le forme che vi servono per comporre la torta. Come potete vedere dalle foto, la chitarra è a grandezza naturale e, sia la teglia, sia la carta forno, hanno una dimensione minore, niente paura realizzateli a pezzi e poi ricomponete il puzzle legando il tutto con la crema di riempimento e dopo con la crema al burro. Dimenticavo di dirvi che vi serviranno due vassoi rettangolari di 40×58 cm su cui adagiare le torte.
per la farcitura ho realizzato una crema chantilly con fragoline di bosco
per prima cosa ho preparato la crema pasticcera con queste dosi:
400 ml di latte 
100 ml di panna fresca
6 tuorli
125 g di zucchero
40 g di amido di mais
un cucchiaino di essenza di vaniglia
sbattete i tuorli con lo zucchero e l’amido setacciato fino a quando assumeranno un colore biancastro e saranno vaporosi. Portate a bollore il latte con la panna e aggiungeteli, poco alla volta e mescolando, al composto di uova; aggiungete la vaniglia e, dopo aver amalgamato, riponete sul fuoco cuocendo fino a bollore per uno o due minuti. Togliete dal fuoco, versate dentro una ciotola e coprite con la pellicola a contatto con la crema.
per la crema chantilly:
1 litro di panna fresca
500 g di crema pasticcera (praticamente tutta quella preparata)
20 g di gelatina in fogli
150 g di zucchero a velo
Fate ammollare la gelatina in acqua fredda per circa dieci minuti, scaldate un po’ di panna dentro un pentolino e poi sciogliete la gelatina strizzata. Spegnete il fuoco e fate intiepidire prima di versare sulla crema pasticcera, mescolando con una frusta a fili manuale. Montate la panna con lo zucchero a velo, incorporatela alla crema pasticcera con movimenti lenti dal basso verso l’alto.
Inumidite la torta con una bagna realizzata con 250 ml di maraschino 700 ml di acqua e zucchero a piacere.
Distribuite la crema con un sac-a-poche lasciando qualche millimetro dal bordo esterno della torta in modo poi da sigillare con la crema al burro. Distribuite le fragoline e coprite con lo strato superiore di pandispagna.
Sigillate con la crema al burro, io l’ho preparata seguendo la ricetta di Renato:
250 g di burro morbido
350 g di zucchero a velo
10 ml di latte caldo, praticamente una goccia
Sbattete il burro con lo zucchero fino ad ottenere una crema spumosa infine unite il latte caldo, continuate a sbattere per pochi istanti. Per coprire tutta la chitarra ho dovuto realizzare due dosi quindi moltiplicate per due.
Per le decorazioni in pasta di zucchero vi consiglio caldamente, di prepararle qualche giorno prima in modo da farle indurire per bene. Io sono stata aiutata da Carlotta e Riccardo, il lavoro c’è! Tasti, chiavi, manopole, ponte, battipenna, potenziometro, pikups del tipo humbucker e tailpiece. Per la copertura e le decorazioni vi serviranno circa 3 kg di pasta di zucchero, compratela pronta perché è molto malleabile e resta morbida a lungo. 
Il manico e il battipenna li ho realizzati con 300 g di cioccolato plastico, invece le buche a “effe” le ho dipinte dopo avere realizzato la finitura sunburst. Le decorazioni le ho dipinte con un argento perlato, con lo stesso colore ho scritto “Gibson” e realizzato le decorazioni sulla paletta.
L’ultima decorazione da realizzare sono le corde in pasta di zucchero; utilizzate una sugarcraft e verranno fuori delle corde tutte uguali, abbiate cura di ammorbidire molto bene il fondente prima di utilizzarlo. 

Ah, dimenticavo; l’espressione di sorpresa del mio sposo quando ha visto la torta è stata impagabile. E’ rimasto a bocca aperta, si è accontentato, per ora di mangiare la sua chitarra preferita, è pur sempre un inizio no?

la magia del vapore

Incredibool, eppure è vero. Dopo aver visto da Morena questa ricetta, mi sono detta “io pure”. Ho copiato la sua ricettuzza, seguito passo passo il procedimento già provato enne volte da lei, che ha corretto tutti i problemi del caso ed eccola, uno spettacolo al cappuccino

Creme brulèe al cappuccino
per 4 cristiani
4 tuorli
2 cucchiai di zucchero
2 cucchiaini di amido di mais setacciato
1 cucchiaino da tè di cappuccino solubile
200 ml di panna
50 ml di latte
zucchero di canna q.b.
dentro una ciotola mescolate i tuorli con lo zucchero e l’amido, sbattete leggermente con una frusta a fili fino ad amalgamarli. Sciogliete ben bene il cappuccino solubile nel latte e unite la panna. Versate il composto di panna sui tuorli sempre mescolando con la frusta manuale. Distribuite poi dentro 4 cocotte e copritele con la pellicola. Come consiglia fortemente Morena, questo passaggio è fondamentale per la cottura al vapore perché in caso contrario la crema si rovinerà. Cuocete a vapore nel cestello della Vitalis, contate 20 minuti da quando la vaporiera arriverà a 80°C. Tirate fuori le cocotte e dopo qualche minuto eliminate la pellicola. Lasciate intiepidire e poi cospargete con lo zucchero di canna. Se avete il cannello bruciate lo zucchero, in alternativa ponete le cocotte sotto il grill del forno. Se volete potete preparare la creme brulèe la mattina, lasciate la pellicola e passatele in frigo. Poco prima di servirle, tiratele fuori dal frigo, lasciatele a temperatura ambiente una decina di minuti e poi procedete con l’operazione caramello brulèe.

ancora agosto è!

 
ho sentito dire che l’estate sta finendo, quasi non mi sono accorta che siano passati tre mesi…ma chi fici vulau? In un vidiri e svidiri, arrivammu a fine agosto, a ‘stu puntu, mi chiedo: ma io dov’ero? Veramente non lo so, quello che è palese è che le giornate si sono accorciate, è innegabile; anche che il ciavuru nell’aria canciau.  Ma ho fatto una promessa e intendo mantenerla. Non mi lamenterò più, quando arriverà l’autunno e anche quella gran camurria dell’inverno, non una parola lamentosa verrà fuori da questi tasti…
GIURIN GIURETTO!
Nel frattempo però fa ancora caldo, una toTTa fredda ci sta no? Amunìììì, che ci sta!
Torta fredda cioccolato e more
per la torta
140 g di cioccolato fondente
3 uova
230 g d ifarina che lievita
130 g di burro morbido
un pizzico di sale
20 g di cacao
150 g di zucchero
20 ml di latte
scaldate il forno a 160°C, foderate, con carta forno, il fondo di una teglia apribile da 24 cm poi imburrate e infarinate.
Sciogliete il cioccolato a bagnomaria, facendo attenzione che il fondo del pentolino non tocchi l’acqua calda; mescolate e setacciate insieme la farina, il cacao e il sale. Sbattete il burro morbido con lo zucchero, aggiungete un tuorlo alla volta, mescolando bene prima di aggiungere il successivo, unite gli ingredienti secchi alternandoli al cioccolato fuso. In ultimo aggiungete gli albumi montati a neve e il latte. Versate il composto nella teglia, livellate e infornate per circa 25-30 minuti. Ricordo sempre, senza mai stancarmi, che la temperatura del forno varia da un elettrodomestico all’altro, fate tesoro della vostra esperienza. Quando il dolce sarà cotto, facendo la prova con lo spiedino di legno, sfornatelo, lasciate intiepidire qualche minuto, poi sformatelo e fatelo raffreddare completamente.

 per la farcitura e la copertura:
375 g di more
500 ml di panna fresca
3 tuorli
12 g di gelatina in fogli
100 g di zucchero
100 ml di latte
una manciata di mandorle a lamelle
per la bagna:
frullate 250 g di more, setacciatene due cucchiai; otterrete del succo che metterete in un pentolino con150 ml di acqua e due cucchiaini di zucchero, scaldate la mistura facendo sciogliere lo zucchero. Tagliate a metà la torta e, con l’aiuto di una bottiglia per bagna torta, inumidite le due parti della torta. Le more rimaste nel setaccio ricongiungetele a quelle frullate.
Mettete a bagno, in acqua fredda, i fogli di gelatina per una decina di minuti. Preparate la crema sbattendo, dentro un pentolino e con una frusta a fili, i tuorli con lo zucchero, aggiungete il latte, sempre mescolando e poi passate su fuoco moderato fino a raggiungere i 70°C di temperatura, se non avete un termometro, fate attenzione a non fare bollire il composto. Raffreddate la crema dentro un contenitore d’acqua fredda mescolando sempre. In un altro pentolino mettete un cucchiaio di panna con la gelatina strizzata, mescolate su fuoco dolce, fino a completo scioglimento della stessa. Unite la gelatina alle more frullate, aggiungete il composto di uova e poi la panna montata. Racchiudete la base della torta dentro un anello per pasticceria; distribuite metà della crema alla panna, chiudete con la calotta superiore della torta e ponete in frigo a raffreddare per almeno un’ora. Raccogliete la crema rimasta in una ciotola più piccola, copritela con un foglio di pellicola e passatela in frigo fino al momento di decorare.

 Trascorso questo tempo, eliminate con delicatezza l’anello, recuperate la crema rimasta, con l’aiuto di una spatola, mescolatela e rivestite la torta. Se volete la superficie della torta a cerchi concentrici, ponete la torta su una base rotante, munitevi di una spatola a pettine e realizzate il decoro facendo ruotare la base, tenendo ferma la spatola di plastica tra il centro della torta e la parte esterna. Ripassate in frigo ancora un’ora. Poco prima di servire decorate con le more rimaste e, se volete, il bordo con le mandorle a lamelle

il caso non esiste

Me lo ripeto sempre; se le cose accadono, non accadono mai per caso. L’altro pomeriggio ero nel mio studio, mettevo ordine tra un mare di carte ammonticchiate. Vi capita di porre un foglio su un altro dicendo mentalmente  a voi stessi, poi…? A me sempre. “Poi”, un bel giorno, arriva e ti impone di rassettare. Tra tutte queste carte da archiviare viene fuori un  biglietto della cummari, lo apro e m’assettu. Vengono le lacrime agli occhi al pensiero di quanta gente amorevole ho incontrato in questo percorso sulla rete e lei è una persona speciale. Il pizzino è vecchissimo, non l’ho mai messo a posto perché mi piace ritrovarlo e rileggerlo dopo tanto tempo. Ieri l’altro vado a trovarla sul suo blog e scopro che le piace il pompelmo rosa.  Anche a me piace, dunque voglio regalarle questa ricetta. Ciao Cummari mia :*

 la ricetta originale è desunta da un fascicolo allegato ad un vecchio numero di “Cucina moderna”, una monografia dedicata ai dolci senza forno. Ho usato del basilico al posto della menta e l’Aperol al posto del Campari.
Granita al pompelmo rosa

per 6 cristiani:
250 ml di succo di pompelmo rosa (3 frutti)
250 ml di acqua
200 g di zucchero
foglie di basilico
50 ml di Aperol
2 cucchiai di succo di limone (un frutto)
in un tegamino portate a ebollizione il succo con l’acqua, lo zucchero e il basilico, portate a bollore e lasciate sobbollire per qualche minuto. Filtrate il succo in un contenitore dai bordi bassi munito di coperchio, aggiungete il liquore, il limone ne mescolate. Fate raffreddare in frigo e poi trasferite nel congelatore, mescolando ogni tanto fino a quando raggiunge la consistenza desiderata. Distribuite nei bicchieri e servite subito. La presenza del liquore non permetterà il completo congelamento lasciando la granita in forma di grossi cristalli.