una torta shabby chic

 Sono entrata nel tunnel dello shabby chic, quello stile che impazza in questo periodo e che fa tendenza nell’interior design. 
 Colori chiari, pastello e dalla consistenza gessosa; bianco, grigio perla, avorio, beige e celeste chiarissimo donano un aspetto all’apparenza dimesso e creano una forte dipendenza. Lo stile, in realtà è molto studiato; i mobili, in genere in legno, sono dipinti a mano senza particolari accorgimenti anzi devono sembrare senza pretese, come recuperati dalla casa delle nonna. Con le vernici di Annie Sloan molti stanno stiamo cambiando l’aspetto dell’arredamento di casa. Io ve lo dissi, se cominciate  a ridipingere i vostri mobili entrate in un loop dal quale non è facile uscire, avrete sempre il pennello in mano e, se incrociate vostro marito o vostro figlio per casa, tenterete di colorare anche loro…
 Ecco, detto ciò, ‘sta fissazione mi passò anche nel cibo. Per ovvi motivi non posso dipingere ciò che cucino ma posso usare i colori che trovo in natura. Ora vi cuntu chi fici.
 Ieri, domenica, abbiamo festeggiato il compleanno del mio sposo, da tempo mi chiedeva la torta mimosa, me l’ha chiesta per un periodo ininterrotto di un mese,  non esagero, testimone me figghia.
Ogni sera, dopo cena, mi diceva: e per dolce? Torta mimosa? 
Oh bedda matri santissima! Diventò un incubo per me mentre lui si bagnava il panuzzo. 
Il suo compleanno mi sembrò il giusto pretesto per realizzare questa torta che non è difficile ma  camurriusa assai. Non avendola mai realizzata mi sono fiondata su google e, cercando cercando, trovai questo link di Dissapore, nel quale Rossella Neiadin, racconta simpaticamente la sua torta mimosa perfetta. Io ho realizzato la ricetta del pan di spagna che uso di solito ma ho utilizzato, quasi pedissequamente, la ricetta della crema diplomatica che ha condiviso lei e vi devo dire che è favolosa. 
 Per ottenere il risultato shabby chic ho realizzato un pan di spagna colorato con lo zucchero di canna.
In definitiva, realizzate due pan di spagna, se volete seguendo le dosi sotto indicate, sostituendo, in uno dei due lo zucchero bianco con lo zucchero di canna scuro;

Dosi per un pan di spagna:
4 uova codice 0 oppure 1
120 g di farina
120 g di zucchero
sbattete le uova con lo zucchero ad alta velocità per 15-20 minuti, aggiungete in tre volte la farina setacciata e mescolate con una spatola dal basso verso l’alto per amalgamarla bene. Imburrate una teglia da 24 cm, infarinatela ed eliminate la farina in eccesso. Distribuite il composto all’interno della teglia, livellate e infornate in forno caldo a 170°C per 25-30 minuti. Sfornate fate intiepidire, poi sformate su una gratella per dolci e fate raffreddare completamente, anche tutto il giorno. Io ho cominciato il venerdì.
 Il giorno dopo preparate la bagna e la crema seguendo queste dosi:
per la bagna:
150 g di acqua
150 g di zucchero
la scorza di un limone prelevata con un pela carote
metette in un pentolino l’acqua, lo zucchero e la scorza di limone, portate a bollore, spegnete e fate raffreddare.
per la crema diplomatica:
500 g di latte
100 g di tuorli (circa 5)
120 g di zucchero
40 g di amido di mais
1 bacca di vaniglia
500 g di panna montata (senza zucchero)
5 g di gelatina in fogli
In una ciotola sbattete i tuorli con 100 g di zucchero,  la polpa della vaniglia e la maizena setacciata, utilizzate una frusta a fili manuale per amalgamare tutti gli ingredienti. Scaldate il latte con 20 g di zucchero e il baccello di vaniglia svuotato dei semi, portate a bollore, spegnete e fate raffreddare mezz’ora. Eliminate il baccello e versate il latte, poco per volta, dentro la ciotola con i tuorli, mescolate per amalgamare e poi mettete di nuovo nel pentolino sul fuoco. Portate a 82°C, mescolando con la frusta a fili. Nel frattempo mettete la gelatina a mollo in acqua fredda.  Spegnete il fuoco sotto la crema, unite la gelatina strizzata e mescolate. Ponete la crema dentro una ciotola, coprite con un velo di pellicola a contatto con la crema e fate raffreddare completamente.
P.S. Vi avanzeranno crema e pan di spagna ma, come giustamente dice Rossella, non sarà certamente un problema 😉

 Rossella ha utilizzato uno stampo da zuccotto. L’idea è geniale ma io, tra i ‘millemila’ stampi non ho quello è incredibile, lo so; ho quindi seguito il suo consiglio utilizzando una ciotola semisferica queste dimensioni: h 9 cm, diametro 19,5 cm. L’ho imburrata leggermente e poi l’ho foderata con la pellicola. Fatelo anche voi, poi tagliate a fette di un cm il pan di spagna realizzato con lo zucchero bianco, foderate lo stampo aggiungendo pezzetti per tappare i buchi. Con un pennello imbibite il pan di spagna con la bagna al limone. Per la cronaca, ho utilizzato un paio di fette dell’altro pan di spagna, ve ne avanzerà comunque, dopo la finitura.
Montate la panna e aggiungetela alla crema gialla, poco alla volta e con movimenti dal basso verso l’alto. Versate una quantità di crema dentro la ciotola rivestita , coprite con altre fette di pan di spagna, imbibite e versate ancora una quantità di crema, chiudete con altre fette di pan di spagna e bagnate ancora. Comprimete leggermente con le mani, coprite con la pellicola e ponete in frigo fino all’indomani.
Sformate il dolce su un piatto da portata, ricopritelo con abbondante crema; affettate l’altro pan di spagna e tagliatelo a quadrucci oppure, se avete un piccolo tagliabiscotti rotondo, ricavate tanti dischetti. Io , manco a dirlo, non l’avevo, quello in mio possesso era troppo grande e l’effetto finale non mi piaciu, quindi ho tagliato a cubetti. Ricoprite in modo uniforme la calotta e passate in frigo fino al momento di servire.

due mila quindici

Ho chiuso in dolcezza e riapro allo stesso modo. Mi piace il salato ma in certe occasioni preferisco il dolce quindi mi auguro che il duemilaquindici sia duci, mi auguro di mangiare cioccolato amaro fondente con il pane e che, senza zucchero, io prenda solo il caffè. Chiù ducizze pppì tutti, almeno in senso metaforico.
Charlotte di Sale & Pepe con cioccolato fondente
ecco, se cliccate sul link qui sopra vedete la ricetta direttamente dal sito. Io ho usato il mio pandoro, 5 passion fruit, 5 alchechengi e una manciata di more
di seguito scrivo un promemoria per me, con tutti questi anni che passano comincio a dimenticare le cose.
150 ml di latte tiepido
6 g di colla di pesce (12 g per me sunnu assai)
70 g di zucchero
250 ml di panna fresca
Ammollate la gelatina in acqua fredda per 10 minuti. Strizzatela e scioglietela nel latte tiepido, aggiungete lo zucchero e mescolate con una frusta a fili. Tritate il cioccolato, ponetelo dentro un pentolino resistente al calore, mettete il pentolino dentro un altro con un po’ d’acqua, scaldate e sciogliete il cioccolato a bagnomaria facendo in modo che l’acqua calda non tocchi il pentolino contenete il cioccolato e non arrivi a ebollizione. Aggiungete a filo la miscela di latte e continuate a mescolare per amalgamare. Fate intiepidire, nel frattempo tagliate a metà tre fette di pandoro e lasciatene la calotta intera, abbrustolitele leggermente su una padella in pietra o sotto il grill, foderate un ring di 20 cm di diametro con le fette di pandoro tagliate a metà, modellatele in modo da non lasciare buchi, con la calotta foderate il fondo. Versate la crema dentro lo stampo e passate in frigo per almeno 5 ore. Tagliate a metà i frutti della passione e con n cucchiaino versate il contenuto sulla superficie del dolce. Finite di decorare con gli alchechengi intinti in un albume, poi in una ciotolina contenente dello zucchero e le more. Servite a temperatura ambiente. Buon anno.

dolci ne abbiamo?

Ancora uno si, e perché no?
L’idea geniale di questa crostata l’ho scopiazzata da Cappuccino e Cornetto della mitica Cranberry  lei ha azzizzato una ricetta di Martha Stewart e io ho azzizzato la sua, insomma un magna magna generale con il quale viene fuori sempre una cosa diversa.

Per la frolla
300 g di farina
225 g di burro
65 g di zucchero
un pizzico di sale
3 tuorli
impastate gli ingredienti secchi e poi aggiungete i tuorli, realizzate una palla e ponete in frigo per un’ora. Riprendete l’impasto,maneggiatelo e poi stendetelo con un matterello su una spianatoia infarinata  imburrate e infarinate uno stampo per crostate con il fondo amovibile, io ho usato uno stampo quadrato di 22 cm di lato quindi mi è avanzato un po’ di frolla che ho rimesso in frigo per altre preparazioni.
Arrotolate la frolla sul matterello e poi adagiatela dentro lo stampo, fatela aderire ai lati e al fondo con delicatezza, passate il matterello sulla teglia eliminando la pasta in eccesso, ponetela in frigo ancora per mezz’ora, bucherellate il fondo e poi cuocete in bianco coprendo la frolla con un foglio di alluminio e poi con dei fagioli secchi. Cuocete a 170°C per 25 minuti, per la cottura consiglio di fidarvi della conoscenza del vostro forno. Togliete i fagioli e l’alluminio e proseguite la cottura fino a doratura. Io ho avuto bisogno di 10 minuti. Fate raffreddare completamente.

 preparate la panna cotta io l’ho fatta esattamente come l’ha preparata Cran, vi occorrono:
250 ml di panna
75 ml di latte
77 g di zucchero
6 g di colla di pesce
i semi di mezza bacca di vaniglia
per decorare
125 g di mirtilli
125 g di lamponi
( i frutti di bosco li compro quando è stagione, ne faccio incetta e li congelo)
una manciata di pistacchi di Bronte, tritati
Ammollate la gelatina in acqua fredda, portate a bollore 150 ml di panna con il latte e i semi della bacca di vaniglia. In una ciotola mescolate lo zucchero con la panna rimasta e poi versatela nella panna che bolle. Togliete dal fuoco e aggiungete la colla di pesce strizzata e mescolate fino a completo scioglimento. Fate intiepidire prima di versare dentro il guscio di frolla, mettete in frigo e fate riposare tutta la notte o almeno per 5 ore.
Prima di servire decorate con i frutti di bosco e la granella di pistacchio.

quando si dice: ne valeva la pena

Bisogna che lo faccia, si, voglio pubblicare questa meraviglia nonostante sia il primo passo verso quelli più complicati.
 Questa versione del pandoro di Adriano è quello senza sfogliatura con il lievito di birra, una versione più facile…facile? Beh non oso immaginare come deve essere quella complicata. In verità, dopo aver letto le prodezze delle mie amiche che si sono cimentate in voli pindarici, mi sono detta che non ero pronta, devo maturare ancora un annetto, diciamo tutto il duemilaquindici. Spero di arrivare pronta con lievito madre attivo al 100% per fare il pandoro sfogliato, ci vediamo qua l’anno prossimo, e se non ci arriniscia niente ci fa. Rifaccio questo che non ha eguali con quelli accattati
😀
Intanto vi cuntu chi fici:

Ingredienti per due stampi uno da un kg e uno da 500 g 
635g di farina (w350)
250 g di zucchero a velo
260 g di burro
150 g di panna (35% di grassi)
190 g di acqua
6 tuorli + un uovo intero
80 g di cioccolato bianco

16 g di lievito di birra fresco
11 g di sale
un cucchiaino di miele di acacia
vaniglia in polvere oppure una stecca
un cucchiaino di estratto di vaniglia

Intanto facitivi ‘u segnu da cruci e pinsati che dovete stare alla mercè d’iddu per tre giorni tre.
La sera del 22 dicembre ho fatto il poolish mescolando in una ciotola 150 g di acqua, 75 g di farina, 6 grammi di lievito e la raschiatura di mezza bacca di vaniglia. Ho coperto con un foglio di pellicola e posto in frigo per 12 ore.
La mattina dopo, il 23, ho preparato la biga sciogliendo 10 g di lievito con il miele in 40 g di acqua tiepida, ho aggiunto 80 g di farina e un tuorlo d’uovo, ho realizzato una palla che ho coperto aspettando un’ora circa fino al suo raddoppio.
Trascorso il tempo ho messo il poolish e la biga nel bicchiere dell’impastatrice, togliendo il coperchio trasparente, ho unito 150 g di farina, montato la foglia, azionato la macchina e, lentamente, ho aumentato la velocità fino ad arrivare a 2, incordando. Ho abbassato a velocità 1 e aggiunto un tuorlo e 35 g di zucchero incordando. Poi ho inserito un altro tuorlo e altri 35 g di zucchero portando a incordatura. Mi fici du cunti e m’accuggìa che se n’erano andati già 3 tuorli ;). 
Andiamo avanti: ho rivoltato l’impasto nella ciotola aiutandomi con una spatola rigida, ho montato il gancio e avvio la macchina fino a incordatura. Ho portato a velocità 1,5, aggiungendo 80 g di burro morbido facendo incordare. Ho coperto con un telo e posto in forno spento fino al raddoppio, ci sono volute dalle 7 alle 8 ore.

Durante il tempo necessario alla lievitazione ho preparato un’emulsione fondendo a bagnomaria 100 g di burro, 50 g di panna, gli 80 g di cioccolato bianco spezzettato e la raschiatura della bacca di vaniglia rimasta. Ho messo il pentolino su un altro contenente acqua calda e ho fatto in modo che l’acqua non toccasse il pentolino. Il calore del bagnomaria ha sciolto gli ingredienti, sono stata attenta che l’acqua calda non andasse mai a ebollizione per evitare di compromettere lo scioglimento del cioccolato. Ho messo da parte per fare intiepidire e poi in frigo. Riprendendo il bicchiere dell’impastatrice ho aggiunto la panna rimasta, l’albume dell’uovo intero e 2/3 della farina avanzata (110 g), ho montato la foglia e avviato la macchina a velocità 2 portando a incordatura. Ho abbassato la velocità a 1, inserendo un tuorlo alla volta (ce ne sono 4 da inglobare),una porzione di zucchero (60 di 180 g rimasti) e una di farina (110 g). Dopo ogni inserimento ho aspettato di riprendere l’incordatura e con l’ultimo tuorlo ho aggiunto il sale.
Quando l’impasto è incordato ben bene ho aggiunto l’emulsione, potete aggiungerla anche fredda di frigo, deve avere la consistenza pastosa, l’importante è aggiungerla un cucchiaio alla volta, fermandovi ogni tanto per serrare l’incordatura. Dopo aver inserito pazientemente tutta l’emulsione ho proseguito aggiungendo poco alla volta il burro rimasto appena morbido a velocità 1,5 e infine l’estratto di vaniglia. Ho lavorato l’impasto con una spatola rigida rovesciandolo un paio di volte nello stesso bicchiere. L’impasto era liscio e lucidissimo. L’ho fatto riposare mezz’ora e poi, su una spianatoiaho dato le pieghe del secondo tipo.
A questo punto Adriano mi da ben due possibilità e mi dice che posso infornare subito dopo la lievitazione o fare lievitare ancora tutta la notte in frigo prolungando di un giorno il riposo.
Per la prima opzione si procede come segue: dopo 15 minuti dalle pieghe divido in due l’impasto, avvolgo stretto e metto negli stampi imburrati ma non infarinati, coperti dalla pellicola e messi a lievitare  a 26°C fino a che l’impasto raggiunge il bordo, circa 8 ore, si inforna A 180°C fino allo sviluppo circa 7-8 minuti poi abbassate la temperatura a 170°C fino a cottura circa 30 minuti.
Io ho preferito seguire l’altra strada quella di fare lievitare ancora una volta l’impasto in frigo. Ho messo l’impasto dentro una ciotola, l’ho coperto con la pellicola e poi l’ho messo in frigo; era quasi sera. La mattina alle 3 mi sono alzata, e ho tirato l’impasto fuori dal frigo, avevo prescia, era la mattina del 24 e non avrei avuto il tempo per la seconda lievitazione e la cottura. L’alzata notturna ha fatto si che l’impasto tornasse, dopo 4 ore a temperatura ambiente, alle 7 ho messo l’impasto sulla spianatoia è ho fatto altre pieghe inglobando aria, poi ho diviso in due l’impasto, tutto era 1,890 g, ne ho messo 1,110 nello stampo da un kg e quello rimasto in quello da mezzo kg ben imburrati ma non infarinati. Ho coperto con la pellicola e poi posti nel forno spento con la luce di cortesia accesa. Dopo circa 8 ore l’impasto è arrivato al bordo con mia grande soddisfazione, gioia e giubilo. Ho acceso il forno e portato a 180°C, ho infornato per 8 minuti e poi ho abbassato la temperatura a 170°C. Ho letto nei commenti del post di Adriano che è meglio infornare in forno statico nell’ignoranza io l’ho usato ventilato.
Ho verificato la cottura all’antica, con lo stecchino e poi ho sfornato. Prima di sformare ho fatto intiepidire i dolci dentro lo stampo per 15 minuti poi li ho inclinati leggermente sul piano favorendo la fuoriuscita del vapore avendo cura di ruotare gli stampi ogni 10 minuti, Stefania di profumi e sapori docet. Si toglie dagli stampi appena completato il giro e raffreddato il dolce. Dopo alcune ore ho imbustato e regalato in tempo per la cena della vigilia.

il cheesecake de noiaRtri

Delle donne si dice
che sono capaci di fare più cose contemporaneamente come ad esempio parlare al
telefono e fare i subbizza, digitare
un articolo al pc e parlare con una o più persone e così via discurrennu; da donna posso
asserire che vero è ma un trucco c’è però, devi essere presente a te stessa
picchì s’annunca sei fregata, vai fagliando a destra e a manca. Fu chiddu che successe a mmia mentre preparavo una torta e nel
frattempo chiacchieravo al telefono cu me frati.

La ricetta vista e scopiazzata da lei prevedeva solo 250 ml di panna, iu, parrannu parranno cinni misi 500...beddamatrisantissima! nell’istante in cui ci cafuddai tuttu ‘u scatulino ‘ncapu al cioccolato mi resi conto della sulenne minchiata che stavo cumminannu. Porco di qua e di la! Mi dissi tra me e me, senza fare capire nenti a me frati ah! Beh, sempre chiacchierando amorevolmente con l’amato sangu miu, una parte del mio cervello elaborava il potenziale rattoppo per cummigghiare la situazione. Di cognome non mi chiamo Tatin quindi non sarà un capolavoro inenarrabile venuto fuori da un errore, ma la torticedda si potti manciari e con con sommo gaudio.
Amunì, vi lascio le dosi per due torte una da  26 e 24 cm di diametro con l’errore da me commesso e gli accrocchi per recuperare la situazione, se volete la ricetta originale andate qui
torta al cioccolato bianco, panna, mascarpone e pepite rosso rubino
300 g di cioccolato bianco
500 ml di panna fresca
5 uova
135 g di zucchero di canna grezzo
250 g di mascarpone
un cucchiaino di estratto di vaniglia
360 g di lamponi
100 g di farina
150 g di farina di mandorle 
per la copertura:
500 ml di panna fresca
50 g di zucchero a velo
200 g di lamponi
100 g di mirtilli
una melagrana
Tritate il cioccolato e mettetelo in una ciotola, portate a bollore la panna, versatela sul cioccolato e mescolate per amalgamare, fate intiepidire.
Separate gli albumi dai tuorli. Sbattete i tuorli con metà dello zucchero, fino a quando saranno bianchi e spumosi.aggiungete il mascarpone, la farina di mandorle, l’estratto di vaniglia, il cioccolato con la panna e la farina, mescolate per amalgamare. Montate a neve ferma gli albumi con lo zucchero rimasto, aggiungeteli all’impasto con una spatola, delicatamente per non smontarli. Suddividete l’impasto in due teglie con il fondo amovibile, con il fondo foderato con carta forno, imburrate e infarinate, una da 24 cm e l’altra da 28, distribuite i lamponi e infornate a forno caldo a 170°C per mezz’ora poi abbassate la temperatura a 130 per un’altra mezz’ora. Comunque, per la cottura, fidatevi della conoscenza del vostro forno. Sappiate che la torta gonfierà per poi assittarisi ricavando un incavo per la copertura. Quando le torte saranno cotte fatele raffreddare dentro il forno. Montate la panna con lo zucchero a velo distribuitela dentro gli alloggiamenti naturali delle torte e infine decorate con i frutti di bosco e i chicchi di melagrana. Passate in frigo fino al momento di servire.

coulant au chocolat e ccà vi lassu

…senza palore con questa ricetta straordinaria inventata dallo chef francisi Michel Bras .
Mi viene da dire ‘chapeau’, così puru  iddu mi capisce, tanto di cappello, grande ammirazione e salamelecchi a profusione, questo è un dolce che va mangiato tutto l’anno estate-inverno-primavera-autunno, non c’è stagione, non c’è pret-a-porter che tenga, signori miei. E non c’è storia picchì alla prima palettata viene lo sdilliniu.
per 6 cristiani:
150 g di cioccolato fondente
150 g di burro
4 uova
110 g di zucchero
60 g di farina
gelato alla vaniglia
lamponi
sciogliete il cioccolato, tagliato a scaglie, a bagnomaria e fate intiepidire. Sbattete le uova con lo zucchero aggiungete il cioccolato fuso tiepido e il burro, mescolate per amalgamare. Unite la farina setacciata e mescolate fino a rendere liscio il composto. Riempite gli stampini da creme caramel in silicone, leggermente oltre la metà e congelati per almeno mezz’ora. riscaldate il forno a 190°C  e cuocete per circa 15 minuti. Vi consiglio di provare il vostro forno, infornando un solo stampo, cuocerlo per i minuti suddetti e provare a sformarlo dopo 5 minuti per vedere se la struttura esterna regge; potreste avere bisogno di qualche minuto in più o in meno, dipende dalla potenza del vostro elettrodomestico. Capovolgete lo stampo sul piatto, servite con il gelato e dei  frutti di bosco, se volete.

il fiò fiore alle mele

o ciuriddo alle mele, appillatelu come vuliti, una torta di mele è, anche se non è periodo: flagellatemi! Con tanta frutta, direste voi, che avemu ‘n’ta la ‘stati…e va beh, facitimila passari, sono talmente innamorata delle torte di mele che non ho resistito dal pubblicarla in un giorno d’estate.
ingredienti per una teglia apribile da 24 cm di diametro:
200 g di farina
50 g di farina di riso
150 g di zucchero più un paio di manciate 
150 g di burro 
100 ml di yogurt greco al limone
4 uova
un cucchiaino raso di cannella
una bustina da 16 g di lievito
3 mele golden

 Preparate tutto il necessario prima di cominciare a impastare; foderate il fondo di una teglia apribile, da 24 cm di diametro, con un foglio di carta forno, imburrate sia il bordo che il fondo e spolveate con la farina, eliminando quella in eccesso. Accendete il forno e portatelo a una temperatura di circa 170°C.
Setacciate le farine con il lievito, la cannella e mettete da parte. Sciogliete il burro e fatelo raffreddare.
montate i tuorli con 150 g di zucchero, fino a farli diventare gonfi e chiari, aggiungete il burro fuso poco per volta e il mix di farine alternando allo yogurt. Montate a neve ferma gli albumi e incorporateli al composto con molta delicatezza, con una spatola e con movimenti dal basso verso l’alto per non smontarli. Eliminate il torsolo da una mela e affettatela intera a 2 mm di spessore; il taglio è fondamentale, deve essere netto, preciso e uniforme. Il mio robot multifunzione ha lame in acciaio di alta precisione.

disponete le fette lungo il bordo e sul fondo, spargete una manciata di zucchero e versate l’impasto appena preparato.
 Tagliate in quarti le mele rimaste, affettatele nel senso della lunghezza e affondatele nell’impasto a raggiera, spolverate con una manciata di zucchero.
Cuocete per circa 45-50 minuti o fino a quando, facendo una prova con uno stecchino affondato nell’impasto, questo ne esca pulito e asciutto. 

  Fate raffreddare per mezz’ora dentro la teglia prima di sformare delicatamente e con l’ausilio di una spatola per dolci. Fate raffreddare completamente prima di servire. Se volete spolverate con dello zucchero a velo e servite con una pallina di gelato alla vaniglia opuru ‘nzuppatela nel latte domani, con la matinata.

non ci somiglia ppè ‘gniente

Il mese scorso mi fissai con il ricordo di un sapore; il gelato al croccante, quel cheesecake buonissimo era ma la cottura in forno ne “invernalizzava” il risultato finale che, invece, doveva essere “estivizzato”. Le fissazioni sono come un tarlo, mi macinano ‘u ciriveddu fino  a spurtusallu, allora nenti fici?, pronto accomodo, ne stampai n’autra che, come la precedente, non ci somiglia ppè gniente al famoso gelato però è buonissima e ve la consiglio. Facìtila!
Ingredienti:
per il pan di spagna
6 uova
150 g di farina
215 g zucchero a velo
una bacca di vaniglia
per la bagna
50 ml di latte
50 ml di sciroppo di amarene
per il ripieno
500 g di panna
500 g di yogurt greco
4 cucchiai colmi di zucchero a velo
230 g di amarene sciroppate
12 g di gelatina in fogli
per la copertura
10 g nocciole
2 biscotti digestive o chiddi chi vulìti secchi
10 g di meringa
200 g di cioccolato al latte
un cucchiaio di panna

Con il mio nuovo forno inforno a forno freddo, quindi voi basatevi sulla conoscenza del vostro elettrodomestico, considerate che dovrete cuocere, tre strati di impasto, senza bruciarli.
Foderate  tre teglie, con il fondo amovibile, da 24 cm di diametro, con la carta forno, imburrate i bordi, il fondo e infarinateli.
Setacciate la farina, montate i tuorli con metà  dello zucchero per una decina di minuti, fino a ottenere un composto molto gonfio e chiaro, unite i semi della vaniglia, la farina e un pizzico di sale. Montate gli albumi a neve aggiungendo a pioggia lo zucchero rimasto. Montate per circa dieci minuti; unite gli albumi con una spatola, al composto di tuorli e farina, mescolate con cura dal basso verso l’alto. Suddividete il composto in tre parti uguali e versate nelle tre teglie preparate, livellate, infornate e cuocete per circa 10 minuti o fino a quando il pan di spagna sarà dorato, sfornate e fate raffreddare su una gratella prima di sformare e fare raffreddare completamente. 
Preparate la bagna scaldando il latte con lo sciroppo delle amarene, mettetelo dentro una bottiglia per bagne e imbibite i dischi di pan di spagna.
A questo punto il più è fatto, non resta che preparare il ripieno; ponete in frigo, il contenitore per montare la panna e nel freezer le fruste, per 10 minuti. Prelevate due cucchiai di panna dalla dose richiesta e montate il resto con lo zucchero a velo, mettetela in frigo. Ammollate la gelatina in acqua fredda per dieci minuti poi strizzatela e ponetela in un tegamino con i due cucchiai di panna conservati, sciogliete su fuoco dolce e fate raffreddare. In un altro contenitore sbattete lo yogurt con le fruste per renderlo cremoso, unite le amarene e la gelatina ormai tiepida, la panna montata, mescolando delicatamente per non smontare il composto che sarà bello gonfio. 
Montate la torta; mettete un disco di pan di spagna su un disco di cartone di uguale dimensione della torta, circondatelo con un ring di acciaio regolabile e versate poco meno della metà del ripieno, adagiate il secondo disco di pan di spagna,compattate delicatamente con il palmo di una mano e proseguite con poco meno della metà del ripieno, coprite con l’ultimo disco di pan di spagna e poi velate la parte superiore con il ripieno avanzato. Mettete in frigo per tutta la notte. 
Il giorno dopo sciogliete a bagno maria, il cioccolato ridotto a quadrucci, con la panna, eliminate il ring agevolando l’operazione di apertura, con una spatola piccola per dolci. Preparate il croccante tritando a coltello tutti gli ingredienti. Versate il cioccolato sopra la torta e livellatelo con una spatola facendolo scivolare dai bordi, distribuite il croccante preparato e ponete in frigo fino al momento di servire.

sto studiando

Il forno, che mi ha accompagnato per otre 17 anni, ha deciso che era stanco di travagghiare e sinni iu in pensione. Quindi, dopo un’accuratissima ricerca di mercato abbiamo, il mio sposo e io, optato per un elettrodomestico super, mega, arci, ultra, iper,  dotato di un manuale d’uso al pari dei superlativi assoluti già usati. Studio, dunque, inforno, provo il vapore, il sottovuoto, il ventilato, sopra sotto, di lato, cuocio pane, biscotti, pizza, pasta, carne, pesce praticamente “al forno” qualunque cosa. Fortuna che a me il caldo piace.

Questi biscotti vengono direttamente da qui, ho cangiato solo un paio di ingredienti, un successone in pieno luglio.
Biscotti alle nocciole
350 g di farina
50 g di fecola di patate
160 g di zucchero di canna
125 g di burro
un uovo
100 g di cioccolato bianco
60 g di nocciole tostate
150 ml di panna fresca
un cucchiaino abbondante di pasta di nocciole
un cucchiaino e mezzo di lievito
zucchero a velo per decorare
mescolate gli ingredienti secchi e poi unite l’uovo e la panna, realizzate due salsicciotti, avvolgeteli in un foglio di pellicola e metteteli in frigo a rassodare per almeno un’ora…io tempo non ne avevo e ho tagliato la pasta molliccia evitando il passaggio in frigo. Infornate in forno caldo a 160°C per circa 15 minuti, io ho un forno ventilato e ho infornato ambedue le teglie a 150°C per circa 20 minuti

il ricordo di un sapore

L’idea nasce da una reminiscenza di quann’eramu picciriddi; vi ricordate il gelato al croccante con ripieno di panna e amarene? Ecco a quello anelavo, il risultato ci somiglia parecchio ma voglio provare a realizzare il cheesecake senza infornalo, senza uova ma con agar agar o colla di pesce. Voglio rasentare la perfezione, cu ‘u sapi, se c’arrinisciu, poi vi cuntu
Cheesecake alle amarene e croccante
per la base:
270 g di Digestive
100 g di burro
60 g di zucchero
per il ripieno:
500 g di yogurt greco
300 g di amarene sciroppate
150 g di panna fresca
90 g di zucchero di canna
una stecca di vaniglia
3 uova
6 amarene divise a metà
per la copertura:
150 g di cioccolato fondente
50 ml di panna fresca
20 g di digestive
20 g di meringhe
20 g di nocciole
sciogliete il burro, mettetelo dentro il robot da cucina insieme con i biscotti e lo zucchero, tritate fino a rendere in briciole il composto. Foderate il fondo di una teglia apribile con carta da forno, ungete e infarinate i bordi. Distribuite il composto di biscotti dentro la teglia espandendo anche verso i bordi, compattate e mettete in frigo.
Preparate il ripieno mescolando lo yogurt con la panna montata, le amarene frullate, lo zucchero, i semi della vaniglia e le uova. Versate dentro il guscio di biscotto, affondate le amarene rimaste tagliate a metà e infornate a 150°C per circa 35-40 minuti. Sfornate e fate raffreddare.

Preparate la copertura, sciogliendo a bagno maria il cioccolato, aggiungete la panna e mescolate. Versate sulla torta e livellate. tritate grossolanamente i biscotti, le meringhe e le nocciole, distribuite sul cioccolato e mettete in frigo per 5-6 ore. Sformate e servite.