quando l’emozione non mi fa ragionare più…

perdo il lume, mi faccio trascinare dalla commozione e qualche lacrimuzza scappa; il problema, poi è ricacciarla indietro, difficilissimo è. Non capita tutti i giorni di trovarsi di fronte una platea con tanti amici che condividono con te una grande emozione; erano moltissimi, ho nel cuore i loro visi, quelli che erano presenti e quelli che, da lontano, fremevano con me.

Ebbene il fatidico giorno è arrivato; le pagine del blog si sono materializzate in pagine fisicamente sfogliabili, ciavuruse e magiche per me che le ho realizzate. La presentazione è stata memorabile, ho fatto un bagno di amore allo stato puro, avevo davanti a me amici che ridevano e gioivano per il raggiungimento di questo traguardo. Avrei dovuto rammentarmi tutta la teoria studiata sui testi che insegnano come parlare in pubblico, psicologia delle conferenze e come modulare la propria voce per catturare l’attenzione dei partecipanti ma…niente c’è potuto, tutte cose mi scordai e pure le lacrime ho dovuto ricacciare indietro perchè la commozione mi ha incrinato la voce.

 Per non di meno a ciò vi presento il buffet che ho offerto agli intervenuti: nella foto qui sopra, la torta nera della Mercante di Spezie versione gluten free, i buccellati dentro la scatola di latta, i ciuriddi con caprino e tonno, biscotti salati al parmigiano, mandorle e rosmarino, casatiello napoletano,  bicchierini di broccoli arriminati e sfogline gluten free, bicchierini di cous cous di riso e mais alle verdure, focaccia di grano saraceno farcita con prosciutto crudo, pecorino, pere e confettura di melagrana, panini assortiti e…non è rimasta una briciola!

allacciate da un lunghissimo nastro rosa

la prevenzione è legata all’alimentazione, c’è picca ‘i fari
Certo, ci sono tumori che acchiappano degli organi a causa di altri agenti esterni quali il fumo; come è accaduto, presumibilmente, a mia madre. Oppure, il tumore può aggredire un organo a causa di una trasfusione contaminata che trasmette l’epatite C che poi diventa un tumore al fegato, come è capitato a mio padre. Ma quando si dice, siamo quello che mangiamo, asseriamo un’altra verità. Allora leviamoci il prosciutto dagli occhi e orientiamoci a comprare ingredienti che ci aiutano a preservare la nostra salute. Insegniamo ai nostri figli che esistono alimenti che ci proteggono dalla possibilità di ammalarsi.
Stella di sale in questo post   è molto chiara, non che non lo sia stata tutte le altre volte eh? Ma questa volta, più delle altre mi ha dato uno schiaffone virtuale, mi rendo conto che, molto di quello che giace al supermercato, in attesa del nostro acquisto, non è sano.

Quest’anno per la prevenzione al tumore al seno, la campagna del nastro rosa, ho deciso di preparare una ricetta utilizzando alimenti controllati. Il proposito di Stella è quello di cucinare, per tutto il mese della prevenzione, questo di ottobre, escludendo elementi nocivi e includendo solo quelli benefici. Proviamoci! Quanto alle visite preventive, signore mie, prenotate controlli periodi. Sentite a mia…buttate quelle belle scatole con la K rossa gigantesca.

zuppa di grano saraceno e forse funghi porcini
adoro i funghi, vuoi perchè mia madre è una micologa e di funghi me ne ha fatti mangiare, vuoi picchì il ciavuru mi fa impazzire, vuoi picchì sunnu boni, ne vado matta. L’altro giorno ho comprato questi funghi ad un prezzo considerevole, il tipico prezzo dei funghi porcini, 39 euro al kg…ne ho comprati solo due per togliermi lo sfizio circa 200 g … oh! Mi state facendo i conti in tasca? ahahahah.
comunque segnatevi ‘sta ricettuzza
sulu pì mia, un cristiano.
200 g di funghi possibilmente porcini 😉
50 g di grano saracenomezzo peperoncino
un cucchiaino di zenzero in polvere ma se avete quello fresco meglio è, grattugiatene 2 cm
mezzo peperoncino piccante
uno spicchio d’Aglio Rosso di Nubia
3 foglie di salvia
2 rametti di timo, solo le foglioline
zafferano in stimmi
600 ml di acqua
olio extra vergine di oliva
sale rosa se l’avete se no un sale comune andrà bene se ne utilizzate poco 😉

Pulite i funghi con uno straccio umido, affettateli e metteteli in un tegame di coccio insieme con l’aglio tritato finemente, il peperoncino a rondelle, gli aromi  e un paio di cucchiai d’olio extra vergine d’oliva. Fate insaporire e poi aggiungete poca acqua calda. Quasi a fine cottura, frullate parte dei funghi per realizzare una crema, aggiungete il grano e gli stimmi di zafferano, portate a cottura unendo l’acqua, poca alla volta quella che serve e sempre bollente. Salate e fate riposare a fuoco spento qualche minuto. Aggiungete un filo d’olio crudo e servite.

tutti in forma…per la prova costume ahahahahah

Qualche giorno fa, Valentina & Riccardo di Cucinando mi hanno chiesto la ricetta di un piatticeddu, uno sano, non che gli altri non lo siano, ma uno di quelli che ti aiutano a stare in forma, niente cose tristi però; uno che segua i canoni dello stare leggeri seguendo una dieta equilibrata. Perché? Come perché…il due d’ottobre a Massa si è svolta una manifestazione “Massa in forma, tutto ciò che fa bene al corpo e alla mente” è stata una domenica all’insegna dello sport e del vivere meglio la città.  Proprio una bella idea!

Allora io, che sempre a dieta sono, nonostante le toTTe che affacciano su queste pagine, propongo uno dei miei pranzi leggeri e anche glutenfree. Con questa ricetta mi adagio sugli allori di Alex, le sue Foto e i suoi Fornelli, perché la base è sempre quella della sua favolosa vellutata (della quale facevamo menzione stamattina eh Alex? ‘A facisti? ahahahah) 

per 4 cristiani:
500 g di zucca decorticata e senza semi
500 ml di brodo vegetale
un bel cucchiaio di curry
una spolverata di paprika 
un peperoncino 
una cipolla rossa 
uno spicchio d’aglio
2 cucchiai di olio extra vergine d’oliva
4 quenelline di philadelphia 
una manciata di nocciole tritate al coltello
200 g di grano saraceno bio
tagliate a dadini la zucca, affettate la cipolla e l’aglio, mettete tutto in una casseruola, senza fare il soffritto; aggiungetela paprika, il curry il peperoncino a pezzetti, l’olio e il brodo vegetale. Fate cuocere fino a quando la zucca si ammorbidisce, circa mezz’ora o poco meno. Frullate il composto e mettete da parte. Cuocete il grano saraceno in acqua salata bollente, scolatelo e preparate i piatti. Mettete uno specchio di vellutata, un quarto di grano saraceno, una piccola quenelle di formaggio e una spolverata di nocciole. Servite subito.  

i fichi caramellati che uniscono l’Italia

Capita, alle volte capita.
Capita che la rete virtuale alla fin fine è reale al 100%. Ci sono in gioco affezioni, emozioni e sentimenti che corrono sui fili della rete. Capita che una lettrice del blog riesca a comunicare tutto questo e anche di più; a quel punto scatta la scintilla 😉
Paola, con la sua famiglia, gestisce un ristorante e un B&B in Abruzzo, nel Parco Nazionale del Gran Sasso. Il ristorante Gran Sasso per l’appunto. La cucina è semplice e di qualità, gestita dall’amore di tutta la famiglia, unitissima.
Paola, dicevo, dopo aver letto la ricetta del miele di fichi,  ha condiviso con me quella dei fichi caramellati della signora Adriana di Mantova. Per una volta, ma spero non sarà l’ultima, ho realizzato una ricetta che, in genere, lei prepara nella cucina del suo ristorante. Paola, all’unisono siamo!

Fichi caramellati
1 kg di fichi sia verdi che neri, l’importante è che siano belli
300 g di zucchero
200 ml di aceto 
300 ml di acqua
io, per la solita fissazione patologia dei food bloggers, di variare la ricetta originale per segnare col proprio nome, ho usato aceto di mele ed ho aggiunto 30 g di mandorle a lamelle.
Disponete i fichi un un tegame ampio e antiaderente. Versare tutti gli ingredienti e fate cuocere per 3-4 ore a fuoco leggio fino a quando il liquido si riduce e arriva alla consistenza e alla colorazione del caramello. Invasate i fichi insieme al sugo, capovolgete i barattoli e fate riposare coperti per tutta la notte.  Consumateli tra un mese o due accompagnandoli con del formaggio. 

con questa ricetta partecipo al CONTEST (ST)RENNE GLUTEN FREE