Non è la solita zuppa

No, perché è associata alle spezie che amo e alle erbe aromatiche che non si disfano più durante la cottura ma resteranno in infusione dentro il filtro Floating Basket L.
Non esclusivamente tè o caffè, dunque ma uno strumento eclettico che finum® ha in commercio da sempre e che risolve, finalmente, il problema dei sacchetti con le spezie o dei mazzetti di erbe che navigano incontrollate nei tegami. Il filtro galleggerà sulla superficie del liquido in cui lo avrete messo in infusione. E’ termoresistente con una struttura in plastica e un tessuto in acciaio inox, non rilascia sapori strani perché realizzato con materiali insapori; lo potrete lavare in lavastoviglie e, in ultimo, ma non per importanza, il disegno del suo coperchio è studiato per assolvere a due requisiti: il cilindro alto rende facile la presa sulla superficie del liquido in cui si trova e può essere usato come gocciolatoio semplicemente capovolgendolo. Great!

Potrete usare questo filtro permanente per tutti i tipi di infusione inserendo in qualunque bevanda, caffè, tè, vino e molto altro come vedrete nella ricetta. Il filtro è disponibile in due formati; medium e large di colore nero.

Per 4 persone

Zuppa aromatica e speziata con lenticchie e fave spezzate

300 g di lenticchie mignon
130 g di fave spezzate
1 carota
2 gambi di sedano
1 grossa cipolla
10 pomodorini ciliegia
un mazzetto aromatico composto da:
2 foglie di alloro
2 piccoli rametti di rosmarino
pepe in grani macinato al momento
sale grosso macinato al momento
circa 2 litri d’acqua
una manciata di bacche di ginepro
1 cucchiaino colmo di semi di cumino
3 cucchiai di olio extra vergine d’oliva
2 piccoli scalogni freschi

Tritate finemente la cipolla, il sedano e la carota, ponete il battuto dentro una pentola di coccio a bordi alti, versate due cucchiai d’olio e ponete sul fuoco per soffriggere il trito. Sciacquate le lenticchie e le fave spezzate, scolatele e aggiungetele al soffritto, mescolate e fate insaporire due-tre minuti. Unite i pomodorini tagliati a metà, versate l’acqua dentro la pentola e girate; preparate le spezie, lavate le erbe aromatiche e inserite tutto dentro il Floating Basket L. Quando il liquido sarà caldo ponetelo dentro la pentola e cuocete a fuoco molto basso senza coperchio per circa due ore, l’acqua evaporerà lentamente e il cestello con le spezie galleggerà insaporendo delicatamente la vostra pietanza. Dopo la cottura salate, pepate, distribuite lo scalogno tagliato a rondelle, l’olio e servite la zuppa, se volete, con dei crostini di pane raffermo.

English version of Tiziana Sanzone
It’s not the usual soup

And that’s because it is associated with spices and herbs that I love and do not come apart anymore during cooking, they now remain in infusion in the Floating Basket L filter.
So It is not just for tea or coffee, but an eclectic tool that finum® has always had on the market and that finally solves the problems with spice bags or herb bunches that float uncontrollably in pans. The filter will float on the surface of the liquid in which you have put it for you spices to be infused. It’s a heat-resistant plastic structure with a stainless-steel mesh, it doesn’t release any strange flavor because it is made with tasteless materials; it can be washed in the dishwasher and, last but not least, the design of the lid is designed to fulfill two needs: the high cylinder makes it easy to pick up from the surface of the liquid in which it is located and it can be used as a drip-off tray by simply turning it over. Great!

You can use this permanent filter for all types of infusions by putting it into any beverage, coffee, tea, wine and much more as you will see in the recipe. The filter is available in two sizes; medium and large and black colour.

Aromatic and spicy soup with lentils and dried beans

For 4 people

300 g of mignon lentils
130 g of dried beans
1 carrot
2 stalks of celery
1 large onion
10 cherry tomatoes
a bouquet garni consisting of:
2 bay leaves
2 small rosemary sprigs
freshly ground pepper
freshly ground salt
2 liters of water
a handful of juniper berries
1 heaping teaspoon of cumin seeds
3 tablespoons of extra virgin olive oil
2 small fresh shallots

Finely chop the onion, celery and carrot, place the mirepoix in a crock pot with high sides, pour two tablespoons of olive oil and place on the stove to fry the mince. Rinse the lentils and dried beans, drain and add to the pan, stir and cook for 2 to 3 minutes. Add the tomatoes, cut in half, pour the water into the pot and stir; prepare the spices, wash the herbs and place them all into the Floating Basket. When the liquid is hot, place it in the pot and cook over in low heat without a lid for about two hours, the water will slowly evaporate and the basket with the spices will gently float around and season your dish. After cooking, season with salt and pepper, spread the shallots cut into rings, the oil and serve the soup, if you like, with some toasted bread.

come inizio direi che può bastare

con tutta la buona volontà iniziale, i buoni propositi, i brindisi, i giochi di foco, gli slanci positivi e proattivi, ‘st’annu sappresentò come una colossale caghera. Si può dire? Lasciatemelo dire picchì mi staju limitannu. Come inizio, questo 2015 lascia alquanto a desiderare, per usare un leggerissimo eufemismo.
‘U bellu è che ci inerpichiamo su ‘millemila’ amenità giornaliere, poi accendi la TV e resti alluccutu pi chiddu che nnì vomita ‘i supra.
Poi arrifletto sulla vita da formica che conduco in mezzo a ‘stu munnu pacciu, ma pacciu supra ‘u serio, mica ppì babbìo e mi dico: ma all’urtimata picchì?
per due cristiani, non s’offendano tutte l’autre religioni, ppì carità.:
140 g di riso basmati
un cucchiaio d’olio extra vergine d’oliva
un grosso mazzo di sparacelli, broccoletti
la scorza grattugiata di mezz’arancia
un cuore di brodo alle verdure
mezzo litro d’acqua circa
20 g di mandorle con la buccia
pepe
sale
lessate i broccoletti dopo averli mondati e lavati, scolateli lasciando poca acqua di cottura, frullateli con un frullatore a immersione;passateli in un tegamino e, appena la crema comincia a bollire unite il cuore di brodo e versate il riso. Portate a cottura aggiungendo acqua bollente. Tostate le mandorle  in un padellino e tritatele. Quando il riso è cotto servitelo con una manciata di mandorle e la scorza d’arancia grattugiata.

il conforto dell’autunno

Confortevoli, calde, rassicuranti; sono le minestre. Dove fa freddo sono pressoché obbligatorie. Se poi si tramutano in zuppe meglio ancora, così ci bagni il panuzzo; ancora più confortevole, direi.
Anche se qui il freddo l’aspettiamo ancora, molti miei compaesani hanno cambiato stagione seguendo i dettami del calendario. Se iddu dice che è autunno, moltissimi si imbacuccano, perdendo di vista lo stato termico ambientale. Eh va beh! Niente ci fa, sudo a guardarli. Non che mi dispiaccia il troppo caldo eh, ma c’è chi si è stancato e vorrebbe girare pagina. Io ho promesso di non lamentarmi e, in effetti, ancora non ne ho motivo ahahahahahah!
per 4 cristiani
300 g di lenticchie nere
una di cipolla rossa
uno spicchio d’aglio
una costa di sedano
una carota
250 g di cimette di cavolfiore violetto di Catania
60 ml di vino rosso
mezzo peperoncino, circa 8 cm
olio extra vergine d’oliva
10 pomodori secchi sott’olio
900 ml di acqua a temperatura ambiente.

 Lavate le lenticchie, il cavolfiore ridotto in cimette e il sedano. Mondate la carota, l’aglio, la cipolla e realizzate un battuto insieme con il sedano. Mettete il trito in una risottiera e procedete con il soffritto versando 4 cucchiai d’olio e il peperoncino tagliato a metà. Aggiungete le cimette e le lenticchie. Mescolate per fare insaporire e poi irrorate con il vino che farete evaporare a fiamma alta sempre mescolando.

 Abbassate la fiamma, versate tutta l’acqua, chiudete con il coperchio e procedete alla cottura per circa 40-45 minuti. A fine cottura aggiustate di sale e fate riposare qualche minuto. Nel contempo tagliate a filetti sottili i pomodori secchi e metteteli da parte. Servite nelle scodelle decorandole con i pomodori secchi e insaporendo con un giro d’olio nuovo crudo.

Una giornata MONDIALE

Oggi è una grande giornata, una giornata in cui coincidono ben due iniziative rivolte all’alimentazione

World Bread Day Giornata mondiale del pane 2012 e il World Food Day Giornata mondiale dell’Alimentazione 2012
non potevo mancare all’appello
Giornata mondiale del pane, Il ciavuru di pane che si sprigiona in casa è assolutamente irresistibile; è un evento speciale che coinvolge tutti i blogger. Zorra, già da sette anni in maniera instancabile, si è assunta il compito di coinvolgere tutta la blogsfera per preparare il pane in questo giorno e di raccogliere tutte le ricette  sul suo blog…lode a Zorra! 😀

Io qua sono con un pane dolce alle nocciole; questa ricetta l’ho realizzata utilizzando l’ultima porzione di lievito madre che ho preparato con il liquido di governo della mozzarella di bufala, seguendo il procedimento di Nuccio
220 g di nocciole tostate
50 g di burro
10 g di olio alle nocciole
2 uova medie sbattute (97 g)
180 g di zucchero
470 g di farina 0
250 ml di latte tiepido
un pizzico di sale
190 g di lievito madre ottenuto con l’acqua di governo delle mozzarelle di bufala
oppure 15 g di lievito di birra

Tritate a coltello le nocciole. Riducete a crema il burro con l’olio e lo zucchero; unite le uova e continuate a sbattere per un paio di minuti, unite le nocciole, il sale e poco alla volta 300 g di farina alternandola al latte. Otterrete un impasto molto fluido; se avete la planetaria cambiate la frusta a fili e mettete quella a K, in caso contrario continuate con un cucchiaio di legno. Unite il lievito madre e la farina rimasta. Imburrate e infarinate uno stampo da plumcake versate il composto riempendolo per 3/4 ponetelo in forno spento con la luce accesa per .6-7 ore. Con l’impasto rimasto ho realizzato dei filoncini,  infornate a 180°C il plum cake per circa 35-40 minuti, i filoncini per circa 20 minuti. Gustatelo con i formaggi e una gelatina di nero d’Avola.

Con la squadra di Cucinando abbiamo pensato di dare voce anche alla giornata mondiale dell’alimentazione, organizzata dalla FAO già dal 16 ottobre del 1981; viene celebrata in 150 Paesi. Lo scopo è quello di sensibilizzare i Governi e i cittadini del mondo sul problema della fame e della malnutrizione nel mondo. 

Zuppa d’orzo al finocchietto
per due cristiani:
una cipolla di Tropea
30 ml di vino bianco
un piccolo mazzetto  di finocchietto di montagna
15 g di uva passa
2 pomodori per insalata
150 g di fagioli cotti
500 ml di brodo vegetale
180 g di orzo
foglie di prezzemolo
olio extra vergine di oliva
pepe

Tritate finemente la cipolla, mettetela in una risottiera di terracotta e soffriggetela in un paio di cucchiai d’olio, aggiungete il finocchietto tritato a coltello, unite l’uva passa e sfumate con il vino alzando la fiamma. Unite i fagioli, il pomodoro privato dei semi e tagliato a cubetti, fate insaporire con un mestolo di brodo e spegnete. Frullate due mestoli di condimento e rimettete nel tegame. Versate l’orzo e portate a cottura come un risotto, unendo il brodo bollente poco alla volta. A fine cottura condite con un giro d’olio crudo o, se volete, olio al peperoncino.

Tu la conosci Nina?

Non la conosci? Naaaaaa, non è possibile!
Nina è un personaggio fantastico, una persona di cui ti puoi fidare, sempre cortese e con il sorriso che le aleggia sulle labbra.
E Francesca? Non dirmelo…
Francesca è timida ma non troppo, riservata, bella come il sole e sempre con una parola dolcemente in rima che le compare sulla bocca. Francesca è Nina!
Loro sono indissolubili, ineguagliabili, favolose, limpide e trasparenti come un acquerello. Insieme sono una sinfonia. E una sinfonia di colori, sapori ed emozioni è il contest di Io e Nina.
Il Ninestrone nasce per celebrare le prossime feste, il calendario Ninestrone 2012 è raccontato da “12 buffi personaggi stagionali, vivi fiabeschi, d’acqua  e acquerello ninesco” Per vincere un Ninenstrone partecipa al contest di fine anno che scade il 20 novembre. Racconta, inventa, disegna, fotografa, cucina  o silenziosamente mostra la tua sinfonia-minestrone. Per chi desidera acquistarlo scriva una mail a Nina entro il 25 novembre per prenotarlo.

 

Il mio Ninestrone agrodolce di frutta e verdura
per 2cristiani:
1/2 cavolo rosso
1 cipolla di tropea
1 mela
4 prugne secche
50 ml di aceto di mele
100 ml di Calvados
300 ml di acqua
2 cm di zenzero grattugiato
4 rametti di timo
olio extravergine d’oliva
sale e pepe
100 g di riso Jasmine o Basmati

affettate finemente il cavolo e mettetelo a marinare dentro una ciotola con l’aceto per una decina di minuti
Tritate a coltello la cipolla, ponetela in un tegame con un cucchiaio d’olio e doratela su fuoco moderato. Bagnante con il Calvados e portate a ebollizione facendo evaporare l’alcool. Unite il cavolo sgocciolato, la mela sbucciata e tagliata a cubetti; aggiungete l’acqua, lo zenzero grattugiato, le foglioline di timo, le prugne snocciolate e tagliate grossolanamente, coprite con il coperchio e cuocete su fiamma leggera per circa mezz’ora. Frullate poco più della metà del composto e preparate il riso cuocendolo al dente. Impiattate ponendo un fondo di cavolo affettato, tre quenelle di composto e il riso. L’ho mangiato anche sostituendo il riso con la ricotta fresca.

allacciate da un lunghissimo nastro rosa

la prevenzione è legata all’alimentazione, c’è picca ‘i fari
Certo, ci sono tumori che acchiappano degli organi a causa di altri agenti esterni quali il fumo; come è accaduto, presumibilmente, a mia madre. Oppure, il tumore può aggredire un organo a causa di una trasfusione contaminata che trasmette l’epatite C che poi diventa un tumore al fegato, come è capitato a mio padre. Ma quando si dice, siamo quello che mangiamo, asseriamo un’altra verità. Allora leviamoci il prosciutto dagli occhi e orientiamoci a comprare ingredienti che ci aiutano a preservare la nostra salute. Insegniamo ai nostri figli che esistono alimenti che ci proteggono dalla possibilità di ammalarsi.
Stella di sale in questo post   è molto chiara, non che non lo sia stata tutte le altre volte eh? Ma questa volta, più delle altre mi ha dato uno schiaffone virtuale, mi rendo conto che, molto di quello che giace al supermercato, in attesa del nostro acquisto, non è sano.

Quest’anno per la prevenzione al tumore al seno, la campagna del nastro rosa, ho deciso di preparare una ricetta utilizzando alimenti controllati. Il proposito di Stella è quello di cucinare, per tutto il mese della prevenzione, questo di ottobre, escludendo elementi nocivi e includendo solo quelli benefici. Proviamoci! Quanto alle visite preventive, signore mie, prenotate controlli periodi. Sentite a mia…buttate quelle belle scatole con la K rossa gigantesca.

zuppa di grano saraceno e forse funghi porcini
adoro i funghi, vuoi perchè mia madre è una micologa e di funghi me ne ha fatti mangiare, vuoi picchì il ciavuru mi fa impazzire, vuoi picchì sunnu boni, ne vado matta. L’altro giorno ho comprato questi funghi ad un prezzo considerevole, il tipico prezzo dei funghi porcini, 39 euro al kg…ne ho comprati solo due per togliermi lo sfizio circa 200 g … oh! Mi state facendo i conti in tasca? ahahahah.
comunque segnatevi ‘sta ricettuzza
sulu pì mia, un cristiano.
200 g di funghi possibilmente porcini 😉
50 g di grano saracenomezzo peperoncino
un cucchiaino di zenzero in polvere ma se avete quello fresco meglio è, grattugiatene 2 cm
mezzo peperoncino piccante
uno spicchio d’Aglio Rosso di Nubia
3 foglie di salvia
2 rametti di timo, solo le foglioline
zafferano in stimmi
600 ml di acqua
olio extra vergine di oliva
sale rosa se l’avete se no un sale comune andrà bene se ne utilizzate poco 😉

Pulite i funghi con uno straccio umido, affettateli e metteteli in un tegame di coccio insieme con l’aglio tritato finemente, il peperoncino a rondelle, gli aromi  e un paio di cucchiai d’olio extra vergine d’oliva. Fate insaporire e poi aggiungete poca acqua calda. Quasi a fine cottura, frullate parte dei funghi per realizzare una crema, aggiungete il grano e gli stimmi di zafferano, portate a cottura unendo l’acqua, poca alla volta quella che serve e sempre bollente. Salate e fate riposare a fuoco spento qualche minuto. Aggiungete un filo d’olio crudo e servite.

minestra povera o povera minestra?

…fa lo stesso, questa mi toccò per tre giorni tre, l’ho mangiata tutta io, anzi per la precisione, ho ancora l’ultima porzione in frigo, sapete esattamente quale sarà il mio pranzo oggi quindi forse dovrei dire povera me ahahahah
la vellutata di zucca Alexiana è très chic, questa è grezzulidda, ma sempre di minestra si tratta, mi sto alienando 😉 ma è quello che voglio!
questa ricetta è tratta quasi pedissequamente da un libbriccino grazioso, ma poco affidabile che comprai nel lontanissimissimo 1997 a Lucca, durante il viaggio di nozze ben ottomilalire.

per 4 persone
200 g di farro
1,5 litri di brodo
1 spicchio d’aglio
2 foglie d’alloro
200 ml di latte
4 patate medie
1 cipolla
1 gambo di sedano
1 carota
1 cucchiaio generoso di curry

mettete il farro a mollo in acqua per tutta la notte, dopo averlo lavato e liberato dalle impurità. La mattina dopo, sciacquate il farro e mettete in un tegame un battuto realizzato con la cipolla, il sedano, l’aglio e la carota tritati. Unite il farro, l’alloro, il curry e il brodo freddo. Fate cuocere mescolando ogni tanto per circa un’ora, aggiungere le patate tagliate a tocchetti piccoli, fate cuocere ancora mezz’ora quando le patate saranno quasi cotte unite il latte tiepido, fate riprendere il bollore, regolate di sale e servite dopo un riposo di cinque minuti. Durante le varie degustazioni ho provato a dare una spolverata di ricotta dura salata…benissimo ci sta 🙂

21 marzo…prima, prima ma molto prima, coincideva con la primavera

ma fa un friddu di moriri, per fare le foto mi sono dovuta infagottare, cappotto, sciarpa e cappidduzzu 0_O
Lei, la Primavera, è in ritardo, si sa le primedonne se la tirano un pò che vogliamo fare? nulla ci godiamo l’ultima, e speriamo sia l’ultima, minestra dell’inverno, facile e soprattutto calda!
😉

Per noi tre

1 carota
1 gambo di sedano
1 cipollotto
1 mazzetto di finocchietto di montagna
2 cucchiai di spumante
2 zucchine genovesi
1 pomodoro
1 piccolo cavolfiore
20 castagne secche
olio
sale
pepe
1 crosta di parmigiano
circa 1 l e mezzo di brodo vegetale

Preparate il brodo vegetale anche con un paio di dadi per brodo e portate a bollore. Tritate il cipollotto, la carote e il sedano finemente, fate un soffritto e poi sfumate con lo spumante o anche con del vino bianco. Aggiungete le zucchine e il pomodoro tagliati a cubetti, unite anche il cavolfiore lavato e ridotto in piccole cime, aggingete le castagne e in ultimo la crosta del formaggio pulita e tagliata a cubetti. Fate insaporire senza aggiungere liquidi e poi poco alla volta unite il brodo caldo raggiungendo la consistenza desiderata. Portate a cottura, aggiustate di sale, pepate e insaportite con un filo d’olio crudo.

Alcuni lettori sanno che il mio sposo è un “pastaro” quindi la minestra è con la pasta 🙂
in questa versione tiro fuori circa la metà delle verdure già cotte, le frullo e le riaggiungo nel tegame, porto a bollore e verso 150 g di anelletti siciliani, aggiungo brodo bollente poco alla volta per terminare la cottura della pasta.
Fate raffreddare qualche minuto prima di servire

maltagliati e fagioli speziati

che iornu è oggi?
martedì…28 ottobre
azz…ma l’autunno non avia ‘a trasiri u 23?… ma di settembre però!!!!
Domenica era previsto un temporale pazzesco, le previsioni propronevano l’immagine di un’Italia sgombra da nuvole, sole su tutta la penisola, tranne…
si si signori mie tranne la Sicilia ben nascosta sotto un nuvolone che non lasciava intravedere nemmeno un piccolo spiraglio…e invece chiuviu n’anticchia a matina e poi un cauru di moriri…
Per grande fortuna noi invece avevamo previsto una bella tavolata fuori sotto la nuova copertura la giornata è stata molto più che clemente 😉 manciammu fora!!!

non c’è più la mezza stagione cari miei, si stava meglio quando si stava peggio
ehgià!
ma una bella minestra non brodosa però ce la facciamo stare bene…anche se fa caldo
🙂

per 12 persone
450 g di maltagliati secchi
400 g di fagioli freschi
200 g di fagioli neri secchi
600 g di fagioli rossi secchi
400 g di pomodori rossi a grappolo
200 g pancetta tagliata in una sola fetta
100 ml di vino rosso
gli aghi di un rametto di rosmarino
il cuore di un sedano
2 spicchi d’aglio
una cipolla media
2 cucchiai di farina
una decina di chiodi di garofano pestati nel mortaio
mezzo cucchiaino di cannella in polvere
mezza noce moscata grattugiata
olio extravergine d’oliva
brodo vegetale
sale
pepe
burro

Mettete a bagno per una notte i fagioli secchi. In una pentola di coccio soffriggete un battuto con l’aglio, la cipolla gli aghi di rosmarino e il sedano tritati finemente, con 3 cucchiai d’olio e una noce di burro fate stufare con il coperchio; Unite il vino e poi dopo poco, aggiungete la farina, amalgamate evitando la formazione di grumi. Nel frattempo portate a bollore almeno 1,5 litri di brodo vegetale. Tagliate a dadini la pancetta, ed aggiungetela insieme ai pomodori pelati ridotti a dadini nella pentola con il battuto, unite i fagioli e cominciate la cottura a fuoco lento aggiungendo poco per volta il brodo e mescolando.Unite le spezie in polvere e continuate questo splendido processo (per me)che è la cottura lenta. Quando i fagioli sono cotti, estraete metà della minestra e frullatela; rimettete nuovamente nella pentola ed aggiungete brodo bollente per la cottura della pasta, in casa nostra le minestre non le amiamo liquide, ma abbastanza “solide” quindi dipende dal vostro gusto la quantità di brodo da aggiungere sempre via via che la minestra cuoce. Quando la pasta è cotta, spolverate con del pepe macinato al momento e irorate con un filo d’olio.

Minestra in nero…



Minestra in nero, con un po’ di verde su sfondo bianco. La mia mania dei colori imperversa in ogni dove, quindi quando ho visto i fagioli neri sono impazzita, io adoro il nero, sfila, dimagrisce ahahahah, un po’ meno dimagriscono i fagioli, ma comunque…continuando nella mia spesa di cose sfiziosette, ho trovato i funghi champignon neri disidratati. Con tutto questo nero bisognava spezzare con un po’ di bianco, bianco e nero elegante fa! Quindi va bene per una serata 🙂 , un scaffale più in là trovo l’orzo perlato che fa al caso mio e tutta contenta me ne vo’ pensando alla mia serata di gala…in compagnia di una minestra 🙂
Durante la fase di preparazione rimuginavo…ok con la serata di gala, ma tutto ‘sto secco non sarà troppo? ravviviamo con qualcosa di fresco, verde e verduroso e splash arrivano gli asparagi.
Ingredienti per 4 persone:
100 g di fagioli neri secchi
100 g di orzo perlato
20 g di funghi champignon neri disidratati
un mazzo di asparagi freschi
100 g di anelletti siciliani
2 pomodori pelati
4 rametti di rosmarino
1/2 cipolla rossa
1 spicchio d’aglio
un mazzetto di prezzemolo
1 cucchiaio di farina
2 l di brodo vegetale
sale
pepe
4 cucchiai di olio extravergine d’oliva+ quello per condire

Mettete a bagno i fagioli 12 ore prima della preparazione. In una pentola di coccio soffriggete in 4 cucchiai d’olio i rametti di rosmarino lavati e asciugati, quando saranno dorati eliminateli e soffriggete il prezzemolo, la cipolla e l’aglio tritati; appena saranno rosolati sciogliete la farina badando a non fare grumi. Unite i pomodori pelati, privati dei semi e tagliati a cubetti, fate insaporire ed aggiungete i fagioli, copriteli con il brodo e fateli cuocere trequarti d’ora. Lavate l’orzo e aggiungetelo ai fagioli, aggiungete brodo e mescolate per amalgamare gli ingredienti. a metà cotura aggiungete i funghi e dopo ancora una decina di minuti gli asparagi tagliati a rondelle, lasciate le punte intere. Quando i fagioli saranno quasi cotti, aggiungete la pasta e fate cucinare ancora aggiungendo brodo bollente. La pasta si potrebbe omettere, ma noi siamo pastari e quindi… A fine cottura aggiungete una macinata di pepe, aggiustate di sale se è necessario e condite con olio extravergine d’oliva.
Questo piatto è fortemente sconsigliato a quelle persone che non gradiscono le cose callose sotto i denti e quelle che vanno di fretta
😉