Manie

Ma voi ne avete?
io ne ho probabilmente troppe 🙂 a parte Camilleri, che a quanto pare condivido con Viola (e non solo), colleziono magneti, gatti finti, acquasantiere, piante, bottiglie, piatti, bicchieri, scarpe, conchiglie, candele e candelieri…mi assale un irresistibile desiderio di accumulare tutte ‘ste cose, la mia casa sta scoppiando.
Ah, per la cronaca, anche questa sera ho cucinato! ho ripreparato, a gentile richiesta, i maltagliati con i fagioli sgranati, e per dolcino ho infornato i biscotti al burro. serena notte *

Punica granatum var. nana
è adorabile il mio melognano nano, non trovate anche voi?

Antico candeliere in peltro regalato dalla mia mamma. A sua volta le era stato regalato dai uno dei suoi fratelli, zio Villi. Il bicchiere mi è stato regalato da mio fratello Fabio e sua moglie Fe, ovviamente non uno ma sei 🙂
Miriade di magneti sul frigorifero

Bottiglie trasparenti, dalla forma affascinante, che utilizzo anche come portafiori per singoli fiori

Cassata al forno di Ida

Come dice la mia nuova amichetta di rete nonchè mia omonima e conterranea, dovremmo fondare un club o un partito della cassata al forno, vinceremmo le elezioni, tanto oramà è di moda candidarsi e fondare i partiti 🙂

Questa versione della cassata me l’ha regalata la mia amica Ida e la ringrazio ancora una volta perchè mi ha fatto scoprire questa delizia. La ricotta è giustamente dosata con lo zucchero e la crema è gustosa ma non stucchevole.

Mai avere fretta quando si è alle prese con una pietanza men che meno con un dolce. Invece cosa ho fatto questa sera?… ho avuto fretta ed ho rotto il guscio, la crema era ancora tiepida e nel girare la torta ho fatto il danno, mi dispiace tanto 🙁

Ingredienti per l’impasto:
300 g di farina 00
70 g di zucchero fino tipo Zefiro
3 tuorli
150 g di burro
sale un pizzico
vanillina
1/4 di bustina di lievito
Impastare tutti gli ingredienti molto velocemente; se l’impasto tende a sbriciolarsi…e lo farà! aggiungete 2 gocce di acqua fredda, formate una palla avvolgetela nella carta d’allumino e metterla a riposare in frigo almeno 2 ore.

Per la crema di ricotta:
600 g di ricotta fresca
300 g di zucchero
1 fiala di aroma vaniglia oppure una bustina di vanillina
4 plum cake già confezionati o un piccolo pan di spagna
50 g di gocce di cioccolato
Fate sgocciolare la ricotta in uno scolapasta per una notte in frigo. Aggiungete lo zucchero e lavorate per amalgamarlo bene. Se la ricotta ha molto siero fatela riposare ancora tutto il giorno. Setacciatela con un passapomodoro a maglie fitte ed infine aggiungete la vaniglia e le gocce di cioccolato.


Accendete il forno a 160°C. Prendete l’impasto dal frigo, lavoratelo leggermente e stendete i 2/3 con il matterello. Imburrate ed infarinate una tortiera per cassata da 2 kg, ponete la pasta nella teglia e sbriciolate 2 plum cake, versate la crema di ricotta e sbriciolate gli ultimi 2 plum cake. Stendete il terzo di pasta rimasto e chiudete la torta sigillando i bordi. Infornate per circa 20-25 minuti o fino a quando non assume una colorazione dorata.

Sfornatela e fatela raffreddare. Capovolgetela con delicatezza su una gratella per dolci e mettetela sotto il grill per colorarla. Sfornatela e SOLO dopo che si è raffreddata molto bene trasferitela su un piatto da portata. Cospargete di zucchero al velo e strisce di cacao o cannella in polvere


Vermicelli al vino

Reminiscenze toscane…
ho vissuto 5 anni a Montecatini in un posto stupendo in collina, ospite dei miei zii, accanto ad un ristorante che ha, nel suo menù, questo primo speciale. Spaghetti al Chianti.
Non ho una ricetta vera e propria, tra l’altro l’ho sempre preparata a occhio, ma il risultato finale ci somiglia. Quindi ci provo a scrivere delle dosi.
Tornando in Sicilia ho usato un Nero d’Avola, garantisco un ottimo risultato!

spaghetti al vino resize
Ingredienti per 4 persone:
320 g di vermicelli
30 g di olio
mezzo litro di Chianti oppure di Nero d’Avola per farla n’anticchiedda sicula
1 spicchio d’aglio a testa, ma se sono grossi direi 2 tagliati a metà
2 peperoncini
1 cuore di brodo vegetale
un mazzetto di prezzemolo

Rosolare l’aglio in una padella capiente con l’olio e il peperoncino; aggiungete il dado, scioglietelo nell’olio e poi aggiungete il vino. Fate sobbollire e poi spegnete. Nel frattempo fate bollire abbondante acqua salata, lessate i vermicelli e a metà cottura passateli in padella con la miscela di olio e vino, dopo che l’avrete riportata a bollore. Finite la cottura della pasta in padella mescolando sempre. Eliminate l’aglio e spolverate con il prezzemolo tritato.
A cottura ultimata la pasta avrà assorbito tutto il condimento, assumendo il colore rosso rubino del Chianti.
Se vi trovate a Montecatini, andate su in collina a mangiare quelli veri al ristorante Montaccolle, sono una vera prelibatezza.


nero d'avola Tasari resize

Crostata con confettura di zia Antonella

Eh, lo so cosa state pensando […] ma non oso dirlo 😉
Ebbene si molte ricette, tra le migliori me le hanno date proprio amici e parenti; mi sembra grazioso attribuire il nome di chi me l’ha regalata. Questa ricetta di pastafrolla è unica credo ;-).
State a sentire [leggere] gli ingredienti della frolla:
300 g di farina 00
2 tuorli
150 g tra burro e strutto (metà e metà)
150 g di zucchero fine tipo Zefiro
la scorza grattugiata di un limone
un pizzico di sale
1 uovo intero
Confettura

Impastate con cura e il meno possibile tutti gli ingredienti per la frolla, tranne l’uovo intero che utilizzerete per spennellare l’impasto prima di infornare; se l’impasto tende a sgretolarsi aggiungete pochissima acqua fredda. Formate una palla e avvolgetela in un foglio di carta d’alluminio e ponetela a riposare per almeno 1 ora in frigo.


Dividete l’impasto in due parti disuguali; lavorate leggermente e stendete i due terzi con il matterello, arrotolatelo su di esso e stendetelo su una teglia per crostata precedentemente imburrata ed infarinata. Bucherellate il fondo con i rebbi di una forchetta e versate la confettura, distribuendola. Lavorate il terzo di pasta rimasto stendetelo con il matterello e con un rotella tagliapasta realizzate delle strisce da incrociare sulla marmellata. Se volete spennellate le striscioline di uovo sbattuto. Infornate a forno caldo a 180°C per 25 minuti circa. Sfornate fate raffreddare, sformatela con un movimento sicuro su un piatto da portata e spolverizzate di zucchero al velo.

Bucatini alla carbonara

Secondo la tradizione per preparare la vera carbonara ci vuole il guanciale; simile alla pancetta, ma io avevo la solita pancetta, quindi…
Ingredienti per 4 persone
320 g di bucatini
150 g di guanciale
3 cucchiai di olio d’oliva oppure 50 g di burro
1 spicchio d’aglio
2 uova
2 cucchiai di parmigiano
2 cucchiai di pecorino
2 cucchiai di panna fresca
pepe

Portate a bollore abbondante acqua salata, tagliate a dadini il guanciale e fatelo dorare in un piccolo tegame con 3 cucchiai d’olio e l’aglio. Fatelo rosolare, abbassate la fiamma e schiacciatelo con la forchetta. Toglietelo dal fuoco per non farlo essiccare. Sgusciate le uova in una ciotola, unite un cucchiaio di pamigiano grattugiato, uno di pecorino e 2 cucchiai di panna, sbattete con una frusta per ottenere una crema omogenea. Quando l’acqua bolle, tuffatevi i bucatini, mescolate e portate a cottura. Scolateli, trasferiteli in una terrina, unite il soffritto di guanciale e mescolate, versate a filo il composto di uova e panna, spolverizzate con un cucchiaio di parmigiano e uno di pecorino grattugiati, insaporite con un’abbondante spolverata di pepe. Mescolate ancora e se il condimento dovesse risultare asciutto, utilizzate il solito trucchetto di aggiungere qualche cucchiaio di acqua di cottura della pasta.

Scaloppine di vitello con capperi e cocunci

Oggi in cucina ho utilizzato degli ingredienti piccoli ma gustosi, ma soprattutto tipici dell’isola. E questa è una bella cosa 🙂
A pranzo pistacchi; a cena capperi e cocunci, rispettivamente i boccioli fiorali e i frutti immaturi del cappero.
Per 4 persone:
500 g di fettine di carpaccio di vitello
6 pomodori ramati
uno spicchio d’aglio
20 g di burro
2 cucchiai di capperi sotto sale
una manciata di cocunci
farina
origano
olio extravergine d’oliva
sale e pepe

Scottate i pomodori per pochi istanti in acqua bollente;scolateli, spellateli, privateli dei semi e tagliateli a dadini. Scaldate 2 cucchiaio d’olio in una padella con lo spicchio d’aglio schiacciato; prima che prenda colore aggiungete i pomodori, salate e pepate, fate cuocere per 5 minuti circa a fuoco vivace, mescolando. In una larga padella fate sciogliere il burro con 2 cucchiai d’olio, salate ed infarinate leggermente la carne, rosolatela per qualche minuto finchè assume una leggera doratura. Unite il pomodoro, i capperi dissalati ed i cocunci; fate insaporire per un paio di minuti e spegnete il fuoco; cospargete un po’ di origano ed una generosa macinata di pepe.

Fettuccine al pistacchio


Il pistacchio di Bronte

‘sta cosa del pistacchio mi sta intrigando, quindi preparatevi a sorbirvi questo delirio 🙂 questa ricetta in particolare non mi fa impazzire, comunque l’ho preparata e quindi vi tocca.
Potrei suggerire un MeMe…ma è meglio di no!
vado…:
ingredienti per noi 3
270 g di pasta
30 g di pistacchi
1 cipolla
30 g di burro
50 g panna (ma io ne ho usato poca poca ed ho preferito sfumare con una spruzzata di spumante brut)
30 g di pancetta dolce o prosciutto cotto
Tritate la cipolla e fatela soffriggere con il burro, aggiungete il prosciutto (io avevo la pancetta),
sfumate con il vino se vi piace (io ho fatto così!). Aggiungete la panna, amalgamate bene il tutto.
Lessate la pasta in abbondante acqua salata, nel frattempo sgusciate i pistacchi, tritate finemente 15 g ed aggiungeteli alla panna, tritate grossolanamente gli altri 15 g e metteteli da parte.
Scolate la pasta al dente, saltatela in padella per qualche minuto e fate insaporire, aggiungete acqua di cottura della pasta quanto basta per amalgamare. Servite nei piatti aggiungendo un po’ di pistacchi tritati grossolanamente.

La versione qui sotto è quella per mia figlia che mangia la pasta con i pistacchi senza pistacchi,
la pasta con i pomodorini senza pomodorini…etc, etc

Tortellini in brodo

Naaaa, non li ho fatti io, ieri sera non mi sentivo tanto bene, avevo freddo, ma freddo non ce n’era; l’attribuisco al fatto che ho dato mandato al mio parrucchiere di farmi bella (…), beh lasciamo perdere, comunque sono stata con la testa bagnata per 3 ore, tra tintura, meches, creme ristrutturanti, shampoo, crema stabilizzante, maschera e massaggio (una vera tortura oltre che un vero falso); insomma sono uscita da li con il giubotto di pelle allacciato fino al collo e la giornata era calda con un bel solicino.
Quindi, per tutto il giorno, l’unico pensiero era RISCALDARMI, ma la cucina alle 19.30 era ancora al buio e silenziosa, non avevo voglia; l’idea è venuta a mio marito:”facciamo i tortellini in brodo?” Per fortuna nella dispensa c’era una confezione di tortellini secchi per i momenti di disperazione come questo.
Le uniche 2 cose che ho aggiunto al brodo vegetale (realizzato con il dado, manco a dirlo) sono state delle foglie di prezzemolo e in ultimo prima di servire, dei cubetti di parmigiano.
E poi via a letto. Adesso va decisamente molto meglio ma fuori piove 🙁

Bussolano

Beh, la ricetta l’ho presa dal Sale & Pepe di questo mese ho scoperto che è una ricetta lombarda. Un bel ciambellone con l’uva che in questo periodo è un ingrediente irresistibile anche da solo.
Ingredienti:
250 g di farina
15o g di fecola
150 g di burro
150 g di zucchero
3 uova
1 limone non trattato
1 bustina di lievito vanigliato
250 g di vino bianco dolce (io ho usato il passito di Pantelleria)
200 g di uva bianca
200 g di uva nera
un cucchiaio di granella di zucchero (io non l’avevo ed ho usato dello zucchero di canna)
sale

Lavorate il burro molto morbido con lo zucchero fino ad ottenere un composto soffice, unite i tuorli, la scorza del limone grattugiata, il vino poco alla volta e l,a farina setacciata con la fecola e il lievito. Amalgamate bene gl’ingredienti e unite gli acini d’uva lavati, asciugati e, se necessario privati dei semini. Montate gli albumi con un pizzico di sale ed amalgamateli al composto.
Imburrate uno stampo per ciambella, infarinatelo, versatevi l’impasto, cospargetelo con la granella di zucchero e cuocetelo a forno caldo a 180°C per circa 40 minuti. Lasciate riposare il dolce per 15 minuti e poi sformatelo sulla gratella per dolci.


Pasta con le lenticchie per piccole belve

Oggi sono rimasta in casa a fare da baby sitter per mia figlia ed una sua amica…
una “splendida” riunione sindacale scolastica mi ha costretto a casa per ovvi motivi logistici.
Dopo un po’ di giochi comuni, le bimbe si stavano annoiando, allora ho proposto loro di fare i muffin con il cuore di cioccolato; non vi dico l’euforia.
Va bè è andata! C’era cioccolato sparso ovunque :).
Da quando mia figlia ospita amichette a pranzo, ho notato, come un po’ tutti i bambini siano difficili; chi non mangia questo, chi quello, per fortuna c’è un piatto che riscuote sempre successo.
per le due belve:
100 g di lenticchie mignon
100 g di pastina tipo puntine o midolline
1 pomodoro
1 costola di sedano
2 carotine
1 cipolla
1 zucchina genovese
1/2 litro di brodo vegetale
olio
premetto che le succitate belve mangiano frullato, tutto ciò che si può frullare, quindi tritate grossolanamente la cipolla, il sedano e le carote, fate soffriggere leggermente e aggiungete il pomodoro privato dai semi e la zucchina tagliata a rondelle. Lavate le lenticchie ed aggiungetele alle verdure, fate insaporire come fosse un risotto, poi aggiungete poco alla volta il brodo vegetale, ultimando la cottura. Con un frullatore a immersione frullate i legumi e le verdure. Cuocete la pastina in un pentolino, 5 minuti prima che sia cotta scolatela nella pentola con i legumi e finite la cottura aggiungendo via via l’acqua di cottura della pasta.

Quando preparo questo pasto per gli adulti, vario alcune cose; il battuto di cipolla, sedano e carote, lo trito finemente, taglio a cubetti il pomodoro e la zucchina, aggiungo un bel peperoncino e frullo metà delle composto di lenticchie aggiungendolo al resto integro. A fine cottura taglio a dadini 40 g di parmigiano e lo aggiungo alla pasta.
La pasta che utilizzo sono gli anelletti siciliani.


la consistenza finale, come si può notare è abbastanza compatta, ma dipende molto dai gusti, si può allungare ancora con dell’acqua di cottura della pasta.
A me le brodaglie non mi sono mai piaciute 😉