Pecorino di fossa con pere e gelatina di nero d’Avola



Al contadino non far sapere quant’è buono il formaggio con le pere…un gusto vecchio come il mondo, un antipasto freddo da preparare all’ultimo secondo e di sicuro effetto scenografico
Ingredienti per 10 persone
300 g di pecorino di fossa
4 cucchiai di gelatina di nero d’Avola
80 g di pistacchi senza sale già sgusciati
1 pera piccola
Affettate il pecorino a fettine di circa 4 mm di spessore, riducetelo a rettangoli di 2 cm per 3 o della forma che più desiderate, per esempio usando un taglia pasta; tagliate la pera in 4 togliete il torsolo e affettatela sottilmente, bagnate le fettine nella gelatina adagiatele a due a due sulle forme di formaggio, cospargete con un trito di pistacchi e infilzate con uno stecchino.
Provatele e poi raccontatemi cosa ne pensate 🙂

Frittelle di patate e funghi



Ma…avete notato quanto è durata la mia dieta? praticamente come da da Natale a Santo Stefano 😀

Macchissenefrega, mangio pochissimo a pranzo e poco la sera. Assaggio come un uccellino, ma non c’ho voglia di cose tristi.
Queste frittelline no che non sono tristi. Con l’occasione ho inagurato il mio schiaccia patate. Il primo, mai avuto uno…assurdo no?
Bando alle ciance.
Ingredienti per 3 personcine (noi):
500 g di patate,
una noce di burro
150 g di funghi misti (io come al solito li avevo surgelati)
70 g di prosciutto cotto
70 g di emmental svizzero ORIGINALE
2 uova
un ciuffo di prezzemolo
mezzo spicchio d’aglio
olio extra vergine d’oliva
pangrattato
sale e pepe
Lavate le patate, lessatele in acqua salata per circa 40 minuti. Scolatele, sbucciatele e passatele ancora calde con lo schiacciapatate. Raccogliete il purè in una piccola casseruola, aggiungete il burro e fatelo sciogliere sopra una fiamma tenue e mettetelo da parte. Nel frattempo in una padella con un paio di cucchiai d’olio e l’aglio ridotto a fettine, saltate i funghi e cuoceteli con un poco d’acqua se è necessario. Quando sono cotti uniteli al purè; unite il prosciutto, il prezzemolo tritato finemente e il formaggio grattugiato con una grattugia a fori grossi. Unite un tuorlo, salate pepate e amalgamate bene al composto. Sbattete l’uovo rimasto con l’albume, prelevate delle piccole parti di composto formate delle palline, schiacciatele, bagnatevi le mani nell’uovo sbattuto, maneggiate la frittella e poi adagiatela sul pangrattato. Friggete le frittele in una padella con poco olio e poi appoggiatele su carta assorbente. Servite calde.

Involtini di pesce spada in salsa di pistacchi


Ero decisamente ispirata, si!
🙂
sarà stato anche desiderio di mangiare qualcosa…
questo è quello che è venuto fuori,
ingredienti per due:
5 fettine di pesce spada tagliate sottili
10 olive nere
3 fette di melenzana del tipo lungo
50 g di pistacchi
1 scalogno
noce moscata
20 g di parmigiano grattugiato
1 arancia
pane grattugiato
maggiorana
sale
pepe
olio extra vergine d’oliva
Togliete la parzialmente la buccia alle fette di melanzana, tagliatela a dadini e friggetela nell’olio e mettela da parte. Affettate sottilmente lo scalogno e soffriggetelo in un paio di cucchiai d’olio, aggiungete la melenzana le olive denocciolate e tagliate in piccoli pezzi, fate insaporire, unite una fettina di pescespada tagliato a dadini, fatelo cuocere un paio di minuti; spegnete e fate raffreddare qualche minuto. Tritate grossolanamente 20 g di pistacchi e uniteli al composto. Togliete con un riga limoni la scorza di mezza arancia, spremete metà del succo, salate, pepate e aggiungete le foglioline di un paio di rametti di maggiornana fresca e una manciata di pangrattato per amalgamare il composto.
Con un batticarne schiacciate le fettine di pescespada, tagliatele in due, e fatele marinare per 15 minuti in olio e sale. Trascorso questo tempo distribuite sul tagliare del pangrattato per la panatura, disponete le fettine di pesce, farcitele, arrotolate e infilzatele negli spiedini; panate ben bene, metteli in una teglia leggermente oleata e irrorateli con qualche goccia di succo d’arancia. Coprite la teglia e infornate a forno caldo a 180°C per 10 minuti, dopo togliete il coperchio e finite la cottura per altri 5 -6 minuti. Mentre il pesce è in forno preparate la salsa di pistacchi: nel bicchiere del minipimer mettete 20 g di pistacchi, il parmigiano, l’olio e una grattata di noce moscata, frullate e riducete in crema aggiungendo se necessario un po d’olio.
Tritate infine, grossolanamete gli ultimi 10 g di pistacchi per guarnire
Componete il piatto secondo il vostro gusto;


le due versioni presentano lo stesso piatto condito con la salsa a guarnizione nelle prime foto, e come parte integrante del piatto nelle seconde, perchè essendo una prova, dovevo capire com’era meglio. Secondo il mio gusto la salsa è meglio sopra.
Notte notte
:*

Sei di Palermo se…


sei di Palermo se hai esclamato almeno una volta nella vita :’ ma perchè aprirsi una panelleria o un Ganci a Milano? quanti piccioli ti fai?’
sei di Palermo se la pressa per te non è semplicemente un compattatore, ma il metaforico discrimine tra l’utile e l’inutile
sei di Palermo se non sai come si dica calia e semenza in italiano
sei di Palermo se, indicando un supplì in un bar di Milano, chiedi un’arancina
sei di Palermo se alla vista del Cremlino la prima cosa che pensi è: ‘Certo, non è castello UTTUVEGGIO…però carino è’
sei di Palermo se hai subito un fermo
sei di Palermo se hai fatto un fermo
sei di Palermo se ti hanno fregato almeno una vespa
sei di Palermo se ‘scendi’ a Mondello e ‘sali’ a Palermo
sei di Palermo se la notte vai a smontare i pezzi dei dossi in favorita
sei di Palermo se non hai idea di dove sia viale margherita di Savoia, ma sai benissimo dov’è la discesa di Mondello (anche se la fai in salita)
sei di Palermo se il motore non è un pezzo della macchina, ma un mezzo di locomozione
sei di Palermo se ‘scendimi le chiavi!’
sei di Palermo se riesci a NON vedere il mare da casa anche abitando a 20 metri dalla costa
sei di Palermo se ‘minchia favoloso’
sei di Palermo se ‘alla festa c’era mezza Palermo’
sei di Palermo se ‘che duciiii!!!’
sei di Palermo se ‘ti sei ammuccato con…’
sei di Palermo se un tempietto non ha una funzione sacra…
sei di Palermo se ‘compà, tuttapposto?’
sei di Palermo se appena lavi la macchina comincia a piovere… sabbia!
sei di Palermo se spendi 150.000 € l’anno in posteggiatori
sei di Palermo se all’estero tieni a esagerare la mitezza climatica della tua città
sei di Palermo se sai che l’unita’ di misura della sasizza è il callozzo
sei di Palermo se continui a stupirti della tecnica di lancio dei ‘ghiacciolari’ dello stadio e continui a chiederti dove fanno gli allenamenti settimanalisei di Palermo se, quando il Palermo pareggia ‘finì a pasta chi saidde!’
sei di Palermo se … hai fatto almeno un goal di puntazza arraggiata
sei di Palermo se in autobus sali dall’uscita prima che la gente esca (e te ne rendi conto alla quindicesima cazziata presa all’estero)
sei di Palermo se la pasta col forno è troppo bella
sei di Palermo se ogni volta che c’è un incidente ti fermi bloccando il traffico per analizzare la situazione e poter dire la tua…ma anche se c’è un aggaddo non sei a Palermo se due persone si insultano e si minacciano per un quarto d’ora senza che succeda ASSOLUTAMENTE NULLA. (…e quasi quasi ti viene voglia di infilarti e dare una boffa a muzzo, purché quaglino!)
sei di Palermo se in ‘piazza Alcide de Gasperi’ e in ‘via Isidoro la Lumia’ il nome proprio ce lo devi mettere per forza, ma come si chiama il signor Sciuti di ‘via Sciuti’ proprio non lo sai
sei di Palermo se il pulsante non lo premi, ma lo ammacchi
sei di Palermo se non sai dire in italiano la seguente frase : ‘voi due quanto vi levate?’
sei di Palermo se ti chiama a casa il portiere del palazzo di tuo nonno, per dirti che la signora d’Alia gli ha detto di dirti che c’è la finestra della veranda aperta e che quindi magari entra acqua e forse sarebbe il caso di chiuderla…
sei di Palermo se quando sei con francesi o con spagnoli ti giochi sempre il fatto che TRAVAGGHIARE è uguale a ‘travailler’ e ‘trabajar’
sei di Palermo se nella tua strada ci sono sempre 2 vigili e 2 posteggiatori abusivi di motorini che, come le rette parallele, scorrono vicini ma non si incontrano mai..

Contiunuate voi, su su
comincio io (che NON sono di Palermo):
sei di Palermo se rispettare i sensi di marcia delle uscite di viale Regione Siciliana è un suggerimento e non un obbligo
sei di Palermo se lo scontrino non lo chiedi perchè fai “malafiura”

Involtini di melenzane ai capperi

Troppi bagordi in queste feste, troppi biscotti, troppe salse, troppe torte…
meglio non piangere sul bagordo versato e andare avanti, sempre avanti.
Sono ingrassata…ebbene si, come tanti lo so. Mal comune mezzo gaudio? non direi, ognuno si tiene i chili che ha e se li porta a spasso, ma chi vuole si mette a stecchetto, io da grande voglio fare la modella 😀 quindi gioco forza, devo mettermi un tantinello a regime. Ecco dunque un contorno gustoso che io ho mangiato come primo/secondo/dolce/frutta, insomma un piatto unico 🙂
ingredienti per 2
1 melanzana lunga
20 g di capperi sotto sale
un paio di cucchiai di passata di pomodoro
una mozzarella di circa 100 g
olio extra vergine d’oliva
origano
sale
pepe
timo
Mondate la melanzana, lavatele e ricavate 6-7 fette dello spessore di circa 6 mm, quindi grigliatele su una piastra rovente fino a dorarle da entrambi i lati. Diaponetela sul tagliere, salate, pepate e distribuite la passata di pomodoro precedentemente condita con sale e pepe. Lavate i capperi, dissalateli con cura; riducete la mozzarella a dadini e mescolatela con i capperi tritati grossolanamente; suddivideteli sulle fettine di melanzana con una pizzico di origano e uno di timo. Arrotolatele e chiudetele con uno stecchino. Disponete gli involtini su una teglia leggermente unta, conditeli con un filino d’olio, solo l’idea, e infornate in forno già caldo a 180°C per una quindicina di minuti. Sfornate e servite.

Crocchè di latte di Moscerino




Finalmente è tornata dal suo mega viaggio a Nuova York ( brutta l’invidia ah! ;)) e finalmente ho fatto le crocchè di Moscerino, l’avevo detto infatti 😉
sono semplicissime e i bambini ne vanno matti…anche i grandi. A lei con questi ingredienti ne vengono 25 a me, che le ho fatte più grandi, ne sono venute 18. il procedimento è facilissimo! L’unica accortezza è quella di preparare la besciamella in anticipo di qualche ora. Moscerino consiglia di prepararla a pranzo e friggerle le crocchè la sera, ma io ho deciso un po’ oltre il pranzo ed ho preparato la besciamella all 17,00 funziona uguale!
Ingredienti:
100 g di farina
50 g di burro
mezzo litro di latte
un uovo
50 g di parmigiano grattugiato
sale, pepe, noce moscata
pan grattato
olio per friggere

Preparate la salsa besciamella. Sciogliete il burro in un pentolino su fuoco leggero, unite gradualmente la farina setacciata mescolando con un cucchiaio di legno, aggiungete il latte “a filo” amalgamando e sciogliendo gli eventuali grumi. Fate cuocere facendo prendere il bollore. Togliete dal fuoco e insaporite con il sale, il pepe e la noce moscata, mescolate ed aggiungete il parmigiano e il tuorlo dell’uovo, mescolando dopo ogni aggiunta. La consistenza sarà abbastanza densa, mettetela da parte e fate raffreddare completamente. Quando è il momento di formare le crocchè, sbattete l’albume leggermente e mettetelo da parte, stendete un foglio di carta forno e copritelo con il pangrattato. Bagnate le mani con l’albume sbattuto e prelevate una piccola quantità di composto, formate un cilindretto e mettetelo nel pan grattato, continuate fino ad esaurire la besciamella, bagnando sempre le mani nell’abume, il quale darà consistenza alle forme evitando di far attaccare l’impasto alle mani. Friggete in abbondante olio caldo facendole dorare. Sono buonissime!
Grazie Moscerino
:*

E’ cresciuto

Vi ricordate cosa aspettavo qui?

Beh, è cresciuto finalmente, anche troppo, direi che forse c’è un po’ di eziolamento…



…non pensate che sia una fortuna?ah ah ah! magari procurata, ma sempre fortuna è! e poi San Paolo diceva -“Ognuno è fautore della sua fortuna” quindi ho deciso di cominciare dal quadrifoglio che di fortuna è sinonimo!
lasciatemi straparlare, i pazzi bisogna assecondarli…sempre!
😀

Crostata con panna cotta caramello e noci




Quante volte avrò tessuto le lodi di Sigrid ? Non saprei dire, tantissime volte certo! Il suo è stato il mio blog di riferimento, il primo; le sue ricette sicure, le sue foto fantastiche. Oggi devo necessariamente esprimere l’inespresso!!! La ricetta di questa crostata la trovate qui.
Mentre ero intenta nella preparazione mi ha assalito uno sconforto megagalattico perchè qualcosa andava storto, mi dicevo -“no! ho sbagliato qualcosa…” e poi magicamente tutto andava a posto secondo la ricetta spiegata passo passo. La preparazione del caramello non è semplice soprattutto per chi si cimenta per la prima volta, o forse è meglio dire, per me! E’ stato come copiare una ricetta di Sale & pepe, una rivista che non mi ha mai deluso…anzi meglio, è stato come se LEI fosse accanto a me a suggerirmi cosa fare all’orecchio sussurrando, altro che topolini sulla testa!!! Bhe che dire ancora? il gusto è uno spettacolo pirotecnico, soprattutto per me che adoro la panna cotta 😉
Grazie Sigrid *
Ingredienti per la frolla
200 g di farina
100 g di burro
2 tuorli
un pizzico di sale
2 cucchiai d’acqua
Ingredienti per la panna cotta
2,5 dl di panna fresca
2,5 dl di latte fresco (…io ho usato quello a lunga conservazione)
50 g di zucchero
3 fogli di gelatina
Ingredienti per il caramello
200 g di zucchero
1 dl di panna fresca
40 g di burro
per la decorazione
100 g di noci sgusciate
Impastate gli ingredienti per la frolla e ponetela a riposare almeno mezz’ora. Portate a bollore la panna insieme con il latte e lo zucchero, cuocete a fuoco basso per 5 minuti, spegnete e aggiungete la gelatina precedentemente ammollata nell’acqua fredda; lasciate intiepidire. Nel frattempo accendete il forno a 180°C, riprendete la frolla, infarinate il piano da lavoro e stendetela con un matterello con uno spessore di circa 3 mm, la consistenza di questa frolla è ottima, si stende che è una meraviglia! Imburrate una teglia per crostata, infarinatela e adagiate la frolla facendola aderire, bucherellate il fondo con i rebbi di una forchetta, copritela con un foglio di carta forno e dei fagioli secchi, cuocetela per 12 minuti. Tiratela fuori , eliminate i fagioli e la carta, infornate ancora per 5 minuti o finchè non si sia dorata. Fate raffreddare il guscio e poi versate la panna cotta ormai tiepida. Ponete la teglia in frigo per 2 ore . Trascorso questo tempo, la panna cotta si sarà indurita, preparate quindi il caramello. In un pentolino a fondo spesso, scaldate lo zucchero con un cucchiaio d’acqua, in dieci minuti ecco cosa accadrà…prima si scioglierà, poi pèrenderà la consistenza del sale (vero è!!!!), infine come per magia, si trasformerà in caramello. Aspettate che diventi bello ambrato, spegnete e togliete dal fuoco, aggiungete la panna, non preoccupatevi se comincia a friggere perchè lo farà :), aggiungete anche il burro e mescolate, a questo punto diventerà una cosa dura e stenterete a credere che possa trasformarsi in un composto denso ma abbiate fede; rimettete sul fuoco a fiamma bassa e cuocete mescolando per pochi minuti, fino a quando il fudge sia omogeneo, versare il caramello in un recipiente resistente al calore e fatelo intiepidire mescolando di tanto in tanto, versare quindi sulla panna cotta e e rimettete in frigo. Prima di servire tritate grossolanamente le noci e distribuitele sul caramello.
Per chi è ignorante, nel senso che ignora come me che cosa sia il fudge, mi sono preoccupata di andare su Wikipedia e copiare il significato tradotto della parola…
“Fudge è un tipo di caramelle, di solito molto ricca e personalizzata con il cacao. Esso è composto mescolando zucchero, il burro e il latte e di riscaldamento per il soft-ball stadio in 240 ° F (116 ° C), e poi battendo la miscela mentre si raffredda in modo che esso acquista una liscia, consistenza cremosa. […]”

Risotto con i funghi al profumo d’arancia



Non se ne può più in questo periodo, si mangia, si mangia e si rimangia. Ma ieri sera a cena abbiamo mangiato leggero leggero 😉
volevo realizzare una ricetta…ma una buona regola, direi banale, recita che, prima di mettersi ai fornelli si dovrebbe verificare che ci siano gli ingredienti, ah ah ah. Pensavo ad un risotto dove l’ingrediente principe era la zucca, peccato che la mia scorta ne aveva una decina di cubetti già mondati, pazienza ci vuole ah! Quindi ho verificato cosa, la mia magica scorta, mi regalava per sopperire; funghi, asparagi e 10 cubetti di zucca *_*
Ingredienti per 4 adulti e 2 bambine
450 g di riso
300 g di funghi misti freschi o surgelati
10 cubetti di zucca
1 mazzo di asparagi
2 litri di brodo vegetale
2 cipollotti
40 g di parmigiano grattugiato
1 arancia
1 rametto di rosmarino
olio extravergine d’oliva
sale
pepe
Portate a bollore il brodo vegetale. In un tegame ponete a soffriggere la cipolla affettata, fatela imbiondire, affettate i funghi e gli asparagi sino alla parte morbida. Quando la cipolla è trasparente aggiungete i funghi, gli asparagi e la zucca , lasciate cucinare e insaporire. Versate il riso, fatelo tostare per alcuni minuti, poi portatelo a cottura aggiungendo il brodo, poco alla volta, mescolando. In un piccolo pentolino, scaldate a fuoco bassissimo 2 cucchiai d’olio la scorza dell’arancia tolta con un riga limoni, e il rosmarino. Appena accenna a friggere, spegnete il fuoco e lasciate in infusione. Qundo il riso è pronto, aggiungete il parmigiano e se necessario, un altro po’ di brodo, deve venire all’onda, poi versatevi l’olio con le scorza, aggiustate di sale, pepate, mescolate, e coprite lasciando riposare per alcuni minuti.
Per la cronaca le bimbe hanno preferito il secondo, il riso l’abbiamo mangiato tutto noi!
😉
per dire che era buono…

Clafoutis con zucchine e pomodorini


Copiato paro paro dalla cucina strepitosa di Sigrid, la ricetta la trovate qui
Il clafoutis, in origine era un classico dolce francese alle ciliege, adesso sono state introdotte talmente tante varianti anche con la verdura che se ne perde il conto.
In questo caso è un contorno alternativo buono, buono, buono, per me 😉
4 zucchine
100 g di pomodorini
2 patate
10 foglie di basilico
100 ml di panna
200 ml di latte
2 uova
1 tuorlo
2 cucchiai di fecola
20 g di parmigiano
sale e pepe

lavate le zucchine e le patate sbucciate, tagliatele a tocchetti. Lavate i pomodorini e tagliateli a metà, tritate il basilico. Disponete le verdure in una teglia da forno, salate e pepapte. Versate poco latte in un bicchiere e scioglitevi la fecola; in una ciotola sbattete le uova, il tuorlo, il latte e la panna, aggiungete la fecola, salate e pepate, mescolate fino ad ottenere un composto omogeneo. Versatelo sulla teglia e e infornate a 180°C per circa 40 minuti o fino a quando non si sarà cotto