Cucinando con il vapore

 

è impressionante, come un piatto cotto al vapore possa diventare elegante, veloce, saporito e leggero in un “colpo” solo. Gli amici di Cucinando, ci hanno proposto di realizzare una ricettuzza cotta al vapore per promuovere il sistema Viatlis WMF. Io una prova fici aieri sira, ma non potevo immaginare che mia figlia potesse gradire tanto il pesce cotto così.
_”mamma…è senza spine?”
l’importante per lei, che il pesce sia senza spine, la scelta è limitata lo so, però sono fiduciosa, allargherà i suoi orizzonti…lo spero per lei perchè si perde un mondo di sapori.
Dal banco del pesce ho scelto il salmone, pesce bello grasso, opulento, che si presta a regalare sapore alle verdure da accompagnamento. Vi conto cosi fici!

 per 2 cristiani:
350 g di filetto di salmone
60 g di olio extra vergine d’oliva
la scorza di un limone
il succo di mezzo limone
qualche foglia di prezzemolo sminuzzata con le mani
una foglia di alloro
un rametto di rosmarino
70 g di pangrattato
la punta di un cucchiaino di zucchero
20 g di parmigiano grattugiato
olio
sale e pepe
1 piccolo cavolfiore romanesco da circa 1 kg da mondare

preparate la marinata: mettete in una ciotola l’olio, il succo del limone e la sua scorza, aggiungete gli aromi, salte e pepate. Emulsionate con una frusta a fili. Private il salmone della pelle, tagliatelo a dadini di circa 3-4 cm di lato e mettetelo a marinare in frigo per un paio d’ore. Abbrustolite il pangrattato in padella con un giro d’olio, lo zucchero e mescolate fino a quando diventa di un bel colore bruno, spegnete il fuoco e aggiungete il parmigiano mescolando bene affinchè le briciole non s’attaccano l’una all’altra. Lavate le cimette del cavolfiore dopo averlo mondato, ponetele nella vaporiera e salate leggermente. Passate nel pangrattato condito i cubetti di pesce, e poneteli anch’essi nella vaporiera. Prima di accendere la vaporiera mettete nell’acqua del fondo gli aromi che avete usato per la marinata. Fate cuocere per circa 15-20 minuti provate la cottura della verdura con una forchetta. Condite il cavolfiore con la marinata e se volete, distribuite le molliche di pane.

non abbiate fretta

perchè per preparare un piatto del genere dovete avere tempo a disposizione, calma e tranquillità, se no, cambiate ricetta ahahahah
dovete cominciare il giorno prima con un esercizio facilissimo: mettere a bagno i ceci 😉 ne ho messo a bagno 250 perchè metà mi servivano per un’altra preparazione, ma ne bastano appunto, la metà.
La mattina dopo, di buon’ora, seguite le indicazioni della mia amica Lia 😉
io che fretta non ne ho, ho preso la mia pentola de coccio…della serie cotti piano, piano.
Tritate una cipolla rossa, un mazzetto di prezzemolo, una carota, unite mezzo cucchiaino di concentrato di pomodoro, i ceci sciacquati, coprite con 1 lt di acqua, mettete 2 dadi per brodo e fate andare per un’ora e mezza da quando comincia il bollore.

 
Mezze maniche affumicate con ceci e carciofi 
per 4 persone:
300 g di mezze maniche rigate
100 g di pesce spada affumicato
una costa di sedano
1 carota
130 g di ceci lessati
2 cucchiai di polpa di pomodoro
1 mazzetto di finocchietto selvatico
50 ml di brandy
3 carciofi
un limone
4 cucchiai di olio extra vergine d’oliva

Pulite i carciofi, eliminando le foglie più dure, le punte e il fieno, metteteli già affettati a bagno in acqua acidulata con il succo di un limone; realizzate un battuto con il sedano, la cipolla e la carota, scaldate l’olio in una padella e fate stufare le verdure, aggiungete i carciofi sgocciolati, 2 mestoli di brodo di cottura dei ceci e fate cuocere per 5 minuti con il coperchio, trascorso il tempo toglietelo, alzate la fiamma e fate cuocere facendo evaporare il brodo. Unite il pesce spada tagliato a piccoli pezzi, sfumate con il brandy e fate evaporare, unite la polpa di pomodoro, i ceci e cuocete per cinque minuti ancora. Lessate il finocchietto dopo averlo lavato, in abbondante acqua salata, scolatelo, tagliuzzatelo e amalgamatelo al condimento. Aggiustate di sale se fosse necessario e pepate. Cuocete la pasta nell’acqua di cottura del finocchietto, scolatela, ripassatela in padella con il condimento e servite.

e se fossi un frutto della terra?

 

sarei una cipolla mica un’arancia! ahahahahah almeno d’inverno mi trasformo in cipolla, e non vedo l’ora che arrivi la primavera per cominciare a levare qualche strato! 57 giorni appena… e che saranno di fronte all’eternità? nulla! devo solo concentrarmi, ancora un piccolo sforzo e ci siamo!poi è tutta discesa fino all’estate ahahahahahahah sono un disco rotto lo so!
la concentrazione mi induce a pensare al mare, alla leggerezza, alla freschezza, ad una bella giornata di sole in spiaggia 😀

Tocchetti di pesce spada e calamaretti alla piastra
per 6 persone
4 fette di pesce spada circa 700 g
3 piccoli calamari circa 200 g
4 cucchiai di olio extra vergine d’oliva
1 limone
1 acciuga sott’olio
1 spicchio d’aglio
un mazzetto di prezzemolo tritato
30 g di pinoli tostati
pepe nero
pulite i calamari e lavateli sotto l’acqua corrente. Tagliate a dadini di 2 cm di lato il pescespada dopo aver eliminato la pelle. Mettete i pesci in una ciotola con l’olio, l’aglio schiacciato, l’acciuga,la scorza del limone prelevata con un rigalimoni e il suo succo , mescolate, coprite e fate marinare in frigo per almeno un’ora e mezza mescolando ogni tanto. Scaldate un’ampia piastra fatela arroventare e poi cuocete per pochi minuti per lato i calamaretti con i tentacoli, metteteli da parte poi scottate il pesce spada, girando spesso per colorirlo da tutti i lati, tagliate ad anelli i calamari e uniteli alla dadolata di pesce spada insieme con la marinata. Spegenete fate riposare pochi minuti, mettete in una ciotola, condite con il prezzemolo, i pinoli ed una macinata di pepe nero.

dalla mamà…

si mangia bene e s’ingrassa ahahahahahah!

marò tanta fatica per scalare 4 chili e in 4 giorni ne ho ripresi 2 azz!
adesso sono di nuovo a stecchetto ma che fame a riguardar ‘ste foto 😀

Cipolle di Giarratana al gratin

Queste cipolle sono caratterizzate da una notevole dimensione, sono bianche, schiacciate al centro e dolcissime
per una teglia di 20×30
3 cipolle di Giarratana medie
300 g di pangrattato
150 di parmigiano grattugiato
olio
un mazzetto di prezzemolo
uno spicchio d’aglio tritato finemente

affettate con una mandolina le cipolle, ponetele in uno scolapasta condite con il sale e fatele spurgare per un’ora e mezza. Dopo preparate il pangrattato aromatizzato con il prezzemolo tritato, l’aglio, il parmigiano sale, pepe e olio abbondante per amalgamare; in una teglia leggermente unta d’olio realizzate degli trati uno di pangrattato e uno di cipolle, finite con il pangrattato e un filo d’olio, infornate a 180°C fino a doratura della superficie, circa mezz’ora.

Costardelle fritte con cipuddata

ahhhhh le costardelle le adoro e le mangio solo a Messina è un pesce azzurro abbondante nello stretto in questo periodo. La mia mamà niente fa? me le accatta perchè ne vado matta:D

per 6 persone
1,500 g di costardelle
farina di semola qb
2 kg di cipolle di Tropea
aceto
olio
sale
affettate a coltello la cipolla non troppo grossa ma nemmeno troppo sottile però! mettetele in una padella capiente con un fondo d’olio. Soffriggete a fuoco lèggio, nel frattempo quelle niente fanno? buttalo l’acqua di vegetazione e si stufano; quando si saranno appassite alzate la fiamma e friggete 😀 sfumate con tre zinzini d’aceto. Fate a occhio le mamà così fanno ahahahah.
Pulite le costardelle, eliminate la testa e le interiora, passatele nella farina e friggetele da ambo i lati, servite con la cipuddata…
e vidi chi manci 😉
grazie mamà ***


i busiati per il mio compleanno

Credetemi, questa pasta spinge a chiedere un posto a tavola, la prossima volta ci stringiamo e aggiungiamo una (?) sedia ahahahahah
merita anche il bis ma anche il ter 😉
facilissima e soprattutto veloce considerando che di questi tempi le favette fresche non le trovate 😉 poi considerate anche che alla tasca una pasticedda del genere non pesa molto perchè è “al ciavuru di pisci” ahahahaha e di questi tempi di magrissima (c’è la crisi e la sentiamo ancora), anche questo non guasta, farete un figurone 😀

…vi fidate?

per 12 persone
1kg di pasta tipo busiati trapanesi
700 g di fave congelate
60 g di pistacchi tritati grossolanamente
28 gamberoni
1 rana pescatrice da 500 g
pepe rosa in grani
2 spicchi d’aglio
vodka qb
basilico e menta
olio extra vergine d’oliva
sale e pepe

lessate le favette in acqua bollente per circa 15 minuti dalla ripresa del bollore, comunque accertatevi che siano cotte prima di scolarle. Poi passatele con un minipimer ad immersione, aggiungendo dell’acqua di cottura per rendere la salsa liscia e omogenea. Sgusciate i gamberi lasciandone uno intero (almeno uno ahahahahah) a testa per guarnire il piatto, eliminate il budello nero dalla schiena. Pulite la rana pescatrice e recuperate la carne dividendola a tocchetti. Saltate il pesce con i gamberoni, compresi quelli interi, in una larga padella con l’aglio schiacciato e un fondo d’olio, circa 4 cucchiai. Sfumate con un velo di vodka e fate evaporare l’alcool. Slate leggermente, togliete il pesce dalla padella e mettetelo da parte. Lessate la pasta in abbondante acqua salata, scolatela al dente e ponetela nella padella che “sa di pesce” con la crema di favette salata, che diluirete con dell’acqua di pasta per fluidificarla ove fosse necessario, infine unite il pesce tenuto da parte, il trito di menta e basilico, i pistacchi e il pepe rosa in grani precedentemente pestato nel mortaio mescolate e servite.

…e’ prontoooooooooo!

ma si può? ogni volta che è pronto in tavola, devi chiamare a squarciagola e dire 1000 volte :-“LE MANI E A TAVOLAAAAAAA”
e chèchè…ma ‘unnannu pitittu?
fortuna che questa un’insalatona di rinforzo fredda è, quindi questa volta li ho fregati sul tempo ahahahahah

Insalata di purpicieddi, tonno fresco e fagioli:
per 8 cristiani
450 g di fagioli freschi già sgranati ( un kg circa da sgranare)
1kg di polpetti piccoli e teneri ( da pulire)
400 g di tonno fresco tagliato a dadini
2 cucchiai di vino rosso
1 foglia d’alloro
1 costa di sedano
1 spicchio d’aglio
1 scalogno
un trito di odori ( basilico, prezzemolo, maggiorana)
qualche foglia di lattughina ( a sentimento), se trovate gli spinacini freschi da insalata meglio ancora
300 pomodorini datterino
3 cm di zenzero fresco grattugiato
1 limone
1 lime
olio extra vergine d’oliva
sale e pepe

tritate finemente il sedano, lo spicchio d’aglio e lo scalogno, soffriggete in un tegame e aggiungete i fagioli, fate insaporire mescolando e sfumate con 2 cucchiai di vino rosso, aggiungete una foglia di alloro, mescolate e coprite con l’acqua. Fate cuocere a fuoco lento per circa un’ora, un’ora e mezza fino a cottura, aggiungendo dell’acqua bollente ove necessiti. Salate e pepate. Fate raffreddare la zuppa, scolate il brodo in eccesso e ponete i fagioli cotti in una insalatiera.
In un’altra ciotola mettete la scorza di 1 limone e quella di un lime grattugiate con uno zester, 4 cucchiai d’olio, mescolate e poi mettete a marinare i polpetti puliti insieme con il tonno; ponete in frigo per almeno un’ora, mescolando ogni tanto. Scottate su una piastra rovente i polpetti e il tonno, fate raffreddare e affettate il polpetti. Aggiungete il pesce ormai freddo ai fagioli, aggiungete i pomodorini, lo zenzero grattugiato, un trito di odori, qualche foglia di lattughina e basilico fresco; salate, pepate e condite con olio extra vergine d’oliva e servite.

questa è la mia stascione :)

c’è picca ‘i fari! Sole che riscalda fino al cuore, temperature estive, abbronzatura di quella tiski toski, mi sento il ritratto della salute nonostante gli anni che avanzano (aspè che tocco ferro per tutti gli invidiosi che mi buttano la malanova) ahahahahah
e finalmente è arrivata, qui arriva prima si sa, nonostante il tempo mallitto che si è protratto lungamente il sole s’accende cauddu cauddu, ed io caminu cu iddu ahahahahah
rido anche senza motivo perchè ‘u suliceddu ‘st’effettu mi fa 😀

questo piatticeddu di pasta è un inno alla bella stagione, vi consiglio di tastare almeno una forchettata, merita!

per 8 persone
preparate in casa un pesto alla genovese utilizzando un bel mazzo di basilico, 2o g di pinoli, 4 -5 cucchiaiate di parmigiano, olio extravergine d’oliva e sale quanto basta. Se vi piace usate anche il pecorino, contribuisce ad un sapore più deciso, a quel punto occhio con il sale, non ne metterei 😉
per essere sincera non ne ho messo nemmeno usando solo il parmigiano De gustibus non disputandum est
3 zucchine genovesi circa 500 g
2 filetti d’acciuga
1 spicchio d’aglio grosso
800 g di pesce spada tagliato a cubetti
vino bianco quanto basta per una sfumatina leggera
sale e pepe
Affettate finemente l’aglio, ponetelo in una larga padella con 4 cucchiai d’olio , soffriggetelo con i filetti d’acciuga e fatelo dorare, Aggiungete le zucchine affettate con una mandolina a rondelle sottili, mescolate sempre cuocendo per 10 minuti. Togliete dal fuoco e ponete la verdura stufata in una terrina. Nella medesima padella “sporca” d’olio ponete il pesce spada a fuoco vivo, sfumate con il vino e fate colorare i cubetti da tutti i lati, non cuocete troppo per evitare che s’indurisca, quando il vino sarà evaporato aggiungete le zucchine, mescolate per fare insaporire, unite 3 cucchiai colmi di pesto, mescolate ancora e spegnete. Cuocete in abbondante acqua salata 700 g di fettuccine, scolate al dente e ripassate in padella con il condimento. Prima di servire macinate del pepe bianco.

you bite and you escape

ahahahahahah che favola internet e tutte le sue innumerevoli possibilità di acquisire informazioni 😀
io sono una schiappa, l’inglese non lo conosco ma ho l’asso nella manica perchè esistono i traduttoriiiiii yeah 😉 tu digiti una cosa e quello te la traduce è o non è FAVOLOSO????
queste pallottoline qua sono delle palline mordi e fuggi o per usare un inglesismo un “you bite and you escape” buone una cifra, leggere perchè cotte in forno, e…buone 😉
le ciotoline monoporzioni sono uno degli innumerevoli regali che la mia sister :* mi fece quando venne a trovarmi 😉 belle vero?
pigghiate un pizzinu
per 8 persone:
400 g di pesce spada
2 patate medie
un mazzetto di prezzemolo
3 cm di zenzero sbucciato e grattugiato
2 uova piccole oppure uno grande
6 fette di pancarrè
pangrattato
insalata a piacere per accompagnare

Cuocete le patate in acqua fredda senza buccia. Nel mixer tritate il pesce spada privato della pelle, ponetelo in una ciotola; eliminate il bordo dal pan carrè e tritatelo nel mixer, ponetelo nella stessa ciotola del pesce, unite le uova, le patate sciacciate con uno schiacciapatate, il prezzemolo tritato e lo zenzero grattugiato, salate pepate, mescolate e formate delle piccole palline che passerete nel pan grattato. Accendete il forno a 180°C, foderate una teglia con carta forno sulla quale porrete le palline leggermente distanziate tra loro, 10 minuti o un quarto d’ora di cottura e via col mordi e fuggi 😉

siore e siori sul palco il cous cous fest

E’ partita la manifestazione, il festival internazionale dell’integrazione culturale, così viene definito quest’evento, che da 11 anni vede il fulcro nel ridente paesello marinaro di San Vito Lo Capo
dal 22 al 27 settembre il programma ricchissimo, prevede l’abbuffata mega di couscous si comincia a degustare a menzuiornu e si finisce a menzannotte, ci saranno le sfide gastronomiche con i più grandi chef come protagonisti, spettacoli di intrattenimento, il sole (si spera), il mare e…voi che fate?
n’incocciamu al cous cous fest?

nell’attesa di festeggiarlo in loco avete mai usato il cous cous per una croccante panatura?
(sembro uscita da una pubblicità della findus…ahahahahahah)
Pesce spada al cous cous
per 4 persone
4 fette di pesce spada
80 g di cous cous precotto
uno spicchio d’aglio
un limone
2 uova piccole
3 bacche di pimento
un cucchiaino raso di maggiorana secca
un cucchiaino raso di coriandolo in polvere
2 cm di zenzero fresco grattugiato
farina
olio extra vergine d’oliva
sale e pepe

preparate il cous cous semplicemente ammollandolo in una ciotola con circa 2oo ml di acqua bollente leggermente salata, fatelo riposare coperto per 5 minuti e poi sgranatelo con una forchetta.Schiacciate le bacche di pimento, liberate i semini e pestateli nel mortaio. In un altro contenitore possibilmente basso e largo preparate la marinata con l’aglio tritato, la scorza e il succo del limone, le spezie compreso il pimento pestato, 3 cucchiai d’olio, sale e pepe. Fate insaporire nella marinata il pesce per circa mezz’ora . Infarinate le fette di spada, passateli nell’uovo sbattuto precedentemente con un pizzico di sale, e poi panatele nel cous cous, scuotetele per evitare che la panatura sia troppo spessa. Friggetele in olio ben caldo per un paio di minuti.

quando ti sforzi per una chiccheria e non ci può manco ‘u rasuolo


a gentile richiesta traduco qualcosa:
nel titolo un modo di dire siculo, non ci può manco il rasuolo, Il rasuolo è il rasoio, per dire che nemmeno con le cattive maniere ci riesci ad ottenere qualcosa …

quando ti fissi su una cosa, bella, la vedi e dici. -” ah questa cosa, prima o poi, la voglio fare pure io” ma la convinzione iniziale non prevede necessariamente la riuscita 😀 di che cosa sto farneticando vi starete chiedendo (ma anche no)
il delirio verte su quei piatti favolosi che vedi piroettare tra le mani dei camerieri appena usciti dalle cucine dei ristoranti, quelle cose artistiche che non ti frega un accidente che cosa c’è nel piatto ma com’è…bello! 🙂

…e finalmente arriva quel famoso prima o poi e hai l’occasione

Risotto al nivuru di siccia su letto di favette (surgelate)
nivuruu di siccia=nero di seppia

per 9 persone ho usato:
3 seppie 2 medie e una nicaredda (piccolina) circa 750g
570 g di riso per risotti
2 cipolle di tropea
2 spicchi d’aglio
un mazzetto di prezzemolo
3 cm di zenzero fresco
un bicchiere circa di vino bianco
fumetto di pesce o in alternativa brodo vegetale, circa un litro e mezzo
450 g di favette surgelate
olio
sale e pepe

Cuocete le favette seguendo le indicazione della produzione, scolatele e mettetele da parte. Se volete un letto liscio frullatele, se lo volete bitorzoluto lasciatele intere più figura ci fanno, sentite a mia 😉
Pulite le seppie, privandole dell’osso, degli occhi ( che occhi grandi che hai uhhhhh), delle interiora facendo attenzione ai sacchetti con il “nero” che preleverete e metterete da parte, infine togliete le bocche e lavatele sotto l’acqua corrente, eliminate la pellaccia e tagliatele a listarelle sottili. In un tegame, fate soffriggere l’aglio e la cipolla tritati con un fondo d’olio e un pezzetto piccolo però, di burro. Unite le seppie e cuocetele per pochi minuti, bagnate con il vino e fate evaporare, unite il “nero” . Aggiungete il riso e fatelo tostare,unite anche lo zenzero sbucciato e affettato finemente, cominciate la cottura aggiungendo poco alla volta il brodo. A fine cottura regolate di sale, spolverate di pepe e unite il prezzemolo tritato, una noce di burro e coprite con un coperchio per qualche minuto.
Impiattate preparando il letto con le favette e sopra distribuite una “palettata” ( una cucchiaiata) di risotto.
Concludendo, so esattamente che dal punto di vista formale potrei fare di più il tentativo è fallito miseramente, il piatto venne lariuliddu ( bruttarello)
accontentatevi di sapere che il punto di vista essenziale era strepitoso