da che ne ho memoria, la torta per il mio compleanno è sempre stata panna e fragoline di bosco. I miei genitori me la facevano preparare, quann’era nicaredda, dalla pasticceria del signò Spadaro in via Longo a Messina. Le festazze, me le ricordo, le trascorrevamo giocando, con i giocattoli che ricevevo, taliando i cartoni di Bip Bip e Willy il coyote, assettati ‘n’terra, con il proiettore super 8 sparato su una parete bianca, dalla quale me matri scippava i quadri.
Cose antiche, cose belle.
Mah! Tornando alla toTTa, chi siamo noi per sovvertire questa tradizione?
In effetti da quando gestisco le paginette di questo blog mi vado sfirniaciannu con torte sempre diverse ma il primo amore non si scorda mai, evè? Infatti, gira vota e firrìa, torno sempre all’ancestrale sapore.
La base della torta è la chiffon cake, bella, alta, coreografica, umida, speziata e buona anche a distanza di qualche giorno. La ricetta me l’ha regalata la mia amicuzza Fina, l’avvocato nel fornetto, amica duci e zuccherata che mi fece assaggiare ‘sta torticedda, in un pomeriggio tra amiche al suo Co-cooking a Palermo. Un pomeriggio capolavoro!
un pizzino, l’hai preso?
l’impasto è facilissimo da fare, pensaci il giorno prima però.
per uno stampo da 24 cm
290 g di farina
200 ml di acqua
300 g di zucchero
120 g di olio di semi di arachidi
6 uova grandi oppure 7 piccole
8 g di cremor tartaro
16 g di lievito per dolci
un pizzcio di sale
un cucchiaino di spezie, un mix macinato finemente
la scorza grattugiata di un limone
mezzo cucchiaino di estratto di vaniglia
sbatti, in una ciotola, i tuorli con metà dello zucchero, unisci l’acqua e l’olio, mescola. Setaccia la farina con il lievito, aggiungi le spezie macinate e, gradatamente aggiungi al composto di uova. aggiungi lo zeste di limone e la vaniglia. Monta a neve gli albuminon molto sodi; quando cominciano a schiumare nel montaggio aggiungi lo zucchero rimasto addizionato al cremor tartaro e mont lasciandoli morbidi. Aggiungi gli albumi all’impasto, mescolando delicatamente con una spatola, in tre fasi, con movimenti dal basso verso l’alto. Versa nello stampo pulito, non imburrare e non infarinare. Inforna a 160°C per 50-55 minuti. Fai la prova stecchino, tira fuori lo stampo e capovolgilo poggiandolo sugli appositi piedini di cui è munito. Se il tuo stampo non dovesse avere i piedini capovolgilo su un collo di bottiglia e fai raffreddare per almeno tre ore. In teoria la torta dovrebbe staccarsi e scivolare sola sola… ma questa è ancora teoria. In pratica dovrai usare una spatolina per staccare con delicatezza i bordi del dolce dalla teglia e dalla base.
Poi ti serviranno:
mezzo litro di panna fresca, 20 g di zucchero a velo e circa 300 g di fragoline di bosco
Monta la panna con lo zucchero e spalmala sulla torta facendo un primo rivestimento sulla parte alta e poi sui laterali, pareggia e metti in frigo. Dopo circa mezz’ora rifai un altro giro di copertura, passa una spatola liscia e pareggi bordi e la parte superiore. Distribuisci le fragoline e metti in frigo fino al momento di servire
Fina
E tu sei una delle persone più belle che ho conosciuto in questo pazzo mondo di “foodblogger”, sappilo!
Chiara
una torta così sontuosa ha bisogno di un compleanno per dare il meglio di sè, dolci ricordi….Un baciuzzo
Sonia
quoto con Fina, non ti conosco se non effimeramente ma mi sei sempre piasciuta moooooltissimo! braverrima per la totta e ancora auguri! bascetti