ode al broccolo…


AmiKetta mia, tu che mi sostieni dall’ unica provincia sicula senza il mare, tu che, con menZa paLora, arrivi al mio cuore, è colpa tua se mi venne in mente di unciri il broccolo al crumble di frutta secca del Sale&Pepe di questo mese :D…non fusti tu ca mi dicisti -“rendi poetica la cucina d’ospedale”-
impara ‘sta poesia ora 😉

…ma poi crumble come cacchio si pronuncia? Mah! va beh niente ci fa! è la sostanza quella che conta, e questa pasticedda di sostanza n’avi tanta ahahahahahah

eravamo otto l’altra sera
650 g di spaghetti grossi tipo vermicelli
500 g di cimette di broccolo
40 g di pistacchi
40 g di pinoli
40 g di mandorle
6 fette di pancarrè
40 g di parmigiano grattugiato
2 cucchiaini di zucchero
2 cucchiai d’olio extra vergine d’oliva
5-6 foglie di basilico
sale e pepe
lessate al dente, in acqua salata, le cimette del broccolo e mettetele da parte. Private il pancarrè della crosta e tritatelo nel mixer, dopo tritate grossolanamente anche la frutta secca, se usate il mixer state attenti a non sminuzzare troppo. In una padella mettete l’olio e fate scaldare leggermente, unite il trito di frutta secca lo zucchero e il pancarrè, mescolate tostando a fuoco dolce. Unite il parmigiano e continuate a mescolare per evitare che si attacchino le briciole. Togliete dal fuoco e mettete da parte. Cuocete la pasta in abbondante acqua salata, nel frattempo nella padella, utilizzata per le briciole, unta d’olio fate saltare i broccoli, scolate la pasta e unitela alla verdura, unite anche le briciole, il basilico tritato e insieme anche un paio di mestoli di acqua di cottura della pasta. Pepate, mescolate e servite subito.

occhio che sta arrivando l’estate


manca pochissimo oramai, appena 170 giorni 😀
passato il capodanno possiamo prepararci alla prova costume tutti a dieta per smaltire le calorie accumulate nei bagodi delle feste 😉
ma ve li feci l’auguri? no?
MA BUON ANNOOOOOOO
auguro a tutti voi che leggete (e a tutti quelli che non lo faranno) uno strepitoso 2010:D
da queste parti sia il Natale che il capodanno l’abbiamo trascorsi all’insegna del caldo africano con porte e finestre spalancate, praticamente abbiamo festeggiato il ferradicembre (vedo Dami?)

vi conto cosa manciammu la sira della fistazza?
amunì assittativi 😉

cocktail
couracao blu e prosecco decorato con una ciliegia

antipasti:
Ciambelline al formaggio con spada affumicato e bottarga di tonno

ciambelline al formaggio con carciofi in olio di timo della mia amica cheffa
canapè con crudo di Parma
insalata di polpo

primo
tortelloni ripieni con crema di robiola e pomodoro fresco conditi con julienne di zucchine e gamberetti


secondo
filetti di orata con panatura alle olive

contorni
purea di patate e lenticchie
insalata mista

ma…stasera che se magna?

eh già stasera è una serata speciale, a quanti mi hanno chiesto ” che prepari?” rispondo che stasera mangeremo questo e questo, niente di nuovo quindi, mi spiace deludere qualcuno 😀
ma pazienza 😀
sono qui per augurarvi un sereno Natale svelando i miei regali con qualche ora d’anticipo 😉
ho prodotto tonnellate di biscotti, ho comprato delle belle scatole e li ho confezionati con dei nastri dorati…sono carini?
tanti auguri a tutti voi

biscotti al cocco di croce e delizia
60 g di farina 00
225 g zucchero a velo
3 albumi
150 g di farina di cocco
2 cucchiaini di succo di limone
1-2 baccelli di vaniglia
1 pizzico di sale
preriscaldate il forno a 180°C. Montate con le fruste gli albumi con il succo del limone, aggiungete il sale e i semini di vanigliae continuate a montare fino ad ottenere un composto sodo, aggiungete lo zucchero e la farina poco alla volta, unite anche la farina di cocco continuando a sbattere.
con 2 cucchiai formate tante palline con l’impasto, adagiatele su una placca da fornof oderata con l’apposita carta e cospargetele con della farina di cocco. Infornate per 10 minuti dovranno risultare croccanti fuorie morbidi dentro. seguite il consiglio di Antonella, conservateli in una latta con la scorza di limone.

Buccellati di nonna Claudia

Bretzel di pasta frolla delle sorelle Simili
la fonte è sempre Antonella 😉
sono favolosi, procuratevi lo stampino e impastate questa frolla, è perfetta con l’aggiunta della scorza grattugiata di un mandarino, l’atmosfera del Natale è assicurata
200 g di farina 00
100 g di burro a temperatura ambiente
80 g di zucchero a velo
2 tuorli
1 pizzico di sale
la scorza grattugiata di un mandarino
riunite in una ciotola il burro a temperatura ambiente tagliato a pezzetti, i tuorli, lo zucchero, il sale e la scorza del mandarino grattugiata. Lavorate con le fruste fino ad ottenere un composto omogeneo, versate la farina in un solo colpo e amalgamate con una spatola oppure se avete la planetaria, sostituite la frusta a fili con quella K, riunite l’impasto in una palla e avvolta in un foglio di pellicola mettete in frigo a riposare per almeno un’ora. Stendete l’impasto ad uno spessore di mezzo cm e con l’apposita formina ricavate tanti biscottini. Infornate a 180°C per circa 10 minuti, fate raffreddare su una gratella.

cuori al cioccolato di moscerino
con qualche piccola variante
200 g di farina
60 g di granella di nocciole
125 g di burro morbido
50 g di cacao amaro
120 g di zucchero zefiro
1 uovo e un tuorlo
1 pizzico di sale
un cucchiaino di lievito
setacciate la farina con il cacao, aggiungete il sale. In una ciotola lavorate con le fruste, il burro e lo zucchero fino ad ottenere una crema.Unite il tuorlo e l’ uovo intero, mescolate, poi cambiate la frusta a fili con quella K e incorporate gli altri ingredienti secchi, in ultimo unite il lievito e le a granella di nocciole. Ponete la palla di impasto in frigo per un’ora e dopo stendetela ad uno spessore di mezzo cm ritagliate con uno stampo a cuore, adagiate su una teglia foderata con carta forno e infornate per 10 minuti a 180°C. Fate raffreddare su una gratella per dolci

Zimsterne di Tuki
questi sono buonissimi, speziati al punto giusto…vorrei solo che qualcuno mi svelasse il segreto della glassa, liSSia e moBBida ahahahah
copio e incollo dal suo blog

“400 g di farina di mandorle 2 albumi medi (circa 70 g) 200 g di zucchero a velo 1 cucchiaio di succo di limone 3 cucchiaini rasi di cannella in polvere ½ cucchiaino di zenzero in polvere 1 punta di cucchiaino di chiodi di garofano in polvere 1 bacca di vaniglia 1 pizzico di sale Per la glassa reale: 1 albume 200 g di zucchero a velo 1 cucchiaino di succo di limone
In una ciotola unire la farina di mandorle, le spezie e il sale. Montare gli albumi con le fruste, una volta diventati spumosi (non sodi) aggiungere il succo di limone e, un po’ alla volta, lo zucchero a velo; continuare a montare fino a quando il composto non sarà lucido e ben fermo. Unire la meringa agli ingredienti asciutti, un po’ per volta, avendo cura di incorporarla delicatamente; non è detto che sia necessario utilizzare tutti gli albumi, quando l’impasto risulterà sufficientemente plastico ed idratato da essere lavorato senza difficoltà (toccandolo non deve appiccicarsi alle mani) avvolgere nella pellicola e lasciar riposare in frigo almeno 1 ora. Preriscaldare il forno a 150°C. Cospargere il piano di lavoro con poco zucchero a velo e stendervi l’impasto ad uno spessore di circa mezzo centimetro; con un tagliapasta a forma di stella ritagliare le stelle e sistemarle su teglie ricoperte di carta forno. Cuocere per circa 15 minuti, trasferire su una griglia e lasciare raffreddare completamente. Preparare la glassa: montare l’albume, unire il succo di limone e lo zucchero setacciato e continuare a montare fino a quando la glassa non diventa lucida; aggiungere zucchero se la glassa risulta troppo liquida o alcune gocce di limone se invece sembra troppo consistente. È possibile preparare la glassa in anticipo e conservarla in frigo ben chiusa in un contenitore a chiusura ermetica per non farla asciugare. Con l’aiuto di un coltellino distribuire la glassa su ogni biscotto e lasciarla asciugare completamente”

Da lei ho scopiazzato questi altri utilizzando uno dei mille regali che la mia maè mi ha fatto quando è venuta a trovarmi…il preziosissimo te matcha ****
copio e incollo pure qua
“90 g di zucchero a velo
140 g di burro a pezzetti
3 tuorli grandi (60 g)
1,5 cucchiai da tavola di matcha
220 g di farina
200 g di zucchero semolato per la copertura
setacciare il matcha con lo zucchero a velo e varsarli nel recipiente della planetaria, unirvi il burro e lavorare con la foglia (o gancio K) fino ad ottenere un impasto perfettamente liscio ed omogeneo; unire la farina setacciata, continuando a lavorare, ed impastare fino a quando il tutto non risulta ben amalgamato; infine, aggiungere i tuorli e lavorare velocemente fino a quando non saranno ben incorporati nell’impasto. Formare un disco con l’impasto, coprirlo e lasciarlo in frigo per circa 30′. Preriscaldare il forno a 160-170°C, stendere l’impasto ad uno spessore di poco superiore ad 1 cm (io li ho fatti più bassi) e, con un tagliapasta di circa 5cm di diametro, ricavare i biscotti e passarli nello zucchero semolato. Sistemare i biscotti su una teglia rivestita di carta forno e cuocere per circa 15-20 minuti, i biscotti devono essere appena dorati sui bordi. Trasferire su una griglia di raffreddamento e lasciare che si raffreddino completamente. Conservare in una scatola di latta.”


nei prossimi gironi vi lascerò le ricette del pane biscottato ai pistacchi e dei biscottini con le mandorle a lamelle adesso vado a preparare la cena di questa sera

auguri…ve l’avevo già fatti?
😉

perchè a Natale siamo tutti più buoni (?)

A onor del vero questa crostata al cioccolato e caramello è buona tutto l’anno ahahahah
desunta da uno dei favolosi libri di Sale&Pepe “dolci al caramello” di Trish Deseine
per la sablée:
200 g di farina
50 g di mandorle a lamelle tostate
2 cucchiai di zucchero a velo
100 g di burro morbido

per il caramello mou:
150g di zucchero
3 cucchiai d’acqua
60 g di burro salato
1 cucchiaio e mezzo abbondante di mascarpone

per la copertura:
200g di cioccolato fondente
50 g di burro

Preparate la pasta sablée, tagliate il burro a pezzetti e metteteli nella ciotola della planetaria insieme atutti gli altri ingredienti e lavorate l’impasto fino a quando otterrete un composto granuloso. Unite un ccchiaio di acqua fredda, mescolate ancora e formate una palla che avvolgerete nella pellicola e metterete in frigo per almeno un’ora.

Stendete l’impasto della sablée con un matterello e foderate lo stampo per crostata rettangolare, precedentemente imburrato e infarinato, riponete in frigo ancora per mezz’ora.
Scaldate il forno a 180°C e infornate in bianco per 20-25 minuti, sfornatela e fatela raffreddare completamente

Preparate il caramello: in un pentolino dal fondo pesante mettete lo zucchero, versate l’acqua prima della cottura e poi accendete il fuoco a fiamma bassa, lo zucchero si scioglierà del tutto, poi lasciate sobollire, vedrete che il composto tenderà a cristallizzarsi e poi tornerà allo stato liquido. Non mescolate in questa fase, fermate la cottura immergete il pentolino in acqua fredda. Aggiungete il burro, unite il mascarpone e mescolate bene, il caramello si rapprenderà ma basta rimettere sul fuoco per sciogliere i cristalli che si saranno formati. Stendetelo sul fondo della torta. La salsa al caramello se vi dovesse avanzare, sappiate che si conserva in frigo per 4-5 giorni, potreste usarla per farcire dei biscotti come questi

Sciogliete a bagnomaria, il burro e il cioccolato tagliato a pezzetti, mescolate fino a quando otterrete un impasto liSSio, versatelo sul caramello e fate raffreddare in frigo per almeno 2 ore.
e vidi chi manci 😉
buon Natale a tutti :*

esiste davvero


non è un miraggio prodotto dalla rete, Lei è vera anzi no, verissima 😀
un fiume in piena che ti travolge con immensa gioia, tra chiacchiere e risate. Già, quel sorriso ce l’ha stampato sul viso sempre, anche quando si emoziona e le scendono le lacrime di commozione, la mercante è così; semplice, sincera,vera.
Quando abbiamo fissato la data del suo arrivo mi sono detta:
“oddio e adesso?”
“lei è uno chef ed io sono una mammina che cucina per sopravvivere, prova ricette nuove scopiazzando, il fatto che abbia un blog presuppone che io sappia cucinare…”
“ma anche no! che bello! io non so cucinare quindi non c’è storia ho solo da imparare :D”
che sollievo, non potete immaginare mi sono sentita subito meglio 😀
Quando è arrivata all’aeroporto, nonostante non ci fossimo mai incontrate lei, da lontano mentre aspetta il bagaglio, mi saluta con la mano oramà era fatta!

La prima sera che ha cenato da noi, le ho preparato una paticedda della tradizione sicula
dopo di che ci dissi: “io una pasta te la fici, ora sta a tia farmi manciari bonu”
ahahahahahah, beh siamo andate per mercati e supermercati, poi nella mia cucina nica ha dato il meglio di se…
ci ha praparato le fettuccine con la farina di grano arso che Elviruzzamiabedda le ha regalato,
condite con pomodori confit, carciofi e ricotta salata infornata.
con la stessa farina ha preparato la focaccia barese…mariaaaaaaa che bontà, il giorno dopo era ancora più buona (vero Lory? ahahahahah)


“nel giorno degli antipasti” così denominato perchè a pranzo quello abbiamo mangiato, ci ha fatto gustare 3antipastitre favolosi!

carciofi in olio di timo, tonno affumicato e bottarga

gamberoni allo speck su letto di fave secche ed erbette

canapè di gamberoni, pomodorini e curry

Questo qui sotto era un piatto regale; risotto di zucca su fonduta di parmigiano e ragù di carciofi
ho capito come si fa un risotto ed anche come si taglia a coltello, considerando di comprarne uno buono ahahahahah

La sua maestria è innegabile, la sua umiltà è immensa, lei non si ritiene migliore di chi le sta davanti e questo mi ha messo a mio agio, non mi ha fatto sentire in imbarazzo nemmeno mezzo secondo. Sono stata benissimo e questo purtroppo ha fatto si che i giorni siano volati con lei di ritorno a Torino.
Sister, sembravamo due amiche che non si vedevano da anni…vero è! Adesso però non facciamo passare troppo tempo…promesso! ti adoro maèsisterchef, sei troppofavolosa *

piesse: i nomi dei piatti me li sono inventati 😀 non sono sicura che la chef li chiami così 😉

adesso vi spiego tutto

quanti di voi sono stati al cinema a vedere Jiule&Jiulia?
io no, ma ho letto il libro e leggere quelle pagine mi ha stancata, fisicamente intendo, mi sembra una follia l’operazione che ha coinvolto la protagonista, una segretaria del Queens, nel riprodurre tutte le ricette, 524, del libro l’Arte della cucina francese di Julia Child il tutto in 365 giorni…
Apre un blog e descrive (senza foto) le ricette che riproduce, la signora rischia la salute mentale ma anche il matrimonio, ma poi tutto ciò le cambia la vita, perchè scrive il libro e di questo realizzano il film…mi sono chiesta perchè?
perchè ho un blog?
perchè mi ammazzo la vita esattamente come Julie Powell per realizzare una ricetta, ma anche la foto perfettina, con i colori e le stoviglie e le tovaglie aggualate?
PERCHE’?
perchè sono megalomane,
perchè sono egocentrica,
perchè mi metto in mostra,
perchè, diciamolo non sono brava come Julia Child o chi per lei, perchè alla fine copio moltissimo, esattamente come la protagonista del libro, solo che lei è diventata ricca 😉
io però in due anni di blog ho conosciuto molte persone, che la vita me l’hanno riempita e colorata anche, foodblogger e non.
Molto spesso incontri persone che ti scrivono cose tipo ” che buonoooo!!!” oppure “di che sa?” insomma commenti che non fanno crescere dal punto di vista creativo e formativo ma fanno crescere solo il counterino; molto spesso, i suddetti personaggi nemmeno leggono quello che c’è scritto nel post, quindi la cosa diventa molto sterile…
considerando che in genere scrivo poco, questo post lo leggeranno in pochi, ma va bene perchè per fortuna il mondo è vario e ci sono quelli che ti lasciano un commento costruttivo, affettuoso, vero, sincero. E’ per queste persone che ti scrivono ” ma dove sei finita?” che ritrovi la forza per scrivere due righe…senza foto, perchè nella immensa sfiga nera di questo periodo di merda si è rotto il motorino che aziona l’obiettivo della macchina fotografica 😀
E’ per le persone che incontri nella vita reale che capisci che questo ragnatela ti lega veramente.
Una la incontrerò questo fine settimana, questa donna qui si farà un viaggione per incontrare me
non è fantastico?

vi aspetto?

oggi pensavo di pubblicare un post “salato” ma quando qui sotto ho sformato cioccolattini favolosi, ne ho sformato anche di orribili e, poverini, niente palcoscenico per loro che erano brutti ma buoni? l’errore commesso credo, sia stato quello di non infilarli in freezer prima di sformarli…la prossima volta farò meglio 😉
*aggiornamento:
la mia amica Sasà li ha messi in freezer tutto il santo giorno e le sono rimasti sempre arrimuddati…che sarà?
la ricetta è della fatina il sapore è incantevole, appena ne assaggi uno t’innamori veramente ahahaha quindi ho pensato di fare un sortilegio infilandoli come sorpresa in dei mini muffin
per i quali ho trovato la ricetta di Sandra, su questo pdf (cliccate sul primo link) di Coquinaria ed ho messo insieme le due cose 😀
ho tirato fuori le tazze della nonna per prendere una bella tisana calda, quindi che fa, vi aspetto?

Per i cioccolattini della fatina
100 g di cioccolato al latte
100 g di cioccolato bianco
50 g di latte
50 g di burro
sciogliete gli ingredienti a bagnomaria, facendo attenzione che il contenitore non tocchi l’acqua in ebollizione, amalgamate bene, versate negli stampini poggiati su una teglia o un vassoio, fate raffreddare e poi passateli in freezer per un’ora, sformateli e lasciateli a temperatura ambiente. Suggerirei di incartali uno per uno se avete voglia di regalarli.

per i mini muffin
250 g di farina 00
2 cucchiaini di lievito
1/2 cucchiaino di bicarbonato di sodio
100 g di cioccolattini io ho usato quelli della fatina 😉
1 uovo
140 g di zucchero
125 g di burro
250 ml di latte
aroma vaniglia
4 cucchiai di Baileys

Mescolate gli ingredienti secchi, la farina, il lievito, il bicarbonato e setacciateli. In un altro contenitore sbattete l’uovo con lo zucchero, il burro fuso, il latte e il liquore. Mescolate poco, il pdf dice che in generale per evitare grumi bisogna mescolare bene gli ingredienti tra loro separatamente (secchi e liquidi) e poi mescolarli insieme 12 volte…mi sembra poco e sinceramente ho mescolato almeno il doppio 😉
mettete i pirottini negli stampi dei minimuffin e versate il composto, infilate il cioccolattino e infornate per 20 minuti a 170°C. Se utilizzate gli stampi dei muffin riempite 1/3 del pirottino, mettete il cioccolattino e ricopritelo con ancora un po’ di composto, tenete in forno per 25′


foglie d’autunno cioccolato e nocciole

La mia Maè, nella sua immensa magnanimità e amore per me…ci tengo a diLLo, un bel giorno mi disse ” – sbavi per gli stampi della silikomart? e facisti malavita pi nun parrari?” non ha detto queste parole precise, ma il concetto quello è!
quindi niente fici? prese un bellissimo scatolone e l’ha riempito di stampi e stampiceddi e me li mandò 😉 felicissima sono!
ahahahah chissà se le fischiano l’aricchi ahahahah
***
maè beccati questi bon bon :*

150 g di cioccolato fondente,
50 g di pasta alle nocciole
2 cucchiai di zucchero a velo
2 cucchiai di nutella
70 g di mandorle tritate grossolanamente

sciogliete a bagnomaria il cioccolato, fate in modo che il contenitore contenente il ciocccolato non tocchi l’acqua, unite la pasta di nocciole, lo zucchero a velo e la nutella. Amalgamate le nocciole tritate al coltello, e poi versate negli stampi per cioccolattini, fate raffreddare a temperatura ambiente tutta la notte e poi sformateli.


cucinate ancora nella vecchia maniera?

Io si!
non ho una batteria da cucina o_0
sapete quelle favolose con fondo spesso un cm, in acciao inox 18/10 con innumerevoli pezzi di tutte le dimensioni, adatti a tuttissime le sigenze, di alta qualità etc etc…?
ecco no io non l’ho
piuttosto ho racimolato a pezzi e bocconi cimeli storici di mia suocera, di mia nonna, e via via arrivando ai giorni “nostri” pezzi di batteria da cucina di mia madre 😉
quando nì maritammo, abbiamo piuttosto accattato tegami e pentole di coccio
nemmeno l’ombra della pentola a pressione giammai!
ma non mi lamento no anzi, sembra quasi che quando mangi un prodotto venuto fuori dalla cottura in un pentolame antico ti pare di tornare indietro nel tempo…magari mi compro la cucina a legna ahahahah
va beh qualunque sia il “supporto” assaggiate questo contorno a delle semplicissime scaloppine

Scaloppine di carpaccio con chiodini e mandorle a lamelle

300 g di funghi chiodini
300 g di calvolfiore lessato
300 g carpaccio
farina 00
burro
15 pomodorini secchi
30 g di mandorle a scaglie
mezzo bicchierino di grappa
1 spicchio d’aglio
4 cucchiai di olio extra vergine d’oliva
sale e pepe

Pulite i funghi, tostate le mandorle. Tritate lo spicchio d’aglio e soffriggetelo nell’olio. Aggiungete i chiodini e fate insaporire, sfumate con la grappa, unite il cavolfiore lessato e ridotto in piccole cime, i pomodorini sciacquati dal sale di conservazione e tagliati a filetti, aggiustate di sale se necessario, pepate e mettete da parte al caldo. Nello stesso tegame sciogliete il burro. Passate velocemente nella farina le fettine di carpaccio, scuotete dalla farina in eccesso e cuocete nel burro, salate e servite caldo con il contorno cospargendo con le mandorle a lamelle.

oggi vieni tu da me…


così ti faccio vedere il mio plagio 😀
parlare ancora dei siciliani mi sembra superfluo, perchè hai detto e sintetizzato tutto tu
poche parole ma buone (secondo me eh? ovvio!), in definitiva è un classico no?
Leggendo il post ho sentito un richiamo, mi sembrava pressocchè scontato riprodurre questa composta, dal nome ancora indefinito che tanto mi ha affascinato. M’acchiappò per il fatto ca’ facisti tu, m’acchiappò picchì c’erano li ficurinia, m’acchiappò picchì sicula sugnu…e mi riliggià nelle parole tò :), m’acchiappò perchè di passione si parra.
Ti racconto cosa ho combinato dopo essermi spinata ben bene:
accattai circa 700 g di ficurinia, li ho sbucciati e ne ho ricavato i 500 g che dicivi tu
li ho messi a pezzi in un tegame con
200 g di zucchero di canna
1 cucchiaino scarso di chiodi di garofano
1 cucchiaino scarso di curry
un cucchiaino scarso di peperoncino piccante sfuso
3 ma anche 4 cm di cannella
2 ma anche 3 cm di zenzero sbucciato e grattugiato

100 g di cipolle rosse di tropea
1 spicchio d’aglio sbucciato
1 mela a pezzi senza buccia ma con torsole e semi, come vossia comanda!
50 ml di aceto bianco…avevo finito quello di mele puttroppo
ma ho aggiunto 50 ml di calvados
1 pizzico di sale

bedda, non t’incazzare ora, perchè dopo aver fatto sobollire come dicisti per 30 minuti, ho passato la composta nel passapomodoro e poi per mettermi la coscienza a posto a lassai dà per tutta la notte ahahahahahah
l’indomani l’ho rimessa sul fuoco per circa un’ora a fuoco leggìo, ho sterilizzato per menz’ora a 120°C il vasetto nico e poi l’ho riempito 😀
il suo sapore? appassionante!
il suo colore? no giallo ma russu perchè i miei ficurinia erano russi dintra
🙂
amica mia bedda che t’ha diri?
proprio vastasa!
ahahahahah
bravaissima!