Stelle al caramello

Avevo scopiazzato questa ricettina qualche tempo fa dal blog Croce e delizia di Antonella , come al solito ho dato una scorsa veloce agli ingredienti e mi sono detta la fatidica frase:-” ho tutto”-
nel frattempo il tempo scorre…e quella frase riecheggiava nella testolina (a quanto pare vuota). quando mi son decisa che era giunto il momento di biscottare, leggo attentamente gli ingredienti e…
…e che, e che pall& non ho il mascarpone porc@, ma vaff@ etc etc, lascio alla vostra sagacia le parole carine che hanno raggiunto le mie rosee labbra ahahahah. Va beh! che faccio? mi lascio fermare dall’assenza giustificata del mascarpone? giammai! 🙂
Per la frolla:
300 g di farina 00
1 cucchiaino di lievito in polvere
150 g di burro a temperatura ambiente
100 g di zucchero semolato
1 uovo
1 pizzico di sale
i semi di un baccello di vaniglia

nella planetaria con il la frusta K, ho impastato l’uovo con il burro, lo zucchero, il sale e i semi di vaniglia. Dopo aver setacciato la farina con il lievito li ho aggiunti gradatamente all’impasto di burro. La frolla ottenuta, l’ho riposta in frigo per un paio d’ore avvolta nell’alluminio.
Con un mattarello stendete l’impasto, ritagliatelo con una forma che più vi piace. Metà dei biscotti forateli al centro. Ponete le basi e i forati su una leccarda foderata con carta forno, infornate a 160°C (la temperatura regolatela in base al vostro forno) per 10 minuti. Dopo la cottura fate raffreddare completamente su una gratella per dolci.

Per la crema al caramello:
100 g di zucchero semolato
50 g di burro salato
2 cucchiai di panna
1 stecca di cannella

In una casseruola a fondo spesso, cuocete lo zucchero mescolando, fino a quando comincia a cristallizzarsi. Togliete dal fuoco e aggiungete il burro a pezzetti, mescolate per amalgamare bene; aggiungete poi la panna e la stecca di cannella tagliata in due nel senso della lunghezza. Riponete sul fuoco e mescolate fino a quando non otterrete una crema omogenea. fate raffreddare mescolando di tanto in tanto fino a quando non sarà adatta alla farcitura, eliminate la cannella. Spalmate le basi dei biscotti, ricoprite con quelli bucati, pressate leggermentee spolverizzate con zucchero a veloe…gnam sono buonissimi!

panna cotta al cioccolato e pere

Mi acqua, ma ‘u Signuri su’ scuiddò cu tutta ‘st’acqua! Come dico sempre io? oramà lo sanno anche i sassi, “Ma quando arriva l’estate?”, quel bel caldo afoso 40° all’ombra ah! non vedo l’ora 🙂
meglio di tutto quest’umido, meglio di questo freddo! Figghioli qua ci sono stati 9° ma siamo impazziti?
immagino che chi legge dal NODD inorridisce al pensiero dei nostri 9 gradi per loro sarà caldo ahahahah, ma io sento troppo freddo, io dovevo nascere al centro della terra, sarei stata bene 😉 sicuramente al calduccio, forse troppo ahahahah
Torniamo alle cose dolci ma non calde perchè questa si mangia fredda 🙂 una panna cotta al cioccolato buona buona, questa volta senza salsine varie ma accompagnata dalle pere, un classico degli abbinamenti.
La ricetta la trovate scartabellando il Sale&Pepe di ottobre 2002 a pagina84 😉

4 pere williams
100 g di cioccolato fondente
400 ml di panna fresca
100 ml di latte intero
10 g di gelatina in fogli
50 g di zucchero semolato
il succo di 2 limoni
un cucchiaio di zucchero a velo
un baccello di vaniglia
4 cucchiai di maraschino
cacao amaro

Mettete la gelatina a bagno in acqua fredda. Tritate grossolanamente il cioccolato e mettetetelo in una casseruola con il latte, la panna, lo zucchero, il baccello di vaniglia tagliato nel senso della lunghezza ed anche i suoi semi. Portate a bollore a fuoco basso e mescolate di tanto in tanto. Dopo togliete la casseruola dal fuoco aggiungete la gelatina strizzata e fatela sciogliere completamente. Filtrate attraverso un colino a maglie fini, eliminate il baccello e infine, versate negli stampi che desiderate, precedentemente bagnati con acqua fredda; io ho utilizzato quelli di circa 4 cm di altezza e 6,5 cm di diametro, ho ottenuto 7 dolcini.
Mettete in frigo e fate rassodare per almeno 2 ore. Lavate le pere, dividetele a metà ed eliminate i semi con uno scavino, affettatele a spicchi sottili ma non troppo, metteteli in una ciotola con il succo del limone e il maraschino, mescolate con le mani delicatamente e fate insaporire. Rivestite una placca con carta forno, allineatevi gli spicchi di pera, cospargete con lo zucchero a velo e passate sotto il grill caldo del forno per circa 5 minuti. Sfornate e lasciate raffreddare. Sformate le panne nei piattini da dessert, distribuite gli spicchi di pera leggermente accavallati, spolverate con il cacao e servite.

ancora chicchi…ma sono gli ultimi

dopo di che ho finito le melagrane, aggiungo che non ne posso vedere più perchè mi viene la nausea ahahahah
🙂
Però come tenervi ammucciata una sì gran bella crostata di effetto, che trovate copleta di pasta phillo a pagina 22 nel S&P di gennaio 2002? Io la stramaledetta pasta phillo non l’ho trovata in questo periodo, perchè a quanto pare i palermitani ne hanno fatto man bassa, ed io sono rimasta sprovvista, ma a costo di star male perchè rivedrò una melagrana, la rifarò appena ‘ncoccio la pasta phillo GIURO!

ingredienti per una teglia di 22 cm
250 g di farina
100 g di zucchero
100 g di burro
2 tuorli
un cucchiaino di cannella in polvere
un pizzico di sale
la scorza grattugiata di un limone
200 g di fragole 1 melagrana
250 ml di latte
60 g di zucchero
3 tuorli
60 g di farina
6 capsule di cardamomo verde
Impastate la farina con il sale e lo zucchero, aggiungete i tuorli, la scorza di limone, la cannella e il burro morbido. Impastate velocemente e fate una palla che avvolgerete in un foglio di alluminio. Fate riposare in frigo per un’ora. Scaldate il latte con i semi del cardamomo pestati nel mortaio. Sbattette i tuorli con lo zucchero fino ad ottenere un composto spumoso, aggiungete la farina setacciata. Filtrate il latte e incorporatelo poco alla volta al composto di uova, trasferite la crema in una casseruola e fate addensare a fuoco basso, facendo attenzione che non raggiunga il bollore. Fate raffreddare mescolando spesso. Stendete la pasta con un matterello e foderate la teglia imburrata e infarinata bucate il fondo con i rebbi di una forchetta e copritela con un foglio di carta forno; cuocete in bianco con dei fagioli secchi in forno caldo a 180°C per 10-15 minuti. Togliete i fagioli e distribuite sul guscio di frolla la frutta pulita meno una manciata abbondante di chicchi di melagrana. coprite con la crema e poi distribuite il resto della melagrana rimasta.

Panna cotta alla melagrana

Parlo sempre bene della mia rivista preferita vero? Vero! Oggi però, devo fare un appunto! In questo dessert di gennaio 09 della spettacolare “Sale &Pepe” la ricetta trae in inganno oppure, se volete, mi sono confusa, ho letto male…
Gli ingredienti liquidi sono trascritti in ml e in dl, quindi ho fatto male, anzi direi malissimo i conti, mi sono ritrovata con pochissimo succo di melagrana e il mio adorabile sposo è uscito di corsa per andare dal fruttivendolo a fare il carico di melagrane :). La panna, per 8 bicchieri era 500 ml, il succo di melagrana 5 dl…insomma, a prescindere dal fatto che sono un’idiota, non sarebbe una cosa carina utilizzare le medisime unità di misura? ai posteri l’ardua sentenza e stendiamo un velo pietoso perchè questa volta, possiamo dirlo! Non ho saputo copiare!!! AHAHAHAHAH!!!

per 8 bicchieri
-500 ml di panna fresca
-300 ml di latte
-200 g di zucchero a velo
-un baccello di vaniglia
-2 bicchierini di rum
-20 g di gelatina in fogli
-500 ml di succo di melagrana leggasi mezzolitrocheètantissimodisuccodimelagrana!!!(più o meno 6 melagrane belle grosse)
-una melagrana
-zucchero a velo per il succo perchè è un po’ aspro, fate voi a seconda del vostro gusto

Scaldate il latte con lo zucchero e il baccello di vaniglia inciso. Ammorbidite 15 g di gelatina in acqua fredda, strizzatela e unitela al latte, mescolando finchè si è sciolta, fate raffreddare. Eliminate la vaniglia, aggiungete il rum e la panna, mescolate e versate in 8 bicchieri. Copriteli con la pellicola e fateli riposare in frigo per 6 ore. Scaldate il succo della melagrana, unite la gelatina rimasta precedentemente ammorbidita in acqua fredda, mescolate e fate raffreddare senza farlo consolidare. Disponete su ogni pannacotta un cucchiaio di chicchi di melagrana, completate con il succo, tenete in frigo fino al momento di servire e in ultimo decorate con i chicchi rimasti

Piesse: il commento di Laura mi suggerisce che probabilmente farei bene ad aggiungere che, per ottenere mezzo litro di succo ho utilizzato 6 melagrane piuttosto grosse. Delle prime 3 ho raccolto tutti i chicchi li ho frullati e poi ho filtrato il succo, ma vedendo che il mio colore rosso non somigliava nemmeno lontanamente al rosso della rivista, ho pensato che “forse” bisognava spremere i frutti, ma se ne perde la metà ed il rosso continua ad essere lo stesso cioè non rosso brillante rivista, quindi suggerisco la “prima che ho detto”, raccogliete tutti i chicchi, frullateli e poi filtrate il succo 😉

Piesse n°2: Il commento di Paola invece, mi suggerisce di fare vedere con qualche scatto il metodo che utilizzo per sbucciare la melagrana velocemente, in questo modo la si sgrana in un battibaleno; con la punta di un coltello, incidete la superficie superiore del frutto dall’alto verso il basso fino a metà della calotta, sollevate la parte della buccia che tra l’altro è sottile, dopo di che si sgrana a piccole porzioni direttamente in una ciotola.
scusate, le foto sono un po’ buie perchè oggi piove, ma spero che siano esaustive






cuori di mais di Grazia…la rivista

…coraggio mancano solo 183 giorni all’estate, non è meraviglioso? ahahahahahah
nel frattempo fa freddo però, quindi accendete il forno e faciti ‘sti biscotticeddi qua.
La ricetta l’ho trovata qualche giorno fa dal parrucchiere :), sono andata a rinnovare il mio finto biondo, sapete aveva perso un po’ della sua lucentezza 😉 urgeva una bella pennellata! Ma avevo dimenticato Fido, il mio amico libro di turno, sul comodino, quindi come far passare le 3 ore di attesa…?
“Signora, vuole una rivista?”
-miiiiiii, li odio quando mi chiamano signora…ma se sono una ragazzina!!!!-
ahahahahahahahah
ed io…
“Si, ma niente gossip, mi bastò feisbuk”
” Grazia va bene?”
…Grazia andava proprio bene, ho trovato questa ricettuzza delicata delicata, e il mio finto biondo ha ripreso il suo splendore 🙂

La ghirlanda che ho appeso quest’anno alla mia porta la dedico a Mariangela la mia fiorista virtuale preferita :*

Cuori di mais
ingredienti:
200 g di farina di mais tipo fioretto
100 g di farina bianca
1 baccello di vaniglia
130 g di burro morbido
30 g di latte
100 g di zucchero

Mescolate le due farine, unite i semi della vaniglia, aprendo il baccello e raschiandoli con un coltello, amalgamate il burro, il latte e lo zucchero. Impastate tutti gli ingredienti e infine avvolgete in un foglio di carta alluminio, fate riposare in frigo almeno mezz’ora. Tirate la pasta con un matterello allo spessore di 5 mm e con un taglia biscotti a cuore formate i biscotti. Disponeteli su una placca rivestita con carta forno e infornateli a 180°C per 20 minuti circa ma controllateli perchè un secondo in più e si carbonizzano 🙂
Appena sono dorati tirateli fuori, fateli riposare 5 minuti e poi trasferiteli su una gratella per dolci.
Grazia, suggeriva di accompagnarli con una cioccolata calda…non è una malvagia idea no?
🙂


qua sono!

…per dire a tutti quelli che mi leggono di fare questi biscotti di Tuki, sono deliziosi, delicati, direi aristocratici, mobbidi e uno tiro l’altro (me misera me tapina che buoni che sono!!!)
Per rimanere nell’ambito dei regali sostenibili, mi sono lanciata nel riempire scatoline di latta con tanto amore e qualche biscottino 🙂
la ricetta ve la trascrivo perchè a me scoccia quando trovo la fatidica frase “la ricetta la trovate qui con il link” e comunque il link, manco a diLLo, c’è cliccando sulLa ciliegina sulla torta!

biscotticeddi al limone sono…

ingredienti per circa 30 pezzi
160 g di burro morbido
125 g di zucchero a velo
1 bacca di vaniglia
la scorza grattugiata di 2 limoni
2 cucchiai di succo di limone
260 g di farina 00
20 g di maizena
1 pizzico di sale
zucchero a velo per decorare

Versate nela planetaria con la frusta K, il burro a pezzetti con lo zucchero, le scorze dei limoni e i semi della vaniglia, lavorate il tutto fino ad ottenere una crema omogenea; aggiungere il succo del limone e il sale. Setacciate la farina con la maizena e aggiungetele al composto e lavorate ancora per amalgamare ben bene. Prelevate l’impato e realizzate un salsicciotto di circa 5 cm di diametro, avvolgetelo in un foglio di carta stagnola e lasciatelo in frigo per tutta la notte. Scaldate il forno a 180°C , nel frattempo che il forno raggiunge la temperatura, affettate il salsicciotto al limone con un coltello seghettato, realizzando delle rotelline di circa un cm, fidatevi un cm non è tanto perchè poi in forno s’assettanu abbassando lo spessore 🙂
sistemateli su una leccarda rivestita di carta forno e cuocete per circa 12 minuti. Tirateli fuori e lasciateli raffreddare su una gratella per qualche minuto, poi ancora tiepidi, spolverizzate con lo zucchero a velo. E poi dopo il primo morso di corsa da Tuki a ringraziare per questa leccornia regale 😉

un tè con me

Stella nel Giardino dei ciliegi ha pensato di unirci tutti in un unico abbraccio, caldo e fumante, è la prima volta che bevo un tè con tante persone 🙂

Stella, adesso tocca a me mettere sul fuoco il bollitore
😉

“Le regole per il Afternoon tea Award sono semplici:
1) indicare la miscela preferita di tè o caffè;
2) proporre uno o più tramezzini a piacere;
3) variazioni sul tema scones ovvero paneo focaccine dolci e confetture preferite
4) dolcetti: pasticcini, torte, biscotti, ecc…
5) proporre un libro, una poesia,un film di cui vi piacerebbe chiacchierare o una musica per l’atmosfera.”

il mio tè del pomeriggio scorre sulle note di You Make Feel So Young magari cantata da Michael Winkle, il tè che preferisco è il Jasmine Dragon Pearls, perle di tè verde profumate al gelsomino con una fettina di limone, un ciavuru! Dopo l’infusione ho lasciato diffondere nell’aria il suo delicato profumo liberando le perle.
Al mio ospite propongo un ottimo tè caramello e sambuco oppure se preferisce un infuso alla frutta…agrumi di sicilia e scorza d’arancia…manco a dirlo no?
Il servizio da tè corredato da piattini da dolce sono realizzati in finissima porcellana inglese, erano della mia nonna materna, mia madre le regalate a me, è stato un regalo stupendo grazie mamà *

Un dolcetto mobbido mobbido dovrebbe saziare anche gli appetiti più arditi, offro una torta già pubblicata nella versione al limone, questo pomeriggio l’ho realizzata con aromi d’arancia e qualche piccolissima variante, ma nella sostanza è la stessa.
per la frolla:
200 g di farina
70 g di zucchero
70 g di burro
1 uovo
1 pizzico di sale
per la crema:
100 g di zucchero
2 tuorli
50 g di burro
la buccia grattugiata di un’arancia media
il succo dell’arancia
35 g di farina
200 g di latte
per la pasta margherita:
200 g di farina
100 g di zucchero
2 uova
8 g di lievito in bustina
100 ml di latte
100 ml di olio di semi
la scorza grattugiata di un’arancia media
il succo dell’arancia
preparate la frolla lavorando la farina, il burro a pezzetti a temperatura ambiente, lo zucchero, l’uovo e il sale, stendetela con un matterello su un piano ben infarinato e poi rivestite una tortiera apribile da 22 cm foderata da carta forno, imburrata e infarinata. Ponetela in frigo a riposare. Preparate la crema ponendo in un tegame i tuorli con lo zucchero, amalgamate e poi aggiungete la farina setacciata, diluite piano con il latte e il succo d’arancia. unite la buccia precedentemente grattugiata. Passate su fuoco moderato, aggiungete il burro quando sobolle, scioglietelo mescolando e fate raffreddare. Per la pasta magherita sbattete le uova con lo zucchero e fate diventare l’impasto bello chiaro e spumoso, aggiungete l’olio, il succo dell’arancia e la scorza grattugiata. Unite la farina con il lievito setacciati e infine il latte. Tirate fuori dal frigo la teglia con la frolla, distribuite e livellate la crema all’arancia e poi coprite con l’impasto di pasta margherita. Infornate a 160°C per circa 50 minuti. Al momento di servire spolverate zucchero a velo


Un’alternativa gradevole, una via di mezzo tra il dolce e il salato è la focaccina all’uva proposta nel post qui sotto

Infine, mi piacerebbe chiacchierare di poesia e perchè no leggerne una d’amore del mio autore preferito Pablo Neruda, con todo el amor per la mia anima di inguaribile romantica.

i nostri morti

Altro che halloween, qua non si ha paura dei i morti ma dei i vivi ahahahah!
Qua si commemorano si, ma con delle tradizioni speciali. Quand’eravamo piccoli, i nostri genitori la sera dell’uno novembre, coinvolgevano me e mio fratello nella preparazione della tavola. Predisponevamo un piatto per uno, con i nostri nomi e la letterina con ciò che desideravamo, indirizzata ai morticini, un vezzeggiativo amorevole per ricordare chi non c’è più fisicamente tra noi. Si chiudevano le porte di accesso al salone e si andava a dormire. La mattina dopo, secondo antica tradizione del nonno Peppino (mio bisnonno), la mamma bussava alla porta chiedendo permesso alle anime che fossero in ritardo…noi eravamo elettrizzati ma non volevamo disturbare le povere anime 😉
poi era una festa! I piatti erano puntualmente pieni zeppi di frutta martorana, morticini (altri dolci tipici della festa) e regali per noi. Era bello davvero, la domanda di rito era:”che ti hanno portato i morti?”
🙂

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La frutta martorana o pasta reale è un dolce dolcissimo, tipico della tradizione siciliana, si narra che […]la frutta di Martorana sia nata perché le suore del convento della Martorana a Palermo, per sostituire i frutti raccolti dal loro giardino ne crearono di nuovi con mandorla e zucchero, per abbellire il convento per la visita del papa dell’epoca.[…]da Wikipedia
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A Palermo si prepara in casa anche per coinvolgere i bambini, è davvero divertente!

questa è la ricetta a freddo, più facile e più veloce:
ingredienti
500 g di mandorle
500 g di zucchero a velo
1 cucchiaio di glucosio
1 fialetta di aroma alla mandorla
1 fialetta di aroma alla vaniglia
1 tazzina e mezza di acqua
formine di gesso per i fruttini
coloranti alimentari in polvere
acqua o alcool per diluire i colori
Macinate le mandorle pelate e poi amalgamate la farina ottenuta con lo zucchero a velo, fate un foro al centro, aggiungete il glucosio e poco alla volta l’acqua. Impastate con un cucchiaio di legno per amalgamare ben bene e poi finite sulla spianatoia con una spolverata di farina di mandorle. Realizzate una palla velocemente perchè il calore delle mani scioglie l’olio contenuto nelle mandorle, fatela riposare mezz’ora in frigo. Foderate le formine con della pellicola, prelevate una porzione di impasto e fatela aderire nella formina con una spatola, estraetela e diponetela su una gratella per dolci, realizzate la frutta fino ad esaurimento dell’impasto e fate indurire per un giorno o due. Con dei pennelli per alimenti, sciogliete i colori che vi servono in base ai frutti scelti e rifinite la vostra pasta reale. I maestri pasticceri lucidano la frutta con la gomma arabica, sembra vera!

Ricetta a caldo:

Macinate le mandorle pelate fino a ridurle a farina. Sciogliete lo zucchero, in un tegame abbastanza grande da contenere la farina, insieme con l’acqua fredda e portate a bollore. Fuori dal fuoco aggiunte l’essenza di vaniglia e la farina di mandorle. Amalgamate bene fino a che il composto non avrà assunto una consistenza compatta, liscia e morbida che si staccherà dalle pareti del tegame.
Bagnate un piano di marmo con dell’acqua e adagiate la massa di mandorle ottenuta. Fate raffreddare leggermente e poi lavorate ancora un po’  per renderla ancora più liscia. Recuperate gli stampini in gesso; porzionate un salsicciotto sporcandovi le mani con dello zucchero a velo, realizzate una palla con la porzione dell’impasto e adagiatela dentro lo stampino, premendo bene, poi , delicatamente estraete la forma ottenuta ponetela a riposare per 24 ore prima di dipingerla, lucidarla e adornarla con piccioli e foglie decorative.

Cuor di mela


Non ho preparato questo per sabato, ma LEI doveva essere presente alla mia cena! Ed è venuta con un dolcino, un dolcino che sembrava buono… invece non era buono

era fantastico, sublime, da segnare nel proprio quadernetto di ricette sotto una voce…ricette del cuore *

Lory ha utilizzato le mele del suo albero in montagna, in effetti mi veniva un po’ fuori mano andare a rubarle da lì dove ha anche i fichi ahahahah quindi ho seguito il suo consiglio ed ho cercato delle mele a pasta soda, croccanti e poco dolci. Per la varietà delle mele andate qui credo che quella che ho scelto sia la Braeburn ma sicura sicura non sono 😉

Ingredienti
per la sablèe alle mandorle:

300 gr di farina 00
50 gr di farina di mandorle
200 gr di burro
100 gr di zucchero a velo
50 gr di zucchero semolato
2 uova piccole
un pizzico di sale
Impastate gli ingredienti come al solito, velocemente; le mie uova erano medie, quindi ho aggiunto un paio di cucchiai di farina per ottenere un impasto liscio e non appiccicoso. Avvolgete la sablèe in un foglio di carta stagnola e fate riposare in frigo per 40 minuti.

Per farcire ho usato;
3 fette biscottate
marmellata di mirtilli
zucchero di canna
zenzero fresco
5 mele medio/piccole

zucchero a velo per spolverare

Tagliate in 2 le mele, sbucciatele e toglietene il torsolo,

io ho usato uno scavino. In una padella fonda sciogliete una noce di burro, aggiungete le mele, cospargete con 4 cucchiai di zucchero di canna, una grattata di zenzero e mezzo bicchiere d’acqua. Coprite e lasciate cuocere 12-15 minuti, togliete il coperchio e fate asciugare lo sciroppo che si è formato. “Attenzione che le mele nn passino di cottura dovranno restare al dente.” Parola di Mercante 😉

Fate raffreddare
Tagliate in 2 l’impasto preso dal frigo, stendete una parte e foderate uno stampo da crostata di 24 cm di diametro precedentemente imburrata e infarinata, bucherellate il fondo e cospargetelo di marmellata, sbriciolate le fette biscottate e sopra, distribuite lungo la circonferenza della torta, le mezze mele con la parte convessa verso l’alto, ne utilizzerete 9, l’ultima mezza mela la ponete al centro della torta formando un fiore. Stendete l’altra parte d’impasto e chiudete la crostata sigillando i bordi con la pasta sottostante. Cuocete in forno caldo a 160°C per 25′ almeno nel mio forno 😉
Spolverate con zucchero a velo

brioches di marmellata rubacchiate a Grazia per una buona causa

…e di queste fantastiche girelle ne vogliamo parlare?
Grazia le ha pubblicate qualche giorno fa e come ogni buona girella mi ha ipnotizzato e mi son detta “…e perchè no? è un’idea stupenda” vero era!!!!
parliamone perchè sono strepitose, semplici e gustose, le ho preparate per la festa di Carlotta, mentre le ragazze facevano le prove per lo spettacolino organizzato per l’occasione, io scattavo e loro ballavano ahahahahah
la ricetta dell’impasto è delle sorelle Simili

125 g di farina manitoba
125 g di farina “00”
100 g (circa) di acqua tiepida

20 g di lievito

50 g di olio

3,5 g di sale

50g di zucchero

scorza di limone grattugiata
gocce di cioccolato
marmellata, ho usato una marmellata di fichi preparata dalle manine d’oro di nonna Claudia
latte per spennellare

Ho sciolto il lievito nell’acqua tiepida, ho impastato nella planetaria…manco a dirlo 😉 e poi ho fatto lievitare per 2 ore in una ciotola, nel forno spento. Trascorso questo tempo ho steso la pasta con il matterello in una sfoglia abbastanza sottile (un paio di mm) poi ho distribuito la marmellata e le gocce di cioccolato, ho arrotolato la sfoglia su se stessa ed ho affettato il rotolo in fette da 1 cm di spessore, ho disposto le girelle su una teglia foderata con carta forno ed ho fatto lievitare ancora 2 ore. Prima di infornare a 170°C per circa 15 minuti, ho spennellato le brioches con del latte.