suadenti barrette

odueo maschmallow cream bassa
Nell’istante in cui apri il barattolo resti affatato; una morbida crema, allettante, dolce e aromatica cola inesorabile dai lati del cucchiaio appena affondato e tirato su. Scioglievole, convince solo guardandola, il profumo poi arriva a solleticare il naso promettendo visioni celestiali su mondi paralleli. Conoscendo il sapore in purezza della crema di marh-mallow Nawarra ho pensato, per incontrare i gusti di tutti, di associarla al cioccolato mettendola in mezzo a due diverse consistenze. L’effetto cromatico di queste barrette, a mio avviso, è accattivante. All’assaggio… ne sarete rapiti. Io ve l’ho detto!
Barrette al cioccolato e crema suadente di marsh-mallow
Per la base:

170 g di burro a temperatura ambiente
100 g di zucchero a velo
230 g di farina
30 g di cacao
2 uova
6 g di lievito
220 g di panna fresca
un pizzico di sale
per la farcitura:
una confezione di marsh-mallow cream classic Nawarra (180 g)
per la copertura:
100 g di cioccolato
60 g di  burro
50 g di panna acida
scaldate il forno e portatelo a una temperatura di 170°C e foderate una teglia rettangolare di 20×30 cm con un foglio di carta forno bagnato e strizzato, fatelo aderire alle pareti. Preparate la base sbattendo il burro morbido con lo zucchero, unite un uovo alla volta, il sale e, poco per volta, la farina setacciata con il lievito e il cacao alternando la panna. Versate il composto dentro la teglia e infornate per circa 20 minuti. Per la cottura consiglio vivamente di basarvi sulla conoscenza del vostro forno. Sfornate solo dopo aver fatto la prova stecchino che dopo essere stato inserito nell’impasto cotto, dovrà essere asciutto e pulito.
Fate raffreddare completamente la base.

crema di marschmallow bassa

Con una spatola, mescolate la crema di marsh-mallow e distribuitela sulla torta, ponete in frigo a rassodare.

odueo marchmalow cream bassa
A  bagnomaria sciogliete il cioccolato tritato con il burro e la panna, fate intiepidire per pochi minuti e poi versate sulla crema di marsch-mallow, distribuendo uniformemente, riponete la teglia in frigo fino al momento di servire. Tirate fuori dal frigo, affettate e servite.

Cosa fa una siciliana a Parigi?

Parigi
S’innamora!

E certo! S’innamora dell’aria che respira, fredda da morire, ma d’altronde a gennaio cosa ci si aspetta? S’innamora di quel sole che s’arruspigghia tardi, alle 8,30 comincia a fare capolino e, tiepidissimo, illumina un’atmosfera magica e romantica; tutto è bellezza, rispetto, senso civico.  S’innamora della Tour Eiffel, degli Champs Elysées, dei macaron di Ladurée e della magia della notte.
Ma l’innamoramento non finisce qui eh? Nonsi; la siciliana di cui sopra perde completamente la testa per il suo gruppo di lavoro e per Magimix, un marchio francese che conosceva già e con il quale aveva già collaborato. La magica Magimix ha, nel corso della sua storica attività, adattato il robot delle cucine professionali ad una versione domestica, rendendo l’utilizzo semplice e intuitivo. Oggi ha lanciato sul mercato una nuova macchina, il Cook Expert, che associa al food processor l’innovazione della cottura. E’ un robot multifunzione che cuoce a induzione con 12 programmi automatici. Una regolazione prossima al grado per una cottura altamente controllata e professionale. Tutto questo permette di cucinare con facilità e in poco spazio risotti, cibi al vapore e cotture lente secondo la cucina tradizionale italiana. Il robot, impasta, trita, affetta, grattugia, monta a neve anche piccolissime quantità di albumi, trita il ghiaccio, realizza smoothies, gelati e salse. Aiuta ancora con un supporto multimediale tramite una app e un libro con 300 ricette… e in ultimo, ma non per importanza, si lava da solo. Un corteggiamento simile conquista a prima vista! Un colpo di fulmine fu.

cook expertCon un bagaglio del genere, tornando nell’Isola del sole, in questo inverno molto mite, la siciliana (che fussi io), ha cominciato a usare l’aiuto in cucina approfittando di una serie di agevolazioni quali montare piccolissime quantità di albumi (meno di un uovo), per esempio e lanciandosi nella preparazione dei leggendari macarons… alla siciliana.
Piccola notazione, le dosi per la preparazione dell’impasto sono state dimezzate, così da testare la macchina e verificarne le effettive potenzialità. Iniziare a conoscersi stressandosi insieme. Una prova d’amore, per cominciare.
La ricetta e i consigli sono tratti dal blog della cummari Patrizia di Via delle Rose. Per la farcitura la ricetta è desunta dal blog di Edda di Un dejeuner de soleil.

Per 24 macaros
75 g di mandorle
75 g di zucchero a velo
56 g di albumi (meno di 2 albumi)
19 g di acqua
75 g di zucchero a velo
un pizzichino di sale
una goccia di limone

Separate gli albumi dai tuorli quattro o cinque giorni prima di realizzare i macarons, metteteli dentro un barattolo chiuso e poi in frigo. La sera prima tirateli fuori dal frigo in modo da averli a temperatura ambiente il giorno dopo.

mandorle
Installate il robot, il programma verrà selezionato automaticamente, ponete le mandorle nella bacinella piccola con il coltello piccolo, avviate il programma e tritatele finemente.

mandorle tritate
Nella stessa bacinella dove avete tritato le mandorle, mettete 75 g di zucchero a velo, mescolate insieme per pochi istanti e poi setacciate; mettete da parte e smontate il robot.
Dividete gli albumi; 28 g poneteli dentro la vasca del Cook Express con la frusta per gli albumi, il sale e la goccia di limone, gli altri 28 g metteteli insieme con la miscela di mandorle e zucchero a velo setacciati insieme. Mescolate con la spatola e amalgamate gli ingredienti. Mettete da parte.

macarons impasto
Montate la bacinella di metallo, selezionate il programma albumi a neve e fate partire la macchina con il programma automatico senza il tappo, nel frattempo procuratevi un termometro per dolci, ponete in un piccolo tegame gli altri 75 g di zucchero a velo con l’acqua e portate a una temperatura di 118°C, mescolando.

albumi montati a neve

Fermate la macchina quando mancherà un minuto alla fine del processo e aggiungete lo sciroppo direttamente sulla meringa, fate ripartire la macchina per l’ultimo minuto di lavorazione.
Incorporate un terzo degli albumi montati alla miscela di mandorle, mescolando delicatamente. Continuate con la seconda e la terza parte mescolando per rendere tutto omogeneo. Il composto dovrà colare a nastro. Riempite un sac-a-poche con una bocchetta liscia da un cm e disponete i mucchietti su un foglio di carta forno dove avrete disegnato dei cerchi di 3 cm di diametro oppure su un tappetino da macaron in silicone.
Sbattete leggermente la teglia sul piano da lavoro per assestare il composto suddiviso e ponete nel forno spento per due ore.
Trascorso il tempo di riposo, tirate fuori la teglia dal forno, accendetelo in modalità “ventilato”, portatelo a una temperatura di 150°C e poi infornate la teglia  per 15 minuti. Trascorsi i primi 9 minuti aprite il forno e richiudete piano senza sbattere. Quattro minuti prima che scada il tempo ripetete l’operazione. A cottura ultimata tirate fuori la teglia dal forno e fate raffreddare completamente.

Per la ganache
100 g di cioccolato bianco
60 g di panna fresca
50 g di lamponi surgelati o freschi
12 lamponi surgelati o freschi
preparate la ganache: montate il robot, mettete nella bacinella piccola 50 g di lamponi e azionate il programma per pochi minuti.

lamponi crema

Portate a bollore la panna e versandola in tre volte sul cioccolato bianco tritato finemente, mescolando dolcemente, la crema dovrà risultare liscia, mescolate la polpa di lamponi realizzata con il robot, mettete dentro un sac-a-poche munito di bocchetta liscia di circa 8 mm e poi ponete in frigo per un paio d’ore prima di usarla.

lamponi

 

Farcite metà dei macarons con la ganache e mezzo lampone, mettete poca ganache nell’altra metà del macaron e chiudete schiacciando leggermente. Ponete in una scatola di latta e poi in frigo, avendo cura di servirli a temperatura ambiente.

trattasi di comunissime (?) frittelle

pancakes 2

non so come dirlo, forse faccio prima, evitando inutili giri di parole, ad andare di filato al sodo.
Domanda: vi piacciono i pancakes?
Se la risposta è SI, allora dovete fare questa ricetta, sono troppo buoni anzi di più, molto di più. La mescolanza degli ingredienti è fatta alla femminina ma il risultato è strabiliante, io stessa non ci credevo e mi vasai tutta per la felicità (oltre che gabbare la dieta manciannumini unu). Fidatevi che fissarie non ve ne cuntai mai!
AH! Un’ultima cosa ma non meno importante, si fanno in un “biz”, una voltata d’occhio, un battito di ciglia, vah, nnì capemmu? Amunì, pigghiate un pizzinu!

Per 6 pancakes

100 g di farina
25 g di zucchero
mezzo cucchiaino di lievito
mezzo cucchiaino di bicarbonato di sodio
12 g di farina di pistacchi
5 g di zenzero fresco grattugiato
un pizzico di sale
100 g di panna
85 g di latte di riso (o qualunque altro latte)
un uovo
20 g di pistacchi
100 g di mirtilli freschi se è stagione o surgelati se la stagione non è la sua.
burro per cuocere
Per la finitura:
sciroppo d’acero
mirtilli
pistacchi

In una ciotola mescolate la farina, la farina di pistacchi, lo zenzero grattugiato, lo zucchero, il lievito e il bicarbonato, il sale e i pistacchi tritati. In un’altra ciotola sbattete la panna con l’uovo e il latte. Aggiungete agli ingredienti secchi quelli liquidi, mescolate per amalgamare. Aggiungete i mirtilli, mescolate ancora.
Scaldate un padellino antiaderente, unto con un velo (‘velissimo’) di burro, versate un sesto della pastella con un coppino e cuocete a fuoco bassissimo fino a quando sulla superficie molle si cominciano a vedere dei piccoli buchetti, girate la frittella dall’altro lato e finite la cottura. Servite, se volete con mirtilli, pistacchi e una generosa colata di sciroppo d’acero.

pancake

ciocco(co)lato

colata

Facilissima, si prepara in un voltata d’occhio, buonissima, profumata, avvolgente, intrigante […]
Potrei continuare all’infinito ma non serve, se amate il cioccolato la faciti picchì vorrete affogare in un mare di bellezza e bontà, niè che ve lo dico a fare?
Amanti del cioccolato procuratevi uno sbattitore, accattate uova, farina e zucchero, cacao, cioccolato e cannella e regalatevi un momento di debolezza che vi farà fare pace con il mondo, senza se e senza ma.

cioccolato

Adesso però è il momento di citare la fonte di questa meraviglia,  io ho ridotto sensibilmente lo zucchero, arrotondato qua e là, cambiato la panna acida con quella fresca e aggiunto ‘n’aticchiedda di lievito ed eliminato lo sciroppo di mais dalla glassa. Voi, faciti come più vi aggrada.

Salutamu

Torta cacao e caffè solubile con glassa al cioccolato e cannella
230 g di burro
60 g di cacao amaro setacciato
7 g di caffè solubile e 85 g di acqua calda
250 g di zucchero di canna
250 ml di panna
1 bacca di vaniglia
2 uova
250 g di farina 0
2 g di sale
8 g di lievito
un cucchiaino raso di bicarbonato di sodio

per la glassa
110 g di cioccolato amaro
70 g di burro
1/2 cucchiaino di cannella in polvere

difficoltà: facilissima
tempo di preparazione: 30 minuti
cottura: 40 minuti

senza glassa

Preriscaldate il forno a 170°C, almeno io, che conosco bene il mio forno l’ho impostato a questa temperatura, voi regolatevi di conseguenza.
Imburrate e infarinate una teglia scanalata profonda tipo kugelhupf o come la mia teglia Heritage, anche se quest’ultima non ha bisogno di essere imburrata.
in una casseruola sciogliete il burro a fuoco basso, spegnete il fuoco e versate il cacao, mescolate per sciogliere completamente la polvere. Sciogliete il caffè nell’acqua calda  e aggiungetelo al composto di burro. mescolate per amalgamare bene i sapori. Versate il composto dentro la planetaria, accendete la macchina oppure usate una ciotola con le fruste elettriche, è uguale. Aggiungete lo zucchero e montate per qualche minuto, unite la panna, i semi della bacca di vaniglia, un uovo alla volta montando sempre. Setacciate la farina con il lievito, unite il sale e il bicarbonato e aggiungete il mix a cucchiaiate. Versate dentro la teglia, livellate e infornate per 40 minuti. Prima di sfornare fate la prova stecchino, se questo uscirà pulito e asciutto la torta sarà pronta. fate raffreddare mezz’ora dentro lo stampo, poi ribaltatelo su una gratella per dolci per farlo raffreddare del tutto.
preparate la glassa sciogliendo a bagnomaria il cioccolato tritato, il burro e la cannella. Versate  sopra la torta dopo qualche minuto.

una ducizza molto franco e ‘n’anticchia sicula


torta 100
 Con tutte le dominazioni che hanno attraversato l’Isola, in lungo e in largo, ‘n’anticchiedda di sangue francisi l’avemu nelle vene. Il bello è, che tutti chiddi che passaru di ccà, accamparunu diritti  in questo pezzo di terra in mezzo al Mediterraneo. Ora, io dico, ma non erano biddicchi i siciliani del tardo paeleolitico? Se ne stavano tanto graziusi  a cacciare, a pescare e a coltivare la terra. l’acqua li bagnava e il vento l’asciucava. Poi, cinquemila anni prima che arrivasse ‘u Signuruzzu, la pacchia finì.
E va beh, per non di meno a ciò,  nella vicenda di avere avuto tanti imperatori e re che nnì ficiru nesciri i corna ‘i fora, un lato positivo  c’è ed è legato alla ricchezza e alla bellezza lasciata al loro passaggio, assorbita e fatta nostra da noi.
Con questo giustifico l’appropriazione e la manipolazione di questa ricetta desunta da un blog stupendo, gestito da quell’adorabile persona che risponde al nome di Edda.  Commentando la ricetta di questa crostata raffinata, le promisi che l’avrei rifatta e pubblicata… non pensavo che sarebbero passati quattro anni però.
La ricetta originale la trovate al link, di seguito invece, le mie alterazioni per attribuire una identità siciliana.

Crostata 100% cioccolato

Pasta sucrée al cacao
110 g di burro
– 80 g di zucchero a velo
– 40 g di farina di pistacchi di Bronte non salati  (pistacchi tritati finemente) 
– 1 uovo 
– 190 g di farina macinata a pietra tipo 1 setacciata
– 1 cucchiaino colmo di cacao in polvere circa 7 g setacciato
– 1 pizzico di sale 
 fetta
Ganache ai due cioccolati e spezie (ho raddoppiato le dosi)
– 120 g di cioccolato fondente  
– 120 g di cioccolato al latte
– 200 ml di panna fresca 
– due pizzichi di spezie miste (cannella, anice stellato, vaniglia e chiodi di garofano)
spezie
Gelo di cacao 
– 100 ml di panna fresca 
– 100 g di zucchero di canna chiaro
– 120 ml d’acqua 
– 50 g di cacao in polvere setacciato 
– 8 g di gelatina in fogli  
 
 Preparate la pasta sucrée un giorno prima. In una ciotola mettete il burro a pezzetti freddo con lo zucchero a velo setacciato ottenendo un impasto sabbioso,  aggiungere la farina di pistacchi, l’uovo e mescolate con una paletta leccapentola, aggiungete la farina setacciata insieme con il cacao e il sale, in ultimo. Lavorare velocemente con le dita finché la pasta raggiunge una consistenza morbida, liscia e omogenea. Prendete un foglio di carta forno, ponete l’impasto su di esso e, con un matterello, formate un disco spesso un cm, copritelo con la pellicola e ponete in frigo a riposare tutta la notte. 
  Scaldare il forno a 170°C. prendete la pasta sucrée, eliminate la pellicola e coprite con un altro foglio di carta forno. Stendere la pasta con un mattarello, eliminate il foglio di carta superiore, arrotolate l’impasto sul mattarello e srotolarla dal lato senza carta, su uno stampo da crostata imburrato di 28 cm circa di diametro dal fondo amovibile (o, come suggerisce Edda, utilizzate “un cerchio senza fondo poggiando su una placca ricoperta di carta forno”). Far bene aderire i bordi e mettere in frigorifero un quarto d’ora. Bucherellate abbondantemente il fondo della torta con i rebbi di una forchetta. Cuocete in bianco, per 15 minuti. La crosta dovrà cambiare di colore e indurirsi.  Far intiepidire il guscio. 
Preparate la ganache. Se non avete un mix di spezie miste già pronto, macinate in un mortaio un frutto di anice stellato, tre chiodi di garofano, i semi di una bacca di vaniglia e un pezzetto di cannella, riducete in polvere, prelevatene due pizzichi e metteteli in infusione nella panna dentro un pentolino, per 10 minuti. Accendete il fuoco e poi portare a bollore.
cioccolato
 Mettete i due cioccolati tritati in una ciotola, filtrate la panna calda su di essi in due momenti, in modo che si sciolgano in maniera omogenea. Versate la ganache tiepida nel guscio di pasta, distribuitela con una paletta e poi mettete in frigorifero mezz’ora. 
Preparare il gelo di cacao ammollando la gelatina in abbondante acqua fredda. Portate a bollore la panna, lo zucchero e l’acqua. Aggiungere in una volta sola il cacao e far sobbollire per 2-3 minuti. Aggiungere la gelatina. Spegnete, versate dentro un contenitore dai bordi alti e frullate con un frullatore a immersione. Far intiepidire prima di versare, filtrando con un colino, nella crostata sulla ganache. Mettere in frigo fino al momento di servire, almeno otto ore. Cospargere di cacao prima di portare in tavola. 

amiche annodate da un piccolo biscotto

foodblogger

Alla fin fine una pretesto vale l’altro per incontrarsi no? Ebbene, venerdì scorso, noi cinque nnì truvammu unu, ci siamo fiondate da “Cocooking” a Palermo, un luogo adatto per fare queste belle cose con le amiche  e che spesso, per motivi di spazio, non si possono fare in casa. Noi nnì vittimu per realizzare i biscotti di San Martino, un dolcetto tipico palermitano del periodo novembrino e che, come sapete, ricorre l’undici, oggi. Nelle diapositiva qua sotto in senso orario a partire da sinistra appaiono: Fina, Alessandra, Cinzia, Stefania e Ornella. Sicuramente troveremo un altro licco pretesto, presto.

foodblogger 3

Come al solito ci sono due versioni  per un biscotto, quella ricca e quella povera. Il biscotto in sé, si presenta come un nodino duro, da inzuppare nel moscato o nella malvasìa, tricottato, ci dicemu nuatri, in una forma dialettale, cioè cotto tre volte. Nella versione ricca, invece, si cuoce due volte, il biscotto rimane morbido e non si indurisce per potere, con agio, tagliarlo in due, bagnarlo con una bagna al rum e farcirlo con una crema licca, licchissima, di ricotta di pecora, o solito nostro và!

La ricetta che nnì cuntò Fina, prevede la farina 00 e lo zucchero semolato, noi foodblogger, che semu desiderose di sperimentare, usammu farine diverse, pure senza glutine. Ora vi cuntu come ficisti biscotticeddi, pigghiate un pizzino:

pezzature

per circa 15-16 biscotti piccoli
tempo di preparazione 30 minuti
tempo di cottura 30 minuti + un’ora

250 g di farina tipo 1
25 g di strutto (promemoria per me: anche un pochino di più, 35 g)
40 g di zucchero di canna Zefiro (cioè a grana sottile ma va bene anche uno zucchero di canna a grana più grossa. Promemoria per me: la prossima volta aumenterò la dose perché mi parseru poco dolci, ne metterò almeno 60 g)
10 g di lievito di birra
100 ml di acqua
Un pizzico di sale
q.b. semi di anice (a piacere)
q.b. cannella (a piacere)

In una terrina mescolate la farina, lo zucchero, il sale, la cannella, i semi di anice, lo strutto e il lievito sbriciolato. Aggiungete l’acqua poco alla volta fino a ottenere un bell’impasto morbido. Trasferite la palla sulla spianatoia e lavoratela energicamente fino a ottenere un composto liscio ed elastico. Coprite l’impasto a campana, con una ciotola e fate riposare 20 minuti. Realizzate delle pezzature di 35 g, realizzate dei salsicciotti e arrotolateli su se stessi, poneteli dentro una teglia foderata con carta forno, in un posto al caldo e fate lievitare per circa due ore. Infornate a 200°C per 10 minuti, poi abbassate la temperatura a 160°C e proseguite la cottura per 20 minuti. A questo punto avrete cotto due volte, tirate fuori i biscotti se vorrete conzarli con la ricotta, se li volete duri da inzuppare nel liquore, abbassate la temperatura a 100°C spegnete il forno e lasciate dentro i biscotti per un’ora.


sammartinelli

mi, quella torta fa un ciavuru…


torta di mele e VOV

Chistu disse il mio sposo ant’ura, passando accanto al tavolo dove troneggia la torta di mele che iddu stissu mi chiese giusto ieri. Il ciavuru ti stona, nel senso che ti stordisce, ti acchiappa le nasche e ti irretisce e noi, in una molle domenica pomeriggio autunnale, ci facciamo irretire senza però, prima, condividere la ricetta.

Vov e meleTorta di mele al VOV

270 g di farina tipo 1
170 g di burro morbido
190 g di zucchero di canna
1/2 cucchiaino di cannella in polvere
1/2 noce moscata grattugiata
1/4 di cucchiaino di sale
2 uova
1/2 tazza di Vov
2 mele rosse dure
8 g di lievito

per la finitura una spolverata di cannella più uno grattugiata di noce moscata

Per la glassa al VOV
30 g di zucchero a velo
20 g di VOV

torta al vov fetta

Ungete e infarinate una teglia da 26 cm di diametro, accendete il forno e portatelo a una temperatura pari a 170°C. Nel frattempo montate il burro con lo zucchero per circa 5 minuti, unite un uovo alla volta e continuate a montare. A parte setacciate la farina con il lievito, unite le spezie e il sale. Aggiungete a cucchiaiate gli ingredienti secchi al composto di uova alternando il VOV. Versate l’impasto dentro la teglia e livellatelo. Lavate e asciugate le mele, tagliatele a quarti, eliminate il torsolo e affettate le mele a uno spessore di 3 mm, utilizzando una mandolina. Affondate le fettine di mela dentro l’impasto, spolverate con una grattatina di noce moscata e un soffio di cannella. Infornate per circa 50 minuti o fino a quando, inserendo uno stecchino, questo ne uscirà asciutto e pulito. Come al solito consiglio, per la cottura, di basarvi sulla conoscenza del vostro forno.

Sfornate la teglia e fate raffreddare qualche minuto, poi sformate il dolce e fate raffreddare. Preparate la glassa sbattendo con le fruste elettriche lo zucchero a velo con il VOV.  Con un cucchiaio decorate la superficie della torta con la glassa, facendola scivolare a filo, servite tiepida o a temperatura ambiente.

 

che donna, Donna Hay

torta al cioccolato

Ella produce una quantità di cose di una bontà e una bellezza inenarrabili. Di Donna Hay possiedo un paio di libriccini uno dei quali è una monografia sul cioccolato, le ricette sono infallibili, sicure e deliziose non solo per gli occhi.

Questa torta si trova a pagina 58 del libro “Sempliciessenziali- Cioccolato” Guido Tommasi Editore, si chiama torta semplice al cioccolato; se volete seguite passo passo le indicazioni e facitìla pure voialtri. Rispetto alla ricetta originale ho fatto solamente due operazioni che non sono contemplate dall’autrice;

ho spolverato di cacao amaro la teglia dopo averla imburrata

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e come finitura ho cosparso la superficie della torta con degli zuccherini rosa.

zucchero

ora che tutto è chiaro, o v’accattate il libro opuru vi pigghiate un pizzino e vi segnate ‘sta ricetta

Io ho usato una tortiera da 26 cm di diametro, Donna ne usa una da 22 cm
375 g di burro morbido
260 g di zucchero di canna
300 g di farina setacciata
3 uova (biologiche, almeno io le uso biologiche)
2 cucchiaini rasi di lievito
80 g di cacao setacciato due volte
185 ml di latte (ma anche ‘n’anticchedda di più, io mi sono basata sulla consistenza del mio composto, me ne sono serviti circa 200 ml; aggiungete il latte poco alla volta per verificare la consistenza dell’impasto)
Per la finitura glassa al cioccolato
150 g di cioccolato tritato
125 ml di panna liquida (ma anche a lunga conservazione)

Scaldate il forno a 160°C. Lavorate il burro con lo zucchero nel mixer per 8-10 minuti. Unite un uovo alla volta, amalgamandolo bene al composto di burro prima di introdurre il successivo. Unite la farina setacciata con il lievito e il cacao alternando con il latte. Versate dentro una teglia imburrata e cosparsa di cacao amaro setacciato e infornate  per circa 1 ora. Fate la prova stecchino per verificare la cottura interna.

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Tirate fuori la torta dal forno, fate raffreddare qualche minuto dentro la teglia, poi sformatela su una griglia per pasticceria per fare raffreddare completamente e poi preparate la glassa.

Sciogliete a bagnomaria il cioccolato tritato con la panna, mescolate per amalgamare e fate rapprende fuori dal fuoco per circa 10 minuti, mescolando.

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Versate la glassa sulla torta, distribuite con una spatola e finite, se volete con degli zuccherini coloratiPicMonkey Collage 1

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piccole tortine o cupcake, chiamateli come volete

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Dicevo, da qualche parte, che le americanate mi affascinano ma cerco sempre di smorzarle, potrebbe essere un ossimoro certo ma le esagerazioni, in quanto tali, mi confondono.

Da che pulpito viene la predica eh? Noi siciliani in quanto a sovrabbondanza siamo maestri ma iddi sunnu esagerati molto molto più dei siciliani. In verità non comprendo la quantità spropositata di zucchero presente in alcune loro ricette ma ne adoro le forme e le consistenze. Quindi, io che faccio? Ne colgo l’essenza, smorzo dove (secondo me) c’è da smorzare e me ne approprio, c’è niente di male?

La ricetta che segue è frutto di un’affettuosa razzia realizzata, spulciando in rete, tra una ‘tonnellata’ di american recipes. me assumo la totale responsabilità se, realizzandoli, non vi dovessero piacere.

Cupcake al ciccolato al latte e caramello salato

  • 60 ml di sciroppo d’acero
  • 90 g di zucchero di canna scuro
  • 160 ml di panna
  • 80 g di cioccolato al latte (+75)
  • 150 g di burro a pezzi
  • 200 g di farina setacciata
  • 8 g di lievito
  • 1 uovo
  • 1/4 di cucchiaino di sale
  • i semi di una bacca di vaniglia

cupcake3

per la glassa al caramello salato

  • 70 g di zucchero di canna
  • 1/4 di cucchiaino di sale
  • 85 g di burro
  • 50 ml di panna
  • 50 g di zucchero a velo setacciato
  1. Scalda il forno a 170°C, riempi una teglia per muffin con i pirottini di carta e metti da parte.
  2. Porta a bollore la panna e poi versala sul cioccolato precedentemente tagliato a piccoli pezzetti, mescola per sciogliere e amalgamare tutti gli ingredienti. Fai raffreddare.
  3. In una ciotola mescola gli ingredienti secchi: la farina setacciata con il lievito e il sale. In un’altra ciotola sbatti il burro morbido con lo zucchero fino a quando otterrai un composto morbido e gonfio. Aggiungi l’uovo, lo sciroppo d’acero e la vaniglia sbattendo fino ad amalgamare bene gli ingredienti.
  4. Versa il cioccolato con la panna dentro il composto di zucchero e mescola con una spatola per amalgamare.
  5. Unisci, poco per volta, il composto secco amalgamando con una spatola senza mescolare troppo.
  6. Riempi i pirottini  aiutandoti, con un cucchiaio o con un piccolo mestolo, fino a 2/3 del contenitore. Inforna per circa 25 minuti o fino a quando, inserendo uno stecchino dentro il dolcetto, questo ne uscirà asciutto e pulito.
  7. Fai raffreddare completamente prima di glassare, almeno un’ora.
  8. Mentre il cupcakes si raffreddano sciogli il burro in una piccola casseruola con lo zucchero di canna e la panna. Mescola costantemente a fuoco medio fino a quando lo zucchero si scioglie. Aggiungi il sale e lascia bollire per 3 minuti pieni. Spegni il fuoco e lascia raffreddare la casseruola su un piano di marmo, mescola ogni tanto per un quarto d’ora. Trasferisci il caramello dentro un contenitore dai bordi alti e con le fruste elettriche, montalo con lo zucchero a velo. Fai raffreddare per circa 15 minuti e poi, con l’aiuto di una spatola di metallo, decora la superficie dei dolcetti. Conservali in contenitori a chiusura ermetica.cupcake

otto

Ridendo e scherzando il 4 settembre la creatura bloggesca fici ott’anni. Tra il sacro e il profano il giorno della santuzza del 2007, qua s’incominciava a mettere le mani in pasta intraprendendo un percorso che mi pareva di fuoddi, Io ce lo dissi a Roberta, l’amica mia che aprì il blog a mia insaputa; non ci mettiamo mano e lasciamo tutto com’è.
Pensavo, da buona siciliana, che lasciare tutto esattamente com’è è molto più facile, non ci devi mettere la faccia, resti nell’anonimato, ti confondi con la massa e tutto scorre esattamente come nulla fosse, senza fatica. Al sud la fatica pesa, è un fardello che ti porti sulle spalle per tutto il santo giorno, non per niente al pomeriggio ci facciamo un pisolino, mangiamo tardi e facemu tutto con il suo tempo (ma suo di chi poi?Boh!).E invece le mani in pasta ce le ho messe insieme con la faccia, con i pro e i contro ho intrapreso il cambiamento; cosa assai difficile per chi, gattopardescamente, lascia tutto tale e quale.
Questa torta l’ho copiata da qui ma considerando che la ricetta originale non mi si confaceva totalmente ho cambiato, è il caso di dire, alcune cose.

300 g di farina
60 g di cacao amaro
18 g di lievito
200 g di zucchero di canna
225 g di burro morbido tagliato a dadini
una tazza di latte 125 g
1/2 cucchiaino di sale
4 uova
2 albumi
1 bacca di vaniglia
procuratevi due teglie apribili da 24 cm di diametro, imburratele, infarinatele e mettetele da parte Accendete il forno a 160°C e procedete alla preparazione della torta. In una ciotola sbattete leggermente le uova con gli albumi, i semi della vaniglia e mezza tazza di latte. Nel mixer setacciate la farina con il lievito e il cacao. Aggiungete lo zucchero e il sale, montate le fruste e fate partire la macchina per amalgamare gli ingredienti, aggiungete il burro e il latte rimasto, sbattete per 4 minuti a velocità media. Aggiungete 1/3 del composto di uova e latte e mescolate sempre bene prima di aggiungere l’alro terzo di mistura dopo due minuti di attività della macchina. Infine unite l’ultimo terzo di composto di uova e amalgamate bene. Dividete l’impasto nelle due teglie, livellate e infornate per circa 30 minuti. Per la cottura affidatevi alla conoscenza del vostro forno. Fate la prova stecchino prima di sfornare e fate raffreddare. Sformate e ponete su una griglia per raffreddare completamente.

Glassa al mascarpone adattato da un manuale di Martha Stewart.
450 g di cioccolato fondente
30 g di cacao amaro
6 cucchiai di acqua bollente
300 g di burro ba temperatura ambiente
1 tazza di mascarpone circa 115 g
40 g di zucchero a velo
un pizzico di sale
Mescolate l’acqua bollente al cacao, per evitare di ottenere dei grumi e fate raffreddare. Sciogliete il cioccolato a bagnomaria e fate raffreddare per almeno mezz’ora. Sbatette lo zucchero con il burro nel mixer per 4 minuti. Aggiungete il mascarpone e il cacao sciolto nell’acqua. Unite il cioccolato e continuate a sbattere. Passate in frigo per circa 15 minuti prima di montare la torta.
Ponete il primo disco di torta su un piatto da portata della stessa misura della torta, magari di cartone. Racchiudete la torta in un ring per pasticceria e procedete con lo strato di crema al mascarpone e cioccolato, ponete l’altro disco e passate in frigo un’ora. Trascorso questo tempo eliminate il ring e procedete con la glassatura della torta. Se la grassa si fosse indurita troppo potete farla rinvenire a temperatura ambiente montandola con delle fruste elettriche.