faccio cassate e me le mangio

Dice che i siciliani sono produttori di bellezza; e io ci credo
Dice che produciamo cibo, arte e storia, nonostante che la Storia ce la dipingono addosso; e io ci credo
Dice che a Pasqua, in Sicilia, si deve mangiare la cassata; e io ci credo. “Tintu è cu nun mancia a cassata a matina ri Pasqua”
Sinceramente, non impazzisco per quella tradizionale con il pan di spagna, la pasta reale e la frutta candita ma sicuramente la bellezza di questo trionfo è inenarrabile; a quanto pare è la versione per i ricchi perché, secondo chiddu chi cunta Wikipedia,  l’origine della cassata è meno barocca; un contenitore di frolla pieno di ricotta di pecora lavorata a crema con lo zucchero, la cassata al forno appunto quella per cui io vado matta.
Ho già pubblicato qua la ricetta della cassata al forno ma dopo averla fatta e rifatta voglio aggiungere un’app, e delle altre foto.
Armatevi di santa pacienza perché per questo dolce ci vuole tempo.
Accattate 800 g di ricotta di pecora freschissima
mettetela dentro un colapasta che porrete dentro una ciotola; coprite con la pellicola e riponete in frigo per tutta la notte.
vi serviranno ancora 250 g di zucchero di canna chiaro
un cucchiaino di estratto di vaniglia
6 biscotti secchi
50 g di gocce di cioccolato
Il giorno dopo mettete la ricotta dentro una ciotola con lo zucchero e l’estratto di vaniglia, mescolate bene con una frusta a fili poi rimettete dentro il colapasta, dentro la ciotola coperta, dentro il frigo.
A ‘sto punto preparate l’impasto

Ingredienti per l’impasto:
300 g di farina 0
70 g di zucchero di canna chiaro
3 tuorli
150 g di burro
sale un pizzico
un cucchiaino di estratto di vaniglia
1/4 di bustina di lievito

qualche goccia d’acqua fredda
Impastare tutti gli ingredienti tranne l’acqua che aggiungerete solo in ultimo per addensare l’impasto. Formate una palla, avvolgetela nella pellicola e ponetela in frigo a riposare almeno 2 ore.
Recuperate l’impasto dal frigo e dividetelo in due parti disuguali. Stendete la più grande con un matterello su una spianatoia infarinata. L’impasto risulterà duro ma non disperate questa sua compattezza farà in modo che non si rompa durante la cottura. Adagiate il disco di impasto dentro una teglia per cassata da due kg precedentemente imburrata e infarinata, fatelo aderire allo stampo con delicatezza. Bucherellate il fondo con i rebbi di una forchetta e sbriciolate tre biscotti secchi sul fondo. 
Riprendete la ricotta, ponetela dentro un passapomodoro con il setaccio a maglie strette e passatela una o due volte; aggiungete le gocce di cioccolato, mescolate e versate dentro la teglia, livellate e sbriciolate i biscotti rimasti. Stendete l’impasto rimasto, formate un disco e ponetelo a chiusura, sigillate con i bordi con il disco sottostante e infornate a 170°C per circa 25 minuti. Per la cottura basatevi sulla conoscenza del vostro forno. Tirate fuori la cassata e fate intiepidire prima si sformarla; ponetela su una griglia per dolci e passatela sotto il grill per farla dorare. Fate riposare nel forno spento per tutta la notte. 
Per decorare:
zucchero a velo 
cacao 
cannella
Il giorno della festa spolverate la superficie della torta con lo zucchero a velo e poi servendovi di una dima, spolverate con il cacao e la cannella.

cosuzze duci

Mariamariamaria, ci sunnu momenti che mi manca qualche cosa, attipo quando finisco di pranzare; mi viene lo sfirniciu e cerco di capire cosa mi manca…ecco ci vulissi un dolcino nicu nicu come chistu. Si mangia in un battibaleno, io colmo il bisogno di cosuzza duci e mi quieto in un nano sacondo senza nemmeno il benché minimo senso di colpa.

Mousse alla Nutella e crema di whisky
250 g di panna fresca montata
200 g Nutella
8 g di gelatina in fogli
40 ml di latte
un cucchiaino di estratto di vaniglia
85 g di crema di whisky fredda
cacao amaro per guarnire

mettete la gelatina a mollo in acqua fredda per 10 minuti; scaldate il latte e poi aggiungete la gelatina strizzata, mescolate per scioglierla. Ammorbidite la Nutella a bagnomaria, mescolate quando avrà una consistenza cremosa spegnete il fuoco e fate intiepidire leggermente. In una ciotola ponete la Nutella, la crema di whisky, l’estratto di vaniglia e la gelatina, azionate le fruste elettriche e montate insieme gli ingredienti, amalgamandoli. Aggiungete la panna montata e amalgamate con una spatola di gomma dal basso verso l’alto. Versate la mousse dentro 12 bicchierini di plastica trasparente e ponete in frigo per 4 ore. Prima di servire spolverate con il cacao amaro.

E’ l’ora del tè

Un buon tè non lo rifiuto mai, è un momento piacevole da condividere a colazione, a merenda ma anche a metà mattinata. Il rituale che ne segue è affascinante e permette di dissociarsi dal caos che c’è oltre il proprio angolo di mondo. 

La linea di finum® dedicata al tè mi regala momenti di rara bellezza. I filtri per tè biodegradabili e tutti gli strumenti che finum® mette a disposizione inducono all’ospitalità e alla convivialità.

Il prodotto che vi presento qui, oggi, si chiama TEA POT SYSTEM 0,45 l, una teiera in finissima porcellana bianca realizzata in Germania con un ingegnoso incastro per mantenere bloccato il filtro al coperchio durante l’estrazione. Il prodotto ha, a corredo, anche un grazioso piccolo piattino dove poggiare il filtro dopo l’uso per evitare gocciolamenti. Un tale oggetto diventa il un accessorio indispensabile per incontrarsi e condividere il piacere e la bellezza in questo affascinante mondo del tè.

Tra volute di vapore, profumatissime foglie di tè e calde atmosfere vi suggerisco la ricetta per realizzare una sofficissima ciambella variegata alla Nutella

Ingredienti per una tortiera di 24 cm di diametro

300 g di farina 0 più quella per la teglia
190 g di zucchero di canna
100 g di burro più quello per la teglia
2 uova
Un cucchiaino di estratto di vaniglia
230 g di latte
¼ di cucchiaino di sale
100 g di Nutella
18 g di lievito chimico
Accendete il forno a 170°C, imburrate e infarinate una teglia a ciambella; procedete alla preparazione.
Sciogliete il burro, ponetelo dentro una ciotola con lo zucchero e sbattete insieme con un frullatore elettrico. Quando il burro sarà tiepido, unite le uova, la vaniglia, il sale e continuate a sbattere per 5 minuti alla massima velocità. Aggiungete la farina setacciata con il lievito alternando al latte; non usate tutto il latte. Dividete l’impasto in due parti disuguali; in quello minore aggiungete la Nutella, e qualche goccia di latte per rendere fluido il composto. Versate una parte dell’impasto bianco nella teglia, poi quello alla Nutella e finite con quello bianco. Immergete una forchetta nel composto e realizzate una spirale. Infornate per circa 30-40 minuti o fino a quando, infilzando uno spiedino dentro l’impasto, questo ne uscirà asciutto e pulito. Sfornate, fate intiepidire leggermente e poi sformate su una gratella per fare raffreddare completamente. Se volete spolverate, prima di servire, con dello zucchero a velo.

English version of Tiziana Sanzone

It’s teatime.
I never refuse a good tea; it’s a pleasurable moment to share at breakfast, in the afternoon or even
at mid-morning. The whole ritual is fascinating and it allows you to leave behind all the chaos that
lies beyond your own corner of the world.

The finum® line dedicated to tea gives me rare moments of beauty. The biodegradable tea filters
and all the tools that finum® provides inspire hospitality and functionality.

The product that I’m going to present here, today, is called TEA POT SYSTEM 0.45l, a teapot in
fine white German porcelain with an ingenious interlocking brewing basket to keep the filter locked to the lid while serving. The product is even supplied with a cute little drip.off tray, on which you can place the filter after use to avoid spillage. Such an object becomes a must-have accessory to meet and share the pleasure and beauty in this fascinating world of tea.

Among plumes of steam, fragrant tea leaves and a cosy atmosphere, I’d like to suggest this recipe
for a soft bundt-shaped cake with Nutella.

Ingredients for a 24cm diameter cake

300 g of Type 0 flour plus some for the baking form
190 g of brown sugar
100 g of butter plus some for the baking form
2 eggs
A teaspoon of vanilla extract
230 g of milk
¼ teaspoon salt
100 g of Nutella
18 g of baking powder

Preheat the oven to 170 ° C, grease and flour a baking form; proceed with the preparation.
Melt the butter, place in a bowl with the sugar and mix together with an electric blender. When the
butter is warm, add the eggs, vanilla, salt and continue mixing for 5 minutes at maximum speed.
Add the sifted flour with baking powder, alternating with milk; do not use all the milk. Divide the
mixture into two unequal parts; in the lesser add the Nutella, and a few drops of milk to thin the
mixture. Pour part of the white dough into the form, then the one with Nutella and finish with the
white one. Dip a fork into the mixture and make a spiral. Bake for about 30-40 minutes or until
poking a skewer into the mixture, this comes out dry and clean. Remove from oven, allow to cool a
bit and then turn out onto a wire rack to cool completely. If you want you can sprinkle, before
serving, with powdered sugar.

finum® e io: tortine di mele e pimento

La Germania è ritornata in Sicilia, affacciandosi sul mediterraneo direttamente a casa mia, in questa timida primavera illuminata  da un sole splapito.
No certo non è una novità, ‘u
sacciu
, ma voglio catturare la vostra attenzione raccontandovi la novità, finum® e io:  vi faccio talìare i congegni a marchio finum®. Un’azienda che produce una vasta gamma di prodotti per il the e per il caffè ma
non solo, come ho avuto modo di cuntarvi qui. 

 Ma non voglio anticipare troppo, scopriremo insieme, forme e
colori generati da finum®, lungo un tragitto che faremo mano manuzza.
E ora Attenti a mmia.

 Comincio con il mostrarvi una tra le idee geniali.
Signore e signori,
il Tea Control; una teiera in vetro borosilicato, leggerissima, robusta,
inattaccable dagli acidi e resistente agli chock termici. A parte la bellezza
del design, che è evidente, vi faccio notare il funzionamento ingegnoso del
filtro: realizzato in Tritan ™ (BPA-free); permette di mettere in
infusione il the e, trascorso il tempo desiderato, lasciarlo nel filtro
relegandolo all’interno del vano “chiuso”, basterà ruotare il
coperchio in senso orario. Lo dicevo io che era geniale!
Questa teiera soddisfa
diverse capacità di carico; 0,4 l 0,8 l e 1l.

Se le foto non vi sembrano abbastanza esplicative, qui,
nel sito finum®, potrete fare partire un filmato che vi illuminerà sul semplice
funzionamento.

Nel frattempo che voi talìate,
per capirne di più, io mi faccio un the, forte e speziato, accompagnato da
deliziosi dolcetti di mele.

 Tortine mele e pimento
per 17 piccole tortine
180 g di farina 0
5 mele annurche
80 ml di acqua
130 g di burro fuso
2 uova
5 g di lievito chimico
100 g di zucchero di canna
un cucchiaino di pimento macinato al momento
un pizzico di sale
tagliate le mele a quarti, eliminate il torsolo e affettatele finemente dentro un tegame, aggiungete l’acqua, mezzo cucchiaino di pimento e ponete sul fuoco leggero. Portate a cottura mescolando e spegnete quando l’acqua si sarà prosciugata. Fate intiepidire.
Ponete dentro una ciotola, dai bordi alti, il burro con lo zucchero, sbattete con una frusta elettrica, aggiungete le uova mescolando sempre.Ponete le mele cotte dentro il frullatore  e, se necessario, aggiungete una goccia d’acqua per fluidificare il composto e agevolare lo sminuzzamento, frullate fino a ridurre in purea; unite le mele frullate al composto di uova insieme con il pimento rimasto. Setacciate la farina con il lievito e aggiungete al composto di mele insieme con il sale, poco alla volta senza mescolare troppo. Versate due o più cucchiaiate di composto dentro i pirottini in carta rigida oppure dentro quelli morbidi posti all’interno dell’apposito stampo. Comunque non superate i 3/4 della loro dimensione. Lavate le mele rimaste, tagliatele a a quarti, eliminate il
torsolo e affettatele finemente con una mandolina. Prima di infornare affondate
tre o più fettine nell’impasto. Ponete in forno caldo a 170°C per 20 minuti
circa o fino a quando, inserendo uno stecchino questo ne uscirà asciutto e
pulito.


English version of Tiziana Sanzone

Germany has returned to Sicily, overlooking the Mediterranean, directly to my house, in this shy spring lit by a splapito-moderate sun. No, of course that’s not anything new, ‘u sacciuI know but I do want to catch your attention by telling you some real news, about finum and me: I’ll let you take a peek at- taliare the devices branded finum. A company that produces a wide range of products for tea and coffee but not just that, as I already had the chance to tell- cuntarvi here.
But I dont’ want to anticipate too much, we’ll find out together, the shapes and colours genereted by finum, by going down a road that we will take mano manuzza-hand in hand.

And now Listen to me- Attenti a mmia.
I’ll start by showing you one of their brilliant ideas.
Ladies and gentlemen, the Tea Control; a teapot in borosilicate glass, lightweight, robust, resistant to acid and resistant to thermal shock. Aside from the beauty of design, which is evident, I would like to point out how the ingenious filter works: made of Tritan™ (BPA-free) that allows you to brew your tea and, after the desired time, leave it in the filter locked inside the “closed” compartment, by simply turning the lid clockwise. I told you it was brilliant! This teapot meets different load capacites; 0,4 l, 0,8 l and 1l
If the photos aren’t explanatory enough, here, on the finum site, you can watch a clip that will enligten you on the simple way it works.
Meanwhile you take a look- talìate, to understand more, I’ll make myself a cup of tea, strong and spicy, accompanied by some delicius apple treats.

Apple pies and allspice
for 17 little pies
180 g of flour 0
5 annurca apples
80 ml of water
130 g of melted butter
2 eggs
5 g of chemical yeast
100 g of brown sugar
a teaspoon of freshly ground allspice/pimento
a pinch of salt
Cut the apples into quarters, remove the core and cut them into thin slices in a pan, add water, half a teaspoon of allspice and put on a low flame. Continue the cooking process while stirring and turn off when the water has reduced completely. Allow to cool.
Place the butter and sugar in a bowl with high sides, beat with and electric mixer,
 and add the eggs, while gradually stirring. Put the cooked apples in the blender and, if necessary, add a drop of water to thin the mixture and to help shaddering, blend until puree; add the apple puree to the egg mixture along with the remaining allspice. Sift flour with the baking powder and add to the apple mixture along with the salt, a little at a time and without mixing too much. Pour two or more tablesoons of mixture into the cupcake liners or inside the soft ones you can find in the proper mold. However do not exceed 3/4 of their size. Wash the remaining apples, cut into quartes, remove the core and slice them into thin slices with a mandolin. Before baking sink three or more slices in the dough. Place in oven at 170 °C for 20 minutes or until inserting a toothpick, this comes out dry and clean.

Torte di mele si diventa

Se ci pinsate vero è, su una base qualunque ci potete ‘ncafuddare un paio di mele variamente tagliuzzate; fettine, dadini, grattugiate, centrifugate, di supra, di sutta  alla Tatin…‘nsumma mittitili come caddu vuliti e trasformate una semplice torta in una torta da amare.

per la torta
140 g di farina di mais fioretto
100 g di farina 0
180 g di zucchero di canna più una manciata
130 g di burro fuso
60 ml di succo d’arancia
1/4 di cucchiaino di sale
3 uova
1 cucchiaino raso di cannella in polvere
1 cucchiaino di estratto di vaniglia
60 g di noci tritate
3 mele
10 g di lievito chimico
per il caramello 
50 g di burro
50 g di zucchero di canna
45 ml di panna fresca
Scaldate il forno a 170°C; imburrate e infarinate uno stampo da 26 cm di diametro.
Sbattete  le uova con lo zucchero per dieci, quindici minuti nella planetaria o con un frullino elettrico, dovranno risultare belle gonfie e chiare. Unite il burro fuso ma non caldo e amalgamate. Aggiungete anche il succo d’arancia e spegnete la macchina. setacciate insieme le farine, la cannella e il lievito. Unite la miscela poco per volta amalgamandola con una spatola di gomma, unite il sale e la vaniglia. Infine incorporate le noci tritate a coltello. Versate l’impasto nella teglia, livellatelo e mettetelo da parte. Pelate le mele, tagliatele a metà, eliminate il torsolo e affettatele sottili con una mandolina, affondatele nell’impasto, distribuite la manciata di zucchero di canna e infornate per circa 45 minuti o fino a quando, infilzando l’impasto con uno stecchino questo ne uscirà asciutto e pulito. Sfornate e fate intiepidire leggermente prima di sformare la torta.
Preparate il caramello ponendo dentro un pentolino, lo zucchero con il burro, cuocete fino a ottenere un colore brunito. Spegnete e aggiungete la panna, fate attenzione agli schizzi. mescolate e decorate la torta.

I doughnuts “de noiartri”

 Ppì mia, che parru a malapena  l’italiano (figurati l’inglese), già la parola è impronunciabile. Troppo difficile pure da scrivere, l’avrò scritta 10 volte e sempre l’ho dovuta copiare lettera per lettera e macari la sbagghiai puru. Mah! Che vi devo cuntari? Qua l’America sbarcò di striscio picchì ‘ste ciambelle sono vagamente somiglianti a quelle vere. La ricetta che ho trovato in rete è questa di “Un’americana in cucina” e mi pare perfetta; fui jo che, nell’esecuzione, non fui capace di seguirla alla lettera, appunto!
 Vi capita mai d’arrunzari?  Di fare le cose arrangiandovi e prendendole alla leggera dicendovi “ma si, tanto che ci fa?” Ecco, accussì fici iu.
 Vi cuntu:

  • lei, l’americana, dice di usare lievito di birra secco e io ho usato quello fresco; 
  • poi mi cadiu la mano con lo zucchero 5 g in più, va beh niente ci fa; 
  • lei dice 60 g di burro a temperatura ambiente e io ne ho usato 70, fuso leggermente; 
  • lei usa 2 litri d’olio di semi misti, io 600 ml di semi di arachidi. 
  • lei richiede un taglia biscotti di 8 cm di diametro e io ce l’avevo da 10 quello da tre cm l’avevo da 5…insomma non l’arte d’arrangiarsi ma d’arrunzari. 

In definitiva più che doughnuts sono enormi salvagente che si trasformeranno in maniglie dell’amore già al primo morso, questo è certo. 
 Ma credete che io abbia finito? Giammai:

  •  ho utilizzato la metà dello zucchero a velo richiesto per le glasse e non ho realizzato quella cremosa.

 Lo volete un consiglio? Andare da lei per farli come si deve!

 

14 ciambelle
per l’impasto
450 g di farina 0
240 ml di late tiepido
5 g di lievito
70 g di burro fuso leggermente
3 tuorli
30 g di zucchero
1/2 cucchiaino di sale
1/4 di cucchiaino di cannella
1/4 di cucchiaino di noce moscata
per le glasse:
trasparente
90 g di zucchero a velo setacciato
un paio di cucchiai di latte
al cacao
90 g di zucchero a velo
12 g di cacao amaro setacciato
un paio di cucchiai di latte
zuccheri colorati per decorare

 Sciogliete il lievito nel latte tiepido, ponetelo nella planetaria con la farina e lo zucchero, fate partire la macchina, unite il burro, le spezie e il sale, aumentate di poco la velocità e fate incordare. Ponete l’impasto in una ciotola unta leggermente, coprite con un canovaccio e fate lievitare per circa un’ora o due. Riprendete l’impasto, rovesciatelo su una spianatoia leggermente infarinata, fatelo riposare qualche minuto e stendetelo con un mattarello ad uno spessore di circa un cm 1/2, ricavate dei cerci con il taglia biscotti grande, poi con quello piccolo bucatelo al centro. Ponete le ciambelle su una leccarda foderata con carta forno. Rimpastate i ritagli e continuate fino a esaurire l’impasto; ponete a lievitare dentro il forno spento ma con la luce accesa per circa un’ora. Friggete una ciambella per volta in olio molto caldo, dentro un pentolino piccolo per pochi minuti ogni lato, scolate su carta assorbente per eliminare l’unto in eccesso. Preparate la glassa trasparente mescolando, in una bastardella, lo zucchero con il latte, utilizzate una frusta a fili manuale. Procedete allo stesso modo con l’altra glassa, aggiungendo allo zucchero il cacao.
Immergete un lato delle ciambelle nella glassa scelta e cospargeteli con codette o zuccherini colorati, fate velocemente picchì la glassa s’indurisce e gli zuccherini non s’appiccicano più.
Non sono uguali alla ricetta vera ma, purtroppo, erano buoni.

dolcezza e morbidezza in uno

Una tenerezza impressionante, un impasto lievitato duci e zuccherato ma non troppo, una specie di brioches alla crema ma aperta, consiglio vivamente di farla e di mangiarla tiepida. La ricetta l’ho trovata su un numero vecchissimo di Sale & Pepe, febbraio 1998 pagina 42. Non me ne voglia la redazione della patinata e amata rivista ma ho aggiunto un tuorlo nella crema e usato i 50 g di burro nell’impasto che nella ricetta si perdono. O meglio ne vengono usati 30 e degli altri 20 non si hanno notizie.
per l’impasto:
150 g di farina
50 ml di latte
10 g di lievito di birra
un uovo intero 
30 g di zucchero di canna
50 g di burro morbido
per la crema:
2 tuorli
150 ml di panna fresca
un cucchiaio di latte
50 g di zucchero di canna più un po’ per spolverare la torta
Preparate l’impasto che necessita di lievitazione, riscaldate leggermente il latte e sciogliete il lievito, ponete nella planetaria e cominciate a impastare con la farina, unite l’uovo, lo zucchero e il burro a pezzetti poco alla volta aspettando che il pezzo precedente sia stato inglobato dalla lavorazione. Coprite con un canovaccio e fate lievitare per un’ora. Riprendete l’impasto e versatelo dentro una teglia di 22 cm di diametro imburrata, allargatelo e premete con la punta delle dita infarinate, spingendo dal centro verso l’esterno e lasciando un bordo gonfio. Coprite con un canovaccio e ponete a lievitare ancora una volta in un luogo tiepido per almeno un’ora.
Preparate la crema mescolando i tuorli con lo zucchero unite poco per volta la panna e il latte. Pennellate con l’albume avanzato l’impasto lievitato, distribuite un po’ di zucchero di canna sull’impasto, versta ela crema al centro e poi distribuite ancora una manciata di zucchero i bordi della crema. Infornate a 180°C per circa 25-30 minuti. Servite tiepida.

abbraccio al miele e cioccolato

una torta facilissima, quasi all’antica, buonissima; da fare ancora e ancora. La ricetta di base l’ho letta da Donna Hay, lei è bravissima, le sue ricette sono sempre un successo. Io ho solo aggiunto un po’ di cioccolato e sostituito la panna acida, non ne avevo in casa. Mi sono detta che questa semplice torta, tipica per la colazione, avesse bisogno di qualcosa che la rendesse più golosa. Ho pensato che in futuro potrei sostituire il miele con lo sciroppo d’acero, che ne pensate?
 

260 g di farina
16 g di lievito chimico
160 g di zucchero di canna
120 g di miele
150 g di burro
3 uova
180 g di panna a lunga conservazione
50 g di gocce di cioccolato
150 g di cioccolato al latte
setacciate la farina con il lievito e aggiungete lo zucchero. In una ciotola sbattete le uova, in un pentolino fondete il burro e fate intiepidire, unite il miele e la panna, mescolate per amalgamare. Aggiungete il mix di burro alle uova e sbattete a media velocità con delle fruste elettriche o nella planetaria, aggiungete poco per volta il composto di farina. Infarinate leggermente le gocce id cioccolato e aggiungetele al composto, mescolate con una spatola velocemente e versate dentro uno stampo a ciambella di 22 cm di diametro, imburrato e infarinato. Cuocete in forno caldo a 180°C per circa 40 minuti o quando infilzando la torta con uno spiedino di legno questo ne uscirà asciutto e pulito.

Fate raffreddare la torta dentro il suo stampo per una decina di minuti, sformatela su una griglia per pasticceria e fate raffreddare completamente. Sciogliete a bagno maria il cioccolato al latte ridotto a pezzetti, Fate attenzione a che il pentolino che contiene il cioccolato non sia mai a contatto con l’acqua calda sottostante. Quando l’acqua arriva a bollore, spegnete il fuoco e aspettate qualche minuto, il calore scioglierà il cioccolato, mescolate con una spatola e distribuite sulla torta.


una torta shabby chic

 Sono entrata nel tunnel dello shabby chic, quello stile che impazza in questo periodo e che fa tendenza nell’interior design. 
 Colori chiari, pastello e dalla consistenza gessosa; bianco, grigio perla, avorio, beige e celeste chiarissimo donano un aspetto all’apparenza dimesso e creano una forte dipendenza. Lo stile, in realtà è molto studiato; i mobili, in genere in legno, sono dipinti a mano senza particolari accorgimenti anzi devono sembrare senza pretese, come recuperati dalla casa delle nonna. Con le vernici di Annie Sloan molti stanno stiamo cambiando l’aspetto dell’arredamento di casa. Io ve lo dissi, se cominciate  a ridipingere i vostri mobili entrate in un loop dal quale non è facile uscire, avrete sempre il pennello in mano e, se incrociate vostro marito o vostro figlio per casa, tenterete di colorare anche loro…
 Ecco, detto ciò, ‘sta fissazione mi passò anche nel cibo. Per ovvi motivi non posso dipingere ciò che cucino ma posso usare i colori che trovo in natura. Ora vi cuntu chi fici.
 Ieri, domenica, abbiamo festeggiato il compleanno del mio sposo, da tempo mi chiedeva la torta mimosa, me l’ha chiesta per un periodo ininterrotto di un mese,  non esagero, testimone me figghia.
Ogni sera, dopo cena, mi diceva: e per dolce? Torta mimosa? 
Oh bedda matri santissima! Diventò un incubo per me mentre lui si bagnava il panuzzo. 
Il suo compleanno mi sembrò il giusto pretesto per realizzare questa torta che non è difficile ma  camurriusa assai. Non avendola mai realizzata mi sono fiondata su google e, cercando cercando, trovai questo link di Dissapore, nel quale Rossella Neiadin, racconta simpaticamente la sua torta mimosa perfetta. Io ho realizzato la ricetta del pan di spagna che uso di solito ma ho utilizzato, quasi pedissequamente, la ricetta della crema diplomatica che ha condiviso lei e vi devo dire che è favolosa. 
 Per ottenere il risultato shabby chic ho realizzato un pan di spagna colorato con lo zucchero di canna.
In definitiva, realizzate due pan di spagna, se volete seguendo le dosi sotto indicate, sostituendo, in uno dei due lo zucchero bianco con lo zucchero di canna scuro;

Dosi per un pan di spagna:
4 uova codice 0 oppure 1
120 g di farina
120 g di zucchero
sbattete le uova con lo zucchero ad alta velocità per 15-20 minuti, aggiungete in tre volte la farina setacciata e mescolate con una spatola dal basso verso l’alto per amalgamarla bene. Imburrate una teglia da 24 cm, infarinatela ed eliminate la farina in eccesso. Distribuite il composto all’interno della teglia, livellate e infornate in forno caldo a 170°C per 25-30 minuti. Sfornate fate intiepidire, poi sformate su una gratella per dolci e fate raffreddare completamente, anche tutto il giorno. Io ho cominciato il venerdì.
 Il giorno dopo preparate la bagna e la crema seguendo queste dosi:
per la bagna:
150 g di acqua
150 g di zucchero
la scorza di un limone prelevata con un pela carote
metette in un pentolino l’acqua, lo zucchero e la scorza di limone, portate a bollore, spegnete e fate raffreddare.
per la crema diplomatica:
500 g di latte
100 g di tuorli (circa 5)
120 g di zucchero
40 g di amido di mais
1 bacca di vaniglia
500 g di panna montata (senza zucchero)
5 g di gelatina in fogli
In una ciotola sbattete i tuorli con 100 g di zucchero,  la polpa della vaniglia e la maizena setacciata, utilizzate una frusta a fili manuale per amalgamare tutti gli ingredienti. Scaldate il latte con 20 g di zucchero e il baccello di vaniglia svuotato dei semi, portate a bollore, spegnete e fate raffreddare mezz’ora. Eliminate il baccello e versate il latte, poco per volta, dentro la ciotola con i tuorli, mescolate per amalgamare e poi mettete di nuovo nel pentolino sul fuoco. Portate a 82°C, mescolando con la frusta a fili. Nel frattempo mettete la gelatina a mollo in acqua fredda.  Spegnete il fuoco sotto la crema, unite la gelatina strizzata e mescolate. Ponete la crema dentro una ciotola, coprite con un velo di pellicola a contatto con la crema e fate raffreddare completamente.
P.S. Vi avanzeranno crema e pan di spagna ma, come giustamente dice Rossella, non sarà certamente un problema 😉

 Rossella ha utilizzato uno stampo da zuccotto. L’idea è geniale ma io, tra i ‘millemila’ stampi non ho quello è incredibile, lo so; ho quindi seguito il suo consiglio utilizzando una ciotola semisferica queste dimensioni: h 9 cm, diametro 19,5 cm. L’ho imburrata leggermente e poi l’ho foderata con la pellicola. Fatelo anche voi, poi tagliate a fette di un cm il pan di spagna realizzato con lo zucchero bianco, foderate lo stampo aggiungendo pezzetti per tappare i buchi. Con un pennello imbibite il pan di spagna con la bagna al limone. Per la cronaca, ho utilizzato un paio di fette dell’altro pan di spagna, ve ne avanzerà comunque, dopo la finitura.
Montate la panna e aggiungetela alla crema gialla, poco alla volta e con movimenti dal basso verso l’alto. Versate una quantità di crema dentro la ciotola rivestita , coprite con altre fette di pan di spagna, imbibite e versate ancora una quantità di crema, chiudete con altre fette di pan di spagna e bagnate ancora. Comprimete leggermente con le mani, coprite con la pellicola e ponete in frigo fino all’indomani.
Sformate il dolce su un piatto da portata, ricopritelo con abbondante crema; affettate l’altro pan di spagna e tagliatelo a quadrucci oppure, se avete un piccolo tagliabiscotti rotondo, ricavate tanti dischetti. Io , manco a dirlo, non l’avevo, quello in mio possesso era troppo grande e l’effetto finale non mi piaciu, quindi ho tagliato a cubetti. Ricoprite in modo uniforme la calotta e passate in frigo fino al momento di servire.

due mila quindici

Ho chiuso in dolcezza e riapro allo stesso modo. Mi piace il salato ma in certe occasioni preferisco il dolce quindi mi auguro che il duemilaquindici sia duci, mi auguro di mangiare cioccolato amaro fondente con il pane e che, senza zucchero, io prenda solo il caffè. Chiù ducizze pppì tutti, almeno in senso metaforico.
Charlotte di Sale & Pepe con cioccolato fondente
ecco, se cliccate sul link qui sopra vedete la ricetta direttamente dal sito. Io ho usato il mio pandoro, 5 passion fruit, 5 alchechengi e una manciata di more
di seguito scrivo un promemoria per me, con tutti questi anni che passano comincio a dimenticare le cose.
150 ml di latte tiepido
6 g di colla di pesce (12 g per me sunnu assai)
70 g di zucchero
250 ml di panna fresca
Ammollate la gelatina in acqua fredda per 10 minuti. Strizzatela e scioglietela nel latte tiepido, aggiungete lo zucchero e mescolate con una frusta a fili. Tritate il cioccolato, ponetelo dentro un pentolino resistente al calore, mettete il pentolino dentro un altro con un po’ d’acqua, scaldate e sciogliete il cioccolato a bagnomaria facendo in modo che l’acqua calda non tocchi il pentolino contenete il cioccolato e non arrivi a ebollizione. Aggiungete a filo la miscela di latte e continuate a mescolare per amalgamare. Fate intiepidire, nel frattempo tagliate a metà tre fette di pandoro e lasciatene la calotta intera, abbrustolitele leggermente su una padella in pietra o sotto il grill, foderate un ring di 20 cm di diametro con le fette di pandoro tagliate a metà, modellatele in modo da non lasciare buchi, con la calotta foderate il fondo. Versate la crema dentro lo stampo e passate in frigo per almeno 5 ore. Tagliate a metà i frutti della passione e con n cucchiaino versate il contenuto sulla superficie del dolce. Finite di decorare con gli alchechengi intinti in un albume, poi in una ciotolina contenente dello zucchero e le more. Servite a temperatura ambiente. Buon anno.