pane nero

Eccomi qua con il mio cruccio che prima si chiamava pasta madre ora dicesi li.co.li, acronimo orrendo che tradotto si legge: lievito in coltura liquida. Diciamo che è cambiata la quantità d’acqua presente nel lievito e quindi anche i rinfreschi ma sempre di levito madre si tratta. Quando il licoli è pronto si può conservare in frigo senza rinfreschi fino a un mese, in teoria è più semplice ma in verità l’ho maledetto uguale uguale alla pasta madre.
E va beh! Intanto seguite passo passo, se volete. La seconda ricetta che ho seguito e che sembra funzionare è quella di Bonci con lo yogurt, non vi sto qua a fare il pippone dei fermenti e di quanto è buono, quanto fa bene, degli enzimi e cosa succede quando fermentano, lo sapete già.
Vi cuntu, invece, quello che combinai da metà novembre; il primo tentativo con un’altra ricetta, fallì miseramente, pacienza. Il secondo tentativo partì il 21 novembre e cominciai il primo impasto utilizzando:

50 g di farina 0 macinata a pietra
65 g di acqua a temperatura ambiente ma qui c’è stato caldo, molto caldo tra i 22 e i 30 °C
2 cucchiaini di yogurt bianco intero biologico
in una boccia con la bocca larga e nemmeno tanto grande ho sbattuto, con un frullatore a immersione, lo yogurt con l’acqua per circa un minuto, ci vorrebbero le fruste per incamerare aria ma il mio frullatore è munito di disco per incamerare aria, quindi ho usato quello. Poi ho aggiunto la farina, ho frullato un minuto a bassa velocità e poi un altro minuto ad alta velocità. Ho coperto l’imboccatura del vasetto con una garza, bloccato con un elastico e messo a riposare fino al giorno dopo.

Dopo 24 ore ho fatto il primo rinfresco, la situazione si presentava calma-piatta, e va beh che sarà mai! Ho aggiunto ancora 65 g di acqua mentre viaggiavano le fruste e poi ancora 50 g di farina 0. Le fruste hanno viaggiato circa un minuto a bassa velocità, poi con la farina ancora un minuto a bassa velocità poi un minuto a media velocità. Ho richiuso con la garza e fatto riposare ancora 24 ore.
Il giorno dopo ho preso un altro barattolo più grande, ho pesato 200 g di lievito, ho aggiunto 130 g di acqua mentre frullavo a bassa velocità e poi ho aggiunto 100 g di farina 0 sempre con le fruste in azione, poi ho chiuso il barattolo con il suo coperchio e fatto riposare 24 ore.
Questa procedura l’ho effettuata per 5 giorni, quindi ho effettuato un totale di 6 rinfreschi, mi sembrava di notare una certa attività, bollicine e una separazione di quest’ultime dalla massa sottostante e in effetti mi scantai picchì, ho pensato, “l’ho perso definitivamente”. Invece le mie amiche food blogger mi hanno tranquillizzato dicendomi che basta frullare sempre prima di procedere al rinfresco fiufih, meno male che non sono sola.
Insomma, sono arrivata al 28 novembre che dovevo fare una prova di lievitino per capire se ‘sto lievito funziona o meno e successe che non potti essiri, cioè ho avuto due giorni infernali nei quali il lievito è passato in frigo. Domenica sera, in un momento di quiete, ho tirato fuori il lievito dal frigo e l’ho portato a temperatura ambiente, ne ho prelevato 100 g mescolato a 160 g di farina 0 e 45 g di acqua. ho impastato nella planetaria con il gancio e poi, quando l’impasto s’incordò ho realizzato una palla, inciso una croce, messo dentro una ciotola coperta con un velo di pellicola e poi in frigo nella parte meno fredda per tutta la notte. La mattina seguente ho tirato fuori dal frigo il lievitino e portato a temperatura ambiente. Aveva raddoppiato il suo volume, Iuppy yea!

A questo punto ho provato a fare un pane quasi nero, cioè usando un po’ della farina di grano duro Timilia o Tumminia, un grano antico che si usa con assiduità a Castelvetrano per il Pane nero. Questa farina ha un colore scuro ed è molto profumata. Il pane realizzato con il lievito madre ha una lunga durata e il ciavuru che sprigiona è potente.

Ho impastato il lievitino che era
300 g
con 200 g di farina di rimacinato
150 g di Tumminia
200 ml di acqua
un cucchiaino di miele
7 g di sale.
Ho realizzato una palla, l’ho incisa, cosparsa di acqua, olio e cimino, ops, volevo dire semi di sesamo  l’ho posta sul cuoci pane molto ben infarinato e fatta lievitare 6 ore. Poi ho infornato a 230°C per circa un’ora.

Poi ho rinfrescato il licoli sempre con il solito procedimento descritto per i rinfreschi e il licoli rimasto l’ho impastato a mano con,
200 g di licoli
450 g di Farina di Tumminia
100 g di semola di rimacinato
14 g di sale
300 g di acqua
ho realizzato una palla e messo a lievitare per 6 ore fino al raddoppio, poi ho ripreso l’impasto, l’ho diviso a metà e steso con le mani su una spianatoia leggermente infarinata, ho fatto le piegature verso il centro e realizzato una palla che ho passato su uno strato di semi di sesamo. poi l’ho girata su un a teglia foderata con carta forno e ho praticato delle incisioni, ho fatto la stessa cosa con l’altra metà di impasto e poi ho messo a lievitare per almeno due ore o fino al raddoppio. Infornato in forno caldo a 200°C per circa 40 minuti.
 Adesso posso dire che il lievito è attivo, lo conserverò in frigo e rinfrescarlo quando ne avrò bisogno.

In questa foto si notano i due impasti uno più chiaro sullo sfondo e quello più scuro in primo piano.

nodini di pane al parmigiano

Adorabili panini da buffet morbidi anche il giorno dopo, a cu ‘spittati? Con questo bel calduccio lievitano in batti_baleno e in 20 minuti di forno il gioco è fatto. Mi spiace per quelli che non accendono il forno a causa del confortevolecalduccio che l’estate ci riserva, beh, conservate la ricetta e poi mi cuntate quando rinfresca ‘n’anticchia.
250 g di farina tipo 0
50 g di parmigiano grattugiato
10 g di lievito di birra
20 g di strutto
un pizzico di zucchero
15 foglie di basilico pestati a mortaio con
4 g di sale
un cucchiaino di olio extra vergine d’oliva
pepe
mescolate la farina con lo strutto, lo zucchero, il lievito sbriciolato, il pepe e il parmigiano, pestate nel mortaio il basilico con il sale e dopo averlo sminuzzato continuate a pestare aggiungendo anche l’olio. Aggiungete il pesto al composto di farina e impastate aggiungendo circa 130 ml di acqua tiepida, dovrete ottenere un impasto morbido; ponetelo in una ciotola e poi in un posto tiepido coperto da un canovaccio, fatelo lievitare fino al raddoppio. Suddividete il lievitato in piccoli pezzi da circa 40 g, realizzate dei salsicciotti e poi, con delicatezza, realizzate dei nodini. Ponete su una teglia foderata con carta forno e fate lievitare ancora una volta fino al raddoppio. Infornate a 190°C per circa una ventina di minuti.

“come si riconosce il pane buono senza assaggiarlo?”

” non dall’odore non dall’aspetto ma dal suono della crosta.. ah, una sinfonia di scrocchi “. Ratatuille
Questo pane, semplicissimo nella sua realizzazione se cotto nella pentola magica “Le pain” di Emile Henry avrà una crosta croccante e un interno morbidissimo. Provare per credere…anche assaggiandolo.
vi cunto chi fici:

300 g di farina manitoba
200 g di semola di rimacinato
un cucchiaino di zucchero
12 g di lievito fresco
10 g di sale
300 ml di acqua tiepida
un cucchiaio d’olio extra vergine d’oliva
latte q.b.
semi misti q.b.

mettete nel bicchiere dell’impastatrice le farine, il lievito sbriciolato e lo zucchero, avviate la macchina al minimo e aggiungete l’acqua poco alla volta infine aggiungete il sale e l’olio. Continuate a impastare fino a quando l’impasto incorda attorno al gancio. recuperate tutto l’impasto, mettetelo dentro il bicchiere dell’impastatrice e poi nel forno spento con la luce accesa per un’ora. Trascorso questo tempo recuperate l’impasto, ponetelo sulla spianatoia infarinata e ripiegatelo verso l’interno, realizzate una palla che adagerete sul piatto della pentola ricoperta di semola di rimacinato; con la lama di un coltello praticate delle incisioni e poi spennellate con qualche goccia di latte, spolverate i semi e pochissima semola. Coprite con la cupola e rimettete dentro il forno spento con la luce accesa per 2 ore. Trascorso questo tempo accendete il forno a 240°C per 45-50 minuti. Sfornate e fate raffreddare prima di affettare la vostra meravigliosa pagnotta.

il giorno in cui il mondo fa il pane

E’ arrivato finalmente! Questo è un bel giorno, il world bread day. Oggi dobbiamo cuocere il pane per la giornata mondiale del pane. Impastate il vostro pane e condividetelo con amici e parenti. Il profumo che si sprigiona in casa è fantastico.

spighe di grano saraceno 
per 4 spighe da circa 200 g
il giorno prima o la mattina per la sera preparate la poolish
150 ml di acqua tiepida
150 g di farina 00
1 g di lievito di birra fresco
Sciogliete il lievito nell’acqua tiepida; aggiungete la farina e amalgamate, otterrete un impasto molto liquido. Coprite con una pellicola e fate lievitare in un luogo riparato dalle correnti per 8 ore.
Il giorno dopo o la sera, mettete la poolish nell’impastatrice (o impastate a mano) insieme con
210 ml di acqua tiepida (in cui scioglierete il lievito)
330 g di farina 00
100 g di farina di grano saraceno macinata a pietra
17 g di lievito di birra fresco
10 g di sale
un cucchiaino di succo di limone
se l’impasto dovesse essere troppo umido aggiungete poca farina viceversa un goccio d’acqua. Dividete l’impasto in 4 pezzi. Prendete il primo pezzo e stendetelo con un matterello su un piano leggermente infarinato, formate un rettangolo con il lato lungo verso di voi. Ripiegate la pasta sempre verso di voi e stendetela con il matterello, fatelo ancora una volta. A questo punto l’impasto sarà lungo e stretto piegate una punta sull’altra, stendete ancora la pasta e arrotolate il filoncino. Fate questa operazione con gli altri pezzi d’impasto. Metteteli poi a lievitare per circa 45-60 minuti su una teglia foderata con carta forno dentro il forno spento con la luce accesa. Foderate un’altra teglia con la carta forno, disponete due filoncini e con una paio di forbici modellate le spighe facendo dei tagli sulla superficie e poi sui laterali del pane, alternandoli prima a destra e poi a sinistra. Accendete il forno e portatelo alla temperatura di 220°C, mettete una piccola teglia con acqua bollente sul fondo del forno, chiudete e fate sprigionare il vapore poi infornate due spighe alla volta per 20-25 minuti. Controllate la cottura del pane battendo il fondo delle spighe se suona “vuoto” è cotto. Per colorire il pane accendete il grill per qualche minuto.

 

pane e…

salsiccia 😀
buono anzi no! di più ahahahah
amunì segnatevi ‘sta ricetta!
500 g di farina manitoba più un paio di cucchiai se serve
un cucchiaio abbondante di farina integrale
350 ml di acqua tiepida
10 g di sale
1 cucchiaino di succo di limone
25 g di lievito fresco
2 cucchiai d’olio

per il ripieno:
300 g di salsiccia privata del budello
6 pomodori secchi
1 cucchiaio di concentrato di pomodoro
un paio di rametti di timo
mezzo spicchio d’aglio
vino bianco
olio extra vergine d’oliva

Sciogliete il lievito nell’acqua tiepida; nella planetaria mescolate le farine con il sale, aggiungete l’acqua e fate andare la macchina al minimo, unite l’olio e il limone, se l’impasto dovesse essere troppo morbido aggingete dell’altra farina. Realizzate una palla e fate lievitare fino al raddoppio, anche un paio d’ore, in un contenitore di plastica coperto con uno strofinaccio, dentro il forno spento con la luce accesa.
Preparate il ripieno; in una padella soffriggete con un paio di cucchiai d’olio, l’aglio tritato e i pomodori secchi tritati finemente (se usate pomodori sott’olio scolateli dall’olio di conservazione, se li avete sotto sale sciacquateli e asciugateli) aggiungete la salsiccia senza budello e sminuzzata, sfumate con poco vino. Sciogliete il concentrato di pomodoro e unite anche le foglioline di timo. Cuocete per una decina di minuti salate solo se necessario e pepate. Fate raffreddare.
Dopo la lievitazione, stendete l’impasto con un mattarello, su un piano di lavoro leggermente infarinato, farcitelo con il condimento e arrotolatelo non troppo stretto; mettete il pane su una placca foderata con carta forno, fate delle incisioni e fate lievitare ancora per una mezz’ora. Accendete il forno a 210°C e cuocete il pane per circa 30 minuti.

io pure preparo il pane nel giorno mondiale della panificazione!

Anche quest’anno Zorra ha indetto (per fortuna!) la nuova edizione del,World Bread Day ed io ci devo essere! Partecipare è ormai una tradizione lunga tre anni, questa è una iniziativa che lega tutto il mondo ed io, piccola scorza d’arancia, non posso mancare all’appuntamento!

Pane ai semi di papavero farina di mais e salvia

per la biga:
150 g di farina manitoba
150ml di acqua
5 g di lievito fresco
per l’impasto:
220 ml di acqua
200 g di farina di mais tipo fioretto
300 g di farina manitoba
17 g di lievito fresco
10 g di sale
2 cucchiaini di succo di limone
2o g di semi di papavero
10 foglie di salvia

la sera prima preparate la biga in una ciotola mescolate la farina manitoba e l’acqua tiepida in cui avrete sciolto il lievito; ponetela coperta nel forno spento. Il giorno successivo mettete nella planetaria le due farine e il sale, mescolate e poi aggiungete la l’acqua tiepida con il lievito sciolto, la biga e il succo del limone. Mettete l’impasto in una ciotola e fate lievitare in forno spento con la luce di cortesia accesa per 2 ore.


Stendete l’impasto con un mattarello e formate un rettangolo, distribuite le foglie di salvia tritate finemente e metà 10 g di semi di papavero, arrotolate l’impasto stretto, spennellate la superficie con del pane con acqua e distribuite sopra i semi di papavero rimasti, fate lievitare ancora 30 minuti in una teglia rivestita con carta forno, sempre dentro il forno spento con la luce accesa.
Accendete il forno a 220°C e infornate 35-40 minuti. Sfornate e fate raffreddare.

pane, olio, sale e pepe

ma cosa c’è di più buono e al contempo semplice, di un panino caldo condito con l’olio buono?
no dico cosa c’è?
niente dico io ahahahah eccerto fatemi sostenere questa tesi perchè di questo si parla 😉
questi paninetti li ho scopiazzati da questo libbriccino qua . Il pane di Iris è stato denominato dall’autrice Patricia Roaldi, è stata la sua prima ricetta dell’avventura “fornarina” e anch’io ho voluto provarlo considerando che è una ricettuzza semplice giusta giusta pì mia 🙂

Ingredienti per 6 panini
500 g di farina manitoba
12 g di lievito
5 g di zucchero
280 g di acqua
30 g di olio
10 g di sale
Sciogliete il lievito nell’acqua tiepida con lo zucchero, mettetela nella planetaria e aggiungete la farina poco alla volta mandando la macchina alla velocità minima, unite lolio e infine il sale mescolato nelle ultime manciate di farina. L’impasto risulta abbastanza morbido, lavoratelo con un po’ di farina e formate subito i panini di circa 130 g poneteli sulla teglia foderata di carta forno e fateli lievitare coperti in un luogo aciutto e tiepido. Patricia consiglia 1 ora di lievitazione ma cu stu friddu me n’è servita un’ora e mezza abbondante 😉 Accendete il forno a 220°C e cuocete i panini per circa 25-30 minuti. Prima di infornare i panini li ho spennellati con l’emulsione di acqua, olio e sale seguendo un consiglio dell’autrice per ottenere un sapore focaccioso.
figghioli boni erano 🙂

Il pane con la farina di kamut di Adrenalina

Un pane morbido che si mantiene per giorni lo vorreste avere sulla vostra tavola?
ve lo presento…
questo pane lo trovate nella cucina di Adrenalina, un pane buono, il suo sembra tirato fuori dal forno del fornaio è bellissimo vero? il mio è meno bello ma vi assicuro che si realizza in poco tempo e il risultato è spettacolare. Sono rimasta sconvolta per la consistenza che è rimasta la stessa anzi era più buono dopo 2 giorni. Per gli amanti della panificazione FATELO!!! ahahahah

270 ml d’acqua tiepida
350g di farina di grano di tipo 00
100g di farina di Kamut
20 g di lievito di birra
1,5 cucchiaini di sale
1 cucchiaino di zucchero
1 cucchiaio di olio d’oliva
1 cucchiaino di succo di limone (per togliere al pane il sentore del lievito)

Nella planetaria mettete il lievito sciolto nell’acqua tiepida con lo zucchero, aggiungete le farine poco alla volta, nell’ultima manciata di farina aggiungete il sale. unite l’olio e fate andare la macchina fino ad incordare l’impasto. Modellate torcendo l’impasto su se stesso. Mettetelo dentro una teglia da pum cake foderata con un canovaccio pulito e infarinato. Fate lievitare per circa 30 minuti. Rivoltate l’ impasto su una placca. Infornate a 220°C a forno preriscaldato. Cuocete per circa 30 minuti. Tirate fuori e fate raffreddare su di una griglia.

sciopero del pane e della pasta

io ho aderito! Fortuna che Lenny mi ha ricordato che oggi bisognava porre l’attenzione su questo problema. Ma stamani al radio giornale il giornalista sosteneva che la protesta dovesse arrivare più in alto e consigliava oltre a non comprare pane e pasta di:
non usare l’auto,
non fare la spesa,
non consumare energia…

che faccio mi iberno per un giorno?
e anche li mi sarebbe servita l’energia per congelarmi 🙂
allora vi cunto chi fici…’o solito assittativi!
ho una lista della spesa lunghissima, ma non sono uscita, ho desistino, in fin dei conti non muore nessuno se la dispensa la riempio domani, non ho comprato quindi nulla (mio marito felice era!) sfruttando le scorte del frigo e del congelatore e in definitiva non ho sprecato benzina. Però…in cucina sono stata, tutto il pomeriggio, ho preparato una torta di mele (anzi 2), la cena e la focaccia, quindi ho utilizzato un bel po’ di gas e di eletricità per far andare la mia planetaria, in fondo dovevamo pur mangiare…o no?

focaccia all’origano moBBida moBBida:
per una teglia rotonda da circa 35 cm
500 g di farina 00
100 g di strutto
5 cucchiai d’olio extra vergine d’oliva profumato
200 ml di latte
25 g di lievito di birra
un cucchiaino di sale
un cucchaino di zucchero
una bella manciata di origano

impastate metà della farina con il sale lo strutto, e l’origano, amalgamate bene. A parte sciogliete nel latte tiepido il lievito con lo zucchero, unitelo all’impasto precedente e completate sempre impastando con la restante farina. Formate una palla e stendetela leggermente nella teglia unta d’olio. Fate lievitare mezz’ora e continuate a stenderla fino a coprire l’intera superficie della teglia. In una ciotolina sbattete 3 cucchiai d’olio con uno d’acqua, emulsionate e con un pennello bello grande per alimenti spennellate la superficie della focaccia e fate lievitare ancoa una mezz’ora. Infornate a 200°C per circa un quarto d’ora, 20 minuti al massimo, tirate fuori la focaccia dal forno ripassate col pennello un velo d’emulsione olio-acqua e passate sotto il grill per pochissimi istanti…non vi allontanate dal forno se no arriva la befana col carbone ahahahahah

Pane con l’ impasto, ma mica troppo

Ma che bella esperienza! Avevo già fatto il pane senza impasto qui, che emozione, buonissimo e bellissimo! Solo un piccolo dettaglio ci devi pensare un giorno prima…e checchè! Ho provato allora, una delle ricette del libro di sale & pepe sul pane fatto in casa ed è buono anche quello con la particolarità che, almeno d’estate, in 3-4 ore è pronto!!!!

Ingredienti per una pagnotta grande:
700 g di farina manitoba
10 g di sale
425 ml di acqua tiepida
15 g di lievito fresco


In una ciotola mescolate la farina e il sale, sciogliete il lievito nell’acqua tiepida, formate una fontana al centro della farina e versate l’acqua, lavorate l’impasto sino ad ottenere un impasto che si stacca dalle pareti della ciotola. Trasferite l’impasto siu un piano leggermente infarinato e lavorate per circa 10 minuti, allungatelo ben bene con i palmo della mano, ripetete fino a quando non sarà ben elastico e omogeneo. Riponete l’impasto nella ciotola, coprite con un foglio di pellicola e fate lievitare fino a quando non sarà raddoppiato di volume. In un ambiente caldo un’ora e mezza è stata più che sufficiente. Sgonfiate l’impasto e lavoratelo con le nocche facendo perdere l’aria. lavorate l’impasto ma non troppo, dategli una forma a palla un po’ schiacciata, ponetelo in una teglia unta, dentro un sacchetto di plastica per alimenti e fate lievitare per altri 45-60 minuti…io l’ho rimesso nella ciotola e l’ho ricoperto con la pellicola, dopo l’ho staccato dalle pareti della ciotola e l’ho riversato sulla teglia unta. Va bene uguale 😉 Intanto scaldate il forno a 220°C, togliete il pane dalla plastica e incidetelo sulla superficie più volte, cospargete con un velo di farina e infornate per 35 minuti. Per capire se è cotto, giratelo e battete le nocche sul fondo della pagnotta , se suona vuoto come un tamburo allora è cotto in caso contrario, cuocetelo altri 5 minuti.
Con la planetaria:
sciogliete il lievito in metà della quantità dell’acqua considerata, versatela nel bicchiere e con il gancio inserito fate partire la macchina al minimo, aggiungete tre quarti della farina poco alla volta; nella restante acqua sciogliete il sale e aggingetelo all’impasto, continuate la velocità poco oltre il minimo, fino ad arrivare a 1, unite anche il resto della farina e fate lavorare fino a quando l’impasto non si stacca dalle pareti del bicchiere. Poi continuate come da ricetta.