cosa abbiamo detto fino ad ora?

che impastati con i ceci siamo, insieme con la trattoria Muvara questa volta ahahahahah. Alla F di farinata semu, e devo dire che siamo perfettamente in linea con la tabella di marcia, vero Aiuolik? 😉 annamu comu ‘u vientu! 😀

la ricetta base di questa farinata  l’ho presa dal Sale&Pepe di novembre dello scorso anno, l’ho fatta e rifatta, mangiata e stra_mangiata adesso fatela voi ma nella versione della scorza 😉
per una teglia di 29×25 cm
100 g di farina di ceci
5 g di funghi secchi
un generoso rametto di maggiorana
5-6 grani di pepe rosa
la scorza di mezza arancia
un cipollotto fresco o in alternativa mezza cipolla rossa
olio extravergine d’oliva
sale

setacciate la farina di ceci, versate a filo 400 ml di acqua e contemporaneamente sbattete con una frusta a fili manuale, in modo da evitare la formazione di grumi. Lavate la maggiorana e asciugatela, mettetela nel mixer con i funghi secchi, la scorza d’arancia intera e il pepe in grani, salate leggermente e frullate. Unite il miscuglio secco alla farinata, aggiungete un cucchiaio d’olio, aggiustate di sale e fate riposare per un paio d’ore, mescolando ogni tanto. Ungete con 2 cucchiai d’olio la teglia, versate la farinata e distribuite la cipolla tagliata sottile con una mandolina. Accendete il forno alla massima potenza e infornate per 10-15 minuti o fino a quando si forma una crosticina superficiale. Io dopo la cottura, aziono per qualche istante il grill.

cominciare pensando alla fine

un concetto molto profondo da seguire nella vita, sempre! Voglio ripercorrerlo anche in cose comuni della giornata.
dedicato a chi piace il pollo
cosce di pollo aromatiche
per 4 persone:
4 cosce di pollo
3 patate medie
4 pomodori
maggiorana
timo
1 cucchiaio di curry
1 limone
3 cm di zenzero
1 cipolla rossa grossa
2 spicchi d’aglio
4 cucchiai d’olio extra vergine d’oliva
100 ml di vino bianco secco
un cuore di brodo delicato
500 ml di acqua

tritate al coltello, l’aglio e la cipolla molto finemente, metteteli in un tegame di ghisa e soffriggeteli nell’olio; unite il pollo a pezzi, dopo averlo strofinato con il limone e leggermente salato. Rosolate da tutti i lati, unite le erbette, il curry e lo zenzero grattugiato, mescolate e fate insaporire; sfumate con il vino alzate la fiamma e fate evaporare. Unite i pomodori a cubetti e le patate a dadini, mescolate, unite il cuore di brodo, l’acqua e abbassate la fiamma. Fate cuocere senza coperchio circa 30 minuti o fino a quando la carne del pollo tende a staccarsi dall’osso. Pepate e servite tiepido. Con l’intingolo potrete condire un gustoso piatticeddu di spaccatelle.

E come ErbazzoneSiculEmiliano

 E’ bello condividere qualcosa no? Anche condividere qualcosa a distanza 😀
Con la Trattoria Muvara sto condividendo l’abbecedario culinario,  da brave scolarette siamo già arrivate alla E, una lettera ogni due settimane, da studiare per bene e poi mettere in pratica, alla fine  saremo ingrassate ma  allittrate (letterate, colte) :))

L’erbazzone Emiliano, è una torta salata buonissima, non l’avevo mai fatta…un motivo in più per ringraziare la Trattoria 😉 considerando che siamo nell’anno dell’UNITA’ d’ITALIA, ho aggiunto un’idea di Sicilia e anche un po’ Trentino, e così unitissimi siamo ghghghgh.

per il ripieno:
1 kg di erbette
1 piccolo mazzatto di finocchietto di montagna (piccolo, sulu ‘u ciavuru)
2 uova
60 g di Parmigiano Reggiano
2 cipollotti freschi
1 spicchio d’aglio
1 filetto d’acciuga sottosale
80 g di speck tagliato a cubetti
pepe
noce moscata
olio extra vergine d’oliva

per la pasta:
300 g di farina 00
90 g di strutto
5 g di sale
100 ml circa d’acqua fredda
pangrattato

 
  
lavate le erbette e il finocchietto, lessatele in acqua bollente non salata . Scolatele da tutta l’acqua di cottura e tritatele finemente. In una padella con 2 cucchiai d’olio, soffriggete le cipolline e l’aglio tritati sottili, unite l’acciuga dissalata e privata della lisca unite la verdura e cuocete 5 minuti. Aggiungete lo speck e lasciate insaporire per 1 minuto e spegnete;  pepate e grattate un po’ di noce moscata, lasciate intiepidire. Preparate il guscio mescolando la farina con il sale e lo strutto, aggiungete l’acqua fredda, poco alla volta, fino a quando da grosse briciole otterrete un impasto liscio e omogeneo. Stendete un terzo dell’impasto, con un mattarello, su un piano infarinato e rivestite una teglia di circa 22 cm di diametro precedentemente oleata e spolverata con del pangrattato. Aggiungete alla verdura, il parmigiano e le uova, mescolate bene. Spolverate il fondo della torta con dell’altro pangrattato, riempite il guscio con la verdura, schiacciatela con il bordo di un cucchiaio; stendete l’impasto rimanente e stendetelo come coperchio sulla torta, sigillate con i bordi, praticate un’incisione a croce al centro, punzecchiate con i rebbi di una forchetta la superficie e spennellatela con dell’olio. Infornate in forno caldo a 180°C per 20 minuti poi tiratela fuori, spennellate ancora un po’ d’olio e finite la cottura per altri 20 minuti o fino a quando la superficie sarà dorata. Fate intiepidire prima di servire.

un piatto della cucina siciliana…che non conoscevo

ovviamente non è l’unico ahahahahah!
a discolpa della mia cattedratica ignoranza vi dico che la Sicilia è grande ed io piccola sono!
Il Tegame di Aragona è un piatto tipico dell’agrigentino, in genere si mangiava durante la scampagnata di Pasquetta, che fa ci organizziamo? 😀
per 6 persone:
450 g di rigatoni
300 g di polpa di maiale tritata
1 cipolla
1 bicchiere di vino rosso corposo, ho usato un Nero D’avola Chiaramonte, Firriato 2008

1 cucchiaio colmo di estratto di pomodoro
4 dl di passata di pomodoro
300 g di tuma tagliata a fettine sottili
6 uova
1 foglia di alloro
200 g di pecorino grattugiato
1 mazzetto di prezzemolo tritato
4-5 cucchiai di olio extra vergine d’oliva
cannella in polvere
1 cucchiaino di zucchero
pangrattato
sale
pepe

tritate finemente la cipolla a coltello, soffriggetela in tegame con l’olio, aggiungete la polpa di maiale, appena perde il sangue, sfumate con il vino. Sciogliete in una tazza d’acqua tiepida l’estratto di pomodoro e unitela al soffritto, aggiungete la salsa, l’alloro lavato e asciugato, il prezzemolo, la punta di un cucchiaino di cannella e lo zucchero, salate,  pepate e fate cuocere a fuoco lèggio (leggero, lento) per circa un’ora. Controllate sempre la cottura, la salsa non deve stringere troppo. Sbattete le uova con 150 g di pecorino e una grattata di pepe. Oleate e cospargete di pangrattato un tegame di coccio e mettetelo da parte. Lessate la pasta in abbondante acqua salata per 7 minuti (contro gli 11 segnati sulla confezione), scolatela bene e mescolatela al ragù; distribuite un terzo di rigatoni sul fondo del tegame, un terzo della tuma e un terzo del composto di uova. Procedete con gli altri strati, finite con 50 g di pecorino, una spolverata di pangrattato e una “girata” d’olio extra vergine d’oliva, cuocete in forno caldo a 190°C per circa 40 minuti.

le dieci cose che per cui vale la pena vivere

come dice Saviano? Fate un elenco, ma anche più di uno!
cominciate con le dieci cose per cui vale la pena vivere; 10 cose, secunnu mia, poche sono, perchè io all’eternità, non ne metto limiti, ma se proprio devo fare una classifica queste sono le 10 cose ppì mia
Scriveteli anche voi se vi va, insieme con Pippi e lo staff di Cucinando *_*


1) la famigghia

2) l’ amici

 

3) la fantasia e l’arguzia del Maestro Camilleri

 

4) ‘u ciavuru di zagara

5) la focaccia missinisi

6) il mare

7) l’estate

8) le toTTe e tutti i dolci del mondo

9) una bella giornata di sole in inverno

10) mangiare senza rinunce, perchè non vale la pena vivere da malato per morire sano

e se vuliti ne scrivu autri deci basta arricominciare da unu ahahahaha

dalla Sicilia al Giappone con un aquilone del buon auspicio

Domani, 26 marzo dalle 10:00 alle 19:00 a Massa, nella piazza davanti il negozio Cucinando, Riccardo, Valentina e Lory, con associazione IZUMI di Massa Carrara e con la collaborazione di Megumi che tiene i corsi di Sushi, organizzeranno una giornata pro Giappone. Saranno allestiti 2 stands dove saranno preparate delle specialità giapponesi. Verranno realizzate figure con la tecnica dell’Origami e verranno scritti nomi o parole a richiesta utilizzando la scrittura Shodo, gli ideogrammi giapponesi. Tutto ciò in cambio di offerte che verranno devolute alla Croce rossa giapponese.
Questo è il mio nome, Claudia con la scrittura Shodo
ed io cosa c’entro vi starete chiedendo eh? Io desidero mandare un aquilone ideale in Giappone, un aquilone del buon auspicio e per farlo, utilizzo quelli dipinti da Vitale Modica, mio zio.
Non conosco la cucina giapponese, ho comunque voluto provare a miscelare un po’ di mio con un po’ di giapponese, sono stata aiutata però eheheh, devo ringraziare pubblicamente Sonia, per tutti i consigli spesi per realizzare questi in versione salata; tra diverse peripezie, l’impasto che non lievita, il tempo che scorre inesorabile, la picciridda da accompagnare a danza… il risultato è davvero mooolto differente ahahahah, ho optato per un cambio di programma dell’ultimo minuto e ho realizzato i Nikuman senza ripieno, utilizzandoli come accompagnamento al pollo e le verdure che volevo mettere dentro, le ho scottate in acqua bollente salata per pochi minuti e le ho servite come contorno.
vi conto cosa cumminai:
per i  Nikuman
 ho copiato da Sonia e incollato qui:
1 cucchiaio di lievito di birra secco
3 cucchiai di zucchero
1 tazza di acqua tiepida circa
2 tazze di farina di riso
2 tazze di farina 00 (potete utilizzare anche una farina low protein)
20 gr di burro ( facoltativo).
Attivate il lievito. Mettetelo in un bicchiere con 4 cucchiai di acqua tiepida e un cucchiaino di zucchero, mescolate e coprite bene il recipiente. Lasciate riposare per 15 minutiVersare in una ciotola  le due farine, versate  il lievito ( che avrà formato in superficie uno strato di schiuma), il burro fuso e piano piano l’ acqua tiepida regolatevi più o meno quanta ve ne serve per ottenere una consistenza non appiccicosa. Impastate per 15 minuti ottenendo un composto liscio, omogeneo, compatto. Formate una palla coprite e lasciate lievitare per 1 ora, in un luogo privo di correnti d’aria ( il forno spento chiuso è perfetto). Sgonfiate l’impasto e far lievitare ancora per 20 minuti. Prendete parti di impasto, circa 35 gr per panino,  appiattite mettete al centro un cucchiaino di ripieno chiudete dando una forma sferica e liscia. Mettete  i panini in pirottini di silicone e cuoceteli in una vaporiera di bambù per circa 10 minuti.
per il pollo:
una coscia di pollo disossate e senza pelle a testa
fecola di patate per infarinare 
un cucchiaio di salsa di soia dolce ogni 2 cosce di pollo
1 spicchio d’aglio ogni 2 cosce di pollo
sale
pepe
tagliate a piccoli pezzi il pollo mettetelo in una ciotola con la salsa di soia e l’aglio tritato, fate insaporire per 15 minuti mescolando spesso. Friggete in olio caldo a 170°C per pochi minuti, servite caldi decorando con delle mandorle a lamelle.
per il contorno:
una zucchina ogni due persone
qualche foglia di cuore di sedano ogni due persone
olio extra vergine d’oliva
sale
pepe
tagliate a bastoncini le verdure e scottatele in acqua bollente per pochi minuti, scolatele su carta assorbente, servitele nel piatto da portata con un giro d’olio, una macinata di pepe e delle mandorle a lamelle se volete.
 

alla Di siamo! D come Danubio

adoro le sorprese! Certo,  ci sono sorprese e sorprese! ahahahahah però quando un sofficissimo impasto  nasconde un ripieno che m’acchiappa mi piace assai, comunque era una sorpresa che m’immaginavo ahahahahah
con la Trattoria, camminando camminando nell’abbecedario culinario siamo arrivati alla D di Danubio, la classica la trovate qua, poi potete riempirla come vi piace di più…come dire a sorpresa ahahahah
per l’impasto:550 g di farina manitoba
250 g di latte
50 g di olio extra vergine d’oliva
30 g di zucchero
10 g di sale
12 g di lievito di birra
1 uovo
un tuorlo per spennellare
Sciogliete il lievito nel latte tiepido con un cucchiaino di zucchero; impastate a lungo la farina con l’olio, lo zucchero, l’uovo, il lievito con il latte, in ultimo aggiungete il sale. Realizzate una palla e mettetela a lievitare in una ciotola dentro il forno spento con la luce accesa per 2 ore.
preparate il ripieno come più vi aggrada, dolce o salato. Io l’ho realizzato salato con quello che c’era in frigo:
400 g di funghi champignon
200 g di svizzero originale
100 g di pancetta
1 spicchio d’aglio
2 cucchiai di panna densa
una girata di vino bianco
olio extra vergine d’oliva
sale e pepe
un mazzetto di prezzemolo tritato

  
preparate il ripieno, tritate a piccoli pezzetti i funghi, il formaggio e la pancetta; tritate l’aglio e fatelo soffriggere in una padella con un paio di cucchiai di olio d’oliva, unite i funghi e fate buttare l’acqua di vegetazione, sfumate con il vino, alzate la fiamma e fate evaporare, unite la pancetta e fate insaporire qualche minuto, aggiungete la panna e il prezzemolo tritato, fate intiepidire e aggiungete il formaggio, aggiustate di sale e pepate. 
Dividete l’impasto a metà; le due metà dividetele in due, poi in quattro e poi in otto. Otterrete 16 panetti di circa 60 g l’uno, stendeteli con il matterello, riempiteli con parte del condimento orami tiepido, richiudeteli e metteteli via,via in una teglia da 30 cm imburrate e infarinata, formando una sorta di fiore, fate riposare ancora un’ora nel forno spento con la luce accesa. Prima di infornare, spennellate la superficie della torta con il tuorlo leggermente sbattuto con 2 gocce di latte. Infornate a 180° per 10 minuti poi abbassate la temperatura a 160°C per gli ultimi 20 minuti di cottura. Sfornate e fate raffreddare nella teglia.
prima dell’ultima lievitazione
dopo l’ultima lievitazione

ultimi sprazzi di un inverno che muore…finalmente

Miiiii inverno mallitto! s’avissi pututo, l’avissi ammazzato ahahahah, nel bene e nel male tutto passa.
ma questi no questi biscotticeddi restanu almeno ‘ca e sui cianchi di chi l’assaggiau 🙂
è una ricetta tratta da uno speciale di Sale&Pepe sul cioccolato, vi avverto però per correttezza che ho omesso100 g di cioccolato amaro grattugiato, chi vuliti? l’omissione di cioccolato, licenza poetica fu.
Biscotticeddi alle nocciole
185 g di nocciole tostate
310 g di farina 00
1 cucchiaino abbondante di lievito
40 g di cacao amaro
250 g di burro morbido
155 g di zucchero a velo setacciato
2 uova grandi a temperatura ambiente, leggermente sbattute
un pizzico di sale
zucchero semolato
zucchero a velo
tritate grossolanamente le nocciole. Setacciate la farina, il lievito e il cacao. Nel mixer sbattete il burro a crema con lo zucchero a velo; unite le uova e sbattete ben bene, incorporate gli ingredienti secchi, il sale e le nocciole. Prelevate, con una spatola rigida, l’impasto che sarà molto morbido e ponetene un terzo su un foglio di pellicola cosparso di zucchero semolato, sporcatevi anche le mani di zucchero e rotolate la pasta  formando un salsicciotto con un diametro di 3 cm. Formate altri 2 salsicciotti e mettete in freezer per un paio d’ore. Accendete il forno a 180°C. Tagliate l’impasto a rondelle di un cm di spessore e ponetele distanziate, su una placca foderata con carta forno. Abbassate la temperatura a 160° e infornate per 12 minuti circa. Vale sempre la regola della conoscenza del vostro forno, sappiate però che i biscotti essendo scuri ingannano la cottura, giratene delicatamente uno, se le nocciole sono leggermente scurite allora sono pronti. Lasciate raffreddare qualche minuto sulla placca e poi trasferiteli su una griglia. Cospargete con zucchero a velo

chi ciavuruuuuu!

 

ancora una ricetta ciavurusa fuori concorso 😀
oggi che entra la primavera ci vuole proprio! un piatto semplicissimo, realizzato con un’accortezza speciale sulla pasta fatta in casa 🙂 ‘na cosa semplice diventa automaticamente più buona vero?

Fettuccine fresche all’uovo con funghi misti e carciofi al profumo di salvia
per noi tre
2 uova
200 g di farina
sulla spianatoia fate la fontana con la farina, sbattete le uova con una forchetta e amalgamate quanta più farina, poi cominciate ad impastare con le mani o se preferite fatte tutto nell’impastatrice che vi spirugghiate prima 🙂 se l’impasto dovesse essere troppo appiccicoso unite poca farina se invece fosse ancora granuloso aggiungete qualche goccia d’acqua. formate una palla e mettete a riposare per 15-20 minuti a campana cioè su un piatto coperto da una ciotola possibilmente di metallo, preriscaldata con dell’acqua calda, asciugata e messa a mo’ di coperchio sull’impasto. Stendete l’impasto con la macchina per la pasta o a mano scegliete voi e poi realizzate delle fettuccine grezzulidde, non troppo sottili.

per il condimento
200 g di funghi misti fate voi quello che trovate
2 carciofi
7-8 foglie tenere di salvia
2 cipolline fresche
1 spicchio d’aglio
vino bianco secco
sale e pepe
scaglie di parmigiano
affettate finemente la cipolla, stufate  in una padella con l’olio e poi aggiungete i carciofi precedentemente puliti, privati del fieno e tagliati a fettine, fate cuocere con il coperchio e infine salate. In un’altra padella tritate l’aglio e imbionditelo con un paio di cucchiai d’olio, unite i funghi puliti, bagnate con il vino e a fine cottura unite il sale e la salvia tritata. Aggiungete i funghi ai carciofi e fate insaporire insieme. Cuocte ela pasta in abbondante acqua salata, scolatela al dente e saltatela in padella con il condimento, Servite calda con scaglie di parmigiano e una macinata di pepe.

Cucinando in…Sicilia per un’ Italia Unita

 

Domani 17 marzo saranno 150
Viva l’Italia Unita!
Festeggiate e sventolate il tricolore, siate fieri, io lo sono, e anche emozionata sono, non ho mai partecipato ad un compleanno simile 🙂 mai come in questo caso dire cento di questi giorni è azzeccato; ma che dico cento?…mille come i garibaldini! ma perchè mettere limiti all’eternità? 😀
Ragazza sei Giovane! Italia, ti auguro e mi auguro che l’unità sia sempre e per sempre, indissolubile, inattaccabile, in equilibrio col tutto.
Cosa ne pensate di consacrare anche a tavola questa Unità? La redazione di Cucinando ha avuto una bella idea, quella di unire l’Italia con le ricette regionali 🙂

questo bellissimo pannello è stato realizzato per l’occasione e messo nella vetrina del negozio reale 😀

Cannoli di Sicilia per l’Italia Unita
per le scocce
150 g di farina00
150  g di farina di rimacinato
100  g di maizena
1 uovo
1 tuorlo
150 ml di Marsala secco
60 g di strutto
40 g di zucchero
1 bustina di vanillina
un cucchiaino raso di cacao amaro
un pizzico di sale
un albume leggermente sbattuto

Setacciate le farine, la vanillina, il cacao e il sale, metteteli nella planetaria con lo zucchero e lo strutto amalgamate gli ingredienti e poi aggiungete il marsala, il tuorlo e l’uovo intero. Lavorate fino ad ottenere un impasto liscio ed elastico. Avvolgetelo nella pellicola e fatelo riposare in frigo almeno un’ora.
per il ripieno
500 g di ricotta
150 g di zucchero a velo
50 g di gocce di cioccolato
una bustina di vanillina
Il giorno prima fate sgocciolare la ricotta in frigo. Il giorno dopo setacciate, con un setaccio a fori piccoli, la ricotta con lo zucchero a velo e la vanillina. Aggiungete le gocce di cioccolato e rimettete in frigo coperta. Stendete l’impasto in una sfoglia abbastanza sottile, con un coppapasta di 12 cm di diametro ritagliate i dischi e poi stirateli ancora con il matterello in un verso in modo da farli diventare degli ovali. Spennellate di olio i cannelli, gli appositi stampi cilindrici per realizzare i cannoli, avvolgete gli ovali di pasta, sovrapponendo la congiunzione precedentemente spennellata di albume. Friggete i cannoli una alla volta in olio abbondante fino a doratura, bastano pochissimi minuti. Ponete le scocce su carta assorbente e dopo che si sono raffreddate sfilate i cannelli. Mettete la crema di ricotta in una sac-a poche con bocchetta molto larga e farcite i cannoli. Se volete potete guarnire le estremità con scorze d’arancia candite o gocce di cioccolato, spolverate infine con zucchero a velo. Una raccomandazione conservate le scocce in un contenitore ermetico e farcitele solo al momento di servire i cannoli.