Crostata ai mirtilli

buona ma buona davvero, sbriciolosa al punto giusto e buona, l’ho detto che è buona?
ahahahah, questa ricetta è desunta e monipolata da “Cucina Italiana” di marzo 09
l’aviti un pizzinu?
😉
per la frolla:
250 g di farina 00
50 g di farina di grano saraceno
150 g di burro
50 g di zucchero
50 g di panna fresca
un tuorlo
una bustina di vanillina
3 nocciole
un pizzico di sale

per la farcia e la guarnizione:
una manciata di mirtilli freschi
2 mele golden
50 g di burro più qualche fiocco
50 g di zucchero a velo
50 g di farina di mandorle
50 g di zucchero semolato
un piccolo uovo
un cucchiaio abbondante di marmellata di mirtilli
una manciata di zucchero di canna
un pizzico di sale

In un mortaio pestate le nocciole con mezzo cucchiaino di zucchero e un pizzico di sale. Nella planetaria, lavorate il burro morbido a pezzetti con il tuorlo e lo zucchero, aggiungete le farine , la panna e la vanillina, unite anche le nocciole pestate. Avvolgete il panetto nella carta d’alluminio e ponetela in frigo per almeno mezz’ora. Preparate la farcia montando il burro morbido con lo zucchero a velo e un pizzico di sale, incorporate la farina di mandorle e l’uovo, aggiungete la marmellata di mirtilli. Stendete la frolla e foderate uno stampo per crostata di 24 cm di diametro, precedentemente imburrato e infarinato; distribuite la farcia copritela con 2 giri di fettine di mela, sbucciate, private del torsolo e affettate sottilmente con una mandolina, ponete al centro la manciata di mirtilli, finite con qualche fiocchetto di burro e infornate a 160°C (dipende dal vostro forno) per circa 30 minuti. Se volete, prima di servire, spolverate con zucchero a velo.

costolette di maiale agli aromi e purea di melenzane alla menta

Il lunedì di Pasqua da queste parti c’è stato tempo brutto, nonostante ciò siamo riusciti, tra una pioggia e una schiarita a gustare un po’ di carne alla brace come da tradizione 😀
la ricetta è liberamente tratta da una raccolta di sale & pepe
per 6
6 costolette di maiale (ovviamene potete usare altra carne il manualetto consigliava l’agnello)
3 melenzane lunghe medie
2 spicchi d’aglio
un ciuffetto di menta
3 rametti di rosmarino
6 foglie d’alloro
un ciuffo di salvia
un ciuffo di timo
un ciuffo di maggiorana
la scorza di un limone
olio extra vergine d’oliva

Tritate il rosmarino, l’aglio degerminato, l’alloro, la salvia, il timo e la maggiorana; grattugiate la scorza del limone e mescolate tutti gli aromi in una ciotola capiente con l’olio. La sera prima della grigliata, immergete le fette di carne nella marinata e lasciate insaporire in frigorifero sino al momento di grigliarla. Preparate il purea di melenzane arrostendo le melenzane con la buccia su una piastra rovente. Quando le melenzane sono cotte eliminate la buccia e frullate la polpa con la menta e un poco d’olio. Scolate le fettine di carne e cuocetele sulla griglia accompagnate con il purea.

biscotti al burro

Ecco la mia versione di questi adorabili biscottini. Vi do la mia parola, che uno tira l’altro i miei fianchi ne sono testimoni ahahahahah!

piagghiate un pizzino e ‘na penna che vi conto ‘sta ricetta
350 g di farina
250 g di burro
150 g zucchero
2 tuorli
1 fialetta aroma vaniglia
1 cucchiaino raso di lievito
1 pizzico di sale
4 cucchiai colmi di marmellata a piacere io ho usato quella ai mirtilli

nella planetaria con il gancio K, lavorate il burro morbido con lo zucchero fino ad ottenere una crema, aggiungete i tuorli e continuate a lavorare per amalgamare bene all’impasto di burro. Unite il sale e l’aroma vaniglia; setacciate la farina con il lievito ed aggiungeteli all’impasto poco alla volta. Se i tuotli sono di uova grosse avrete sicuramente bisogno di aggiungere qualche cucchiaio di farina 😉
realizzate una palla e fatela riposare almeno un’ora in frigo e poi un quarto d’ora nel congelatore. Grattugiate, con una grattugia a fori grossi, metà dell’impasto, in una teglia 20×30 cm foderata con carta forno, cospargete la marmellata precedentemente ammorbidita a bagnomaria e poi grattugiate la seconda metà dell’impasto. Infornate a 160°C per circa 30 minuti. Fate raffreddare nella teglia, sformate e tagliate a quadrucci.

ho realizzato 2 volte l’impasto perchè ho voluto provare a stendere metà dell’impasto, spalmare la marmellata e ricoprire con l’altra metà…buoni son buoni uguale, ovvio l’impasto è lo stesso però la versione grattugiata è molto più mobbida 😉

bluberry shortbread…insomma si parla di biscotti al burro

veramente non ne posso più! il mio problema?
l’inglese, c’è dovunque, in ogni dove, troppo inglese dappertutto per i miei gusti
ahahahaha
che brutta l’ignoranza eh?
bando alle ciance questi biscotti al burro con marmellata di mirtilli, li ho trovati nel blog del Cavoletto
vi trascrivo la ricetta uguale uguale, ma sappiate che secondo il mio modestissimissimo parere troppo zucchero c’è! Sappiate anche che ho impastato una mia variante e a breve ve la mostrerò 😉
250 g di farina
1 cucchiaino di lievito in polvere
una presa di sale
240 g di burro
250 g di zucchero
2 tuorli
mezzo cucchiaino di estratto di vaniglia
q.b. marmellata di mirtilli

Mescolate la farina setacciata, il lievito e il sale. In una ciotola capiente lavorate il burro con lo zucchero fino ad ottenere una crema, aggiungete i tuorli sbattuti con la vaniglia e poi la farina. Impastate velocemente, avvolgete nella pellicola e fate raffreddare in frigo per un’ora. Trasferite poi l’impasto nel congelatore per 15 minuti. Rivestite una teglia rettangolare circa 20×30 con della carta forno; con una grattugia a fori grossi distribuite metà dell’impasto sulla teglia, scaldate a bagnomaria (questo ve lo suggerisco perchè altrimenti non si riesce a stendere in maniera fluida la marmellata) circa 4 cucchiai di marmellata e livellatela sulla frolla grattugiata, ricoprite con l’altra metà di impasto sempre grattugiato e infornate per circa 30 minuti a 160°C (il mio forno è molto potente quindi abbasso sempre un tantino la temperatura) sfornate e fate raffreddare, tagliate i biscotti a quadrucci.

Ciofeca’s Day


questa di Alex è un’idea stupenda ma soprattutto divertente 😉
allora vi racconto la mia ciofeca…
giusto per il mio onomastico nonchè il mio anniversario di matrimonio avevo pensato di realizzare un dolce umbro ” il salame del Re” 😉
un bellissimo rotolo farcito…questa foto l’ho pesa dalla rete, in teoria doveva essere così

…e invece questo è il risultato della ciofeca 😉

questa la ricetta tratta dalla rete
gli ingredienti per la pasta biscotto richiedevano 300 g di farina e 300 g di zucchero…questo piccolissimo dettaglio mi ha già dato da pensare….”come come? 300 g di zucchero? assolutamente no riduco! sei tuorli…mah! comunque a parte qualche cosuccia da modificare mi sono lanciata nella preparazione cominciando col dimezzare la quantità di zucchero ed aggiungere del latte nell’impasto che era durissimo financo per la planetaria 😉
allora in rosso le modifiche agli ingredienti

per il salame:
300 gr di farina
300 gr di zucchero (150 g )
6 tuorli
il succo e la scorza di mezzo limone (un limone)
una bustina di lievito in polvere per dolci

per il ripieno:
200 gr di alchermes (troppi decisamente ne avrò usato 100 g)
150 gr di cacao amaro (ho realizzato una crema al ciocolato)
mezzo bicchiere di latte (200 ml di panna fresca)
quattro uova di crema pasticcera… poi se qualcuno mi volesse spiegare in italiano cosa significa questa frase…ve ne sarei eternamente grata; io ho capito che si doveva realizzare una crema pasticcera con la dose di 4 uova e quindi un litro di latte…o no? beh se così fosse è troppo un litro, ne basterebbe la metà!

mah! comunque, metto nella planetaria i 6 tuorli con lo zucchero e li sbatto fino a raggiungere la consistenza di una crema, poi ho aggiunto poco alla volta la farina setacciata, la scorza e il succo del limone. Considerando che anche la planetaria “arrancava” ho aggiunto 200 ml di latte. Dopo aver lavorato bene, ho aggiunto sempre setacciato, il lievito. Ho versato il composto su un foglio di carta forno posto su una placca, l’ho livellato, era un “chiummu” da distribuire (chiummu leggi pesante) poi ho infornato in forno caldo a 160-180°C per circa un quarto d’ora o comunque appena la prova stecchino mi ha dato esito”asciutto” ho tirato fuori la teglia. Ho fatto raffreddare un po’ il dolce e poi ho spennellato con l’alchermes , ho spalmato uno strato di crema al cioccolato ed uno di crema pasticcera, ho arrotolato il dolce e quello nenti fici? cominciò a spaccarsi mentre io a denti stretti dicevo male parole…”ma porc.., ma che caz…, ma che pal…, ma che figli di… ” e così via e così via. In tutto questo la mia mise era di tutto rispetto avevo un bellissimo grembiule bianco e una toque in testa…ero una comica per chi mi guardava!

Vi lascio la ricetta della crema al cioccolato tratto da uno dei libri di sale e pepe
150 g di cioccolato fondente
200 ml di panna
2 cucchiai di zucchero al velosetacciato
1 fiala di aroma alla vaniglia
Montate la panna, unite il cioccolato fuso tiepido aromatizzato con lo zucchero a velo e con la vaniglia, fate raffreddare prima di utilizzare la crema per una farcitura.

quando il cacao non guasta pietanza

questa ricetta l’avevo vista sul numero di Cucina Italiana di gennaio di quest’anno e m’aveva intrigato, poi l’ho vista anche nella loro cucina allora mi son detta “ok! il vitello al cacao lo proverò anch’io!”
ho preso
1 kg di megatello
4 chiodi di garofano
5 foglie d’alloro
un rametto di rosmarino
una bottiglia di Corvo rosso
un cipollotto
una costa di sedano
una carota
2 spicchi d’aglio
una noce di burro
circa un litro di brodo vegetale
un paio di cucchiai rasi di farina
un cucchiaio abbondante di cacao
olio extra vergine d’oliva
sale
pepe
polenta precotta

Fate marinare la carne per tutta la notte in frigo in un tegame nel vino aromatizzato con i chiodi di garofano, le foglie d’alloro e le verdure tritate come per fare un battuto. Il giorno dopo sgocciolate la carne, asciugatela e rosolatela con un paio di cucchiai d’olio, salate e pepate. Filtrate la marinata, in un tegame rosolate le verdure con una noce di burro e un filo d’olio, poi unite la carne e il vino in cui avrete sciolto il cacao setacciato. Coprite con il brodo e fate cuocere con un coperchio per circa 2 ore. Fate molta attenzione il circa è fondamentale perchè dipende dal tocco di carne, munitevi di un termometro per misurare la temperatura interna del pezzo, io l’ho fatto dopo un ora e 45…decisamente troppo, aveva superato la cottura e la carne era troppo cotta. quindi fate attenzione al pezzo meglio se acquistate un tocco non molto grosso.
Preparate la polenta e fatela raffreddare. A fine cottura salate e pepate la carne ancora una volta leggermente, tagliatela a fettine; in una padella preparate la riduzione del sugo, aggiungete la farina setacciata, per un quarto di litro uso un cucchiaio di farina; mescolate e quando è addensata utilizzatela per guarnire i piatti con le fettine di carne sulla polenta

21 marzo…prima, prima ma molto prima, coincideva con la primavera

ma fa un friddu di moriri, per fare le foto mi sono dovuta infagottare, cappotto, sciarpa e cappidduzzu 0_O
Lei, la Primavera, è in ritardo, si sa le primedonne se la tirano un pò che vogliamo fare? nulla ci godiamo l’ultima, e speriamo sia l’ultima, minestra dell’inverno, facile e soprattutto calda!
😉

Per noi tre

1 carota
1 gambo di sedano
1 cipollotto
1 mazzetto di finocchietto di montagna
2 cucchiai di spumante
2 zucchine genovesi
1 pomodoro
1 piccolo cavolfiore
20 castagne secche
olio
sale
pepe
1 crosta di parmigiano
circa 1 l e mezzo di brodo vegetale

Preparate il brodo vegetale anche con un paio di dadi per brodo e portate a bollore. Tritate il cipollotto, la carote e il sedano finemente, fate un soffritto e poi sfumate con lo spumante o anche con del vino bianco. Aggiungete le zucchine e il pomodoro tagliati a cubetti, unite anche il cavolfiore lavato e ridotto in piccole cime, aggingete le castagne e in ultimo la crosta del formaggio pulita e tagliata a cubetti. Fate insaporire senza aggiungere liquidi e poi poco alla volta unite il brodo caldo raggiungendo la consistenza desiderata. Portate a cottura, aggiustate di sale, pepate e insaportite con un filo d’olio crudo.

Alcuni lettori sanno che il mio sposo è un “pastaro” quindi la minestra è con la pasta 🙂
in questa versione tiro fuori circa la metà delle verdure già cotte, le frullo e le riaggiungo nel tegame, porto a bollore e verso 150 g di anelletti siciliani, aggiungo brodo bollente poco alla volta per terminare la cottura della pasta.
Fate raffreddare qualche minuto prima di servire

…e tutta la Compagnia bussò alla mia porta

ma ci siete andati a farvi un giro dalla Compagnia del Cavatappi?il negozio on line dove persone vere, mica bau bau micio micio, vi seguono, vi ascoltano e provvedono ai vostri bisogni? no? andateci fate un ordine ed in tre giorni tre vi arriva il pacco 🙂
Noi, il mio sposo ed io, ci siamo divertiti nella pagina dei vini, abbiamo preso anche una grappa e del cioccolato, che aspettate a dare un’occhiata?

Il porta bottiglie in legno è stato gentilmente offerto dalla ditta Azzizza

una focaccia che avvicina :)

sono felice di averti conosciuta, almeno virtualmente s’intende. Nell’attesa di un abbraccio vero, uno di quelli che stritolano, uno di quelli che ti fanno scordare quanto tu dica di essere, poco espansiva :)… nell’attesa dicevo, ho sfornato una focaccia della tua tradizione
sono felice di averla riprodotta, grazie alla tua ricetta, un pezzo di te, della tua terra con il cielo di un blu mai visto erano qui con me 😉

Copio e incollo la ricetta di Ciboulette

300 g farina 00
150 g farina Manitoba
150 g semola rimacinata
1 patata media lessa (circa 200 g)
12.5 g di lievito di birra
un cucchiaio di sale fino
200 g Pomodorini
100 g di olive in acqua (o, in mancanza, di Gaeta)

Olio extravergine di oliva, non fatemi dire quanto

le “vere” olive in acqua

Tempo di preparazione:
30 minuti più 3-4 ore di lievitazione

Non volendo, ma purtroppo è necessario, faccio “crogiolare d’invidia” (testuali parole) la mia amichetta…nel contenitore della planetaria mettete il lievito sciolto con un paio di cucchiai d’acqua tiepida, con il gancio azionate la macchina al minimo ed aggiungete poco alla volta le farine setacciate e la patata schiacciata con uno schiacciapatate. Alternate con 4 cucchiai di olio e l’acqua tiepida, circa 300 ml. Aggiungete il sale nell’ultima manciata di farina e continuate ad impastare fino a quando l’impasto incorda. Mettete l’impasto in una ciotola, infilatela dentro un sacchetto per alimenti (io faccio così) capiente adatto allo scopo, e fate lievitare nel forno spento per 2 ore. Dopo la lievitazione anch’io ho eseguito “le famosissime pieghe del primo tipo di Adriano” .

Ungete bene una teglia (la mia era rotonda di 32 cm di diametro) e stendete l’impasto, delicatamente con la punta delle dita.
Tagliare i pomodorini in quattro pezzi ed affondarli nell’impasto, fare la stessa cosa con le olive (non togliete il nocciolo) e cospargere di origano sbriciolato.


la focaccia dopo la lievitazione

Coprite con un panno e fate lievitare ancora per un’ora. Riscaldare il forno a 220 gradi, distribuire un “filo” generoso di olio di oliva sulla superficie della focaccia, stendendolo delicatamente con le dita, salare lal superficie e cuocere per 20 minuti. La focaccia dovrà essere dorata sia sopra che sotto.
Far intiepidire prima di servire (è buonissima anche fredda).
…allora cibula, come ti sembra la tuamia focaccia?
*

TRIS! ho vinto!

Vi ricordate quel simpatico giochino che si faceva a scuola anche e soprattutto di nascosto al professore di turno? E’ quel che ho fatto io con questi muffin e i loro pirottini di silicone che udite, udite non sono della megamarca ma sono comunque di ottima qualità 😉

dopo il giochino del tris fatto contro me stessa (solo così vinco qualchecosa), mi sono resa conto ancora una volta che ci sono delle volte in cui mi sembra che la telepatia dilaghi tra amiche foodblogger, oggi viaggiando tra le mie amichette ho trovato queste delizie di Sweetcook che sono una gioia prima di tutto per gli occhi vero?
Andiamo alle mie tortine bananose 🙂 dei semplici muffin alla banana pasticciati con lo zucchero cassonade della mia commare 😉

ingredienti per 20 muffin
150 g di farina 00
3 banane circa 350 g + un cucchiaino di zucchero circa 7 g
100 g di zucchero semolato
1 uovo
100 g di burro
1 cucchiaino di cannella
100 ml di panna fresca
1 bustina di lievito
un pizzico di sale

50 g di cassonade scuro
50 g di burro
50 g di farina 00
un pizzico di cannella in polvere

affettate le banane grossolanamente e poi con una forchetta riducetele in purea, unite il cucchiaino di zucchero e mescolate. In una terrina sbattete 100g di burro sciolto con lo zucchero, aggiungete la panna e in ultimo le banane. In un’altra terrina setacciate la farina con il lievito, unite la cannella e il sale, con una frusta a mano incrporate gli ingredienti secchi a quelli liquidi e mescolate bene. Riempite i pirottini a metà. Scaldate il forno a 180°C. Sciogliete 50 g di burro aggiungete 50 g di cassonade, la cannella e in ultimo 50 g di farina setacciata, se l’impasto dovesse risultare troppo duro aggiungete un cucchiaio di panna, distribuite questo composto sui muffin ed infornate per circa 15 minuti