Pasta con i tenerumi di zia Caterina

I tenerumi sono i germogli della zucchina lunga, il; nome dialettale descrive la delicatezza e la tenerezza di queste foglie. In Sicilia la pasta con i tenerumi, generalmente è considerata una minestra.

Nel lontano 1991, quando ho iniziato a raccogliere le ricette in un quaderno, mia zia Caterina mi ha regalato la descrizione della ricettta di una pasta asciutta con i tenerumi. La preparo ancora oggi così, con qualche piccola variante, ma spero che non me ne vorrà!

Ingredienti per 2 persone e 1/2
mio marito, mia figlia ed io 🙂
1 mazzo di tenerumi
1 cipolla
1 spicchio d’aglio
6 pomodori rossi a grappolo
2 cucchiai di salsa di pomodoro
mezzo peperoncino
parmigiano
sale
basilico
Mondate le foglie dei tenerumi e recuperate quelle migliori e più tenere; lavatele ripetutamente per eliminare la terra che s’annida nella leggera peluria che le ricopre. In una pentola, dove poi lesserete la pasta, portate a bollore dell’acqua salata, cuocete la verdura per un quarto d’ora. Trascorso questo tempo, scolate la verdura e mettetela da parte. In una padella ponete a soffriggere il peperoncino, l’aglio e la cipolla tritati; pelate i pomodori, togliete i semi, tagliateli grossolanamente e cuoceteli nel soffritto per 5-10 minuti, aggiungete 2 cucchiai di salsa di pomodoro, dopo circa dieci minuti l’acqua di vegetazione si sarà asciugata, aggiungete il basilico, salate e, fuori dal fuoco aggiungete un filo d’olio.
Sminuzzate i tenerumi su un tagliere ed aggiungeteli al sugo di pomodoro, fate cuocere per cinque minuti ancora, sfumate a fine cottura con un fondo di bicchiere di vino bianco.
Lessate la pasta nell’acqua di cottura della verdura, scolatela e saltatela in padella con il pomodoro e le verdure. Servite, se si vuole, con una spolverata di parmigiano.

2 Comments

  1. Amiketta del mio cuore, ricette vecchie nessun commento, ma come dici sempre tu, quello che ormai è diventato anche il mio motto "Niente ci fa" anzi ora ce n'è uno che vale ppì cientu :*
    la zia della crostata è Antonella, la moglie di Angelo che a me non viene per niente zia ma cognata 😉
    t'amo
    tua Cla

  2. Pingback: Scorzadarancia | tinnirumi a tinchitè

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