un esercizio difficile, per me

una torta che desideravo fare da anni ma che dico? Da decenni, quando la vidi illustrata per la prima volta, su un libro bellissimo che accattai nel lontano ottobre 2003. Facitivi ‘stu cuntu, una vita fa! Mah, mi sono detta, sarà arrivato il momento di provarci, almeno? Dopo mille e mille torte, io, per una mano, un tentativo ‘u fici, e quello resta, un tentativo, picchì c’è sicuramente da azzizzare ‘n’anticchia di cose, quantomeno dal punto di vista della forma, che è cosa fondamentale. Un dolce parecchio cerimonioso, elegante e, quello vero, un capolavoro di pasticceria, venuto fuori da un caso fortunato. Il pasticcere che lo inventò nel lontano 1884, si chiamava Carl Jozsef DOBOS. La torta viene assaggiata dalla principessa Sissi e, in poco tempo, viene assunta come torta dell’alta società. Un trionfo per Dobos che trovò “l’America” partendo dall’Ungheria.

Preparazione: tre ore
Cottura: un ora circa
Difficoltà: difficile (per me)

per il pan di spagna:
7 uova piccole 
150 g di farina setacciata
225 g di zucchero a velo
un cucchiaino di estratto di vaniglia
un pizzico di sale
per la crema al burro:
430 g di burro” a pomata”
200 g di cioccolato
200 g di zucchero a velo
60 g di crema alle nocciole
10 g di cacao amaro
un cucchiaino di estratto di vaniglia
per la bagna:
150 ml di latte
15 g di zucchero
per il caramello:
150 g di zucchero
3 cucchiai d’acqua
25 g di burro
due cucchiaini di succo di limone
per la finitura:
100 g di nocciole tostate
24 nocciole intere
10 nocciole da posizionare al centro
premetto subito che non è la ricetta originale, ho aggiunto la crema alle nocciole e la bagna degli strati di pan di spagna. 
accendete il forno a 150°C, almeno per il mio, voi basatevi sulla conoscenza del vostro forno, considerate che dovrete cuocere, per una decina di minuti, degli strati sottili di impasto, senza bruciarli.
Foderate due o tre teglie, se l’avete, con il fondo amovibile, da 24 cm di diametro, imburrate i bordi e infarinateli.
Setacciate la farina, montate i tuorli con metà  dello zucchero per una decina di minuti, fino a ottenere un composto molto gonfio e chiaro, unite l’estratto di vaniglia, la farina e un pizzico di sale. Montate gli albumi a neve aggiungendo a pioggia lo zucchero rimasto. Montate per circa dieci minuti; unite gli albumi con una spatola, al composto di tuorli e farina, mescolate con cura dal basso verso l’alto. Suddividete il composto in sei parti uguali, versate un sesto dentro una delle teglie preparate, livellate e cuocete per circa 10 minuti o fino a quando il pan di spagna sarà dorato, sfornate e fate raffreddare su una gratella prima di sformare. Cuocete così tutti gli altri strati, foderando le teglie per la nuova infornata. Fate raffreddare completamente, nel frattempo spezzettate il cioccolato e scioglietelo a bagnomaria, fatelo intiepidire. Montate il burro morbido, aggiungete il cacao e lo zucchero setacciati, l’essenza di vaniglia e infine il cioccolato con la crema di nocciole. Preparate la bagna scaldando il latte con lo zucchero, ponetelo dentro una bottiglia per bagne.
Ponete un disco di pan di spagna su un piatto, cospargete con un quinto della bagna al latte e un quinto della crema al burro, chiudete con un altro strato fino a montare, così facendo, cinque strati di pan di spagna alternati alla crema. Vi rimarranno uno strato di pan di spagna e un quinto di crema, se così sarà, vi tornarono i conti. Con una spatola di metallo, cospargete con la crema rimasta, i bordi e la parte superiore della torta. Tritate le nocciole tostate e fatele aderire ai bordi della torta, ponete in frigo e preparate il caramello.
Mettete lo zucchero in un pentolino dal fondo spesso, bagnatelo con l’acqua e aggiungete il limone, portate a bollore e quando avrà raggiunto un colore ambrato, spegnete e unite il burro, mescolate. Prendete il disco rimasto, dividetelo con un coltello (in teoria, ma mi parseru assai) in dodici settori, io ne fici otto, mi parsi chiù facile; versate sopra il caramello facendo molta attenzione (questa fu un’operazione difficile per me) fate raffreddare un paio di minuti e poi tagliate i triangoli con un coltello affilato, fateli raffreddare completamente prima di disporli sulla torta a raggiera, inclinateli sorreggendoli con un gruppo di tre nocciole intere. Disponete quelle rimaste al centro e servite.  

Come disse un mio amico se puoi farlo in casa non è un dolce di pasticceria è un dolce casalingo. Manco a dirlo, di quello trattasi, una cosa alla buona. Mi sa che passeranno ancora una decina d’anni prima che rimetta le mani alla la prossima Dobos,

aumentare le dosi

 promemoria per me ma anche per tutti quelli che vorranno preparare questo dolce; aumentare considerevolmente le dosi della ricetta di Sale & Pepe del mese di maggio 2014 a pagina 38 e predisporre l’impasto all’interno di una teglia grande almeno 30 cm e dai bordi bassi. Ecco è proprio quello che fici. Ah, vi devo confessare che ho sostituito la scorza del limone con lo zenzero, le mandorle a lamelle con i pistacchi e la panna con con lo yogurt greco, voi, faciti come vuliti, non mi offendo.
700 g di ciliegie
150 ml di latte
3 uova
40 g di farina
2 cucchiai colmi di yogurt greco
90 g di zucchero
un cm di zenzero fresco
20 g di pistacchi non salati
20 g di gocce di cioccolato
zucchero a velo
burro

Con molta pazienza, snocciolate le ciliegie e distribuitele dentro lo stampo imburrato; fatene un bel suolo. Con una frusta a fili, mescolate il latte, leggermente intiepidito, con lo yogurt. Sbattete le uova con lo zucchero, aggiungete la farina, lo zenzero tritato e il latte. Versate la crema sulle ciliegie, distribuite le gocce di cioccolato, i pistacchi tritati molto grossolanamente e infornate a 170°C in forno caldo per circa 40 minuti, comunque per la cottura, fidatevi della conoscenza del vostro forno. Spolverate con lo zucchero a velo.
In ultimo, sappiate che nella ricetta c’è scritto che vi serviranno “20 ora” per la preparazione, ecco è un errore di stampa. Compresa la parte più noiosa della ricetta che è appunto quella di snocciolare la frutta, in mezz’ora il vostro dolce è pronto per essere infornato…sempre che abbiate lo snocciolatore.

un bicchierino duci assai

 
Sarà la vecchiaia, penso proprio di si. A qualcuno o a qualcosa dovrò scaricare la colpa di una stanchezza da dieta. L’avanzare con l’età trascina sicuramente, a una stanchezza fisica, a un atteggiamento di chiusura degli occhi a fessura picchì, a un certo punto, ti fannu pupi pupi e non ci vidi chiù da vicino, a un rallentamento dei ritmi, soprattutto se stai sempre assittatu o fai la sola ginnastica da casalinga; le pulizie. Ecco io accuso tutta la stanchezza suddetta ma soprattutto chidda, la maledetta, l’intollerabile strizzata del regime alimentare. In una parola mi sono rotta i cabbasisi, per tutte le privazioni che mi sono toccate e dalle quali mi faccio toccare continuamente. Ma che cos’è, direte voi, una privazione a saltare per tutta la vita di fronte all’eternità? Ecco, appunto, quindi tra una privazione e l’altra mi mancìai questo dolcino pensato come un trifle, con una parte croccante come base, uno strato cremoso centrale e uno succulento finale, regalato delle arance di Ribera dei Contadini per passione
Le privazioni, si sa, scatenano il desiderio del suddetto elemento di cui ti sei privato, magari inconsciamente, io desideravo una crema particolare. Una crema pasticcera separa i tuorli dagli albumi, “mizzica, che cavolo ci faccio poi con questi allbumi nel fridge?” ‘Nsumma mi arrovellavo ‘u ciriveddu per un disìo, un desiderio (in)consapevole di bellezza e di bontà.
Amunì, pigghiate un pizzino e signatevi chi fici
per 10 bicchieri
per la crema chantilly allo zenzero
4 tuorli
90 g di zucchero di canna
40 g di zenzero decorticato e grattugiato
400 ml di latte
un cucchiaio di farina setacciata
10 cm di cannella spezzettata
400 ml di panna fresca
40 g di zucchero a velo setacciato
Portate a bollore il latte con la cannella e lo zenzero, spegnete e fate intiepidire, poi filtrate il latte con un colino a maglie fitte. Dentro una bastardella montate i tuorli con lo zucchero, per una decina di minuti, fino a quando saranno bianchi e spumosi, aggiungete la farina e continuate a montare; ponete la bastardella in un tegame con dell’acqua e cuocete a bagnomaria fino a quando la crema si sarà addensata. Fate raffreddare. Montate la panna con lo zucchero a velo e mescolatela poco alla volta con la crema 
per le meringhe:
4 albumi
100 g di zucchero semolato
100 g di zucchero a velo setacciato
 Scaldate il forno a circa 100°C. Preparate le meringhe sbattendo gli albumi a neve, aggiungete lo zucchero semolato e continuate a sbattere, unite lo zucchero a velo sempre sbattendo, aggiungete un paio di cucchiai colmi di cacao setacciato e amalgamate con una spatola. Mettete l’impasto dentro un sac-a-poche con bocchetta a stella, foderate un paio di teglie con carta forno e realizzate delle palline leggermente distanziate tra loro. Infornate per circa 45 minuti, fatele raffreddare nel forno spento.
per la finitura:
4 arance di Ribera pelate a vivo
preparate i bicchierini distribuendo 4 o 5 meringhe sul fondo, mettete la crema in un sac-a-poche, distribuite la crema nei bicchieri, affondando verso le meringhe. Finite con gli spicchi di arancia tagliati a tocchetti.

Eh Già!

Chi legge queste pagine lo sa bene, mi perplime  fare pubblicità a tinchitè, di marchi più o meno conosciuti; infatti, a chi mi chiede una collaborazione, la maggior parte delle volte, dico gentilmente ma chiaramente: grazie, no. Sono scelte eh? Personali scelte enologiche ehm, volevo dire deontologiche; non mi interessa fare le marchette, decido cosa pubblicizzare e, fatta eccezione delle pentole delle quali forse scriverò un post a parte e per le quali farei carte false, posso asserire che codesto vino è uno di quei pochi prodotti. Questo è uno di quei casi in cui il vino è buono veramente e appartiene a un nobile progetto, quello di Vino Libero; le aziende che hanno aderito si sono impegnate immediatamente al recupero del suolo con metodi e tecniche che vertono alla riduzione dell’impatto ambientale e all’abbandono dei diserbanti. Come architetto paesaggista e appassionata di vino (nel senso che mi piace bere buono),  mi sento vicina al problema. L’idea coinvolgente, mira a promuovere il nuovo Già 2013 bianco e rosso, per questo il progetto ha chiesto a una picchicedda di foodblogger di raccontare, tramite una ricetta e un inusuale abbinamento enogastronomico, la bellezza e la bontà di questo vino. Ecco il mio contributo.

Tortini in gelatina di Già e passion fruit
per la génoise
50 g di farina 00
50 g di fecola
3 uova
75 g di zucchero
1/2 cucchiaino di estratto di vaniglia
45 g di burro fuso
scaldate il forno a 160°C, fondete il burro e riportatelo a temperatura ambiente. Imburrate una teglia quadrata da 22 cm di lato e foderatela con un foglio di carta forno. Setacciate la farina con la fecola; in un contenitore posto a bagnomaria sbattete, con una frusta a fili manuale, le uova con lo zucchero fino a completo scioglimento di quest’ultimo. Versate dentro la planetaria e sbattete il composto di uova  per 5 minuti, fino al raddoppio, unite la vaniglia. Aggiungete, poco per volta, il composto di farine e amalgamate con una spatola dal basso verso l’alto. Amalgamate parte del composto di uova al burro fuso, mescolate delicatamente e poi aggiungetelo al resto, versate dentro la teglia, livellate e infornate per circa 15 minuti o fino a quando, infilzando con uno stecchino questo ne uscirà pulito e asciutto. Sfornate e fare raffreddare qualche minuto dentro la teglia, sformate e fate raffreddare su una gratella per dolci.

per la gelatina di Già e passion fruit
100 g di polpa di frutto della passione (circa 5 frutti)
400 g vino bianco Già
un baccello di vaniglia
90 g di zucchero di canna
9 g di gelatina in fogli

in un pentolino mettete lo zucchero con il vino, i semi del baccello di vaniglia e il baccello stesso, portate a ebollizione e fate sobollire per 30 minuti. Ammollate la gelatina in acqua fredda e aggiungetela al vino, scioglietela completamente; fuori dal fuoco aggiugete la polpa dei passion fruit, mescolate e distribuite dentro uno stampo da muffin in silicone da sei alloggiamenti. Ponete in frigo.
per il caramello
100 g di zucchero semolato
80 g di panna acida
40 g di burro freddo
mettete lo zucchero in un pentolino dal fondo spesso, ponetelo su fuoco dolce e scioglietelo fino a quando diventa marrone, aggiungete la panna, togliete dal fuoco e aggiungete il burro, mescolate e fate intiepidire.
Distribuite dentro lo stampo e rimettete in frigo.
per la bagna
100 ml di vino bianco Già
per decorare
una manciata di pinoli tostai
una manciata di passolina (uva passa)
il fondo di un bicchiere di vino bianco Già

Con un coppapasta rotondo a misura dello stampo, ritagliate la génoise, scaldate appena il vino e distribuitelo con delicatezza aiutandovi con un pennello, sui dischi di torta. Ponete i dischi sul caramello e ponete in frigo tutta la notte.

Il giorno dopo sformate delicatamente i dolcetti su piatti da portata singoli, decorate con i pinoli tostati e l’uva passa ammollata nel Già e poi sgocciolata, aspettate una decina di minuti tenendo il dolce a temperatura ambiente e servite.

il semifreddo che non abbiamo mangiato

 e no, non l’abbiamo mangiato picchì il dolce me lo portarono e quindi il semifreddo rimase in frigo, poi dal frigo passò al freezer. Avevo preventivato l’eventualità che qualcuno degli invitati portasse un dolcino e infatti capitò; ho pensato di preparare un dolce da conservare per mangiarlo, nella fatidica ipotesi, in un altro momento e accussì fici. Ora mi godo ‘stu dolcino con calma, assittata ‘ncapu ‘u divano, con il suono croccante che la gabbia di cioccolato emette quando affondi la paletta da gelato dentro il semifreddo. Non si può raccontare, si deve provare.

per 10 cristiani
6 tuorli di uova grosse e freschissime
500 g di mascarpone a temperatura ambiente
100 g di zucchero semolato
due bicchierini di Vov
100 g di cioccolato fondente
40 g di panna fresca

sbattete i tuorli con lo zucchero fino a quando diventeranno bianchi e di consistenza cremosa, unite poco alla volta il mascarpone sempre sbattendo evitando i grumi, aggiungete poco a poco il liquore amalgamando a ogni aggiunta. Versate dentro dei piccoli contenitori di alluminio tronco conica di 6,5 cm di diametro e alti 4 cm, compattate sbattendo il fondo sul palmo della mano, poneteli in frigo a rassodare coperti da un foglio di pellicola fino al giorno dopo. Sciogliete a bagnomaria il cioccolato spezzettato con la panna, ponetelo dentro un sac-a-poche o in un cornetto di carta forno. Sformate il semifreddo, delicatamente su un piatto, decorate con il cioccolato fuso realizzando una grata e mettete in frigo ancora una mezz’ora prima di servire,  la consistenza del dolce sarà cremosa ma comunque in forma e il cioccolato diverrà croccante. Se vorrete la forma ben netta e definita tronco conica, ponete il semifreddo in freezer, sformate delicatamente con una paletta in alluminio proseguite con il cioccolato come indicato prima e poi mettete in frigo a riposare.

ho finito il duemila13 e iniziato il duemila14 così

una dolce fine e un sprintoso inizio con un dolcino consigliato alla fine dell’anno scorso dalla mia adorabile amica Laura Adani, facilissimo, veloce e da leccarsi i baffi anche chi non ce li ha. Il bello di avere amiche brave che ti consentono di prolungare una magia a distanza :*
Ho aumentato le dosi per una teglia più grande e versato una glassa al cioccolato per fermare i lamponi dovendo viaggiare dalla mia casa a un’altra; questioni logistiche risolte a vantaggio delle maniglie dell’amore, non sia mai. Il consiglio che vi do, per evitare di cuocere due volte la base come ho fatto io, è molto semplice, non oltrepassate i minuti di cottura, 10-12 minuti al massimo. Il biscotto troppo cotto non si arrotola, si sgretola […] 
4 uova separate 
50 g di farina
70 g di maizena
un cucchiaino di estratto di vaniglia
150 g di zucchero
un pizzico di sale
230 g di confettura di lamponi
zucchero a velo
una dozzina di lamponi freschi
50 g di cioccolato fondente tritato
due cucchiai di panna
Imburrate una placca da forno di 40 x 28 cm, foderatela con la carta forno e mettetela da parte; in una ciotola sbattete i tuorli con lo zucchero finché assumeranno una consistenza chiara e spumosa, aggiungete la vaniglia e la farina setacciata con la maizena. Montate gli albumi a neve per circa 10 minuti con il sale e uniteli delicatamente, poco per volta al composto di farina. Quando il composto sarà ben amalgamato, versatelo nella teglia, livellatelo e infornate a 150°C per circa 10-12 minuti. Non mi stancherò mai di dirvi che la cottura dipende SOLO dalla conoscenza del vostro forno. Il mio è forte a 180°C brucerebbe l’impasto senza cuocerlo. Tirate fuori la teglia dal forno e aspettate qualche minuto, rovesciate il biscotto su un telo pulito cosparso di abbondante zucchero a velo, eliminate la carta forno e arrotolatelo aiutandovi con il telo e aspettate qualche minuto; srotolatelo, distribuite la confettura, arrotolatelo ben stretto e fate raffreddare completamente, dopo tagliate le due estremità per averle pulite. Sciogliete a bagnomaria il cioccolato con la panna, versatelo sul rotolo e decoratelo con i lamponi, spolverate con lo zucchero a velo e servite

Calorie a me!

E lo so, sono giorni micidiali questi; in un fiat ritrovi, grammo dopo grammo, i chili persi in mesi e mesi di dieta buuuuhhh! E’ triste pensare alla fatica fatta ma davanti a un dolcino così che faccio? MI ARRENDO! In effetti mi sento conciliante e ben disposta quindi vi propongo la ricetta con sommo gaudio, poi fate voi se continuare con i bagordi oppure no. Considerate però che siamo, ancora, al 27 dicembre e avi arrivari capudannu, faciti vuiautri! 
Cheesecake noci, panna e caramello
per una tortiera apribile da 24 cm di diametro
consiglio di preparare questo dolce il giorno prima
tempo di preparazione: 3 ore
tempo di cottura: 45-50 minuti
difficoltà: facile
per la base
150 g di biscotti digestive
40 g di zucchero di canna
75 g di burro 
50 g di noci
per il ripieno
160 g di formaggio Philadelphia
200 g di mascarpone
200 g di zucchero di canna
200 ml di panna acida
100 g di dulce de leche ( tipicamente lo trovate nei supermercati ben forniti, io l’ho fatto in casa con una lattina di latte condensato)
4 uova
un cucchiaino di estratto di vaniglia
per il caramello
150 g di zucchero semolato
50 g di burro
200 ml di panna
un pizzico di sale
per la guarnizione 
50 g di noci tritate grossolanamente
Portate a temperatura ambiente i formaggi. Scaldate il forno a 150°C. Rompete i biscotti e metteteli dentro il frullatore con le noci il burro a pezzetti e lo zucchero, frullate fino a ottenere un composto omogeneo. Distribuite la crosta di biscotti sul fondo della teglia unta di burro, livellate con il dorso di un cucchiaio e mettete in frigo. In una terrina il Philadelphia con il mascarpone e sbattete con una frusta elettrica per amalgamare, aggiungete lo zucchero e poi la panna acida. Infine dopo aver amalgamato unite il dulce de leche, aggiungete le uova uno alla volta. Versate la crema sopra i biscotti, infornate e cuocete per circa 45-50 minuti. Lasciate raffreddare nel forno spento con lo sportello aperto. Preparate il caramello mettendo lo zucchero dentro un pentolino, cuocete a fiamma dolce fino a quando il colore da bianco diventerà marrone, roteate il pentolino con un gioco di polso senza toccare lo zucchero. Non vi allontanate dal piano cottura, rischiate di buttare via tutto se si brucia lo zucchero. Versate l apanna poco per volta e lentamente, aggiungete il sale e mescolate. Il composto diventerà una mappazza, si solidificherà attorno alla vostra spatola ma non vi scantate la situazione si risolverà per il meglio; togliete il pentolino dal fuoco e unite il burro freddo tagliato a pezzetti, mescolate fino a quando la crema diventerà liscia e cremosa. Versate il caramello sulla torta e decorate con le noci. fate riposare il dolce tutta la notte in frigo e tiratelo fuori poco prima di servire.

cioccolato

 potrebbe sembrare una cioccolata calda, invece inganno c’è! Trattasi di mousse al cioccolato; si prepara in un fiat e si conserva in frigo per il giorno dopo, avendo cura di tirarla fuori almeno un’ora prima di servire e il gioco è fatto. Un dessert per concludere un pasto importante, ma anche un intermezzo pomeridiano in uno dei giorni di festa che ci aspettano in agguato dietro l’angolo.
per 6 cristiani
150 g di cioccolato 
4 uova 
50 g di zucchero
tritate il cioccolato a coltello, ponetelo in un contenitore adatto alla cottura a bagnomaria e scioglietelo su fiamma dolce. Sbattete i tuorli con le fruste elettrice, aggiungendo a filo il cioccolato fuso. Montate a neve ferma incorporando lo zucchero facendolo cadere a pioggia. Unite gli albumi al composto di cioccolato e uova, fatelo poco per volta facendo attenzione che la parte precedente sia amalgamata al composto. Versate dentro delle ciotole o delle tazze e ponete in frigo tutta la notte. Prima di servire riportate a temperatura ambiente.

Nigella, tanto love

Niè, ‘sta figghiola è troppu bedda! Ma non è solo bella è anche bravissima, guardare mentre conduce la sua trasmissione è un gran piacere visivo, è altamente comunicativa, piacevolmente simpatica, drammaticamente bella e straordinariamente brava. Un piacere da elaborare fino al compimento della ricetta per assaporare quello che lei ha fatto vedere amabilmente in tv. Si, perché se leggete la ricetta non basta per accendere la miccia. Se, con il blog la foto deve essere accattivante per scatenare la voglia di provare la ricetta, con lei basta guardare una sua puntata per volere preparare l’intero menù e magari andare ad assettarisi cu idda e l’amici sò.
preparazione: 30 minuti
cottura: 1 ora
difficolta: media
per la base
200 g di digestive
50 g di burro
100 g di cioccolato fondente 
50 g di arachidi salati
per il ripieno
500 g di Philadelphia a temperatura ambiente
125 ml di panna acida
3 uova
tre tuorli
200 g di zucchero
150 g di burro di arachidi liscio
per il topping
250 ml di panna acida
100 g di cioccolato al latte
30 g di zucchero di canna
frullate i biscotti con le arachidi, aggiungete il burro a pezzetti, il cioccolato a scaglie. Foderate uno stampo apribile da 24 cm di diametro con la carta forno, distribuite il composto di biscotti e, con il dorso di un cucchiaio appiattitelo sul fondo. Mettete in frigo mentre preparate il ripieno. Con le fruste elettriche montate il formaggio con lo zucchero, aggiungete la panna, le uova, uno alla volta, e il burro di arachidi. Versate il composto dentro la tortiera e infornate a 160°C per 50 minuti; nel frattempo preparate il topping. Sciogliete a bagnomaria  il cioccolato tagliato a pezzetti, aggiungete lo zucchero e la panna acida,mescolate fino a ottenere una crema liscia, versatela sulla torta e infornate ancora per dieci minuti

biondo, a modo mio

biondo chiaro, caldo ma non originale; come se fosse tinto, nemmeno mechato picchì è pressocchè uniforme, sicuramente manomesso.
Mi spiego, s’annunca non si capisce una beneamata. Gordon Ramsay , su uno dei suoi libri, pubblica la ricetta dei ‘blondies’, la versione bionda dei ‘brownies’. Ma secunnu mia, con rispetto parlando, la sua ricetta troppo sdignusa è. Per correttezza vi scrivo la sua ricetta, ci mancassi
allura, iddu dici:
230 g di burro più quello per ungere (e chista è una)
340 g di zucchero semolato (e chista è n’autra)
un pizzico di sale (l’unica cosa che è ‘un pizzico’)
un cucchiaino di estratto di vaniglia (mi sta bene)
2 uova leggermente sbattute ( non s’affinniro anche se le ho sbattute direttamente da intra)
280 g di farina 00 (mi sta bene)
1/2 cucchiaino di bicarbonato di sodio (ok)
un cucchiaino di lievito in polvere (ok)
240 g di cioccolato bianco (…)
4 cucchiai di mirtilli rossi secchi (mi stavano ‘ntipatici, volevo il tutto biondo senza colpi di rosso)
allora, io chi fici?
230 g di burro ( me l’accollai)
180 g di zucchero semolato (l”ho ridotto senza pietà e fici bonu)

 un pizzico di sale (ci sta perfetto)
un cucchiaino di estratto di vaniglia (uguale uguale)
2 uova (sbattute una alla volta dentro il tegamino)
280 g di farina 00
1/2 cucchiaino di bicarbonato di sodio
un cucchiaino di lievito in polvere
200 g di cioccolato bianco (ci fici lo sconto)
200 ml di panna fresca (ci misi il carrico da 11)

 amunì, intanto pigghiate un tegamino, sciogliete tutto il burro, aggiungete lo zucchero e sbattete con le fruste elettriche. Unite l’estratto di vaniglia sempre sbattendo. Togliete dal fuoco, lasciate intiepidire e aggiungete un uovo per volta, utilizzando sempre le fruste per amalgamare. Accendete il forno a 150-160°C imburrate leggermente uno stampo da 20×30 cm e foderatelo con la carta forno, facendola aderire bene alle pareti.Setacciate gli ingredienti secchi e uniteli poco alla volta al composto di uova, sempre dentro il tegamino; il composto diventerà, gradatamente sempre più consistente, alternate con la panna fino a esaurimento degli ingredienti. Tritate finemente il cioccolato e aggiungetelo al composto, ormai tiepido

 Versate la miscela dentro la teglia, livellatela e sbattete il contenitore sul piano di lavoro, con delicatezza. Infornate per circa 25-30 minuti o fino a quando la torta  risulterà cotta ma umida, con la prova stecchino.
Tirate fuori la teglia dal forno e fate raffreddare almeno mezz’ora prima di sformare la torta che poggerete su una griglia per il completo raffreddamento. Se volete ma non è strettamente necessario, anzi…spolverate un leggerissimo strato di zucchero a velo, dopo averla tagliata a cubetti.