cosa abbiamo detto fino ad ora?

che impastati con i ceci siamo, insieme con la trattoria Muvara questa volta ahahahahah. Alla F di farinata semu, e devo dire che siamo perfettamente in linea con la tabella di marcia, vero Aiuolik? 😉 annamu comu ‘u vientu! 😀

la ricetta base di questa farinata  l’ho presa dal Sale&Pepe di novembre dello scorso anno, l’ho fatta e rifatta, mangiata e stra_mangiata adesso fatela voi ma nella versione della scorza 😉
per una teglia di 29×25 cm
100 g di farina di ceci
5 g di funghi secchi
un generoso rametto di maggiorana
5-6 grani di pepe rosa
la scorza di mezza arancia
un cipollotto fresco o in alternativa mezza cipolla rossa
olio extravergine d’oliva
sale

setacciate la farina di ceci, versate a filo 400 ml di acqua e contemporaneamente sbattete con una frusta a fili manuale, in modo da evitare la formazione di grumi. Lavate la maggiorana e asciugatela, mettetela nel mixer con i funghi secchi, la scorza d’arancia intera e il pepe in grani, salate leggermente e frullate. Unite il miscuglio secco alla farinata, aggiungete un cucchiaio d’olio, aggiustate di sale e fate riposare per un paio d’ore, mescolando ogni tanto. Ungete con 2 cucchiai d’olio la teglia, versate la farinata e distribuite la cipolla tagliata sottile con una mandolina. Accendete il forno alla massima potenza e infornate per 10-15 minuti o fino a quando si forma una crosticina superficiale. Io dopo la cottura, aziono per qualche istante il grill.

a Palermo, impastati con i ceci siamo!

 

io siciliana sono, ma tutti i ceci che sto mangiando nel palermitano, a Messina, dove “io lo nacqui”, nun ne manciai. Avete mai mangiato le panelle? chi arriva a Palermo, la prima tappa a Munneddu (Mondello) la fa, sulu sulu,  per manciarisi un panino con le panelle che fa arrisuscitare puru i morti; sono frittelle di farina di ceci che messe dentro ad un panino, condite con il limone e il sale sono un pranzo da strada favoloso! Ma non voglio parlarvi di panelle oggi…oggi no! Oggi vi parlo di dominazioni…ahahahah vi siete scantati? Nessuna lezione, solo una parola sui millenni di storia che si sono sovrapposti alla nostra cultura; un palinsesto di tracce che ci legano mani e piedi. Torniamo ai ceci va! Oggi ho realizzato i falafel, un cibo da strada anche questo, di matrice araba…e noi con gli arabi incocciati siamo. Spero però di non fare girare i cabasisi all’arabi picchì nell’impasto, ci misi puru un uovo. Ma se di dominazioni stiamo parrannu, allura lassatimi stari! Chisti sunnu i miei falafel, sono la mia personale interpretazione 😀

per 2 cristiani:
100 g di ceci
un cucchiaino scarso di bicarbonato
un cipollotto
uno spicchio d’aglio degerminato
4-5 foglie di basilico
un cucchiaino di mix di spezie
un mazzetto di prezzemolo
1 uovo 
la scorza grattugiata di mezzo limone
poche gocce di limone
qb pepe bianco in grani
qb pepe rosa in grani pepe
qb nero in grani
sale
olio per friggere

la sera prima mettete a bagno i ceci, il giorno dopo, lavateli e asciugateli. Frullateli con il bicarbonato e metteteli in una ciotola con il prezzemolo e il cipollotto tritati. A parte pestate in un mortaio il basilico con l’aglio e un po’ di sale, poi pestate i tre tipi di pepe e aggiungete via, via, le cose pestate al miscuglio di ceci. Unite anche la scorza del limone, la sua scorza grattugiata, il mix di spezie e l’uovo. Aggiustate di sale e impastate bene con le mani; formate delle piccole polpette e friggetele in olio caldo pochissimi minuti, scolatele su carta assorbente e mangiatele tiepide come antipasto o accompagnate con delle verdure…troppo buone

settembre e i grissini segnaposto dimenticati

ma si può? no! dico, si può dimenticare una cosina così carina, buona e scenografica? Niè! Sto invecchiando rovinosamente, mi dimentico un monte di cose, io che non dimenticavo nulla! MAH!
Prendo atto e pacienza! considerando però che l’ho scovata ve la posto con appena 5 mesi di ritardo, e che sarà mai di fronte all’Eternità? Infatti! Enzuccia ha riconosciuto la settembrina ed ha vinto la ricettuzza 😉
***
quella originale la trovate su Sale &Pepe di ottobre 2010. Io l’ho realizzata per la cena organizzata per il compleanno di mia figlia.
400 g di farina manitoba
70 g di parmigiano grattugiato
7 g di lievito
la punta di un cucchiaino di zucchero
300 ml di acqua
un cucchiaio colmo di rosmarino tritato
4 cucchiai d’olio extravergine d’oliva
6 g di sale
Sciogliete il lievito nell’acqua tiepida e lo zucchero. Nella planetaria mescolate la farina con il sale, il parmigiano e il rosmarino. Unite il lievito con l’acqua e impastate aggiungendo l’olio. Realizzate una palla e fate riposare per un’ora circa, nel forno spento con la luce accesa. Prelevate dei pezzetti di impasto e formate i grissini.  Disponete i grissini ottenuti sulla placca foderata con carta forno e infornate a 180°C per circa 20 minuti, poi abbassate la temperaturaa 150° per altri dieci minuti. Tirate fuori dal forno e fate raffreddare, se volete legateli con un nastrino e poggiateli sul piatto.

ho fatto i compiti per casa…A come Amunì cominciamo!

non si finisce mai di imparare ehgià! Grazie alla Trattoria Muvara è (ri)cominciata la scuola e come ogni buon inizio da dove si comincia? dal principio! dunque partiamo dalla prima lettera dell’alfabeto!

Ricamo a punto croce realizzato Silvana Modica (meMà)

A come Aspic
anch’io non l’avevo mai fatto, probabilmente perchè le cose flaccide non mi fanno molta simpatia, poi stando sempre a dieta, sempre attenta alla linea…quella cosa gelatinosa mi ricordava TROPPO lo strato adiposo che noi donne (non tutte, per -loro- fortuna) abbiamo tipicamente sulle cosce ahahahah
questo, infatti, ha poca gelatina (giusto quella per stare impettito come un soldatino) e molto sostanza 😀
siore e siori ecco a voi l’aspic in verde al profumo di menta

 

per 6 stampi da 250 ml di capacità
6 mazzi di asparagi
300 g di fave sgranate
6 carciofi
3 scalogni
100 ml di vino bianco secco
12 g di gelatina in fogli
500 ml di brodo vegetale
foglioline di menta fresca
olio extra vergine d’oliva
Fate ammorbidire la gelatina in acqua fredda. Pulite gli asparagi tagliateli poco più lunghi dello stampo, cuoceteli al vapore e poi tagliateli a metà.
Mondate i carciofi, togliete le foglie esterne e le punte, apriteli a metà, eliminate il fieno, affettateli e metteteli in una ciotola con acqua acidulata con il succo di un limone. Se le fave sono grosse, eliminate la pellicina, magari scottandole in acqua bollente salata per qualche minuto, verrà più facile :).
In un wok, rosolate lo scalogno tritato finemente in 4 cucchiai d’olio. Unite i carciofi, fate insaporire qualche minuto; aggiugete le fave, coprite con un coperchio e fate cuocere 5-8 minuti. Scoperchiate, sfumate con il vino e alzate la fiamma. Fate evaporare. Salate, pepate, aggiungete le foglioline di mentuccia e fate intiepidire. Scaldate il brodo in una casseruola e fatevi sciogliere la gelatina mescolando. Ungete con l’olio, aiutandovi con un pennello da cucina, 6 stampini in alluminio, disponete i mezzi asparagi appoggiandoli alle pareti dello stampo dal lato del taglio e con la punta verso il fondo. Riempite con il ripieno di carciofi e fave, versate il brodo e mettete in frigo a rassodare almeno 6 ore. Al momento di servire immergete gli stampi, in un recipiente di acqua calda, capovolgete gli stampi su un piatto da portata, sformateli e decorateli se vi piace, con erbette aromatiche.

Volete partecipare?
desunto dal blog Trattoria Muvara
[…]
Che cosa devi fare? Ecco le istruzioni:
  • ogni 2 settimane ci concentreremo su una lettera e su un “argomento”;
  • il primo giorno di ciascun argomento la Trattoria pubblicherà la sua ricetta a tema;
  • nell’arco delle due settimane, anche tu potrai dare il tuo contributo lasciando come commento il link alla tua ricetta a tema, se hai un blog (valgono anche le ricette già pubblicate), o inviandoci via email la tua ricetta e la foto e penseremo noi a pubblicarla;
  • le ricette finiranno nel blog abcincucina.blogspot.com (per cui con la partecipazione ci autorizzate anche a ri-pubblicare le vostre foto) e alla fine, prepareremo anche un pdf con l’abbecedario completo (Aiuolik si sta già pentendo di averlo scritto).

Nota (anche questa in risposta ai vostri commenti): potete partecipare anche solo per una lettera, anche solo con una ricetta già pubblicata! 

Sei interessata/o? Sei almeno incuriosita/o? Ecco il calendario completo (per motivi lavorativi, iniziamo operativamente il 7 Febbraio):
  • A come Aspic: 7 Febbraio – 20 Febbraio 
  • B come Bavarese: 21 Febbraio – 6 Marzo
  • C come Crumble: 7 Marzo – 20 Marzo
  • D come Danubio, torta: 21 Marzo – 3 Aprile
  • E come Erbazzone: 4 Aprile – 17 Aprile
  • F come Fainé, Farinata: 18 Aprile – 1 Maggio
  • G come Gelatina: 2 Maggio – 15 Maggio
  • H come Hamburger: 16 Maggio – 29 Maggio
  • I come Involtini: 30 Maggio – 12 Giugno
  • J come Jalapeno: 13 Giugno – 26 Giugno
  • K come Knodel: 27 Giugno – 10 Luglio
  • L come Lasagne: 11 Luglio – 24 Luglio 
  • M come Mostarda: 25 Luglio – 7 Agosto 
  • N come Nasello: 8 Agosto – 21 Agosto
  • O come Oca: 22 Agosto – 28 Agosto
  • P come Panpepato: 29 Agosto – 11 Settembre 
  • Q come Quiche: 12 Settembre – 25 Settembre
  • R come Rifreddo: 26 Settembre – 9 Ottobre 
  • S come Scones: 10 Ottobre – 23 Ottobre 
  • T come Terrina: 24 Ottobre – 6 Novembre
  • U come Uova: 7 Novembre – 20 Novembre
  • V come Voul au vent: 21 Novembre – 4 Dicembre
  • W come Waffel: 5 Dicembre – 18 Dicembre
  • X come Xirotigani: 19 Dicembre – 1 Gennaio
  • Y come Yogurt: 2 Gennaio – 15 Gennaio
  • Z come Zabaione: 16 Gennaio – 29 Genanio […]

facciamoci un antipasto va!

 
queste croste di pane tostato con radicchio formaggio e noci le ho rubate all’ultimo numero de “La Cucina ” del CORRIERE DELLA SERA. Ve le consiglio, solo, solo perchè buonissime sono, una tira l’altra e mi sembra un ottimo motivo no? ahahahah allora stu pizzinu?

300 g di radicchio rosso
120 g di formaggio erborinato
60 g di gherigli di noci
pane casereccio a fette
tagliate le fette di pane, disponetele su una placca da forno e fatele tostare a 200°C per 5 minuti, voltandole una volta. Mondate il radicchio, lavatelo, asciugatelo,  tagliatelo a fettine sottili sottili e conditelo con sale e olio (questo non c’è nella ricetta, l’ho fatto di mia iniziativa e meglio è, sentite a mia!). Pennellate il pane con un po’ di olio extra vergine d’oliva, distribuite il radicchio e sopra il formaggio a pezzetti, completate con i gherigli di noci e mettete in forno per 5 minuti a 220°C sfornate e servite caldo

una cosa da ultimo minuto a 4 giorni dalla fine

tutto sommato ce la faccio tranquillamente a partecipare in tempo, senza nemmeno tanta acqua alla gola no? ahahahah come a cosa? ma al contest di Zagara no? 😀

per 6  persone
una confezione di pasta sfoglia rettangolare
una zucchina
uno spicchio d’aglio
peperoncino fresco (io lo surgelo)
olio extravergine d’oliva
peperoncino secco o pepe nero
Con una mandolina affettate finemente la zucchina, fatela saltare su fuoco moderato in padella con un fondo d’olio il peperoncino e l’aglio tritato. Mescolate e fate raffreddare. Tagliate il rettangolo di pasta sfoglia in 6 piccoli rettangoli, adagiateli su una leccarda foderata con carta forno, disponete le rondelle di zucchina, spolverate con del peperoncino secco oppure con del pepe nero macinato al momento infornate a 200°C per circa 15 minuti o fino a quando la sfoglia risulta dorata e croccante.

pane e…

salsiccia 😀
buono anzi no! di più ahahahah
amunì segnatevi ‘sta ricetta!
500 g di farina manitoba più un paio di cucchiai se serve
un cucchiaio abbondante di farina integrale
350 ml di acqua tiepida
10 g di sale
1 cucchiaino di succo di limone
25 g di lievito fresco
2 cucchiai d’olio

per il ripieno:
300 g di salsiccia privata del budello
6 pomodori secchi
1 cucchiaio di concentrato di pomodoro
un paio di rametti di timo
mezzo spicchio d’aglio
vino bianco
olio extra vergine d’oliva

Sciogliete il lievito nell’acqua tiepida; nella planetaria mescolate le farine con il sale, aggiungete l’acqua e fate andare la macchina al minimo, unite l’olio e il limone, se l’impasto dovesse essere troppo morbido aggingete dell’altra farina. Realizzate una palla e fate lievitare fino al raddoppio, anche un paio d’ore, in un contenitore di plastica coperto con uno strofinaccio, dentro il forno spento con la luce accesa.
Preparate il ripieno; in una padella soffriggete con un paio di cucchiai d’olio, l’aglio tritato e i pomodori secchi tritati finemente (se usate pomodori sott’olio scolateli dall’olio di conservazione, se li avete sotto sale sciacquateli e asciugateli) aggiungete la salsiccia senza budello e sminuzzata, sfumate con poco vino. Sciogliete il concentrato di pomodoro e unite anche le foglioline di timo. Cuocete per una decina di minuti salate solo se necessario e pepate. Fate raffreddare.
Dopo la lievitazione, stendete l’impasto con un mattarello, su un piano di lavoro leggermente infarinato, farcitelo con il condimento e arrotolatelo non troppo stretto; mettete il pane su una placca foderata con carta forno, fate delle incisioni e fate lievitare ancora per una mezz’ora. Accendete il forno a 210°C e cuocete il pane per circa 30 minuti.

è tardi, è tardi…

vi starete chiedendo (perchè ve lo state chiedendo vero?)
…ma per ffare icchè? (ogni tanto affiora quel pezzo di toscana che c’è in me ahahaha)
è tardi perchè sono passati 6 giorni dall’ultima pubblicazione e so che alcuni fedelissimi lettori restano delusi quando affacciano ‘ca e trovano cose arrivicchiute.

mi voglio fare perdonare e vi propongo due antipasti del tipo mordi e fuggi;
fagottini di pasta phillo e bruschette di radicchio e provola

per 12 fagottini:
2 fogli di pasta phillo
500 g di zucchine
200 g di carote
180 g di brie
50 g di pinoli
uno spicchio d’aglio
60 g di miele più un cucchiaino abbondante
burro
timo
basilico a foglie piccole
olio extra vergine d’oliva
tagliate a cubetti il brie e mettetelo in una terrina con il miele e le erbe aromatiche per almeno un’ora in frigo girandoli spesso.
Schiacciate l’aglio e fatelo rosolare in 2 cucchiai d’olio, pelate e lavate le carote, tagliatele a julienne con una grattugia a fori grossi e aggiungetele al soffritto. Lavate e spuntate le zucchine, tagliatele a bastoncini di circa 3 cm di lunghezza e unitele alle carote; stufate le verdure con 50 g di burro a fiocchetti coperte e a fuoco lento fino a quando saranno cotte, mescolando ogni tanto. A fine cottura aggiungete un cucchiaino colmo di miele, i pinoli, il sale e il pepe.
Tagliate ogni foglio di pasta phillo in 6 pezzi facendo un taglio centrale e due verticali. Spennellate di burro fuso un rettangolo, posizionate un po’ di ripieno con qualche pezzettino di formaggio aromatizzato, piegate i bordi laterali e poi arrotolate il fagottino, fate la stessa cosa con gli altri rettangoli rimasti, spennellate ancora di burro fuso e infornate a 190°C per 15- 20 minuti.

quest’altra ricetta è tratta da “Party feste, cocktail e stuzzichini” Food Editore
per 6 persone
un filoncino di pane tipo casereccio
un radicchio trevigiano
150 g di provola affumicata
150 g di prosciutto cotto
40 g di burro
un cucchiaio di olio extra vergine d’oliva
1 spicchio d’aglio
sale e pepe
Eliminate le foglie esterne al radicchio, togliete la parte dura della base e taglizzatelo finemente. Sciogliete il burro in una casseruola con l’aglio schiacciato in camicia e stufate il radicchio. A fine cottura salate e pepate. Tagliate a fette il pane, tostatelo e spennellatelo con dell’olio, ponete il radicchio, distribiute la provola tagliata a cubetti e qualche pezzetto di prosciutto cotto. Passate sotto il grill per qualche minuto per fare fondere il formaggio e servire con una spolverata di pepe.
Ho provato questa ricetta con altre verdure stufate come zucca, finocchio e cimette di cavolfiore precedentemente sbollentate in acqua salata, ho mantenuto la provola ed eliminato il prosciutto ottimi anche così 😀


piccoli sformati di patate e sarduzze

come Alex, mangerei solo antipasti e pizza, io ci aggiungerei anche la pasta perchè è uno dei miei piatti preferiti insieme con gli altri due ahahahah comunque questi sformatuzzi sono veloci e buoni dovete avere l’accortezza di servirli su dei piattini di servizio oppure tirarli fuori dal loro contenitore, perchè sono roventi, io li ho serviti nelle piccole pirofile monoporzione facevano più scena secunnu mia ahahahah

per 10 sformati
200 g di sarde circa, praticamente 10 sarduzze niche
4 patate medie
rosmarino e salvia tritati
olio extra vergine d’oliva
pangrattato aromatizzato con pecorino pezzetti di pomodoro fresco tagliato nico, nico, olio e pepe
sale e pepe
lavate ed eviscerate le sarde, togliete la testa, apritele a libro e mettetele da parte. Sbucciate le patate, lavatele ed asciugatele, affettatele sottili con una mandolina. Oleate gli stampini da forno e cospargeteli con del pangrattato eliminando quello in eccesso. Cominciate col posizionare gli strati: patate, mix di erbette e mezza sarduzza, un filo d’olio e ripetete gli strati ancora una vota finite con ancora un coperchio di patate e con il pangrattato; ancora un filo d’olio e infornate a 180°C per almeno 20 minuti, controllate la cottura della patata prima di sfornare.