L’Isola nella quale sono nata è di una vastità disarmante. Se viaggi tutto intorno o ci passi attraverso ti chiedi, istintivamente, “quante Sicilie ci sono?” Uh!
Se vivi sulla costa, comu a mia, ti pare che senza mare non puoi campare; il clima è temperato, molto caldo a volte, t’arricrii comu si fussi sempre in vacanza. L’entroterra invece cangia assai: tu che nascisti ddà, in uno dei borghi siculi, abbarbicati sulle montagne che si innevano durante l’inverno, potresti anche non avere mai visto il mare, dico per assurdo.
Attia che leggi, se mai ti venisse in mente di approdare sull’Isola, in qualunque aeroporto, in una bella giornata di sole, magari a primavera, prova a tagghiari il territorio percorrendo la Palermo Catania. Passeresti su per i monti Erei che non sono tra i più alti ma sono sicura al 200% che resteresti alluccutu. Non si può capire lo spettacolo al quale s’assiste passandoci attraverso, è commovente. Intanto, appena lassi la costa e t’addentri, ti pare che stai lassannu la vita e ti chiedi: cosa succede adesso? Cominci ad acchianari, dapprima leggermente poi sempre più in alto e la pianura diventa collina e il verde pennellato sui versanti è meraviglioso. Bello, veramente.
Io, che sono ambasciatrice Emile Henry per la Sicilia, viaggio tutt’attorno o nel mezzo dell’Isola e devo dire che questa terra mi sorprende sempre.
250 g di semola di rimacinato
350 g di farina di grano tenero di tipo 2
un cucchiaio d’olio extra vergine d’oliva
10 g di lievito di birra fresco
13 g di sale
350 ml di acqua circa
30 ml di sciroppo d’acero
semi misti la finitura; semi di papavero, semi di zucca, semi di lino, semi di sesamo
mescola le farine con il lievito sbriciolato, l’olio e lo sciroppo d’acero. Comincia a impastare aggiungendo l’acqua poco per volta e il sale. Lavora l’impasto fino a ottenere un composto liscio e omogeneo; realizza una palla che porrai a lievitare dentro una ciotola leggermente infarinata. Copri con un canovaccio pulito e poni dentro il forno spento con la luce accesa per circa un’ora o fino a quando raddoppierà il suo volume iniziale.
Imburra lo stampo da pane in cassetta, cospargi di farina eliminando quella in eccesso e metti da parte. Recupera l’impasto, lavoralo un po’ sulla spianatoia. Versa i semi sul piano di lavoro, bagnati le mani, passale sull’impasto e poi rotolalo sui semi premendo leggermente per farli aderire. Adagia il composto dentro lo stampo facendo una leggera pressione per adattarlo alle pareti, chiudi col coperchio e fai lievitare per circa 50 minuti. Accendi il forno a 230°C, cuoci il pane per circa 45 minuti. Sforna e fai raffreddare qualche minuto dentro lo stampo e poi sformalo delicatamente. Fai raffreddare completamente prima di affettarlo.
milady
La Sicilia è una terra dalle mille anime, tutte ammalianti… e questo pane è irresistibile….
Claudia Magistro
Grazie Maria,
per le belle parole e per la tua amicizia
ti abbraccio
Cla
enza
che bello che è quello che scrivi, sempre di più….amichetta ci puoi dire ai sigg. di Emile HEnry che me lo hai venduto questo stampo 😉 I love youuuuuuu
Claudia Magistro
Ahahahahahahahah,
Amichetta del mio cuore ti adoro sempre di più, se mai fosse possibile
Grazie a soru
Cla
veronica
io adoro la sicilia solo per foto mioo fratello vive s taormina da tanti anni e elogia la vostra terra in un modo pazzesco per la gente e per il cibo
non vedo l’ora di poter andare
sai ho fatto un pane identico hihihiihih
con lo sciroppo d’acero arrivato direttamente da montreal 🙂
incredibile con i semini pure ahahahah
Claudia Magistro
allora siamo troppo allineate ahahahahahah, ti manca solo di sbarcare in Sicilia!
Grazie Veronica
Cla
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Coucou ,!!!! merci bcp pour la recette ! ça à l’air bon ! Bisous.