ultimi sprazzi di un inverno che muore…finalmente

Miiiii inverno mallitto! s’avissi pututo, l’avissi ammazzato ahahahah, nel bene e nel male tutto passa.
ma questi no questi biscotticeddi restanu almeno ‘ca e sui cianchi di chi l’assaggiau 🙂
è una ricetta tratta da uno speciale di Sale&Pepe sul cioccolato, vi avverto però per correttezza che ho omesso100 g di cioccolato amaro grattugiato, chi vuliti? l’omissione di cioccolato, licenza poetica fu.
Biscotticeddi alle nocciole
185 g di nocciole tostate
310 g di farina 00
1 cucchiaino abbondante di lievito
40 g di cacao amaro
250 g di burro morbido
155 g di zucchero a velo setacciato
2 uova grandi a temperatura ambiente, leggermente sbattute
un pizzico di sale
zucchero semolato
zucchero a velo
tritate grossolanamente le nocciole. Setacciate la farina, il lievito e il cacao. Nel mixer sbattete il burro a crema con lo zucchero a velo; unite le uova e sbattete ben bene, incorporate gli ingredienti secchi, il sale e le nocciole. Prelevate, con una spatola rigida, l’impasto che sarà molto morbido e ponetene un terzo su un foglio di pellicola cosparso di zucchero semolato, sporcatevi anche le mani di zucchero e rotolate la pasta  formando un salsicciotto con un diametro di 3 cm. Formate altri 2 salsicciotti e mettete in freezer per un paio d’ore. Accendete il forno a 180°C. Tagliate l’impasto a rondelle di un cm di spessore e ponetele distanziate, su una placca foderata con carta forno. Abbassate la temperatura a 160° e infornate per 12 minuti circa. Vale sempre la regola della conoscenza del vostro forno, sappiate però che i biscotti essendo scuri ingannano la cottura, giratene delicatamente uno, se le nocciole sono leggermente scurite allora sono pronti. Lasciate raffreddare qualche minuto sulla placca e poi trasferiteli su una griglia. Cospargete con zucchero a velo

Cucinando in…Sicilia per un’ Italia Unita

 

Domani 17 marzo saranno 150
Viva l’Italia Unita!
Festeggiate e sventolate il tricolore, siate fieri, io lo sono, e anche emozionata sono, non ho mai partecipato ad un compleanno simile 🙂 mai come in questo caso dire cento di questi giorni è azzeccato; ma che dico cento?…mille come i garibaldini! ma perchè mettere limiti all’eternità? 😀
Ragazza sei Giovane! Italia, ti auguro e mi auguro che l’unità sia sempre e per sempre, indissolubile, inattaccabile, in equilibrio col tutto.
Cosa ne pensate di consacrare anche a tavola questa Unità? La redazione di Cucinando ha avuto una bella idea, quella di unire l’Italia con le ricette regionali 🙂

questo bellissimo pannello è stato realizzato per l’occasione e messo nella vetrina del negozio reale 😀

Cannoli di Sicilia per l’Italia Unita
per le scocce
150 g di farina00
150  g di farina di rimacinato
100  g di maizena
1 uovo
1 tuorlo
150 ml di Marsala secco
60 g di strutto
40 g di zucchero
1 bustina di vanillina
un cucchiaino raso di cacao amaro
un pizzico di sale
un albume leggermente sbattuto

Setacciate le farine, la vanillina, il cacao e il sale, metteteli nella planetaria con lo zucchero e lo strutto amalgamate gli ingredienti e poi aggiungete il marsala, il tuorlo e l’uovo intero. Lavorate fino ad ottenere un impasto liscio ed elastico. Avvolgetelo nella pellicola e fatelo riposare in frigo almeno un’ora.
per il ripieno
500 g di ricotta
150 g di zucchero a velo
50 g di gocce di cioccolato
una bustina di vanillina
Il giorno prima fate sgocciolare la ricotta in frigo. Il giorno dopo setacciate, con un setaccio a fori piccoli, la ricotta con lo zucchero a velo e la vanillina. Aggiungete le gocce di cioccolato e rimettete in frigo coperta. Stendete l’impasto in una sfoglia abbastanza sottile, con un coppapasta di 12 cm di diametro ritagliate i dischi e poi stirateli ancora con il matterello in un verso in modo da farli diventare degli ovali. Spennellate di olio i cannelli, gli appositi stampi cilindrici per realizzare i cannoli, avvolgete gli ovali di pasta, sovrapponendo la congiunzione precedentemente spennellata di albume. Friggete i cannoli una alla volta in olio abbondante fino a doratura, bastano pochissimi minuti. Ponete le scocce su carta assorbente e dopo che si sono raffreddate sfilate i cannelli. Mettete la crema di ricotta in una sac-a poche con bocchetta molto larga e farcite i cannoli. Se volete potete guarnire le estremità con scorze d’arancia candite o gocce di cioccolato, spolverate infine con zucchero a velo. Una raccomandazione conservate le scocce in un contenitore ermetico e farcitele solo al momento di servire i cannoli.

cosa avete comprato?

Su Cucinando_Web_Shop? Guardate questa teglia favolosa, potete vedere tutte le caratteristiche qui 
e sempre per stuzzicarvi le narici con un’aromatica e invitarvi ancora una volta a partecipare al contest di Cucinando, non poteva mancare nella mia collezione, una toTTa ciavurusa! mi sono lasciata avvoltolare da questa dolce, aromatica e speziata ciambella…che dite vi ho convinto? Lasciatevi pregare ahahahahah
Ciambella alle mele ciavurusa di salvia
4 uova
190 g di burro salato,
200 g di zucchero Zefiro
200 g di farina 00 
100 g di fecola di patate
200 ml di latte
60 g di mandorle
40 g di pistacchi
2 mele Pink Lady
1 pizzico di sale
foglie di salvia
una grattatina di noce moscata
1 bustina di lievito
50 ml di Calvados
Sbucciate le mele, privatele del torsolo e tagliatele a dadini picciriddi, mettetele in una ciotola con la frutta secca tritata grossolanamente, una grattatina di noce moscata e il Calvados, mescolate e fate riposare. Imburrate uno stampo a ciambella apribile, imburrate delle foglie tenere di salvia e appiccicatele lungo il bordo, questa cosa bellissima la vidi in un sale e pepe e mi rimase impressa nella memoria; spolverate di farina ed eliminate quella in eccesso. Sbattete a lungo il burro morbido con lo zucchero, unite un uovo alla volta, la farina a pioggia setacciata con la fecola, il lievito e il sale. Versate il composto nello stampo e cuocete in forno caldo a 180°C e poi abbassate subito la temperatura a 160° e cuocete per 35 minuti, fate la prova dello stecchino. Non mi stancherò mai di dirvi che, sulla temperatura, dovete basarvi sempre sulla conoscenza del vostro forno.

C come CRAMBOOL

 
C Come Claudia
C Come sCorza d’aranCia
C Come Che bello sta affacciando la primavera
C Come Che buono questo Crambool 😀
C come Calvados ( qua ci sta preciso ‘ntifico)
C Come dovete farlo perChè merita!
C Come sono modestaaaaa
ahahahahahahah su_dai segnatevi ‘sta ricettuzza
Crumble di mele con prugne secche e Calvados
per una teglia ovale con l’asse maggiore di 34 cm e quello minore di 24 cm
per il ripieno:
4 mele Pink Lady
5 prugne secche
1 arancia
1 cucchiaino raso di cannella 
50 g di burro salato
1 cucchiaio di zucchero di canna
50 ml di Calvados
per le briciole:
175 g di burro salato morbido
230 g di farina 00
120 g di zucchero semolato
per la finitura:
una spolverata di zucchero di canna
tagliate a cubetti piccoli le mele dopo averle sbucciate e private del torsolo, riducete a piccoli pezzi anche le prugne, mettete la frutta in una ciotola con la scorza dell’arancia, grattugiata  con uno zester e il suo succo, unite anche la cannella e lo zucchero di canna, mescolate. In un wok sciogliete il burro, unite il composto di frutta, mescolate e bagnate con il liquore, alzate la fiamma e cocete per 5 minuti. 
preparate le briciole; se non avete la planetaria o un comune robot da cucina, mettete gli ingredienti in una ciotola e impastate con la punta delle dita; nella planetaria invece, montate la frusta K, mettete il burro a pezzetti, la farina e lo zucchero, accendete la macchina a media velocità e fatela andare fino a quando non si formano le briciole…abbiate fiducia 😉 
distribuite le mele cotte dentro la teglia, livellate con un cucchiaio o una spatola, distribuite le briciole ben bene e finite con una spolverata di zucchero di canna. Infornate a 180°C per circa 40 minuti o fino a quando la superficie sarà dorata.

Una rosellina a te

Una rosellina a te
una a te
una rosellina pure a te
così fanno 3
Una rosellina per questa serata che non può finire
una per trovarti
e l’altra per sparire
Una rosellina a te
una a te
un’altra rosellina pure a lei
così fanno 6
Una rosellina per sapere
che non ho sbagliato mondo
Adesso, le riconto
se no mi confondo

parafrasando “Monetine” di Daniele Silvestri

Elisa grazie :* una rosellina pure a te 🙂 a prescindere

 
torta di rose singole, per regalarne una te 
per l’impasto
380 g di farina
50 g di burro
15 g di lievito di birra
80 g di zucchero semolato
190 ml di latte tiepido
1 tuorlo
un pizzico di sale
per il ripieno
350 ml di latte
4 tuorli
90 g di zucchero
20 g di farina setacciata
10-12 g di zenzero grattugiato
5 cm di cannella intera
100 g di pandoro raffermo oppure pandispagna
per la guarnizione
20 g di mandorle a lamelle
20 g di zucchero di canna
circa 15 g di burro fuso per gli stampi
  
sciogliete il lievito nel latte tiepido con 2 cucchiaini di zucchero prelevato dal totale, fate riposare coperto per una ventina di minuti. Fondete 40 g di burro e fatelo raffreddare. Mescolate la farina con il burro fuso ormai freddo, il tuorlo, lo zucchero rimasto e il sale, unite dopo il lievito sciolto nel latte; impastate fino a quando l’impasto sarà liscio, circa 10 minuti. Fate lievitare l’impasto in una ciotola coperta, dentro il forno spento con la luce accesa per almeno 2 ore mezza. Preparate la crema per il ripieno. Portate a ebollizione il latte con lo zenzero grattugiato e la stecca di cannella sbriciolata, spegnete e lasciate intiepidire. Se dovesse impazzire…non ci fate caso e soprattutto non fatevi prendere dal panico, frullate il tutto e poi filtrate 😉
montate i tuorli con lo zucchero finchè diventano belli chiari e spumosi, unite il latte filtrato e rimettete sul fuoco mescolando sempre sino a velatura del cucchiaio, non fate bollire per piacere. Fate intiepidire.
riprendete la pasta, infarinate il piano da lavoro, il matterello e poi stendete l’impasto sottile realizzando una forma “simil rettangolo” che poi sarà una specie di ovoidale con l’asse minore di circa 35 cm e l’asse maggiore, sempre circa, di 45 cm, non vi verrà mai un rettangolo a meno che non tagliate la pasta, fregatevene! Frullate il pandoro e riducetelo in farina, distribuitelo sull’impasto…tutto anche se vi sembra troppo, distribuite la crema tiepida e con una spatola stendetela delicatamente fino quasi a mezzo cm dal bordo. Arrotolate l’impasto dal lato lungo, ovviamente la crema sborderà fregatevene anche qui, procedete senza indugio. Elga nella sua torta di rose, suggerisce di utilizzare un coltello a lama liscia ed io così ho fatto, quindi affettate il rotolo in 10 parti, le due estremità saranno quelle più brutte e micragnose, vi serviranno per aggiustare l’ovoide e per la prova assaggio…fondamentale per capire se l’esperimento è buono 😉 le altre otto saranno le roselline belle, quelle da regalare 😉 ponete ogni porzione in una cocottina imburrata con il burro fuso. Ponete le cocottine su una teglia in modo da manovrarle tutte insieme, mettetele nel forno spento con la luce accesa ancora mezz’ora abbondante; distribuite le mandorle e lo zucchero di canna e infornatele a 180°C per circa 30-40 minuti…nel mio forno però, nel vostro non saprei 🙂 quando la superficie delle rose sarà dorata sarà il momento giusto per tirarle fuori.
allora sono dimagrita?
ahahahahahahahah

B come è Buona la Bavarese!

TRATTORIA MUVARAAA!!!

 Siamo ancora agli alBori e per questo contenta sono! Mi piace trovarmi all’inizio di qualcosa; è come leggere un libro che m’acchiappa dalla prima pagina, sono felice di avere ancora pagine e pagine da leggere, prima che finisca. Dunque siamo alla B dell’abecedario culinario 😀 

 

Bavarese alla vaniglia con coulis di mirtilli rossi
per tre formine da 200 ml di capacità ho usato:
2 tuorli
40 g di zucchero
200 ml di latte
200 ml di panna
5 g di gelatina in fogli
1 baccello di vaniglia
marsala secco q.b.

fate ammollare la gelatina in acqua fredda. Cuocete il latte in una casseruola, portandolo a bollore con il baccello di vaniglia tagliato a metà nel senso della lunghezza. Spegnete e lasciate in infusione. Sbattete i tuorli con lo zucchero, rendondo il composto leggero e bianco; aggiungete poco alla volta il latte filtrato, mescolando con una spatola in silicone. Trasferite sul fuoco dentro una casseruola e cuocete a fuoco lento la crema per dieci minuti sempre mescolando senza portare a bollore. Noterete che la crema comincerà a perdere la schiuma bianca del latte, assumerà un colore giallo e piano piano velerà il cucchiaio prendendo una leggera consistenza. Fuori dal fuoco, incorporate la gelatina strizzata, mescolate bene per farla sciogliere. Montate la panna ed aggiungetela delicatamente con una frusta a fili manuale. Bagnate gli stampini con il marsala, versate la crema e ponete in frigo per almeno 4 ore.
Preparate la coulis:
300 g di mirtilli, io li avevo congelati per avere una scorta nei momenti di bisogno 😉
60 g di zucchero
frullate i mirtilli con lo zucchero, metteteli in  un pentolino con un cucchiaio di acqua abbondante, portate a bolloremescolando per qualche minuto, fate raffreddare e ponete in frigo.
Al momento di servire, bagnate il fondo delle formine con acqua tiepida, girate sul piattino e irrorate con la coulis, se volete decorate con dei mirtilli interi.

dedicato a chi sente ancora freddo

soprattutto agli amici del noDD, che hanno temperature molto più basse di queste nostre giù al suDD, bisogna dare atto :). Dedicato all’inverno, che possa tirare al più presto le cuoia, perchè mi rende algida, e poi si sa, il freddo non giova alla vecchiaia. Dedicato a tutti quelli che mi conoscono, anche a quelli che non mi conoscono, ma che lo faranno…qualunquemente dedicato perchè questo dolcino è perfetto per questo periodo invernale; è calorico, ma calorico…aiutatemi a dire calorico ahahahah
ah! dimenticavo…oggi c’era un sole favoloso!!!!

😀

Crostata di frutta secca al caramello

preparate la frolla della zia Antonella utilizzando:
300 g di farina 00
150 g di zucchero zefiro
150 g tra burro e strutto
2 tuorli
un pizzico di sale
la scorza grattugiata di un limone.
Impastate tutti gli ingredienti e, ove fosse necessario (se l’impasto dovesse rimanere sbricioloso), aggiungete poche gocce di acqua fredda, e quello niente fa? s’addensa e diventa una bella palla liSSia liSSia 😉
mettete in un foglio di alluminio e fate raffreddare in frigo per almeno un’ora.

 
poi acchiappate:

125 g di gherigli di noci
80 g di nocciole sgusciate
100 g di fichi secchi
90 g di zucchero di canna
30 g di miele di melata o qualunque altro liquido, ma dal sapore delicato, escluderei quello di castagno
40 g di panna fresca
80g+50g di pandoro leggermente raffermo
preparate una sorta di caramello acquoso, mettendo in un pentolino lo zucchero con 80 g di acqua, ponete su fuoco medio senza mescolaree fate sobbollire qualche minuto, togliete dal fuoco, unite le noci, le nocciole e i fichi secchi tagliati grossolanamente, aggungete il miele e mescolate; unite anche la panna e rimettete sul fuoco ancora qualche minuto mescolando. Togliete dal fuoco il composto sarà ancora abbastanza liquido non disperate adesso ci mettiamo l’ingrediente segreto ahahahahah. Tritate nel mixer 80 g di pandoro e aggiungetelo alla miscela di frutta secca oramai tiepida. Imburrate e infarinate uno stampo da 26 cm, stendete con il mattarello i 2/3 della frolla adagiatelo sulla teglia, facendo sbordare leggermente fuori dallo stampo. Passate nel mixer gli ultimi 50 g di pandoro e disponetelo sul fondo della crostata, versate il composto di frutta secca e mettete da parte. Stendete l’ultimo terzo di frolla, ricavate delle strisce belle larghe e intrecciatele sul ripieno, ripiegate i bordi della frolla e sigillate sulla grata. Infornate a 160°C  per 25-30 minuti, almeno così è nel mio forno, per la cottura vi consiglio sempre di basarvi sulla vostra esperienza e sulla conoscenza  del vostro forno. Sfornate e fate intiepidire.

Foto di Angelo Termini

(clicca sulla foto e ingrandisci)

realizzate i decori al caramello: mettete 50 g di zucchero in un pentolino, versate 1 cucchiaio di acqua fredda e mescolate. Ponete sul fuoco moderato, questa volta senza mescolare ma semplicemente roteando il pentolino, ogni tanto, facendo attenzione a non bruciarvi…non me lo perdonerei 😉 Lo zucchero assumerà diverse colorazioni dal bianco al bruno, fino a quando comincerà a “fumare” toglietelo subito dal fuoco e fate intiepidire leggermente. Su un tappetino in silicone realizzate dei ghirigori con l’aiuto di una forchetta o meglio ancora con una frusta a fili; oh! vi dovete divertire!!! Fate raffreddare, staccateli dal tappetino delicatamente e poggiateli sulla torta, già sformata dalla teglia su un piatto da portata, se volete spolverate la crostata con mezzo cucchiaino di cannella in polvere e mezzo cucchiaino di zucchero a velo.

e allora? questa primavera?

 eddaiiiiii! e basta cu tuttu stu friddo e tutta st’acqua!
Il freddo mi fa uscire fuori di senno,  mi ritrovo al naturale e parru in sicilianu…occhei traduco, ma poi ditemi, non conoscete la mia proverbiale voglia d’estate? non c’è bisogno di tradurre,  odio l’inverno anche la neve, ma che cos’è tutto quel bianco? ‘stiddianu l’occhi ahahahaha io donna di sole giallo e caldo sono!E non ditemi che in Sicilia non fa freddo, io lo sento, ne sento assai e m’imbacucco sotto i miei strati di maglioni e cappellini di lana, ma sempre freddo sento…
amunì un parunu tanti ciuriddi ‘ste mele affettate? parunu un praticeddu tuttu giallu!

torta di mele affogate nella crema di limoncello (bisogna pur finirla no?)

accendete il forno così vi riscaldate 😉 ahahahahah poi andate nella dispensa e prendete la farina, la frumina, lo zucchero, la farina di mais e una bustina di lievito; tornate in cucina e tirate fuori dal freezer la crema di limoncello.
pesate tutti gli ingredienti e disponeteli sul piano di lavoro così facciamo tutto a “modino”
200 g di farina
20 g di frumina
150 g di zuchero
80 g di farina di mais tipo fioretto
3 mele pink lady (un po’ di donna rosa ci sta)
3 uova
un limone
100 ml di crema di limoncello
Sbucciate le mele, togliete il torsolo con l’apposito attrezzo e tagliatele a fettine sottili, sottili (che non potete dire di no) magari con una mandolina, mettetele in una terrina magari in Pyrex che fa tanto “prova del cuoco” e “cotto e mangiato” insomma, molto faschion, grattugiate la scorza del limone e poi versatene il succo, fate attenzione ai noccioli! unite la crema di limoncello e mescolate; sbattete le uova con lo zucchero, assai però! così diventano una bella crema, unite le farine e il lievito setacciato, se l’impasto risultasse troppo duro (e lo sarà) versate un po’ di liquido di conservazione delle mele. In ultimo, mettete da parte qualche ruota di mela, vi servirà per la decorazione,  unite quelle rimaste con tutto il sughetto (sempre che ne sia avanzato); imburrate una tortiera da 26 cm spolveratela con della farina di mais e versateci il composto livellandolo, decorate con le ruote, versate una bella manciata di zucchero meglio se di canna e infornate a 160°C per i primi 20 minuti poi abbassate la temperatura a 150° e proseguite per 15 minuti circa. Ovviamente fate affidamento alla conoscenza del vostro forno però non fatela cuocere troppo perchè se no si secca […e se ne và].

non sono un’esterofila

…quindi, non chiamerò cupcakes questi dolcetti ma “Le tortine di Scorza d’arancia”
😀
almeno 3 ore prima riempite 6 stampini per cubetti di ghiaccio con la giusta quantità di Nutella® e mettete in freezeer, questa chicca dei cioccolatini di nutella l’ho copiata da lei
Procuratevi 6 stampi in alluminio per babà da 200 ml, vi basterranno 180 g di farina 00 e 150 g di zucchero, il burro certo, ve ne occorrono 120 g, un’arancia  e tre uova, 10 g di lievito per dolci e 100 ml di latte questo per cominciare 😉
non dimenticate dell’ottimo cacao e 20 g di burro per imburrare gli stampi! per la decorazione io ho realizzato una mousse con questi ingredienti: 250 g di cioccolato fondente, 40 g di pasta di nocciole
150 g di panna fresca e 2 gocce di rum bianco.
Sbattete a crema il burro morbido con lo zucchero, unite la scorza d’arancia grattugiata, un uovo alla volta e infine la farina setacciata con il lievito. A questo punto l’impasto è piuttosto duro, aggiungete poco alla volta il latte e amalgamate bene. Sciogliete 20 g di burro, spennellate gli stampi di alluminio e spolverateli con il cacao. Versate l’impasto negli stampi per 2/3, mettete il cioccolatino di Nutella® dopo averlo fatto rotolare nel cacao e coprite con il rimanente impasto; infornate a 160°C per 25 minuti circa (per la cottura fate affidamento alla conoscenza del vostro forno). Fate intiepidire, sformate le tortine e fate raffreddare completamente

  
Preparate la mousse sciogliendo a bagnomaria, il cioccolato tagliato a pezzetti con la panna e la pasta di nocciole, fate attenzione che il pentolino del “bagnomaria” non tocchi l’acqua in ebollizione. Mescolate e amalgamate. Fuori dal fuoco aggiungete il rum e fate raffreddare, soprattutto rassodare, quel tanto che basta affinchè la mousse si possa mettere in una sac a poche con beccuccio a stella. Guarnite con la sac a poche le tortine e se avete un compleanno da festeggiare accendete una candelina.

date del salame a chi vi vuole bene

è facile, veloce e senza troppe cerimonie, un po’ grezzuliddo (grossolano) se volete, ma capace di accaparrarsi il cuore di chi lo assaggia.. almeno è quello che spero 😀

100 g di cioccolato fondente
50 g di pasta di nocciole
100 g di panna da cucina
100 g di zucchero semolato
60 g di mandorle
60 g di nocciole
120 g di biscotti secchi
sciogliete a bagnomaria il cioccolato tagliato a pezzetti con la panna e la pasta di nocciole, fate attenzione che il pentolino non tocchi l’acqua in ebollizione. Togliete dal fuoco, unite lo zucchero e amalgamate bene gli ingredienti, facendo sciogliere lo zucchero. Tritate grossolanamente a coltello, le mandorle, le nocciole e i biscotti. Mettete tutti gli ingredienti in una ciotola e mescolate con le mani. Rovesciate l’impasto su un piano di marmo o su un foglio di carta forno, modellatelo a mo’ di salame, avvolgetelo, delicatamente, su un foglio di pellicola e ponete in frigo a rassodare per almeno 2 ore. Al momento di servirlo, spolverate con del cacao di ottima qualità, oppure con lo zucchero a velo, farina di cocco o granella di frutta secca. Se dovete regalarlo, avvolgetelo in un foglio di carta forno e legatelo con dello spago o della rafia.