ma oggi…non è san valentino!

machissenefrega? Questi biscotti sono talmente romantici che la festa degli innamorati (?) manco la vedono 😉
ah dico subito di che sanno…

di lavanda
😀
ahahahahahahahah

Dopo aver letto il commento di Enzucciamiabeddatrapanisaquannuèl’orachet’arricampi, desidero aggiungere una cosa; c’è stato chi, dopo aver assaggiato sti biscotticeddi mi dissi:”sanno di detersivo!” non oso fare nomi…perchè male ci rimasi
va beh! niente ci fa! secondo me sono romantici al cientupiccientu e sono anche molto buoni…ma sempre per me eh? Quanto al fatto che siano o meno edibili, Luca&Sabri sono edibilissimi, ne sono sicura perchè sono i miei cespugli di lavanda 😀

questa ricetta è desunta da “Il libro d’oro dei biscotti”, ma vi avviso che è riveduta e corretta
150g di farina 00
30 g di maizena
1 cucchiaino di lievito
60 g di burro
50 g di zucchero
1 tuorlo
7 g di fiori di lavanda
un pizzico di sale
pochissimo latte


Prelevate i piccoli fiorellini dagli steli di lavanda, portate pazienza perchè l’operazione di raccolta dei fiori è snervante, 7 g sembra che non si raggiungano mai.
Accendete il forno a 160°C. Sbattete con le fruste, il burro morbido con lo zucchero fino ad ottenere una crema, aggiungete il tuorlo; se usate la planetaria montate il gancio per impasti friabili, in caso contrario lavorate l’impasto sulla spianatoia; unite i fiori di lavanda, lavati e tamponati con della carta assorbente, infine le farine, il lievito e il sale, impastate fino ad ottenere una palla; potreste aver bisogno di poche gocce di latte per amalgamare le briciole. Stendete l’impasto con il matterello ad uno spessore di circa 5 mm, ritagliate con un tagliabiscotti e trasferiteli su una leccarda foderata con carta forno, fate cuocere per circa 10 minuti, dopo fateli raffreddare su una griglia.

una mousse che rapisce i sensi

dovete assaggiarla!
…dopo vi innamorerete, il mondo vi sembrerà più bello, vedrete tutto con occhi diversi e se, appena finito il primo bicchierino, vi sembrerà che il mondo perda il colore, afferratene un altro,
FUNZIONA! ahahahah
occhio però, perchè può dare dipendenza 😀

La ricetta è tratta da “I grandi libri degli ingredienti” “Cioccolato” de La Cucina del Corriere della sera
per una decina di bicchierini:
1/2 litro di panna fresca
170 g di cioccolato bianco
70 g di zucchero
1 limone
3 uova
10 g di gelatina in fogli
30 ml di limoncello (io ne ho messi 50 ml)
200 g di mirtilli freschi

mettete la gelatina a bagno in acqua fredda. Sciogliete a bagno maria il cioccolato bianco con un paio di cucchiai di panna, poi toglietelo dal fuoco e fate raffreddare. Con delle fruste lavorate i tuorli con lo zucchero fino ad ottenere un composto chiaro e spumoso, aggiungete il cioccolato e mescolate con una spatola. Montate gli albumi a neve ferma e aggiungeteli delicatamente facendo attenzione a non smontarli. Scaldate il limoncello e aggiugete la gelatina, mescolate per farla sciogliere, dopo aggiungetela al composto di uova e cioccolato. Unite anche la scorza del limone grattugiata. Semimontate la panna ed incorporatela al TUTTO.
Distribuite una manciata di mirtilli sul fondo dei bicchieri, versate la mousse e ponete in frigorifero per almeno 5 ore, poco prima di servire cospargete con altri mirtilli freschi.
P.S.: presto vi farò sapere come viene se si utilizza il cioccolato al latte e le fragoline di bosco…vero Aida?
ahahahah

un dolcetto con i limoni del papà di Alessandra

…che poi è anche la figlia di Ot

detto così sembra un po’ ingarbugliato ahahahahah provo a semplificare?

C’è ‘na picciridda bedda, duci e zuccherata, precisa ‘intifica a mia, che sugnu la zia acquisitissima…chi avi pì patri e pì matri dù amici mei…’ni capemmu?
…in un misto tra palermitano, messinese e camillerese quasi non ho capito niente manco io
ahahahah

insomma lui, il papà di Alessandra, mi ha regalato un sacco bello grande di limoni appena raccolti…maria chi ciavuruuuuuu, quasi mi ero dimenticata il profumo che sprigionano i limoni appena raccolti, ho vissuto un ricordo 😀 grazie Fabrizio 😉
la ricetta è desunta dall’ennesimo libro di Sale&Pepe “dolci fatti in casa”

120 g di farina di mais
200 g di farina di mandorle
200 g di zucchero a velo
200 g di burro salato (non ne avevo) a temperatura ambiente
3 uova
il succo e la scorza di un limone
1/2 bustina di lievito
1 presa di sale

Scaldate il forno a 160°C (il mio, il vostro non so).
Lavorate con le fruste il burro e lo zucchero, aggiungete la farina di mandorlee poi le uova uno alla volta; aggiungete il succo del limone e la scorza grattugiata. Setacciate la farina con il lievito, aggiungete il sale e poi unite il tutto al composto di uova. Imburrate e infarinate uno stampo da plumcake, riempitelo con il composto e infornate per circa 30-40 minuti.
Se volete, spolverate con dello zucchero a velo.
Quando il dolce era ormai freddo, ho spennellato un velo di marmellata di arance prodotta dalla mia amica Ot 😉 e poi l’ho cosparso con delle mandorle a lamelle.

…a favorire!

che in Sicilia vuol dire “prego, vogliate accettare e condividere con me questo cibo” con due parole “a favorire” invece risolviamo alla grande un gran giro di parole ahahahahah!
Ad una torta così come si fa a dire di no? Certo se sei a dieta gira al largo ahahahah, ma nulla osta di pigghiari un pizzinu e segnarisi la ricetta…no? quando decidi di ripigliare qualche etto fattilla!
è un consiglio spassionato, quando l’ho assaggiata mi sono sbaciucchiata tutta, è molto molto molto buona 😀
la ricetta è desunta quasi para para dal libro di Sale&Pepe collection “Cioccolato/Torte classiche”
molto molto molto facile da realizzare, sono due mousse una cotta e l’altra “cruda”, cos’altro aggiungere?…

FAVOLOSA

Accendete il forno a 170-180°C, imburrate uno stampo apribile di 23 cm di diametro e foderatelo con la carta forno, così s’impiccica ben bene 😀
preparate la prima mousse:
mettete in una ciotola a bagnomaria 150 g di burro a pezzetti e 150 g di cioccolato fondente ridotto anch’esso a piccoli pezzi, ponete sul fuoco appena comincia a bollire l’acqua del pentolino, spegnete e fate sciogliere gradatamente, poi mescolate e amalgamate. In una ciotola mescolate 5 tuorli a temperatura ambiente con un cucchiaio di cacao amaro (circa 13 g), poi aggiungete il composto di cioccolato e burro fusi, mescolate. Montate i 5 albumi a neve ferma azionando il mixer ad alta velocità, unite a poco a poco 175 g di zucchero semolato, montate fino a quando il composto diventa bello lucido e chiummusetto cioè sodo 😉
Aggiungete adesso gli albumi in due volte, al composto di cioccolato; versate nello stampo e infornate, cuocete per circa 20-25 minuti. In questo frattempo vedrete il composto gonfiare, gonfiare, gonfiare (una meraviglia) quando con la prova stecchino, il dolce sarà cotto, sformate la toTTa e quella niente farà? s’assetta! non preoccupatevi è tipico delle mousse, tra l’altro è un bene perchè farà l’incavo per ospitare la mousse “cruda”, si vede bene nella foto della fetta ;). Fate raffreddare la torta nello stampo.
Preparate la seconda mousse esattamente come la prima ma con diverse dosi
100 g di burro
100 g di cioccolato fondente spezzettato
3 uova grandi separate
2 cucchiai di cacao amaro
115 g di zucchero semolato
quando è il momento di incorporare gli albumi al composto di cioccolato aggiungete 1 cucchiaio di liquore al caffè io ho usato una crema di whisky e 2 cucchiaini di gelatina in polvere sciolta in 80 ml di acqua tiepida…io non l’ho sciolta in nessun liquido, l’ho messa direttamente nell’impasto. Versate dolcemente la mosse sul dolce oramà freddo; decorate se volete, con dei riccioli di cioccolato al latte. Mettete in frigo per almeno 3 ore o meglio ancora tutta la notte.

…non fare orecchi da Mercante eh?

Questa donna favolosa qui, il giorno in cui ha messo piede nell’isola, ci ha letteralmente, ricoperto di regali, non è una figura retorica no, ci ha letteralmente ricoperto, aveva una valigia enorme e pesantissima. Mi ha rassicurato che sarebbe ripartita dopo i tre giorni stabiliti ahahahahah…arrivate a casa, ha spalancato la valigia e dentro c’erano due o tre cose contate per i tre giorni di soggiorno il resto erano doni, questo è uno di quelli e per il quale non trovavo una golosa collocazione; adesso l’ho trovata! questi biscotti sono un esperimento riuscitissimo e me ne vanto alla grande yuppi yeah yuppy yeah
splendida biondazza mia, bedda come poche, ritorno al titolo del post: non fare orecchie da Mercante…perchè se vuoi assaggiare questi biscottini…menza palora eh? chissà magari ti ritrovi un piccolo posticino nella tua magica valigia per un vasetto di perle rosse, ma t’impongo di portare un valigino nico la prossima volta occheiiii?
alloraaaaaaa, aprileeeeee ma quando arrivi che mi porti la Mercanteeeeeeeeeeee?


250 g di farina 00
125 g di burro morbido
140 g di zucchero
100 g di cranberry secchi
1 uovo
100 ml di brandy
una fialetta aroma vaniglia
8 g di lievito in polvere
un pizzico di sale

Mettete i cranberry a bagno nel brandy per circa un quarto d’ora. Nel frattempo con le fruste, lavorate il burro con lo zucchero fino a ottenere una crema, aggiungete l’uovo e l’aroma sbattete fino ad amalgamere bene i l composto; con una spatola o se avete la planetaria, montate il gancio K e continuate a lavorare l’impasto aggiungendo i cranberry sgocciolati, la farina e il lievito setacciati. Realizzate una palla, avvolgetela nella pellicola e ponte in frigo per almeno un’ora. Stendete l’impasto mantenendo uno spessore di 3-4 mm, con un tagliapasta realizzazte i biscotti poneteli in una teglia foderata con carta forno e infornate per 10 minuti in forno caldo a 160°C (regolatevi con il vostro forno)


giallo sicilia

gocce di Sicilia per questa torta che partecipa al contest per la Francia e l’Italia ” Ricette dolci con l’olio d’oliva”
una torta che sa di casa, molto semplice, ciavurusa colorata e soprattutto moBBidissima,
una torta che sprigiona una famiglia di profumi, è cosa comune che in Sicilia alla famigghia ci teniamo ahahahahah
ad ogni muzzicuni s’assaporano note agrumate, un sentore liquoroso e insieme il piccante dell’olio
bona è!

6 uova
150 g di zucchero
100 g di farina 00
130 g di farina di mandorle
50 ml di latte a temperatura ambiente
60 ml di marsala secco
75 ml di olio extra vergine d’oliva
la scorza grattugiata di 2 limoni (oppure 40 g di pasta di limone)
1 bustina di lievito
zucchero a velo
Imburrate e infarinate uno stampo di circa 24 cm di diametro ed accendete il forno a 160°C. Sgusciate le uova e separate gli albumi dai tuorli. Montate i tuorli con lo zucchero e fateli diventare bianchi aggiungete il marsala, il latte e l’olio, lavorate dopo ogni aggiunta; unite le farine, il lievito setacciato e le scorze grattugiate dei limoni. Sbattete a neve ferma gli albumi con un pizzico di sale, incorporateli all’impasto a mano e delicatamente senza smoltarli, versate l’impasto nella teglia e infornate per 35 minuti, almeno così è nel mio forno potente 😉

una marmellata tramandata per quattro generazioni

si vede bene? beh la foto ha “qualche” annetto ahahahah
io sono quella nica in braccio alla bisnonna Graziella, la nonna Elsa e la mia mammina che guarda l’obiettivo 😀
4 bedde fimminazze con le loro storie
4 generazioni di un ramo della famiglia
Graziella madre di Elsa
Elsa madre di Silvana
Silvana madre di scorzetta d’arancia nicaredda
…e una marmellata arancione che le lega
La ricetta che mi è stata regalata da mia mamma, è stata scritta dalla nonna Elsa sotto dettatura della bisnonna.
l’ha preparata la bisnonna
l’ha preparata la nonna
l’ha preparata la mamma
e adesso la preparo io 😀
Ho seguito la ricetta passo passo a meno dello zucchero perchè ho ridotto la quantità
per un kg di arance 800 g di zucchero (io ne ho usato 500 g)
tenere a bagno per tre giorni le arance cambiando l’acqua spesso (chi ciavuru ogni volta che cambiavo l’acqua :))
Tagliate in 2 le arance e speremete un po’ di sugo nel recipiente dove poi le cuocerete, per evitare di disperderlo mentre le arance vengono tagliate a fettine sottili (il più possibile). Mettete da parte i semi (le mie non avevavano semi). Cuocete le arance così tagliate per 3/4 d’ora, Aggiungete lo zucchero, unite anche i semi chiusi in un fazzoletto di stoffa perchè essi daranno la giusta densità e la gelatinosità alla marmellata. Fate cuocere ancora un’ora (ho fatto cuocere circa due ore non avevo i semi ;)) .
Versare la marmellata in barattoli sterilizzati con qualche goccia di alcool, chiudete e capovolgeteli, coprite con una coperta e fateli raffreddare lentamente, circa un giorno e mezzo.


bla bla bla bla…e poi ancora bla bla bla


quante chiacchiere scorza…
e quante maschere in giro per strada ieri 😀
giullari, finti sposi e finte donne, angeli e streghe, diavoli e coniglietti, odalische e principesse, tutti avvolti dalle note di musiche allegre in una festa popolare che ci ha reso “amici” senza effebi ahahahahah

600 g di farina 00
200 g di zucchero
4 uova
40 g di burro morbido
una grossa arancia non trattata
50 ml di marsala secco
un pizzico di bicarbonato
olio per friggere
zucchero a velo
un pizzico di sale

mescolate nella planetaria la farina con lo zucchero e il sale, aggiugete il burro a tocchetti e lavorate ancora qualche minuto, aggiungete unuovo alla volta, la scorza d’arancia grattugiata, il bicarbonato e in ultimo il marsala. Avvolgete l’impasto in una pellicola per alimenti e fatelo riposare per un’ora. Stendete una sfoglia molto sottile, e ritagliate con una rotella tagliapasta delle losanghe o rettangoli o strisce, realizzate un taglio all’interno di ogni forma. Friggete le chiacchiere in abbondante olio bollente per pochi secondi finchè saranno dorate, scolateli su carta assorbente e poi spolverate con zucchero a velo.

le torte di mele mi piacciono con poche mele

…e lo so,
lo sapete anche voi vero?
Tutto il mondo lo sa!
Tutto il mondo e provincia lo sa…
Lei è tornata dal suo favoloso viaggio a Paris
ed io che l’ho tallonata per giorni, scopiazzando le sue ricette voglio riabbracciarla con una sua ricetta coccolosa, questa torta qua per augurarle BENTORNATA! Mi rendo conto che non sono Hermè o Conticini e capisco (ah! se la capisco) che non ha avuto nostalgia di casa, ma considerando che c’è tornata ecco una tortina che di casa sa di sicuro ;), magari le addolcisco il rientro.
Ho evitato di realizzare un clone, ma è assolutamente e liberamente ispirata alla sua idea, una citazione, come si dice adesso 😀
piesse: tre l’altro lei nella sua ricetta ha messo meno mele 2 anzichè 3
io 1 anzichè 2…siamo allineate 😀

1 mela pink lady
100 g di mirtilli freschi
100 g di calvados
100 g di burro morbido+ dei fiocchetti per la tortiera
120 g di zucchero aromatizzato alla vaniglia
30 g di zucchero di canna
100 g di farina di mandorle
180 g di farina 00
1 uovo
1 tuorlo
1 bustina di lievito
200 ml di latte tiepido
qualche cucchiaiata di marmellata di mirtilli
1 stecca di vaniglia


Affettate la mela sottilmente con una mandolina, dopo averla sbucciata intera ed eliminato il torsolo con l’apposito attrezzo, lasciatela macerare nel calvados insieme con i mirtilli e un cucchiaio di zucchero alla vaniglia. Montate il burro con lo zucchero alla vaniglia, unite le uova, i semi della vaniglia, e il latte alternandolo alle due farine, aggiungete il lievito in ultimoe amalgamate bene. Foderate una teglia da 24 cm di diametro con della carta forno, cospargete lo zucchero di canna sul fondo, distribuite 5 fiocchetti di burro e adagiatevi le mele e i mirtilli sgocciolati, aggiungete qua e la un po’ di marmellata di mirtilli, coprite con l’impasto e infornate in forno caldo a 170°C ( gestite la temperatura e minuti in base alla conoscenza del vostro forno) per 35 minuti, rovesciate su un piatto da portata
…non è buona, è buonissima


pan d’arancia/o

Un dolcino che puoi trovare in tutti i panifici (almeno qui in Sicilia), segui la ricettuzza straprovata e te lo prepari con le tue manine sante. La ricetta me l’ha data, in un pizzinu, la proprietaria del negozio “Il dolce in casa” a Palermo, dove compro tutti i prodotti da pasticceria, forme e stampi compresi; ti confesso che è una poesia di moBBidezza, un canto al gusto, un componimento alla semplicità… non sono qui per venderti alcunché, ma lasciami declamare la bontà di questo dolcino, una delizia da gustare a colazione, a merenda e perché no, anche dopo cena…
ti ho convinto?
Per uno stampo da plumcake da 25 cm di lunghezza per 7 di altezza

100 g di burro morbido
200 g di zucchero di canna
40 g di farina di mandorle
250 g di farina di grano tenero di tipo 1
4 uova
1/2 bustina di lievito (8 g)
un’arancia non trattata di circa 280 g
80 g di zucchero a velo
60 g di sciroppo di glucosio
preleva la scorza d’arancia con un pela patate (circa 30 g), solo la parte arancione la parte bianca è amara. Ponila nel bicchiere del frullatore a immersione con la polpa dell’arancia (circa 175 g) frulla insieme con lo sciroppo di glucosio e lo zucchero a velo. aggiungi 100 g di questo composto all’impasto, nella fase finale. Quello che ti rimane conservalo in frigo per qualche giorno.

Accendi il forno a 180°C. Monta il burro molto morbido con lo zucchero, aggiungi le uova, uno alla volta, amalgama ben bene; aggiungi le farine mixate con il lievito alternando con la pasta d’arancia. Versa nello stampo imburrato ed infarinato e inforna per circa 50- 60 minuti. Come al solito, per la cottura, basati sulla tua esperienza, fai la verifica dello stecchino per sincerarti della cottura effettiva della torta.
e poi mi cunti comu vinni?

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