soffice e cremosa

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Questa torta all’antica, lontana anni luce dal plasticismo delle torte in pasta di zucchero, senza tanti fronzoli e senza troppe pretese è buonissima! Preparata per festeggiare il compleanno del mio sposo, che ha chiesto espressamente una torta soffice e cremosa, ha incontrato il plauso di molti, sposo compreso. ‘Nzumma s’ha manciaru della bella!
Un pan di spagna leggerissimo farcito con una crema diplomatica molto delicata, vale a dire crema pasticciera mescolata con panna montata. Erroneamente la crema diplomatica viene chiamata, nell’italianstyle, crema chantilly. Non so per quale arcano motivo, probabilmente per confondere le idee ben bene. In verità la crema chantilly è francese; consiste in una panna aromatizzata alla vaniglia montata con zucchero a velo. Praticamente quella che ho usato per decorare i bordi e la parte superficiale.
Detto questo pigghia un pizzinu e segnati sta ricetta. Sappi che, per la riuscita della torta, dovrai seguire semplici trucchetti. Attent’ammia:

  • Quando monti le uova con lo zucchero per il pan di spagna,  devi fare incamerare molta aria, eviterai di mettere il lievito chimico; sbatti quindi, dai dieci ai quindici minuti.
  •  Regola del pan di spagna: per ogni uovo 30 g di farina e 30 g di zucchero. Io ho realizzato tre strati di pan di spagna  dentro una teglia di 26 cm di diametro alti un paio di cm ciascuno utilizzando  due uova ciascuno.
  • Fai raffreddare le basi, completamente e bagnale abbondantemente con la bagna tiepida. Quando disporrai la crema e la frutta otterrai una torta soffice e cremosa al punto giusto.
  • La bagna dovrai dosarla col metodo “alla femminina” cioè in modo empirico potrebbe non servirti tutta, dipende molto dall’assorbimento delle basi stesse. Il metodo consiste nel toccare con mano la base di pan di spagna  e valutare la consistenza. Purtroppo solo la pratica ti porterà a raggiungere il giusto equilibrio.

Torta Giò

per una teglia da 26 cm di diametro

per il pan di spagna:
6 uova
180 g di farina
180 g di zucchero
per la diplomatica:
5 tuorli
500 ml di latte
120 g di zucchero
40 g di amido di mais
1 bacca di vaniglia
500 ml di panna montata
per la bagna:
500 ml di acqua
il succo di un’arancia rossa
2 cucchiai di zucchero
per la farcia e la decorazione
500 ml di panna da montare
60 g di zucchero a velo
500 g di fragole ( scegli qualche fragola bella bella per la decorazione, il resto le tagli a pezzetti)
un’arancia rossa
foglioline di alloro
piccoli lisianthus bianchi

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il giorno prima prepara le basi della torta. Io non sono brava a tagliare il pan di spagna a fette uguali quindi preferisco preparare gli strati uno alla volta.
Sbatti due uova con 60 g di zucchero per almeno 10 minuti. Diventeranno bianche, unisci 60 g di farina a pioggia e amalgamale alle uova montate con una spatola, agendo con dei movimenti dal basso verso l’alto. Fodera una teglia da 26 cm di diametro con carta forno, imburra e infarina sia il fondo che i bordi, versa il composto e passa in forno caldo a 170°C per circa 10-15 minuti. Come sempre, per la cottura, basati sulla conoscenza del tuo elettrodomestico. Sforna e poni a raffreddare su una gratella per dolci. Ripeti questa operazione altre due volte. Fai raffreddare completamente. Prepara la crema diplomatica sbattendo i tuorli con 100 g di zucchero, la polpa della vaniglia e la maizena setacciata. Scalda il latte con la bacca della vaniglia e lo zucchero rimasto. Porta appena a bollore e spegni il fuoco e fai raffreddare per mezz’ora. Elimina il baccello di vaniglia e versa il latte a filo sulla crema, mescolando con una frusta a fili. Riponi sul fuoco e, sempre mescolando porta quasi a bollore. Se hai un termometro misura 82°C. Spegni il fuoco, metti la crema dentro una boule, coprila con la pellicola e falla raffreddare dentro un’altra ciotola con il ghiaccio. Monta la panna e aggiungila alla crema pasticciera con una spatola lavorando dal basso verso l’alto. Prepara la bagna mescolando l’acqua con il succo d’arancia e lo zucchero. Metti in un pentolino e riscalda la soluzione  fino a sciogliere lo zucchero, filtra e versa in una bottiglia per bagne. Posiziona il primo disco di pan di spagna sul piatto e bagnalo in maniera uniforme. Riempi un sac-a-poche senza bocchetta e distribuisci metà della crema diplomatica e metà delle fragole precedentemente tagliate a pezzetti. Copri con il secondo disco di pan di spagna e procedi con la crema diplomatica e le fragole. Completa con l’ultimo strato bagnando anche quello. Livella i bordi e metti in frigo un paio d’ore. Dopo procedi con la fase finale, la decorazione.
Monta la panna con lo zucchero a velo, con una spatola distribuisci la panna sui bordi, sulla parte alta e rendi liscia quanto più è possibile, finisci decorando la superficie con le fette di arancia, le fragole, i lisianthus e le foglioline di alloro.

una crostata da sdillinio

Ora nnì finisce ‘u babbìu. Ammia ppì prima.
Arrivò ‘u friddu, quello vero dico, quello d’aggigghiari.
Che ti devo dire, qua le temperature scendono a gennaio e a febbraio e ora ora arrivò la prima sciabolata. Arrivò attipo tumpulata. Si me l’avevano detto ma io spero sempre che si sbaglino. Per una mano la maglietta di cotone con le maniche corte sempre me la metto, hai visto mai che acchiana la temperatura…
I miei sensori sono fortemente in allarme, suona tutto come quando scatta la sirena dell’antitaccheggio allora lo sai che faccio? l’unica cosa sensata; mi concentro su una cosa duci e non ci penso più.
Ora però ho n’autru poblema, come tu cuntu? Probabilmente mi sto impoverendo di parole, opere e omissioni. Ma mi pare sempre chiù difficile trovare le parole giuste ppì countariti megghiù ‘na cosa. Certo la foto purrìa essere bastevole, ma forse no. Amunì ci provo.
E’ una crostata che va bene su tutto, come il nero per i vestiti; si adatta a qualunque ricorrenza, festa o evento.
Io la fici per festeggiare il 26 dicembre, Santo Stefano tutti da me, una biddizza. Eramo 19 tra granni e picciriddi, tutti assittati. N’addivittemmu, ognuno portò ‘na cosa. Il porta party è condivisione allo stato solido cu le fimmine di casa che s’organizzano per dare a tutti un boccone di bellezza e bontà. Ah! ‘Ste fimmine, un brazzu di mari sunnu! Ma chista è n’autra storia che forse poi ti cuntu.
La torta Giulio  di Ernst Knam è un delirio di bontà, in primisi picchì è al cioccolato, in secundisi picchì i tre strati: frolla, mou salato e ganache di copertura sono commoventi al primo mozzicone.
Pigghiati un pizzino e signa ‘sta ricetta.

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Per la frolla al cacao
250 g d burro morbido
250 g di zucchero semolato
100 g di uova (circa 2)
4 g di sale
1 bacca di vaniglia
10 g di lievito in polvere
400 g di farina 00
80 g di cacao

Per la ganache al cioccolato 
300 g di cioccolato fondente al 60%
220 ml di panna fresca liquida

Per il mou salato

100 g di zucchero semolato
100 g di panna fresca liquida
90 g di burro morbido
2 g di fior di sale (sale di Maldon)

prepara la pasta frolla al cacao impastando il burro a temperatura ambiente con lo zucchero e i semi della bacca di vaniglia. Aggiungi le uova, il cacao, la farina, il lievito e il sale. Realizza un panetto, avvolgilo nella pellicola e metti in frigo per almeno tre ore
Prepara il mou salato versando lo zucchero in un pentolino dal fondo spesso e dai bordi alti, lascialo caramellare. quando diventa biondo aggiungi la panna bollente e cuoci per 5 minuti mescolando con una frusta. Togli il pentolino dal fuoco e aggiungi il burro morbido e il fior di sale. Imburra e infarina una teglia per crostata da 28 cm con il fondo amovibile e accendi il forno portandolo a una temperatura di 175°C. Manipola leggermente la frolla e stendila con un matterello, arrotolala e adagiala sulla teglia, modellala e rifila i bordi. Passa in frigo per mezz’ora e poi cuoci “in bianco” per 15- 20 minuti. Quando il guscio è cotto sfornalo e rifila i bordi con un coltello quando la torta è calda. Fai raffreddare e poi versa il caramello mou e metti in frigo per due o tre ore.
Prepara la ganache tritando a coltello il cioccolato e portando la panna a bollore. Versa la panna sul cioccolato posto dentro una boulle, mescola costantemente con una frusta a fili fino ad amalgamare gli ingredienti. Fai raggiungere la temperatura ambiente e poi versa sul caramello mou. Rimetti in frigo per un’ora ancora. Rimpasta la frolla avanzata e realizza dei biscotti che cuocerai per circa 10- 15 minuti. fai raffreddare e poi, come fici Rossella Neiadin di Dissapore  da cui ho desunto la ricetta, pennella con del colorante oro sciolto con un po’ di rum o alcool, poggiali sulla torta e servi.
Poi mi cunti.

 

 

 

 

il potere calorifico dentro una torta

 

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E’ arrivato anche qui, il freddo.
E lo so c’è chi al nord racconta di freddo polare, freddo d’aggigghiari, con stalattiti e stalagmiti, freddo che noialtri qui al sud nemmeno ce lo immaginiamo, ma, ti assicuro, che noi non siamo mai preparati ai primi undici dodici gradi d’inizio inverno, sul livello del mare.
Io almeno no. Non mi abituerò mai; adesso ti scrivo infagottata dentro un maglione di lana con il collo ad anello, morbido e caldo che non riesce a scaldarmi come vorrei. Allora devo decidere se indossare un cardigan o farmi un the bollente.
Perché scegliere? Colazione con torta calorica quel giusto che serve per affrontare la giornata, un the bollente,  un cardigan per smorzare l’umido della campagna siciliana a dicembre e un paio di cialde golose da sgranocchiare durante le pause. E si va ingranando, un piede leva e uno metti.
Torta ai frutti di bosco e Cialde Golose Athena

180 g di burro morbido
150 g di zucchero di canna
3 uova
100 g di farina di pistacchi
160 g di farina
una bustina di lievito
200 g di frutti di lamponi freschi o surgelati
farina di appoggio per i lamponi
150 ml di panna
50 ml di latte
70 g di cialde golose Athena alla vaniglia

sbatti il burro con lo zucchero, aggiungi un uovo alla volta e 80 g di farina di pistacchi. Poco per volta unisci la farina setacciata con il lievito intervallando con i liquidi disponibili, il latte e la panna; in ultimo aggiungi 150 g di lamponi tuffati precedentemente nella farina di appoggio e poi spolverati da quella in eccesso (questa operazione eviterà che il frutto vada a fondo durante la cottura), mescola con una spatola, versa in una teglia  dai bordi alti di 20/22 cm di diametro imburrata e infarinata con 20 g di farina di pistacchio rimasta, distribuisci le cialde sbriciolate grossolanamente, i lamponi rimasti e inforna in forno caldo a 170°C per circa 60 minuti. Per la cottura affidati alla conoscenza del tuo forno e sappi che se usi frutta congelata servirà più tempo per la cottura. Sforma il dolce e fai raffreddare su una gratella. Servi con un paio di cialde golose appoggiate alla fetta.

 

pere, rosmarino e zibibbo

C’è poco da discuriri quando decido che devo far fruttare il mio tempo non ci sono “se” e non ci sono “ma”. Produco e assaggio in una giornata in cui complice era un sole strepitoso, che mi induce a partire da me, dal mio senso di appartenenza a me stessa, dal mio copione, dal mio personaggio: architetto paesaggista, foodblogger, siciliana, tacco 12, appassionata di cafè, fissata con la fotografia, innamorata del sole e amenità varie.
Per una volta (non mi fiderei) parto da me. Dalla lagnusia che mi assuglia con il tempo uggioso e friddu; dallo scuro che s’appresenta a metà pomeriggio dalle scarpe chiuse, le calze e il giubbotto pesante.

Oggi, fa’ cuntu che già passò, sono le 17,03 mentre scrivo e già scurò, le tende sono spalancate picchì ci fu una passatedda di scirocco e un suli che rincuorava l’anima quindi nenti fici? Ho aperto le tende per fare entrare la luce che mi serve per campare, mentre sono al pc butto un occhio fuori e sto ‘n’anticchia megghiu. Ora chiudo perone, picchì c’è uno scuro che ammanta.
Mariamariamaria, com’ha fari? Con la stagione fredda mi cangia l’umore, dormo poco e m’acchiana lo stress, recupero il solito metodo che d’inverno mi fa ingrassare: vado in cucina e cerco di regalarmi un connubio di sapori con qualche accento siculo.
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Plumcake  pere, rosmarino e zibibbo

2 pere abate
100 g di zibibbo liquore dolce
270 g di farina
8 g di lievito
un pizzico di sale
un rametto di rosmarino
130 g di burro
120 g di zucchero di canna Zefiro
2 uova
zucchero a velo
Accendi il forno a 180°C e prepara gli ingredienti: trita gli aghi di rosmarino, molto finemente e mescolali alla farina con il lievito e il sale.
Taglia le pere a quarti dopo averle lavate e asciugate, elimina i semi con uno spilucchino e affettale nel senso della lunghezza a 4 mm di spessore. Io ho usato il robot Magimix, taglio di precisione. Metti le pere affettate dentro una ciotola con il liquore e mescola ogni tanto.
Sbatti il burro con lo zucchero. Se usi il Cook Expert Magimix seleziona il programma impasti dolci velocità 12 per 2 minuti. Riduci la velocità a 5 imposta 3 minuti e aggiungi un uovo alla volta, la farina mixata con il lievito intervallando con il liquore delle pere. Versa in uno stampo per plumcake imburrato e infarinato; livella con la spatola e inserisci le fette di pera in diagonale rispetto allo stampo. Inforna per circa 40 minuti o fino a quando inserendo uno stecchino dentro la torta questo ne verrà fuori asciutto e pulito. Sforna il dolce e fai raffreddare prima di sformarlo e spolverarlo con lo zucchero a velo.

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mandorle di Sicilia per una torta antica superlativa

Quante versioni per la Linzertorte. UH! A bizzeffe.
E’ considerata una tra le torte più antiche di tutto lo munnu, citata per la prima volta in un libro del diciassettesimo secolo, dal titolo impronunciabile (copio e incollo) Buech von allerley Eingemachten Sachen, also Zuggerwerckh, Gewürtz, Khütten und sonsten allerhandt Obst wie auch andere guett und nützlich Ding etc. della contessa Anna Margarita Sagramosa, veronese di nascita (così, per dire). Il titolo dovrebbe, correggetemi se sbaglio, dire pressapoco così: “libro su ogni sorta di cibo in conserva, su dolci di zucchero, spezie, cotogne e tutti i tipi di frutta e pure su altre cose buone e utili ecc.”. In questo testo è citata la torta di Linz con 4 diverse ricette; dell’autore della ricetta però non si legge nemmeno un’idea. Va beh, se già più di 350 anni fa c’erano già tutte ‘ste versioni pensa, cammin facendo fino ai giorni nostri, quante ancora ne sono state sperimentate.
Mi sono documentata e ho letto che, nelle prime versioni, nell’impasto ci sono le nocciole o le noci e che la confettura posta dentro era di ribes. Ero convintissima, prima di oggi, che la confettura fosse sempre stata quella di lamponi, e che le mandorle fossero sempre state dentro oltre che fuori: alle volte l’ignoranza…
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Per uno stampo da crostata di 20 cm di lato o di diametro.
150 g di farina 0
130 g di farina di mandorle
125 g di burro morbido
125 g di zucchero fino di canna Zefiro
1 uovo
la scorza grattugiata di un limone
un cucchiaino raso di cannella
un cucchiaino di cacao amaro
150 g di confettura di lamponi
20 ml di latte
un pizzico di sale
zucchero a velo se vuoi

Mescola la farina con la farina di mandorle, il sale, la scorza del limone, la cannella e il cacao, fai un buco al centro e metti il burro a dadini, e l’uovo; impasta con la punta delle dita oppure usa un’impastatrice per amalgamare gli ingredienti. Il composto risulterà molto morbido in relazione all’umidità dell’aria, alla grossezza dell’uovo che usi. Non è un problema, versa su una spianatoia e lavoralo con una spatola rigida, per evitare di scaldarlo, e un po’ di farina di appoggio. Realizza una palla, avvolgila dentro la pellicola e ponila in frigo a rassodare per almeno un’ora. Imburra lo stampo e infarinalo, io ne ho usato uno con il fondo amovibile, molto comodo per sformare la torta. Riprendi l’impasto lavoralo pochissimo e stendi i 2/3 su una spianatoia infarinata con il matterello, arrotolalo sul matterello e adagialo dentro lo stampo. Fai scorrere il matterello sullo stampo per tagliare la pasta in eccesso. Distribuisci la confettura di lamponi e stendi la pasta rimasta, realizza delle strisce di circa un cm di larghezze e incrociale sulla confettura. Spennella con il latte e inforna in forno caldo a 170-180°C per circa mezz’ora. Per la cottura basati sulla tua esperienza e sulla conoscenza del tuo forno.

 

 

sapore rustico

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Si ‘sta torta ha un sapore rustico, grezzo, come poco lavorato ma deciso, forte, volitivo.
Ai picciutteddi, ieri pomeriggio non ci piaciu, probabilmente perché non è la solita torta frufrù. Questa è realizzata con una farina di grano saraceno e nocciole tritate, birra, prugne e mele. Mi tocca dirti che al primo mozzicone sotto i denti senti tutti gli ingredienti, la consistenza friabile, morbida e croccante. Quindi ti avviso subito se non ti piace la determinazione lassa peddiri, cancia strata, aria, ricetta. Ma, se minimo_minimo sei stuzzicato dalla voglia di assaggiare qualcosa di diverso, particolare, risoluto allora questa torta sta per te. Buona con il the, a colazione, o sorseggiando una birra; ammia mi piaciu0!

Torta di prugne, mele, nocciole e birra bionda

160 g di burro morbido
300 g di prugne secche con il nocciolo o 230 snocciolate
170 g di zucchero di canna
190 g di farina di grano saraceno
100 g di farina di nocciole
3 uova
una bustina di lievito (18 g)
20 g di pinoli tostati
una mela
100 ml di birra bionda
zucchero a velo
scalda il forno a 180°C imburra e infarina una teglia da torta di 20 cm di diametro dai bordi alti. Taglia a tocchetti le prugne lasciandone 4 intere. Monta il burro con lo zucchero aiutandoti con le fruste elettriche aggiungi un uovo alla volta e il mix di farine e lievito alternando con la birra. Unisci le prugne mescolando con una spatola e versa il composto dentro la teglia livellandolo. Disponi a raggiare la mela detorsolata, sbucciata e tagliata a spicchi, le prugne rimaste tagliate a metà e i pinoli. Inforna per circa un’ora, fai la prova stecchino prima di sfornare. Fai raffreddare dentro la teglia per qualche minuto e poii sformala su una griglia da pasticceria. Prima di servire cospargi con lo zucchero a velo.

cioccolato, eccetera eccetera


torta

Tu che segui queste pagine sai.
Sai che sono metereopatica; sai che il sole mi ri_carica attipo Wall.E e che il cioccolato mi piace anche a ad agosto. Sai che, secunnu mia, non c’è “un tempo per il cioccolato”, non meccerebbe con me che amo il caldo, lo squagghiamento dovuto alla canicola estiva, quello in cui vai cercando un posto fresco, attipo una stanza dello scirocco.
Ecco, io dentro una stanza dello scirocco me ne calerei con almeno tre tavolette di cioccolato da 2oo g l’una.
Tre tavolette perché un tempo lo scirocco tre giorni durava. Ora sballaru tutte cose e, lo sai, non ci sono più le mezze stagioni, il clima sta cambiando, i ghiacciai si stanno sciogliendo e così discurrennu, quindi mi sa che alla prossima passata di scirocco mi dovrò attrezzare con qualche qualche tonnellata di cioccolato, non si sa mai. Meglio non farmi trovare impreparata.
Ma ora, diresti tu, ora sta rinfrescannu, non c’è quel caldo afoso, il cioccolato lo si può proporre pure qua, mica mi l’ha manciari nelle stanze segrete e ammucciuni. E puru tu hai ragiuni.
Allora ‘u sai chi fazzu? Pigghio
200 grammi di cioccolato dalla mia collezione e lo squagghiu. E ti racconto ‘sta ducizza desunta da una ricetta di Sale & Pepe, riveduta e corretta solo poco. Ti devi fidare di me, però.

impasto

Amunì, pigghia un pizzinu.

Torta speziata con mandorle e lamponi

200 g di cioccolato fondente
100 g di burro
85 g di farina
30 d i farina di mandorle
3 uova
100 g di zucchero di canna
5 g di lievito
3 bacche di pepe lungo
una manciata di fiori di cannella (una decina)
130 g di lamponi, acquistali freschi e poi surgelali
zucchero a velo
gelato alla vaniglia, se fa caldo e se ti piace.

cioccolato
trita il cioccolato, mettilo in un pentolino con il burro e sciogli a bagnomaria facendo in modo che il pentolino che contiene il cioccolato non tocchi l’acqua in ebollizione, dopo fai raffreddare. Monta le uova con lo zucchero per una decina di minuti; in un mortaio sminuzza il pepe con i fori di cannella mescola le polveri con la farina, il lievito e le mandorle. A ‘sto punto accendi il forno e portalo a una temperatura di circa 180° C io ho un forno potente, tu come ce l’hai? Per le cotture, in generale, è meglio che ti regoli in base alla tua esperienza. Io ho impostato la temperatura a 170°.

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Imburra una tortiera dai bordi bassi di circa 30 cm di diametro e infarinala eliminando la farina in eccesso. Aggiungi al composto di uova il mix di farina e il cioccolato fuso, sbatti bene per amalgamare gli ingredienti; versa il composto nello stampo e poi affonda i lamponi. Inforna per circa 25 o 30 minuti, fai la prova dello stecchino per verificare la cottura, se viene fuori asciutto e pulito è fatta, la torta è cotta. Tirala fuori dal forno e falla raffreddare nello stampo. Se usi uno stampo come il mio, Emile Henry, non è necessario sformare la torta, servila direttamente dentro la pirofila, potrai tranquillamente usare il coltello senza paura, la ceramica è antigraffio. In caso contrario allora sforma la torta dopo che si è raffreddata e servila con delle palline di gelato alla vaniglia.

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torta-eh

 

è il loro tempo

torta ciliegie e cioccolato

Una tira l’altra, vero è! Per una mano le ho bloccate tra due strati di sofficissimo impasto al cioccolato… e bonu fici. Un esperimento testato dai compagni di mia figlia, loro sono cavie ufficiali, sembra che non ne soffrano più di tanto ahahahahah!

ciliegie snocciolate

amunì, pigghiate un pizzino e segnatevi ‘ste dosi:

circa 500 g di ciliegie
200 g di burro
3 uova grosse
190 g di zucchero di canna
150 g di cioccolato fondente
270 g di farina
8 g di lievito
un cucchiaino di fiori di cannella secchi oppure mezzo cucchiaino di cannella in polvere
un grano di pepe lungo
4 cucchiai di latte
2 cucchiai di Porto
zucchero a velo, quanto basta

ciliegie prep

Per cominciare snocciola le ciliegie,  mettile dentro una ciotola con il liquore, un cucchiaino di fiori di cannella e il pepe lungo pestati precedentemente, mescola e metti da parte.
Accendi il forno in modalità statica a 170°C, ungi e infarina uno stampo per ciambella da 24 cm di diametro, poi trita il cioccolato, ponilo dentro un pentolino a bagnomaria e fallo sciogliere. A questo punto sguscia le uova in una terrina e sbattile leggermente per amalgamarle. Monta il burro morbido con lo zucchero fino a ottenere un composto leggero e spumoso. Aggiungi le uova, poco alla volta e sbatti sempre. Versa il cioccolato fuso ormai freddo e amalgama bene. E’ arrivato il momento di setacciare la farina con il lievito e poi di aggiungere la miscela il composto, poco per volta e con una spatola. Fluidifica con il latte e il succo delle ciliegie scolate. Recupera lo stampo, versa metà del composto di uova e burro, distribuisci le ciliegie e copri con l’altra metà del composto. Inforna per 45-50 minuti e controlla la cottura con lo stecchino che dovrà venire fuori asciutto dopo aver infilzato la torta. Non seguire alla lettera le indicazioni per la cottura, fidati della conoscenza del tuo forno, è meglio. Tira fuori la teglia dal forno e fai raffreddare un po’ prima di sformarla con delicatezza su una gratella per dolci. Cospargi con dello zucchero a velo e servi.

ciliegie e cioccolato

ciliegie impasto

 

 

 

 

 

 

che te lo dico a fare?

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Infatti è inutile, sprecare fiato, aprir bocca per fare uscire suoni sconsiderati; l’unica è approfittare delle mandibole spalancate per darici un muzzicuni a ‘sta torta. Il resto è aria fresca, inutili parole smozzicate per dire che cosa? CHE COSA?

Va beh, certo, una cosa la devo dire, la torta l’ho scopiazzata para_para da lei, Nigella, quello spettacolo di donna strepitosa che più mangia e più bedda diventa. Ci ho solo buttato una bella manciata di fragoline di bosco che danno per colpo di colore, spezzando il monocromatico e regalando un ciavuru impressionante oltre che una ventata di primavera. Amunì, pigghiate un pizzinu:

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Torta Oreo con crema al coccolato e fragoline di bosco

Per una tortiera dal fondo amovibile da 26 cm di diametro

Per la base
2 pacchi di Oreo, 28 biscotti, contateli perché se c’è qualcuno in giro che perde il controllo… ve li mangia e voi nemmeno ve ne addunate
50 g di cioccolato fondente
50 g di burro
1/2 cucchiaino di sale marino affumicato (uno spettacolo lu ciavuru)

Per il ripieno
100 g di cioccolato fondente
25 g di amido di mais
60 ml di latte
50 g di cacao setacciato
500 ml di panna
2 cucchiaini rasi di caffè solubile
75 g di zucchero di canna
un cucchiaino di estratto di vaniglia
2 cucchiaini di olio extra vergine d’oliva usò lei io invece usai olio di nocciole
3/4 di cucchiaino di sale affumicato

frulla, nel robot, i biscotti e aggiungi il sale. Sciogli a bagnomaria il burro con il cioccolato tagliato a scaglie, poi mescola con il mix di biscotti ridotti in polvere. Mescola dentro una ciotola e poi distribuisci dentro la teglia, spalmando bene sul fondo e sulle pareti con il dorso di un cucchiaio. Metti in frigo e fai raffreddare per almeno un’ora.
Prepara il ripieno tritando il cioccolato. Sciogli l’amido con il latte, sbattendo con una frusta a fili o con una forchetta. Metti la crema dentro una ciotola capiente e cuoci a bagnomaria (io ho fatto così) aggiungi il cioccolato, il cacao setacciato, il caffè, lo zucchero, la vaniglia, l’olio, la panna e il sale. Con una frusta a fili sbatti delicatamente fino a quando gli ingredienti si amalgamano bene.
Fuori dal fuoco aggiungi la miscela di latte e amido, mescola e trasferisci il miscuglio in un tegame dal fondo spesso, cuoci per circa 10 minuti senza portare a ebollizione e mescolando sempre. Versa la crema dentro una brocca, bagna un foglio di carta forno, strizzalo e ponilo sulla caraffa, metti in frigo per almeno 20 minuti.
Prendi il guscio della torta, versa la crema, livella e rimetti in frigo tutta la notte. Poco prima di servire distribuisci se vuoi 300 g di fragoline di bosco

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io porto il dolce

sciroppo d'acero.gimpCome vu cuntu?
Va beh, meglio cominciare dal fatto che amo lo sciroppo d’acero Maple Joe; sui pancake è un must, dentro questa torta è da urlo. Non ho usato zucchero, non c’era motivo, perché ho dolcificato l’impasto con lo sciroppo d’acero. La consistenza della pasta è quasi come quella dei pancake… Picchì non la faciti? é facilissima, una torticedda casereccia , di mele che piace sempre, aromatizzata al Porto e zuccherata con la ducizza di sciroppo d’acero. Vi ho convinto?
Amunìììììììì, pigghiate un pizzinu
Torta di mele e sciroppo d’acero Maple Joe

3 mele golden
40 g di Porto*un cucchino di amido di mais setacciato
225 g di burro
250 g di sciroppo d’acero Maple Joe
un pizzico di sale
un uovo
un cucchiaino di estratto di vaniglia
320 g di farina
8 g di lievito
100 g di panna
10 g di granella di pistacchi
mescolate l’amido con il liquore, affettate le mele a 4 mm e mescolatele insieme con la miscela alcolica.
Sbattete l’uovo con il burro a dadini, aggiungete 210 g di sciroppo d’acero, il sale, la vaniglia e la panna. Aggiungete la farina con il lievito. Imburrate e infarinate una teglia di 26 cm di diametro, versate i 3/4 dell’impasto, ripartite le mele con il liquido e schiacciate con le mani.

sciroppo prepgimp

Distribuite lo sciroppo rimasto nella bottiglia e coprite con l’impasto avanzato. Aggiungete la granella di pistacchi e infornate a 170°C per circa 40 minuti. Per la cottura basatevi sulla conoscenza del vostro forno, fate la prova stecchino prima di sfornare, dovrà uscire fuori dalla torta asciutto e pulito.